martedì 31 luglio 2012

FESTA NAZIONALE DI LIBERAZIONE


FESTA NAZIONALE DI
LIBERAZIONE
A SAVONA DAL 5 AL 19 AGOSTO 2012


giovedì 19 luglio 2012

ROSSELLA E' FINALMENTE LIBERA!



Rossella Urru è finalmente libera. Ben tornata ai tuoi affetti e alla causa del popolo Saharawi!!!

Rossella Urru oggi a Roma in festa il paese di Samugheo


E' attesa per oggi pomeriggio all'aeroporto militare di Ciampino la cooperante italiana Rossella Urru, liberata ieri dopo 9 mesi di prigionia insieme ai due spagnoli sequestrati con lei

martedì 17 luglio 2012

GIOVANNA CAPELLI E' LA NUOVA SEGRETARIA REGIONALE DEL P.R.C.

GIOVANNA CAPELLI E' LA NUOVA SEGRETARIA REGIONALE DEL P.R.C

Si è concluso l’iter del congresso regionale del PRC con la elezione della Segretaria, la compagna Giovanna Capelli.
A lei il compito di dare gambe e slancio agli indirizzi politici di un congresso tutto centrato sulla volontà di cambiare la Lombardia ponendo fine al governo clientelare e corrotto di Formigoni.

sabato 14 luglio 2012

PIGS - LA CRISI SPIEGATA A TUTTI


PIGS - LA CRISI SPIEGATA A TUTTI

venerdì 13 luglio 2012

VST - MOZIONE "CHI NASCE E CRESCE IN ITALIA È ITALIANO"


"CHI NASCE E CRESCE IN ITALIA È ITALIANO"

Vimodrone Sei Tu

Il Gruppo Consigliare e la coalizione “Vimodrone Sei Tu” sostiene la necessità di modificare la Legge sulla cittadinanza con particolare riferimento ai ragazzi di origine straniera nati o cresciuti in Italia. Una battaglia portata avanti nelle sedi parlamentari e sostenendo campagne di mobilitazione nate su questo tema promosse da ampi cartelli di associazioni, forze sindacali ed enti locali di diverso orientamento culturale e politico.

Per questo motivo nel prossimo consiglio comunale presenteremo la mozione "CHI NASCE E CRESCE IN ITALIA È ITALIANO"

PRC VIMODRONE Vimodrone Sei Tu

rifodrone.blogspot.com


mercoledì 11 luglio 2012

ISTRUZIONE – IL 12 LUGLIO, ORE 9.30, PRESIDIO DI FRONTE ALLA SEDE DELL’UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE

ISTRUZIONE – IL 12 LUGLIO, ORE 9.30, PRESIDIO DI FRONTE ALLA SEDE DELL’UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE




Gli Amministratori locali dell’hinterland milanese (dei Comuni di Inzago, Carugate, Cassina de’ Pecchi, Bussero, Pessano con Bornago, Gessate, Cambiago, Pioltello, Melzo, Segrate, Trezzano Rosa, Vimodrone, Pozzo D’Adda e Liscate oltre che Anci Lombardia) scendono sul piede di guerra e chiedono allo Stato di fare il proprio dovere: fornire il personale necessario ad assicurare il regolare funzionamento dell’attività scolastica.

In alcuni Comuni della provincia di Milano, infatti, mancano le insegnanti soprattutto alla scuola dell’infanzia e gli Enti locali, nonostante le ristrettezze economiche ed i lacci del Patto di Stabilità, si sono dovuti sostituire allo Stato fornendo il personale necessario all’avvio delle attività scolastiche per il 2012/2013.

Per giovedì 12 luglio è stato indetto un presidio di protesta sotto la sede dell’Ufficio Scolastico Provinciale.


ISTRUZIONE, I COMUNI DELL’HINTERLAND MILANESE A GRAN VOCE: “NON ABBIAMO I SOLDI PER SOSTITUIRCI ALLO STATO”

lunedì 9 luglio 2012

SERVE LO SCIOPERO GENERALE!

SERVE LO SCIOPERO GENERALE!




Dopo la riforma delle pensioni, la manomissione dell’articolo 18, l’aumento della benzina, l’aumento dell’Iva, l’Imu sulla prima casa, il governo Monti, con il decreto legge sulla spending review, colpisce con tagli pesanti anche sanità, pubblico impiego, istruzione ed enti locali, proseguendo così a tappe accelerate il disegno di devastazione sociale iniziato dal precedente governo Berlusconi.

Nel testo definitivo del decreto approvato dal Consiglio dei Ministri misure e tagli (26 miliardi, di cui 4,5 nel 2012, 10,5 nel 2013 e 11 nel 2014) che compromettono diritti costituzionalmente garantiti come quello alla salute:

Taglio di 7,2 miliardi a regioni (3,2 mld), comuni (2,5 mld) e province (1,5 mld);

Taglio di 5 miliardi alla sanità pubblica con la chiusura dei piccoli ospedali, la riduzione di decine di migliaia di posti letto, il risparmio sulla spesa farmaceutica e su quella su beni e servizi;

Taglio delle piante organiche nel Pubblico Impiego (10% dipendenti, 20% dirigenti) che produrrà di fatto il licenziamento di decine di migliaia di dipendenti pubblici. Inoltre, è prevista la riduzione degli spazi di lavoro negli uffici al limite del soffocamento.

Una vergogna assoluta che darà il colpo di grazia ai servizi pubblici erogati alla cittadinanza, lasciando campo aperto alle privatizzazioni e al mercato.

Continua l’accanimento nei confronti dei dipendenti pubblici, non risparmiando neanche il personale della scuola (docenti in esubero e inidonei per motivi di salute).

Una vergogna ancora più insopportabile se si pensa che le spese veramente inutili, come quelle per le missioni militari all’estero o quelle per la Tav in Val Susa, non vengono toccate

NON CRITICATE. LE CRITICHE FANNO SALIRE LO "SPREAD"


LA DEMOCRAZIA AL TEMPO DELLO SPREAD
Anche un padrone come Squinzi si rende conto che con il massacro sociale di Monti, l'economia non riparte ma subisce una violentissima recessione. Monti si appella allo spread e chiama in suo soccorso quel partito trasversale "centrista" degli affari schierato senza se e senza ma sulle politiche della Merkel. Montezemolo, Scaroni e Tronchetti Provera censurano il loro presidente di Confindustria e dicono al governo di andare avanti tutta. Questi tre soggetti sono le figure di punta di quei "moderati" ai quali guarda il Pd per un patto di governo nella prossima legislatura. La Federazione della Sinistra dice invece che bisogna cambiare strada partendo da una dura opposizione al governo Monti e alle politiche della Bce, unendo la sinistra di alternativa, chiedendo con forza lo sciopero generale per fermare la manovra e mandare a casa questo governo che sta portando nel baratro il Paese

sabato 7 luglio 2012

IL PEGGIORE


IL PEGGIORE


Da “IL MANIFESTO”

Crisi economica economia Elsa Fornero governo Mario Monti Silvio Berlusconi tagli Il governo Monti sta facendo, con vent’anni di ritardo, quel che ci aspettavamo dai governi Berlusconi. Vedasi quanto ha appena scritto Galli della Loggia sulle pagine del Corriere della Sera. Monti applica la sua ricetta con zelo spietato, sospinto da tre fattori fondamentali. Il primo è il suo furore ideologico. È un neoliberale a oltranza, rimasto a bocca asciutta malgrado una lunghissima permanenza della destra al governo, neanche minimamente turbato dai disastri che il neoliberalismo perpetra da almeno un trentennio. Sembra dunque intenzionato a recuperare a tappe forzate il terreno perduto profittando delle drammatiche difficoltà di tutte le forze politiche.

Monti fa il lavoro di Berlusconi Perché il capo dello Stato abbia deciso di rivolgersi a lui è un mistero. Monti è il rappresentante organico di una cosa che in Italia da sempre non c’è, o che quando c’è fa ridere – sempre che non faccia di peggio – ovvero il settore privato, o il capitalismo, o la borghesia. Che non a caso hanno a suo tempo partorito il fascismo e da ultimo quella caricatura di destra che sono Berlusconi e il berlusconismo. Monti ne è la faccia decente, ma non ha mai nascosto le sue pulsioni, né come accademico, né come columnist del Corriere della Sera. Eppure Napolitano l’ha scelto. Va bene che si era fatto una reputazione in Europa come membro della Commissione, ma è dubbio che nella pur magra riserva della Repubblica non si potesse scegliere una figura meno profilata.

Il secondo fattore che mette vento nelle vele di Monti è la crisi finanziaria internazionale, che ha amplificato a dismisura i problemi italiani, aggravati non poco dalla vergognosa incompetenza dei governi Berlusconi, nonché dalle pluriennali spoliazioni da essi perpetrate a danno del paese.

Il terzo fattore che aiuta Monti è l’emergenza democratica in cui Berlusconi ha precipitato il paese. Rispetto a quella situazione i modi urbani di Monti sono un progresso. Quel che però non si può dimenticare è che la macelleria sociale che Monti sta perpetrando è anch’essa una sfida alla democrazia. Quando una democrazia partorisce politiche di questo genere gli effetti sono democraticamente devastanti.

Qualcuno ritiene che la chiusura d’una fabbrica al giorno, la disoccupazione crescente, il decadimento dei servizi e l’impoverimento di fasce sempre più ampie della popolazione non abbia pesanti ricadute sullo stato di salute delle democrazia italiana? Sono fatti che corrodono il tessuto sociale e la convivenza civile, di cui ovviamente la democrazia paga il conto. E infatti la fiducia nelle istituzioni democratiche è in declino e l’antipolitica fiorisce.

Certo, si può orientare il declino della fiducia contro i partiti. Che sono divenuti il capro espiatorio della grande stampa, di Beppe Grillo e talora di sé medesimi. I partiti non sono più immorali di altri pezzi della società italiana, ma invece di curare la propria immoralità si compiacciono di metterla in scena: vuoi immaginando riforme istituzionali volte a decapitarli, vuoi con le autodenigrazioni sistematiche come quelle in cui da ultimo primeggia il sindaco Renzi.

Per intanto dunque i partiti calamitano la sfiducia verso la democrazia. Ma c’è ragione di ritenere che se Monti è stato ingaggiato per curare la democrazia dalle ferite che le ha inflitto Berlusconi, quelle che lui le sta infliggendo non sono meno gravi. Sono più subdole, non scandalizzano le vestali della democrazia, ma provocano danni che non sarà facile riparare.

Insomma, il sollievo che il nuovo stile del governo suscita è modestissimo. Si concede il lusso perfino di qualche ministro che fa mosse apprezzabili (qualche parola si sente a beneficio del Mezzogiorno, anche se i fatti sono lenti; i beni culturali ricevono attenzioni cui erano disabituati da anni). E in Europa ci disprezzano un po’ meno. Ma la consolazione è modesta. L’azione del governo Monti non solo è economicamente e socialmente depressiva. Lo è pure democraticamente. Ci si consenta pertanto una domanda all’onorevole Bersani e a tutti coloro che a sinistra si affannano ad annettersi Monti.

Già, perché in questa storia c’è una sfinge ed è proprio lui, insieme a molti suoi sodali del Pd. Qualche fremito ogni tanto da Bersani ci giunge, ma ci piacerebbe sentire qualcosa di più sostanzioso che non una battuta del tipo: “Monti è una risorsa”. Ci scusi, onorevole, una risorsa per chi? I cassintegrati, gli esodati, i disabili, e via di seguito, o i ristrettissimi circoli di banchieri e imprenditori con cui Monti è in confidenza? Ci dica ancora, onorevole, se fate società con Casini, è in Monti che troverete il vostro premier? O siete già d’accordo per fare il montismo senza Monti, di cui Casini è tifoso sfegatato? Il Pd da che parte sta?

Ogni tanto una battuta può scappare e la penitenza che Monti ha imposto agli italiani (con l’accurata esclusione dei ceti abbienti) dobbiamo forse sopportarla, perché la situazione politica è quel che è e perché ci siamo consegnati mani e piedi ai diktat di Berlino. Ma intanto la penitenza si può attenuarla, si potrebbe applicarla altrimenti e si possono chiamare le cose col loro nome. Galli della Loggia lo fa: è un governo di destra e borghese. E siccome la borghesia italiana non mai stata illuminata, e oggi lo è men che mai, anche perché chi dovrebbe contrastarla o ha deciso di disarmare, o mette i bastoni fra le ruote a chi prova a reagire come la Fiom, questo è un governo antipopolare. Dire che lo si sopporta, ma non ci piace, è che la sinistra farà tutt’altro, aiuterebbe quanto meno a togliere a Di Pietro, alla Lega e a Grillo – e pure a Berlusconi – l’esclusiva delle riserve sul governo. E sarebbe un antidoto all’antipolitica.



Alfio Mastropaolo - il manifesto

mercoledì 4 luglio 2012

Milano cambia? Cambia Milano!


Milano cambia? Cambia Milano!


Serata conclusiva del percorso di ascolto della città realizzato dalla Federazione della Sinistra, a un anno dalla vittoria alle elezioni comunali

VENERDI’ 6 LUGLIO
ore 20,30

SALA ALESSI - PALAZZO MARINO

Con:
Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano
Basilio Rizzo, Presidente del Consiglio Comunale
Anita Sonego, Capogruppo FDS in Consiglio Comunale
Roberto Cornelli, Segretario PD Milano
Daniele Farina, Coordinatore SEL Milano
Stefano Zamponi, Commissario IDV
Antonello Patta, Portavoce FdS Milano

Interventi di:

Roberto Cenati, Presidente ANPI Provinciale Milano;
Corrado Mandreoli, Segreteria Camera del Lavoro Milano
Ilaria Scovazzi, Presidenza ARCI Milano

Organizza: Sinistra per Pisapia -
FEDERAZIONE DELLA SINISTRA Milano

lunedì 2 luglio 2012

DICHIARAZIONE CONGIUNTA SYRIZA, PRC E ALTRE FORZE SINISTRA EUROPEA CONTRO L'EUROPA DELLE BANCHE


DICHIARAZIONE CONGIUNTA SYRIZA, PRC E ALTRE FORZE SINISTRA EUROPEA CONTRO L'EUROPA DELLE BANCHE

CRISI – VERTICE UE, I LEADER DELLA SINISTRA EUROPEA: «SOLO LE BANCHE ESCONO VITTORIOSE DAL SUMMIT EUROPEO»


Dichiarazione congiunta di Pierre Laurent, segretario nazionale del Partito comunista francese (Francia) e presidente del partito della Sinistra Europea, Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, Alexis Tsipras, presidente di Syriza (Grecia) e vice presidente del partito della Sinistra Europea, Cayo Lara, portavoce di Izquierda Unida (Spagna), Jose-Luis Centella, segretario generale del PCE (Spagna), Katja Kipping & Bernd Riexinger, co-presidenti di Die Linke (Germania):
«I capi di Stato dei nostri paesi di ritorno dal vertice UE hanno dichiarato a gran voce che hanno strappato delle vittorie per i popoli, delle flessioni da parte della Cancelliera Merkel, di Mario Draghi o di Jean-Claude Junker. Avrebbero per la 19^ volta dall'inizio della crisi, "salvato l'Europa". Francois Hollande ha dichiarato persino che l’Europa si è “riorientata” nella giusta direzione.
Questa è pubblicità ingannevole. Il patto di bilancio (fiscal compact) resta intatto. Non c’è stata alcuna "rinegoziazione" e la componente di crescita promossa da Francois Hollande non ha alcun valore legale. Diretto o indiretto, finanziato dal Mes (Meccanismo europeo di stabilità) o no, il così detto "aiuto finanziario" sarà ancora una volta pagato interamente dai cittadini europei, attraverso tagli di bilancio e attacchi ai diritti dei lavoratori. Tutte le disposizioni adottate in nome della solidarietà con l'Italia e la Spagna sono solo misure di socializzazione delle perdite. Ciò significherà anche una perdita della sovranità dei popoli e il declino della democrazia parlamentare. La verità è che i negoziati nell'Ue liberale sono a 27 ma a vincere sono sempre le banche. Facciamo appello a tutti gli uomini e le donne di sinistra, a tutti gli eletti che siedono nei parlamenti affinchè si mobilitino per impedire la ratifica di questo patto fatale nei nostri paesi. Solo una rifondazione dell'Ue può permettere un’uscita dalla crisi. Continueremo a ripeterlo: l'austerità porta la recessione. Non ci può essere crescita in questo quadro.

Noi proponiamo un'alternativa:
· una soluzione europea per il debito pubblico esistente, insostenibile, che proponga la sua decisiva riduzione;


· cambiare il ruolo e i compiti della Bce, per favorire la creazione di occupazione e la formazione, non gli speculatori;


· creare una nuova istituzione: una banca pubblica europea, finanziata dalla Bce e dalla tassa sulle transazioni finanziarie, i cui fondi siano utilizzati esclusivamente per promuovere gli investimenti pubblici nei servizi pubblici e sviluppo industriale sostenibile;


· uniformare al livello più alto i diritti dei lavoratori e tutti i diritti sociali».
Grazie per le visite!
banda http://www.adelebox.it/