mercoledì 25 settembre 2019

27 SETTEMBRE 2019 - STUDENTI E INSEGNANTI PER IL FUTURO


Studenti e insegnanti per il futuro

Il 27 settembre ci sarà il terzo sciopero indetto da “friday for future”, un movimento nato nelle scuole e diffuso ormai in tutto il mondo, per rivendicare interventi a tutela dell’ambiente e fermare il cambiamento del clima, le cui conseguenze si cominciano a vedere e a subire particolarmente in alcune aree più esposte. Allo sciopero hanno aderito anche la FLCGIL e i COBAS della scuola, invitando i lavoratori dei settori della Conoscenza a partecipare alla mobilitazione. È ormai evidente come il modello di sviluppo capitalistico, fondato sul profitto immediato e a tutti i costi, sia alla base delle devastazioni ambientali che coinvolgono la terra, le acque e l’aria. L’interesse economico di pochi, il loro arricchimento, oltre ad impoverire la gran parte della popolazione mondiale, sta mettendo in discussione l’esistenza delle foreste, della vita di intere specie animali e vegetali, della qualità dell’aria e dell’acqua che beviamo.
AMBIENTE E CLIMA SI TUTELANO A PARTIRE DAI NOSTRI TERRITORI!
CONOSCIAMOLI PER PROTEGGERLI!
LOTTIAMO PER UNA RICONVERSIONE ECOLOGICA DELL’ECONOMIA!
IL 27 SETTEMBRE SCIOPERIAMO E MANIFESTIAMO PER IL NOSTRO FUTURO!

MATTEO PRENCIPE SEGR. MILANESE PRC - CARO GIULIANO PISAPIA...


Caro Giuliano Pisapia,
Caro ex Sindaco di Milano,
Caro ex Parlamentare di Rifondazione Comunista.
Leggo con tristezza il tuo nome, tra i firmatari della mozione al Parlamento Europeo, che equipara il comunismo, la sua storia e il ruolo avuto nella seconda guerra mondiale al nazismo. Una riscrittura della storia, ignobile, che insulta milioni di antifascisti e comunisti morti, per la libertà dal nazifascismo. Una riscrittura, che oltraggia le migliaia di comunisti morti partigiani, per la libertà del nostro paese e di Milano, la tua città medaglia d’oro della Resistenza. Ancora ora, non mi capacito, che tu che ti ergi a difensore dei diritti, possa aver votato una tale richiesta.
Che gli anticomunisti fascisti delle democrature ungheresi e polacche, che i falsi liberali di ogni risma, che i socialisti ultraliberisti di ogni paese, avanzino la proposta di rimuovere la falce e martello dai simboli elettorali, o i nomi dei comunisti trucidati dai nazisti dalle piazze d’Europa (questo fanno, caro Giuliano!..) che Calenda e altri della destra liberale del PD o di FI, o della Lega fascista, votino una simile scelleratezza non mi e ci meraviglia, sono da sempre feroci anticomunisti. Sapremo resistere agli sciacalli e dovresti saperlo che i comunisti sanno ben Resistere.
Ciò che stupisce e amareggia, è il voto dell’ex parlamentare, del fine giurista democratico eletto un tempo nelle liste di Rifondazione Comunista. Eletto con il simbolo della falce e martello! Probabilmente lo hai dimenticato. Ognuno ha il diritto, di ripensare la sua storia o le proprie convinzioni, fa parte della vita come della politica. Ne prendo atto. Quel voto caro Giuliano, non ti fa onore, ti rende solo uguale ai tanti trasformisti di oggi. Rileggi bene, riga per riga, ciò che hai votato e forse un po’ di vergogna, tornando a Milano la proverai.
Parlamento europeo. Importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa
* Segretario Federazione PRC di Milano

martedì 10 settembre 2019

12-15 SETTEMBRE FESTA POPOLARE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA


12-15 SETTEMBRE FESTA POPOLARE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA

Torna la festa popolare di Rifondazione Comunista Milano!
Da giovedì 12 a domenica 15 settembre 2019, nel parco delle Cascine di Chiesa Rossa, quattro giorni di dibattiti, buona musica, buon cibo e compagne e compagni con cui condividere.
Ogni giorno alle 18e30 un dibattito e a seguire spettacoli o musica.
Quest’anno la festa è dedicata al 1969 e al doppio anniversario: 50 anni dalla strage di Piazza Fontana e dall’omicidio di Pinelli, e 50 anni dalle lotte operaie in una Milano industriale, che si scontrava per ottenere diritti.
Il programma è in via di definizione, ma qualche piccola anticipazione possiamo darla, a cui seguiranno locandine e dettagli.
Giovedì 12 il dibattito sarà dedicato all’anniversario di Piazza Fontana, e seguirà lo spettacolo teatrale della compagnia Rossoprofondo: “Piazza Fontana, Una storia di tutti.”
http://www.rossoprofondo.it/PiazzaFontana.html
Venerdì 13 non potevamo dimenticare i 100 dalla morte di Rosa Luxemburg, a cui abbiamo dedicato la nostra tessera 2019: ne parleremo in un dibattito dedicato al femminismo di ieri, di oggi e di domani, anticipato da uno spettacolo teatrale realizzato dalle nostre compagne, “Eravamo 4 miti al bar” in cui Nilde Iotti, Frida Kalho, Tina Modotti e Marilyn Monroe si ritrovano da morte per rimettere a posto i loro miti, ed abbatterli. Scontente di come vengono ricordate danno valore al loro ruolo rivoluzionario in opposizione alla memoria collettiva che le vuole merce. Si raccontano, nonostante interruzioni di una voce maschile, il Gran Partito, che le richiama ad una ad una all’ordine.
Dopo cena ci divertiremo con la musica dei MEZZO TONO duo acustico, con la reinterpretazione di brani che vanno dal classico rock pop al femminile come ad esempio Alanis Morissette, Cindy Lauper, Tracy Chapman, Sheryl Crow, Lady Gaga, Elisa, Gianna Nannini, Carmen Consoli, fino ad arrivare a brani più tipicamente rock di Anouk, Janis Joplin, con l’aggiunta di Foo Fighters, Led Zeppelin, Pink Floyd, AC/DC, Alter Bridge, Guns ‘n Roses e tanti tanti altri.
Sabato 14 dedicheremo tutto il pomeriggio, a partire dalle 15e30 a un seminario per parlare della nostra città, e cercare di capire dove va oggi, cercando di ricordare da dove viene. Un seminario che inizierà alle 15e30 e sarà diviso in tre panel: parleremo della Milano del 69 operaio, per poi parlare della Milano di oggi, tra le trasformazioni dei nuovi lavori e della città stessa che sotto i nostri occhi sembra sempre più scintillante, ma con tanti lati oscuri. E per finire, cercheremo di immaginare la Milano di domani, insieme alle forze politiche.
A fine pomeriggio il segretario nazionale Maurizio Acerbo sarà intervistato e risponderà a tutte le domande che inevitabilmente sorgono in questo difficile periodo.
Dopo una giornata così intensa ci divertiremo con tanta musica con il gruppo “I suppose Mr. Hendrix”, che ci divertiranno, come ci dice il nome stesso, con il repertorio del chitarrista di Seattle riproposto rigorosamente in trio.
E per concludere, non poteva mancare la Molesti Crew per ballare fino all’alba!
Domenica 15 alle 13.00 ci sarà il consueto pranzo antifascista della Federazione, aperto a tutti e tutte, a soli 20 euro. Da prenotare in loco alle casse i giorni precedenti, o via mail a: laura@rifondazionemilano.org
Alle 17.00 Daniele Biacchessi ci presenterà il suo ultimo lavoro: “L’Italia liberata. Storie partigiane” a cui seguirà la presentazione del libro “Popolo Chi?” di e con Loris Caruso.
Chiuderemo in bellezza, come sempre, con il concerto dei CIAPA NO!
E ogni giorno un piatto speciale, a un prezzo speciale, oltre naturalmente alla nostra carne alla griglia, e le immancabili salamelle e patatine.
Quest’anno grandissima novità: potrete comprare a solo 2,50 euro il vostro bicchiere da usare per tutta la festa così da aiutarci a risparmiare sulla plastica.
Inoltre tutti i piatti saranno in Materbi, assolutamente riciclabile, e saremo inflessibili nel chiedervi di buttare la spazzatura differenziando con attenzione.
SAVE THE DATE: non mancate, seguite la pagina e l’evento per avere tutti gli aggiornamenti: ci vediamo alla festa! Energie che ci serviranno per l’autunno… e già che ci siete potete approfittarne per fare la tessera e darci una mano a costruire opposizione e alternativa.
#MilanoNONdimentica

venerdì 6 settembre 2019

NON BASTA UN GOVERNO PER FERMARE LA DESTRA


NON BASTA UN GOVERNO PER FERMARE LA DESTRA
Occorre un svolta sociale e costituzionale. Costruiamo l’alternativa che non c’è
La crisi di governo aperta dalla rivendicazione di “pieni di poteri” da parte di Salvini ha posto il paese di fronte al rischio concreto della vittoria di una destra mai così caratterizzata da un intreccio di razzismo, xenofobia, autoritarismo, secessionismo e liberismo.
Abbiamo immediatamente contrastato la campagna politico-mediatica volta a imporre le elezioni anticipate come esito obbligato della crisi di governo e chiesto il rispetto della Costituzione.
Ci siamo schierati per un deciso no al plebiscito invocato da Salvini e abbiamo apertamente richiamato alle loro responsabilità di fronte al paese M5S e PD che con le loro scelte politiche hanno favorito negli ultimi anni la crescita enorme della Lega.
Abbiamo preso ferma posizione contro la propensione – presente nel PD come in parte della grande stampa di centrosinistra – ad assecondare la prepotenza di Salvini.
Il ricorso immediato alle elezioni anticipate sarebbe stato utile solo a Salvini e a chi vuole ricostruire il bipolarismo mantenendo la rendita di posizione del voto utile.
Come antifasciste/i non sottovalutiamo il pericolo rappresentato da una maggioranza assoluta di estrema destra in grado di poter modificare la stessa Costituzione e costruire un regime reazionario di massa.
Non siamo tra quelli che si dichiarano indifferenti rispetto alla nascita di un governo di estrema destra alleato di Trump e Bolsonaro.
Per questa ragione abbiamo rilanciato la necessità mai così evidente di superare la lunga stagione di leggi elettorali maggioritarie e incostituzionali che consegnano alla minoranza più forte maggioranze nel parlamento che distorcono la rappresentanza.
L’approvazione di una legge elettorale proporzionale pura è indispensabile per mettere in sicurezza la democrazia costituzionale e rappresenta lo sviluppo coerente della battaglia referendaria con cui fortunatamente fermammo lo stravolgimento renziano della carta.
Rifondazione Comunista ha indicato fin dal primo momento le vie concrete per fermare l’onda nera: legge proporzionale e reale svolta nelle politiche economiche e sociali che hanno preparato il terreno in Italia e in tutta Europa alla crescita dell’estrema destra.
La convergenza in parlamento tra M5S e PD e la nascita di un governo Conte bis è pienamente legittima sul piano costituzionale e va respinta la propaganda della destra.
Constatiamo però che il profilo programmatico del governo che forse nascerà nei prossimi giorni non ha i caratteri di svolta che sarebbero necessari sia per contrastare efficacemente il salvinismo e soprattutto per rispondere alla crisi sociale e ambientale.
Lo ha reso evidente il silenzio assordante che ha circondato i 10 punti del documento sottoscritto da autorevoli personalità della sinistra sociale, dell’impegno civile e della cultura del nostro paese e anche le proposte avanzate dal segretario generale della CGIL.
La nuova maggioranza va incalzata da una sinistra che non sia subalterna e mantenga la propria autonomia.
Questo governo non a caso nasce in continuità e come sviluppo della convergenza a livello europeo del M5S con il PD nel voto per la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
In questo scenario la collocazione di Rifondazione Comunista non può che essere di opposizione sociale e politica e di impegno nello sviluppo della più larga mobilitazione nel paese per una svolta reale rispetto alle politiche neoliberiste, alla devastazione ambientale e alla violazione dei diritti umani.
Il compito della sinistra che fa riferimento al GUE/NGL e al Partito della Sinistra Europea è quello di costruire l’alternativa che oggi non c’è.
Roma, 2 settembre 2019
Documento approvato dalla Direzione nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea con 3 voti contrari e un astenuto.


LE MAGGIORANZE FARLOCCHE DI ROMANO PRODI


Le maggioranze farlocche di Romano Prodi
Legge elettorale. La riforma della legge elettorale è in agenda insieme al taglio dei parlamentari, giunto all’ultimo giro di boa, e posto dal M5Stelle come priorità.
Se il taglio si facesse a legge elettorale invariata, la distorsione della rappresentatività delle assemblee sarebbe fortissima e incostituzionale
Massimo Villone – IL MANIFESTO_ del 6-09-2019
In una lettera al direttore del Corriere della sera (del 4 settembre) Romano Prodi si lancia in un endorsement senza se e senza ma del maggioritario, in specie se ispirato al doppio turno come in Francia, o all’uninominale di collegio come in Gran Bretagna.
Sullo stesso giornale D’Alema suggerisce cautela nella corsa verso un sistema proporzionale, essendo preferibile un maggioritario che favorisca un ritorno al bipolarismo.
Su Italiaoggi (5 settembre) Claudio Velardi concorda con Prodi e con D’Alema.
Decisamente, un déjà vu.
La riforma della legge elettorale è in agenda insieme al taglio dei parlamentari, giunto all’ultimo giro di boa, e posto dal M5Stelle come priorità.
Se il taglio si facesse a legge elettorale invariata, la distorsione della rappresentatività delle assemblee sarebbe fortissima e incostituzionale.
Ad esempio, nelle regioni minori solo i primi due partiti otterrebbero seggi in Senato.
Un ritorno al proporzionale appare a molti una condizione necessaria.
Se ne avverte una eco nel programma di governo (al punto 10), laddove si parla di avviare un percorso di riforma della legge elettorale, assicurando il «pluralismo politico e territoriale».
Ma non c’è un esplicito richiamo al proporzionale, e forse qui le opinioni citate hanno giocato un ruolo.
Nemmeno sfugge che oggi qualsiasi impianto maggioritario darebbe al centrodestra un vantaggio incolmabile.
La crisi di agosto ha visto tra le ragioni di fondo la valutazione che il momento fosse favorevole per assaltare Palazzo Chigi.
In questa prospettiva Matteo Salvini ha corso un azzardo, ha scommesso, e ha perduto.
A tutto questo i sostenitori del maggioritario rispondono che bisogna ripristinare il bipolarismo.
È ovvio che in un sistema tripolare o multipolare un maggioritario che garantisca il totem della stabilità e della governabilità è fatalmente troppo distorsivo della rappresentatività, e probabilmente incostituzionale.
Per Prodi ciò non rileva, perché «una legge elettorale non è fatta per fotografare il Paese, ma per dargli una maggioranza di governo possibilmente stabile».
Non potremmo dissentire di più.
Una assemblea elettiva assolve la sua funzione solo se è ampiamente rappresentativa.
Diversamente, è una inutile superfetazione istituzionale.
Chi vuole il maggioritario o ritiene irrilevante qualsiasi misura di distorsione della rappresentatività, o pensa a una strategia di alleanze che portando a una competizione tra due coalizioni riduca al minimo la correzione maggioritaria che garantisce la vittoria.
A sinistra o nel centrosinistra si pensa a una alleanza pre-elettorale tra Pd e M5Stelle, e forse ancora altri.
Ma è una prospettiva plausibile?
Trovare una compatibilità su temi quali le trivelle, la scuola, i beni culturali, il lavoro o persino le grandi opere può essere alla fine non facile, ma possibile.
Ma che dire del diverso modo di concepire la democrazia?
Vincolo di mandato, eletti-portavoce, referendum propositivo, taglio dei parlamentari, votazioni su Rousseau segnano un depotenziamento della democrazia rappresentativa che fa allo stato parte del dna del Movimento, e trova qualche eco anche nel programma di governo.
Una strategia duratura di solide alleanze può bene trovare qui ostacoli difficilmente superabili.
Ma poi, siamo sicuri che le chiavi di lettura di un tempo siano ancora valide?
In Francia, il doppio turno ha dato a Macron una maggioranza, ma non ha impedito – anzi, indebolendo la rappresentatività del parlamento ha probabilmente concorso a determinare – la rivolta dei gilet gialli.
In Gran Bretagna, emblema della stabilità e della governabilità assicurata dal maggioritario, Boris Johnson ha preso ceffoni dai Commons, e altri probabilmente ne avrà.
La stessa unità del regno scricchiola pericolosamente.
Sono prove che maggioranze farlocche create con artifici elettorali non chiudono le faglie politiche, economiche e sociali, e che il fulcro della democrazia è in un parlamento che dia pienamente voce al paese, e non nei palazzi del governo.
Prodi chiede che si prendano «le decisioni necessarie a far sì che l’Italia possa riprendere il suo ruolo in Europa e nel mondo».
Dubitiamo assai che abbiamo perso quel ruolo a causa di una legge elettorale non abbastanza maggioritaria, e che basti correggere l’errore per riguadagnarlo.
Di MASSIMO VILLONE DA “IL MANIFESTO” DEL 6 -9-2019

Grazie per le visite!
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