lunedì 21 ottobre 2019

LA SINISTRA SIAMO NOI! - VENERDI 25/10 ALLE 21 ALL'ARCI CORVETTO IN VIA OGLIO 21 - MILANO


La Sinistra siamo noi!
21 Ottobre 2019
Il percorso politico iniziato con La Sinistra si era avviato nella prospettiva più immediata delle elezioni europee, ma si proponeva – e come tale era stato vissuto e praticato da attivisti e attiviste, elettori ed elettrici – di andare oltre il giorno delle votazioni, qualunque ne fosse stato l’esito, nella direzione di un progetto grande e necessario: la costituzione di un soggetto politico unitario e plurale antiliberista, di contrasto alle politiche europee, politicamente autonomo dal Pd e nella direzione della ricostruzione, nella società, di una sinistra degna del suo nome.
L’entrata organica di LeU (comprensiva delle componenti che avevano partecipato all’avvio de La Sinistra) nel governo Conte bis non si è limitata – come pure era possibile fare – alla sola fiducia, per consentire la formazione di un governo che arginasse le pericolose derive autoritarie in capo alla destre (come tutte e tutti certamente auspicavamo), ma si è tradotta nell’adesione a un progetto politico più complessivo che non è riconducibile a quello de La Sinistra. Questa scelta induce una pericolosa paralisi nel processo politico avviato, mentre la grave situazione economico-
sociale, la mancata coordinazione dei conflitti e il positivo emergere dei movimenti di critica al modello ambientale imposto dal capitalismo avrebbero bisogno fin d’ora della presenza viva e intelligente di una forza come La Sinistra.
Siamo profondamente convinti/e della necessità di una forza unitaria e plurale, che avvii la paziente ricomposizione dal basso della sinistra sociale e politica su contenuti chiari e condivisi. Sentiamo come nostro il progetto de La Sinistra e intendiamo praticarlo con la massima determinazione.
La Sinistra siamo tutte/i noi.
Vogliamo proseguire questa esperienza, facendo sentire la nostra voce ai soggetti organizzati e a tanta sinistra diffusa.
Parliamone
venerdì 25 ottobre alle 21
Arci Corvetto
Via Oglio 21, Milano
(MM 3 Linea Gialla Fermata Corvetto)
con
Eleonora Cirant, Capolista de La Sinistra alle elezioni europee (collegio Nord-ovest)
Paolo Ferrero, Vicepresidente del Partito della Sinistra Europea-GUE,
candidato de La Sinistra alle elezioni europee (collegio Nord-ovest)

giovedì 10 ottobre 2019

IL PRC LOMBARDIA ADERISCE ALL’ VIII GIORNATA NAZIONALE “SFRATTI ZERO”.


IL PRC LOMBARDIA ADERISCE ALL’ VIII GIORNATA NAZIONALE “SFRATTI ZERO”.

Il 10 ottobre 2019 si terrà la VIII° giornata nazionale “SFRATTI ZERO” – a sostegno del diritto alla casa e per la rivendicazione di città aperte, inclusive e solidali.
In ogni territorio verranno messe in campo iniziative locali per dare il più ampio respiro possibile a questa importante iniziativa.
Da anni rivendichiamo la necessità di un radicale cambio di rotta in merito al diritto all’abitare per tutte e tutti, alla gestione degli alloggi popolari mediante un reale contrasto al caro affitti, l’innalzamento delle soglie ISEE per la decadenza, ed alla lotta contro l’esistenza di alloggi pubblici e privati sfitti laddove ci sono persone senza casa.
Per tutte queste ragioni il Prc/SE della Lombardia aderisce alla giornata nazionale “SFRATTI ZERO” 2019 ed invita tutte le compagne ed i compagni del Partito a lavorare per l’organizzazione e la riuscita di moboilitazioni unitarie con i sindacati inquilini e con tutte le organizzazioni che come noi credono che il diritto all’abitare sia un valore irrinunciabile.
#casa #dirittoallacasa #10ottobre #sfrattizero
#prc #rifondazione

12 OTTOBRE MANIFESTAZIONE CONTRO I CPR, I DECRETI SALVINI E PER UN CAMBIAMENTO REALE: GIUSTIZIA SOCIALE, GIUSTIZIA CLIMATICA, DIRITTI PER TUTTE E TUTTI


12 OTTOBRE MANIFESTAZIONE CONTRO I CPR, I DECRETI SALVINI E PER UN CAMBIAMENTO REALE: GIUSTIZIA SOCIALE, GIUSTIZIA CLIMATICA, DIRITTI PER TUTTE E TUTTI

sabato 12 ottobre la Rete Mai Più Lager No ai CPR alle ore 14.00 in Piazza Piola chiama ancora una volta a una manifestazione.
Una chiamata che era stata lanciata a giugno scorso, con una manifestazione nettamente contro il governo in carica allora. Purtroppo in questi giorni abbiamo visto confermati i nostri timori, con la neo ministra Lamorgese che conferma la volontà di aprire un Centro Per i Rimpatri in Via Corelli, dove tristemente abbiamo già visto i CPT prima e i CIE poi.
Anche i recenti accordi di Malta, che continuano a considerare la Libia un interlocutore e un luogo in cui rimandare le persone migranti ci dicono che è ancora necessario scendere in piazza.
In ultimo, crediamo che – come citato nell’appello della Rete – si continui a usare la paura dell’uomo nero (che sia il migrante o il rischio fascisti al governo) per permettere che il saccheggio dei nostri diritti prosegua indisturbato. Lo sanno bene i lavoratori e le lavoratrici che stanno rischiando il posto di lavoro, lo sanno bene tutte le persone che non riescono ad avere una casa, o le persone che non riescono a curarsi per mancanza di risorse.
Rifondazione Comunista perteciperà alla manifestazione ribadendo “Non c’è sicurezza senza giustizia sociale” per chiedere più diritti per tutte e tutti, pretendendo che si cominci a dare risposte concrete invece di nascondersi dietro un finto problema.

LETTERA APERTA DI MAURIZIO ACERBO A NICOLA ZINGARETTI


Lettera aperta a Nicola Zingaretti

Caro Nicola,
ti do del tu perché ci conosciamo dai lontani anni ’80 quando eravamo entrambi giovani e comunisti.
Il silenzio da parte tua in queste settimane sulla risoluzione votata lo scorso 19 settembre dai rappresentanti del Partito Democratico nel parlamento europeo appare grave quasi quanto quel voto.
Si tratta di una risoluzione che fa propria la narrazione dei governi e dei partiti di destra e giunge a legittimare la messa al bando di partiti, simboli, inni e canzoni comuniste nonché l’abbattimento di statue o monumenti dedicati a eroi e caduti della guerra contro il mostro nazifascista.
Sia ben chiaro – ma questo lo sai bene – che non è in discussione la condanna dei crimini e degli orrori dello stalinismo né il carattere autoritario dei regimi del “socialismo reale”. Quella risoluzione non solo equipara il comunismo al nazifascismo ma riduce tutti i comunismi e i comunisti allo stalinismo. Non a caso nell’Ungheria di Orban sono state rimosse le statue di due grandi comunisti antistalinisti come Imre Nagy e Gyorgy Lukacs e in Polonia persino la targa di Rosa Luxemburg nella sua città natale.
Si tratta per noi italiani di una narrazione che soprattutto offende la memoria e la storia della componente principale dell’antifascismo e della Resistenza, quella che pagò il più alto tributo di persecuzioni e caduti. E’ una risoluzione che, sulla scia del revisionismo storico e della criminalizzazione del comunismo, in maniera maldestra offende la memoria dei comunisti e socialisti italiani e il loro eccezionale e originale contributo alla costruzione della democrazia nel nostro paese.
La risoluzione l’avete votata insieme a Orban, Le Pen e tutte le destre italiane e europee.
Lasciatelo dire: avete votato con i fascisti contro i partigiani. E a Milano è già accaduto che gli ex-missini di Fratelli d’Italia abbiano chiesto di cambiare la toponomastica facendosi forti della legittimazione alle loro tesi da parte del parlamento europeo. La cosa più grave a mio parere è che alla fin fine quella narrazione non fa che rafforzare il terreno su cui è cresciuta nell’ultimo trentennio quella che viene definita l’onda nera.
E’ evidente che la risoluzione è in continuità con il comportamento che il PD e i socialisti europei hanno tenuto da anni chiudendo entrambi gli occhi sui governi di destra targati Nato in Ucraina o in Polonia nonostante le loro leggi anticomuniste e le loro imbarazzanti riabilitazioni dei collaborazionisti con nazismo della Seconda Guerra Mondiale.
Voglio sperare che per quel voto non sia stato chiesto il tuo orientamento. Ma il tuo silenzio ti rende complice e suona come assordante condivisione di quel testo che offende anche la tua storia precedente e quella delle persone che vengono a cantare – cosa a mio giudizio stravagante – Bandiera rossa ai tuoi comizi o che conservano nelle vostre sedi – in buona parte ereditate dal PCI – i ritratti di Enrico Berlinguer e a volte di Gramsci, Togliatti, Di Vittorio.
Nemmeno le prese di posizione dell’ANPI, di autorevoli storici, di dirigenti storici del PCI ti hanno spinto a intervenire.
Persino il Presidente del Parlamento Europeo Sassoli, dopo la giustificazione a caldo della risoluzione con dichiarazioni sconclusionate che confondevano l’Ungheria con la Cecoslovacchia, ha fatto retromarcia forse perché lo attendeva l’appuntamento di Marzabotto. Comunque sia, ha detto chiaramente che l’equiparazione tra nazifascismo e comunismo non è accettabile e la risoluzione sbagliata.
Non ti sembra il caso che il Partito Democratico e il suo segretario ci facciano sapere se per loro quel voto è stato un errore? E quali iniziative ritieni e ritenete di intraprendere per porre riparo nel parlamento europeo?
Ti scrivo e chiedo di assumere una posizione netta e chiara perché quella risoluzione anticomunista costituisce un passo assai negativo verso un’ulteriore delegittimazione delle radici socialiste e antifasciste della democrazia e dello stato sociale in Italia e in Europa.
In attesa di una risposta positiva a questa sollecitazione, spero accolta non come polemica spicciola ma per la preoccupazione che contiene
ti saluto cordialmente
Maurizio Acerbo

Grazie per le visite!
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