lunedì 30 gennaio 2012

VIMODRONE - VOTATA LA SFIDUCIA

VIMODRONE - VOTATA LA SFIDUCIA


Giovedi 26 gennaio a tarda notte è stata votata la sfiducia alla maggioranza di Vimodrone Sei Tu (PD, IDV, PDCI, SEL, PSI, PRC) da parte dei consiglieri di Lega Nord, Io Amo Vimodrone (PDL) e Vimodrone Democratica (ex PD,PSI e UDC).

L’esito della votazione (11 a 10) apre le porte al Commissario prefettizio fino alle elezioni che si terranno il prossimo 6 maggio.

I consiglieri comunali di RIFONDAZIONE COMUNISTA hanno giudicato INUTILE e DANNOSA la mozione di sfiducia.

INUTILE per i proponenti, in quanto il consenso della maggioranza per il suo buon operato è visibile e riscontrabile nell’opinione pubblica vimodronese, ed è DANNOSA per la comunità di Vimodrone, in quanto una serie di atti amministrativi necessari alla cittadinanza non potranno essere deliberati a soli 3 mesi dalla scadenza naturale.

Nel ringraziare in primis il Sindaco Dario Veneroni, gli assessori Antonio BRESCIANINI, Vincenzo GORNATI, Francesco ROMANO, Ivana BROI, Luigi VERDERIO, Giovanni PASSERA, Fabio CASATI, i consiglieri di VST e tutti i cittadini che ci hanno sostenuto ed espresso adesione e approvazione, il PRC di Vimodrone riprende da subito e con convinzione la lotta per la VITTORIA del CENTROSINISTRA e della SINISTRA di VIMODRONE SEI TU con Antonio BRESCIANINI Sindaco.

Antonello FERRARI e Marco MESSINEO consiglieri comunali PRC – Vimodrone Sei Tu - 27 gennaio 2012


sabato 28 gennaio 2012

Afghanistan, via libera ai bombardamenti aerei. Decisione del governo vergognosa e guerrafondaia

Afghanistan, via libera ai bombardamenti aerei. Decisione del governo vergognosa e guerrafondaia


Il governo ha deciso che gli aerei in Afghanistan potranno non solo sparare ma anche bombardare, dando il via libera nello specifico all’impiego delle bombe per i quattro cacciabombardieri italiani Amx Acol schierati ad Herat: è una vergogna! E’ intollerabile che il nostro governo decida, unico al mondo, di rafforzare il proprio ruolo di guerra, invece di perseguire l’obiettivo di andarsene il prima possibile da quel conflitto infinito. Un altro pessimo elemento di continuità con il governo Berlusconi: anzi, l’esecutivo Monti riesce là dove La Russa aveva fallito, connotando in maniera ancora più pesante la nostra insensata presenza nella guerra in Afghanistan.

domenica 22 gennaio 2012

24/1/12 - LA BUONA AMMINISTRAZIONE A VIMODRONE CONTINUA...


LA BUONA AMMINISTRAZIONE DI VIMODRONE CONTINUA...
AVANTI INSIEME PER IL
BENE COMUNE 

CON
ANTONIO BRESCIANINI

mercoledì 18 gennaio 2012

ASSEMBLEA A MILANO: L'OCCUPAZIONE E' LA SOLUZIONE


CLICCA QUI SOTTO PER VEDERE IL VIDEO DEL TGR LOMBARDIA RAI 3 SULL'ASSEMBLEA

L'OCCUPAZIONE E' L'UNICA SOLUZIONE
COSTRUIAMO L'OPPOSIZIONE DI SINISTRA AL GOVERNO MONTI
MILANO 22 GENNAIO ORE 9.30 CAMERA DEL LAVORO
ASSEMBLEA CON LE LAVORATRICI E I LAVORATORI IN LOTTA
CONCLUDE: PAOLO FERRERO 

DA SABATO UN NUOVO PONTE SUL NAVIGLIO

Sabato 21 gennaio, alle ore 11, verrà inaugurerato il nuovo ponte sul Naviglio Martesana.


Con questa struttura, interamente finanziata dal privato che ha realizzato il nuovo Qt. Martesana, verranno unite la zona di viale Martesana con Santa Rita.

Un nuovo collegamento nord - sud ciclopedonale.

lunedì 16 gennaio 2012

LA SFIDUCIA ... E' CONTRO VIMODRONE

La sfiducia…

è contro Vimodrone

Vimodrone è una città

ben amministrata, che ha saputo reagire alla difficile situazione

economica e finanziaria italiana con una gestione oculata delle

risorse pubbliche, senza alcun aumento di tariffe e tributi o tagli

ai servizi.

Vimodrone è un comune virtuoso, con i conti in regola.

Vimodrone è profondamente cambiata nell’ultimo decennio.

E’ nettamente migliorata la qualità del vivere urbano.

il buon governo delle giunte di centro sinistra ha ribaltato la

vecchia immagine di città dormitorio.

Vimodrone è oggi una città dinamica,

una città solidale, una città più pulita e verde.

Oggi Vimodrone è una città che guarda al futuro.

C’è chi, invece, vuole bloccare il cambiamento in atto.

C’è chi vuole paralizzare l’attività dell’ente per meri interessi

elettorali e condizionare il futuro di una comunità per rivalse

personali e antichi rancori.

Tradendo il mandato elettorale e voltando le spalle alla

coalizione d’origine, alcuni consiglieri di maggioranza hanno

deciso di passare all’opposizione all’approssimarsi della

scadenza elettorale di primavera.

Sono politicanti locali uniti da un unico obiettivo: interrompere

l’ottima esperienza di governo del centro sinistra, aprendo di

fatto le porte dell’ente al commissario prefettizio e ad una

gestione provvisoria che bloccherebbe l’attività del comune,

a soli tre mesi dalle elezioni.

Commissario che di norma viene nominato a seguito di gravi

inadempienze nella gestione amministrativa o per dissesto finanziario.

Considerato che queste condizioni non sussistono,

a chi giova tutto ciò?


Difendiamo il buon governo
e il bene comune

Vimodrone Sei TU

PD – IDV – PDCI – SEL – PS – PRC - Vimodrone (MI)


mercoledì 11 gennaio 2012

VIMODRONE SEI TU IN PIAZZA DOMENICA 15 GENNAIO

VIMODRONE SEI TU IN PIAZZA DOMENICA 15 GENNAIO 2012 DALLE ORE 10 ALLE 12 A SOSTEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE e CONTRO LA MOZIONE DI SFIDUCIA PRESENTATA DAI CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE (LEGA NORD – IO AMO VIMODRONE - VIMODRONE DEMOCRATICA).

PRC VIMODRONE




IL GOVERNO RISPETTI IL REFERENDUM E LA COSTITUZIONE: ATTUARE SUBITO QUANTO DECISO DAL VOTO POPOLARE


L'affermazione del sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo, che ha definito il referendum dello scorso giugno un “mezzo imbroglio” nella trasmissione “Agorà” del 10 gennaio, è gravissima.

Un vero e proprio insulto verso i 27 milioni di cittadine e cittadini che hanno detto no alle privatizzazioni, nel rispetto dei quali il sottosegretario dovrebbe dimettersi per le gravi dichiarazioni rese.

L'imbroglio è quello che si appresta a fare il Governo Monti, ma la Costituzione vale anche per un governo cosiddetto tecnico!

L’imbroglio, tra l’altro, è quello reso noto, anche, da un altro "pezzo forte" del governo, Antonio Catricalà, sottosegretario alla Presidenza che a “Porta a Porta” ha annunciato che la lenzuolata di liberalizzazioni riguarderà anche l’acqua, ma con “modifiche che non vadano contro il risultato referendario”: una vera e propria ipocrisia.

Il Governo Monti, piuttosto che affossare il voto democratico di giugno, favorendo i soliti potentati economici, dovrebbe attuare i deliberati referendari, espressione piena e democratica della volontà popolare.

Rifondazione Comunista si opporrà con forza ai disegni di un governo che non è espressione del voto del popolo italiano e che si arroga il diritto di voler seppellire a colpi di decreto il voto di milioni di persone in favore dell’acqua bene comune.

martedì 10 gennaio 2012

sabato 7 gennaio 2012

SOSTIENI "LIBERAZIONE"

Una campagna contro il governo
 per la libertà di informazione


Paolo Ferrero

La solidarietà che si sta manifestando attorno a Liberazione in questi giorni è un fatto molto importante: lo si può cogliere dalle lettere più semplici a quelle politicamente più impegnative, dalle assemblee convocate su vari territori alle cento grandi e piccole sottoscrizioni. L'impegno del partito e non solo è decollato con slancio sin dai primi giorni. Questo dato è assai rilevante perché ci dice che il giornale di Rifondazione Comunista, in questi anni è tornato ad essere un punto di riferimento importante per il partito come per i movimenti e le realtà di lotta, a partire da quelle operaie. Ci dice della solidarietà concreta nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici di Liberazione, il cui posto di lavoro è messo in discussione dalle decisioni del governo e ai quali va il nostro ringraziamento per l'impegno profuso in questi giorni difficili al fine di consentire l'uscita del giornale on line. Ora dobbiamo dare impulso alla nostra iniziativa, facendola diventare una vera e propria campagna per la libertà di informazione, in una fase in cui il governo non chiude i giornali comunisti attraverso la censura, ma tagliando i finanziamenti. Cambiano i metodi, ma il risultato è lo stesso. E non ci si venga a parlare del deficit di inserzioni pubblicitarie che scontiamo quasi fosse una colpa: è del tutto evidente che trovare centinaia di migliaia di euro di pubblicità per un giornale comunista non è semplicemente possibile per ragioni che tutti possono intuire. Proprio la solidarietà che si sta determinando attorno a Liberazione, come la rinnovata attenzione alla nostra proposta politica, parla di una realtà viva e rende ancora più odioso il taglio dei finanziamenti attuato dal governo. Per questo è fondamentale alzare il livello di pressione e denuncia nei confronti del governo. Lunedì la società editrice Mrc avrà un incontro ufficiale con il governo per chiedere risposte chiare in merito al futuro. Sono le decisioni del governo che ci hanno precipitato in questa situazione di crisi e il governo che a chiacchiere difende la libertà di informazione non può affossarla nei fatti.


E' infatti bene sottolineare ancora una volta che la sospensione della pubblicazione di Liberazione dipende solo ed esclusivamente dalle decisioni assunte dai governi - Berlusconi prima e Monti poi - di tagliare il fondo per l'editoria. Decisioni che per Liberazione hanno comportato un taglio retroattivo di 2,5 milioni di euro relativi agli anni 2010 e 2011. Se non vi fosse stato questo taglio Liberazione sarebbe oggi regolarmente in edicola, per la semplice ragione che grazie alla grande azione di riduzione dei costi compiuta in questi anni, avevamo raggiunto il sostanziale pareggio di bilancio. Questo taglio di 2,5 milioni per gli anni 2010 e 2011 si traduce in una perdita secca, in un buco di bilancio colossale che diventa un problema insolubile per un partito come il nostro, sostanzialmente privo di finanziamenti pubblici. Si aggiunga poi il fatto che - stante la situazione attuale -non solo il taglio è destinato a perdurare negli anni futuri ma, addirittura, dal 2013 il governo prevede la cancellazione dei contributi diretti. Inoltre, la situazione di totale incertezza determinata dal governo fa sì che nessuna banca sia disponibile ad anticipare a Liberazione nemmeno un euro. In questo quadro occorre quindi intensificare la mobilitazione contro il governo, che è l'unico responsabile dello stato in cui è venuta a trovarsi Liberazione.Come infatti tutti sanno, senza una modifica delle decisioni dell'esecutivo, nessuno è in grado di trovare ogni anno i 2 milioni di euro che servirebbero a far quadrare il bilancio e nessuno è in grado di coprire la perdita di 2,5 milioni di euro già determinata dai tagli attuati.


Per questo chi continua ad addebitare a Rifondazione la scelta di sospendere le pubblicazioni del proprio giornale produce un danno rilevante alla possibilità di successo della campagna e alla possibilità di salvare i posti di lavoro. In questo modo si scarica il governo delle sue responsabilità e si allontana quindi la possibilità di una soluzione positiva della crisi. Rifondazione Comunista ha bisogno come l'aria di una voce come Liberazione:il partito, esattamente come i lavoratori e le lavoratrici del giornale, è vittima di questo feroce attacco del governo che deve essere respinto con una ferma azione unitaria.


Continuiamo quindi e intensifichiamo la campagna politica e la raccolta dei fondi. Continuiamo e approfondiamo il confronto sindacale. Nel momento in cui avremo un quadro certo delle risorse statali effettivamente a disposizione ed anche in ragione dei risultati della sottoscrizione in corso, potremo decidere a ragion veduta sul futuro di Liberazione, attraverso un dibattito che deve pienamente coinvolgere tutte le realtà che si stanno adoperando in favore del giornale.




domenica 1 gennaio 2012

BUON ANNO COMUNQUE

             Buon anno comunque

Galapagos da “il manifesto” del 31.12.2011

Buon anno. Si fa per per dire. «Il 2011 è stato un anno horribilis, ma il 2012 potrà essere peggiore», era il titolo di ieri di un servizio dell'agenzia Radiocor. Titolo corretto: il 2012 si annuncia non orribile, ma terribile. E non solo in Italia.

Il decreto varato da Monti a Natale forse ha salvato l'Italia - come vanta il presidente del consiglio - ma non gli italiani. Forse ha salvato i possessori del debito pubblico, ma non i milioni di cittadini onesti che vivono del proprio lavoro o della propria pensione.

Ieri in serata sulla torta del sacrifici sono stare aggiunte due nuove ciliegine: un nuovo aumento delle bollette di luce, gas e riscaldamento dal primo gennaio e quello del 3,5% delle tariffe autostradali. Stando ai dati raccolti dall'Osservatorio Nazionale Federconsumatori, in totale gli aumenti di prezzi e tariffe costeranno - nel 2012 - 2.103 euro a famiglia, «quasi la metà di quanto una famiglia media spende per la spesa alimentare in un anno in base ai dati Istat» spiega l'organizzazione. Che aggiunge: saranno «aumenti insostenibili che determineranno pesantissime ricadute sullo stile di vita delle famiglie e sull'intera economia, che dovrà continuare a fare i conti con una profonda e prolungata crisi dei consumi».

Ma non è finita: nel 2012 - ci hanno fanno sapere Unioncamere e Prometeia - il Pil pro capite, a prezzi correnti, in Italia sarà pari a 23.280, in discesa dai 23.414 euro di quest'anno. Considerando, però, che l'inflazione dovrebbe superare il 3% soprattutto se scatteranno a metà anno gli aumenti di 2 punti dell'Iva, questo significa che il Pil pro capite sarà significativamente più basso di quello del 2011. Insomma, saremo tutti (o quasi) più poveri e il reddito pro capite sarà inferiore di molto a quello dell'inizio del 2000.

Trovare i responsabili di questa caduta non è difficile: basta ricordare chi ha governato l'Italia dal 2001 e che provvedimenti di politica economica – decisamente classista e filo evasione - ha preso. Ma guardare al passato serve poco, soprattutto quando abbiamo un futuro decisamente nero di fronte a noi. E' più interessante capire le conseguenze delle manovre «correttive» varate a raffica da Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti e ora da Mario Monti.

Complessivamente si tratta per il 2012 di circa 70 miliardi di euro. Una enormità che toglierà il fiato al sistema economico. Tanto per ricordarlo, la domanda interna cadrà pesantemente, il Pil diminuirà di almeno il 2%, l'inflazione rifarà capolino, i giovani non troveranno lavoro e, tra i lavoratori «protetti», si moltiplicheranno i casi «Omsa». E la crescita della disoccupazione produrrà a catena minore domanda, minori consumi, minore crescita e il rischio - ce l'ha detto due giorni fa l'Istat - che il 25% delle famiglie finisca in povertà o in situazione di grave «deprivazione economica».

Un futuro nerissimo che sarà risparmiato solo al sistema finanziario e ai possessori di Btp. Un tempo si diceva: «Chi può, batta un colpo». Il dramma - leggete la prima pagina de l'Unità del 30 dic. - è che ormai c'è un appiattimento totale su Monti, anche di chi di questa crisi non ha colpe, ma ha sposato - fino a che «morte non divida» - l'ideologia liberista. Tutto questo mentre Monti sembra vittima consapevole (e felice di esserlo) delle interferenze tedesche, come scrive il Wall street journal.

In ogni caso, buon anno a tutti.


GUARDA QUI SOTTO IL VIDEO DE "IL MANIFESTO"
2011: UN ANNO DA (NON) DIMENTICARE
 
Grazie per le visite!
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