lunedì 6 aprile 2009
4 APRILE - 4 GATTI... CON LA CGIL
Giustizia fiscale, tutele verso i pensionati, ammortizzatori sociali ed estensione della cassa integrazione ordinaria, politiche industriali e lotta all'evasione. Questi sono i quattro punti principali della piattaforma con cui la Cgil ha portato il 4 aprile a Roma quasi 3 milioni di persone, inondando il Circo Massimo.
Un successo straordinario soprattutto se si tengono in considerazione le difficoltà che affrontano quotidianamente le famiglie italiane e che inevitabilmente rendono difficile anche lottare rinunciando ad una giornata del proprio salario o pagandosi il viaggio per andare alla manifestazione. In questi mesi, infatti, a causa della crisi, la situazione economica, già di per se non rosea, si è ulteriormente aggravata: tante famiglie sono ormai risucchiate dalla povertà e non riescono più ad arrivare a fine mese a causa della perdita o drastica riduzione dello stipendio dovuto ai numerosi licenziamenti, al mancato rinnovo dei contratti dei precari ed alla cassa integrazione.
Il corteo era uno spaccato rappresentativo ed importante della nostra società e un segno evidente della portata della crisi che colpisce indistintamente le lavoratrici ed i lavoratori del Nord come quelli del Sud: milioni di lavoratori in lotta per la difesa dei propri diritti; molti i licenziati tra i quali numerosi giovani a cui non viene rinnovato il contratto precario e, quindi, privi di qualsiasi tutela; tanti pensionati che dopo una vita di sacrifici percepiscono una pensione appena necessaria a vivere, insieme a tantissimi giovani il cui futuro è minacciato dalla scarsa qualità della formazione oggi, e dall'incerto destino lavorativo domani.
Estremamente significativa, inoltre, la presenza dei lavoratori migranti. Un fenomeno positivo da non sottovalutare: negli ultimi anni, infatti, molti di loro hanno cominciato a prendere parte alle manifestazioni ed alle lotte, rendendo visibile la loro presenza, spesso dimenticata. Tutto ciò è oggi possibile anche grazie al lavoro svolto dalla Cgil che è stata in grado di valorizzare la loro doppia natura, quella di lavoratori (sfruttati) e quella di immigrati, riuscendo a coinvolgerli sia partendo dalla loro condizione sociale, sia dalla loro peculiarità culturale. È questa, una lezione importante per i partiti che a sinistra aspirano a lavorare con le comunità migranti presenti sul territorio ma che spesso hanno difficoltà nel portare avanti questo intento.
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