venerdì 23 luglio 2021

8 luglio 2021 - MOZIONE: CONTRO GLI AUMENTI DELLE BOLLETTE DI LUCE E GAS.

MOZIONE:  CONTRO GLI AUMENTI DELLE BOLLETTE DI LUCE E GAS.


Il Consiglio Comunale di Vimodrone (MI)

Evidenziato con preoccupazione

Che dal 1° luglio sono scattati gli aumenti delle bollette per energia elettrica e gas, di circa il 10 % per la luce e del 15,3% per il gas.

L’Arera – Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente - ha spiegato che l’incremento dei prezzi è dovuto al “forte aumento delle quotazioni delle materie prime – in continua crescita da inizio anno per la ripresa delle economie dopo i ribassi dovuti alla pandemia – nonché la decisa crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2”.

Che subito prima della realizzazione degli aumenti il Governo è intervenuto con una decretazione d’urgenza al fine di calmierare l’impatto degli aumenti con un decreto, con la messa a disposizione una tantum di fondi per il solo trimestre luglio settembre 2021.

L'Unione Nazionale Consumatori ha stimato che l'aumento significherà per una famiglia tipo, spendere su base annua (e dunque ipoteticamente dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022, nell'ipotesi di prezzi costanti), 56 euro in più per la luce e 158 euro per il gas.

Una maggior spesa complessiva pari, quindi, a 214 euro.

Come non siano previsti ribassi delle bollette in questione nei prossimi mesi;

Evidenziato quindi

Come tale incremento sia quindi riconducibile ad una logica meramente di mercato nazionale ed internazionale, senza nessuna regolazione da parte del Governo e dell’autority capace di incidere significativamente su bisogni e servizi essenziali come quelli di gas e luce.

Sottolineato inoltre

Che parte degli aumenti – in particolar modo la crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2 – rispondono ad una logica di contrasto alle emissioni nocive e quindi di tutela dell’ambiente, che però vengono completamente scaricati sulla bolletta che, non essendo ispirata a criteri di progressività, incide in maniera assai più consistente sulle classi sociali più deboli. Che quindi sono costrette a sostenere il peso maggiore dell’andamento del mercato dell’energia, sia quello per provvedimenti pur doverosi di natura ambientale, ingenerando ciò un possibile conflitto fra ambiente e condizioni economico sociali.

Che solo parte dei fondi reperiti dai permessi di emissione di CO2 sono utilizzati per politiche a tutela dell’ambiente, mentre in parte sono utilizzati per il pagamento del debito pubblico.

Ricordato

Che sia prima che durante la fase pandemica gli operatori e fornitori di energia hanno realizzato fortissimi aumenti di utili, prontamente redistribuiti ai soci, e solo in maniera marginale ciò ha inciso sul costo delle bollette energetiche


Ricordato inoltre che

Dall’avvio della parziale liberalizzazione del mercato dell’energia e del gas si stima un aumento dei prezzi in bolletta del 70% per il gas e del 40% per l’energia elettrica. Si registra quindi un totale fallimento degli obbiettivi dichiarati della parziale liberalizzazione

Ricordato infatti

La liberalizzazione del mercato energetico in Italia fu avviata dal primo governo D’Alema nel 1999, Il documento riportava le indicazioni della direttiva comunitaria 96/92/CE del Parlamento e del Consiglio Europeo del 19 dicembre 1996 volta alla creazione del Mercato Unico dell'energia in Europa. Il documento prevedeva una graduale liberalizzazione delle attività per favorire la libera concorrenza nel settore energetico “a beneficio del consumatore”. Venne seguito dal decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 164 che istituì l'effettiva liberalizzazione del mercato del gas.

Per la regolamentazione dell'intero mercato fu creata nel 1995 l'"Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas", un'autorità amministrativa indipendente, poi

diventata ARERA (Autorità di Regolamentazione per Energia Reti e Ambienti), il cui compito era quello di garantire la promozione della concorrenza e dell'efficienza nei servizi di pubblica utilità, tutelando gli interessi di utenti e consumatori. Il decreto Bersani bis nel 2007 segnò la completa liberalizzazione del mercato energetico italiano, aprendolo ai nuovi fornitori e permettendo agli utenti di scegliere liberamente l'operatore a cui rivolgersi per le proprie utenze. Il quadro regolatorio prevedeva un periodo di coesistenza del mercato libero e quello regolato (Servizio di maggior tutela) per permettere ai consumatori di effettuare un passaggio graduale e agevole.

La fine del servizio di maggior tutela è stata rinviata più volte: il D. Lgs. 22 settembre 2018, n. 91 ha posticipato il passaggio obbligatorio al mercato libero dell'energia dapprima a luglio del 2020, seguito da un ulteriore slittamento al 1º gennaio 2022 per i privati

Ricordato altresì

Che la bolletta per l’energia elettrica ed il gas si compone di numerose voci che conducono alla conclusione – come sottolineato da più esperti del settore – che “chi meno consuma più paga”. La logica infatti ivi contenuta prevede l’introduzione in bolletta dei costi degli investimenti, ma anche la remunerazione del capitale investito. Esso – definito tecnicamente WACC – rappresenta un valore variabile (relativamente al peso in bolletta) in quanto legato anche a meccanismi relativi ai mercati finanziari e per giunta può essere evidenziato solo in parte dato che si tratta di una stima soggetta a possibile errore in quanto non risultano pubblici in maniera puntuale i valori del capitale investito di ogni asset infrastrutturale.

Che in bolletta è inserita anche l’imposizione IVA, al 10% per le utenze domestiche, non configurandosi quindi per il regolatore e per il legislatore un bene primario il costo dell’energia e del gas

Che altri paesi europei, soggetti alle stesse condizioni di mercato e di imposizione, hanno subito rincari dal 1° luglio più contenuti che quelli previsti e realizzatisi nel nostro paese

Evidenziato prioritariamente

Che il pesante aumento dei prezzi in bolletta di luce e gas va a inserirsi in una già pesantissima situazione sociale ed economica del nostro paese, dovuta agli effetti della prolungata fase pandemica, e va a sommarsi allo sbocco dei licenziamenti dal primo luglio scorso nonché di quello degli sfratti

Considerato quindi

Che sia assolutamente sbagliato procedere con i rincari in questione tanto più

in una fase socio economica come questa, che rischiano – unitamente agli altri

provvedimenti ricordati nel precedente paragrafo – di avere effetti devastanti

soprattutto sulle classi sociali più povere e più colpite dalla crisi economica e sociale

Che, tanto più di fronte alla fase che stiamo attraversando, vada preso atto del fallimento – dal punto di vista dei benefici per i cittadini – della liberalizzazione parziale del settore in questione, e che il governo e parlamento sia doveroso che agiscano per recedere dalla completa liberalizzazione prevista e anzi operino con tutti i mezzi a disposizione e in tutte le sedi per riacquistare un effettivo controllo pubblico del settore, al fine di realizzare obbiettivi di equità sociale, programmazione ed intervento pubblico diretti nel settore, andando quindi anche a predisporre un rinnovato piano nazionale energetico che sia connotato da questi elementi.

Che gli investimenti possibili col Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dovrebbero – anche agendo in sede europea – privilegiare settori strategici e primari come quello dell’energia sia per una effettiva transizione ecologica – con elementi di tutela nel suo realizzarsi, in favore delle classi sociali più deboli – sia quello di un intervento diretto dello Stato dal punto di vista delle scelte di politica industriale e di regolazione effettiva del settore

Che vi debba essere in intervento non estemporaneo ma strutturale da parte del governo e del parlamento – magari nell’ambito una riforma più generale della tassazione diretta ed indiretta – affinché vengano messi in atto strumenti che, con elementi di calmierazione strutturale, portino alla cancellazione della remunerazione del capitale investito in bolletta, e ad un trasferimento sulla fiscalità generale dei costi di investimento nei settori in questione. Con l’obbiettivo di andare nella direzione di incentivare effettivamente il risparmio energetico e anche di una applicazione comunque tendenzialmente progressiva – relativa ai costi effettivi di utilizzo - dei costi di gas e energia, in ossequio al dettato costituzionale.

Che debba essere previsto, in tema di sostegno ai cittadini in maggiore difficoltà sociale anche dal punto di vista del pagamento di bollette di gas e luce, un maggiore protagonismo e margini di manovra – anche con fondi ad hoc – da parte degli enti locali.

Impegna l’amministrazione comunale

A chiedere al Governo e al Parlamento di agire con ogni mezzo a loro disposizione affinché:

venga bloccato l’aumento delle bollette di gas ed energia elettrica in vigore dal primo luglio u.s.

Si proceda ad una profonda revisione legislativo normativa – anche agendo in sede europea – al fine di ottenere la riduzione al 5% dell’IVA sulle bollette di luce e gas, nonché – magari anche nell’ambito una riforma più generale della

tassazione diretta ed indiretta – affinché vengano messi in atto strumenti che, con elementi di calmierazione strutturale, portino alla cancellazione della remunerazione del capitale investito in bolletta, ad un trasferimento sulla

fiscalità generale dei costi di investimento nei settori in questione. Con l’obbiettivo di andare nella direzione di incentivare effettivamente al risparmio energetico e anche di una applicazione comunque tendenzialmente progressiva – relativa ai costi effettivi di utilizzo - dei costi di gas e energia, in ossequio al dettato costituzionale.

Venga preso atto del fallimento – dal punto di vista dei benefici per i cittadini – della liberalizzazione parziale del settore in questione, e che i medesimi  agiscano per recedere dalla completa liberalizzazione prevista dal 2022 e anzi agiscano con tutti i mezzi a disposizione e in tutte le sedi per riacquistare un effettivo controllo pubblico del settore, al fine di realizzare obbiettivi di equità sociale, programmazione ed intervento pubblico diretti nel settore, andando quindi anche a predisporre un rinnovato piano nazionale energetico che sia connotato con questi elementi.

Che gli investimenti possibili col Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – anche agendo in sede europea – privilegino i settori strategici e primari come quello dell’energia, sia una effettiva transizione ecologica – con elementi di tutela nel suo realizzarsi, in favore delle classi sociali più deboli – sia quello di un intervento diretta dello Stato dal punto di vista delle scelte di politica industriale e di regolazione effettiva del settore

Che venga previsto in tema di sostegno ai cittadini in maggiore difficoltà sociale anche dal punto di vista del pagamento di bollette di gas e luce, un maggiore protagonismo e margini di manovra – anche con fondi ad hoc – da parte degli enti locali.

Che i maggiori introiti ottenuti dall’aumento dei costi per i permessi di emissione di C02 siano completamente utilizzati per interventi a tutela ambientale e per la riduzione delle bollette energetiche.


Cordiali saluti.

Marco MESSINEO

Aurelio LAMORTE

Gruppo Consiliare

RIFONDAZIONE COMUNISTA – SINISTRA EUROPEA

ERRORE... SUL NOTIZIARIO COMUNALE "COMUNICARE" E' STATO PUBBLICATO IL NOSTRO VECCHIO ARTICOLO CON IL TITOLO DEL NUOVO ARTICOLO INVIATO!!!!


 

martedì 20 luglio 2021

ACQUA PUBBLICA, LE STELLE CADENTI DEL NUOVO CORSO M5S

 

Acqua pubblica, le stelle cadenti del nuovo corso M5S

Da “IL MANIFESTO” del 19 luglio 2021 di RICCARDO PETRELLA

Nel nuovo Statuto del M5S, scompare la stella dell’acqua pubblica e spunta quella della economia eco-sociale di mercato, due passi indietro sul piano dei valori culturali, politici e sociali pdf qui

Ricordo che le teorie sull’economia sociale di mercato sono il patrimonio del pensiero social-cristiano di stampo liberale tedesco sin dagli anni ’50. E’ solo con l’apparizione della “terza via “alla Blair, alla Schroeder, alla Clinton che anche la sociademocrazia aderisce all’economia sociale di mercato, giocando per di più su un miserevole alibi: quello di parlare di economia con mercato anziché di mercato.

Siamo di fronte ai giochetti sulle preposizioni con l’aggiunta di eco- a sociale. Certo il sotterfugio si riferisce agli aspetti ecologici, ma resta un sotterfugio. A cosa si penserebbe se qualcuno parlasse di eco-capitalismo e di capitalismo verde o di eco-fascismo?

E’   a proposito dell’acqua pubblica, però, prima stella del Movimento, che, me lo si consenta, non riesco a nascondere la profonda delusione e tristezza anche sul piano personale.

Coloro che venti anni fa hanno seguito da vicino l’intervento travolgente di Beppe Grillo sulla scena politica italiana sanno che ho largamente contribuito alla maturazione del suo interesse politico e dell’entusiasmo culturale sul tema dell’acqua in un contesto di rapporti di mutua fiducia e di arricchimento culturale.

Ricordo che su invito di Beppe Grillo toccò a me presentare le ragioni e l’importanza strategica della stella dell’acqua pubblica a Firenze nel 2013 il giorno della presentazione ufficiale del programma del Movimento 5 Stelle per le elezioni politiche.

Poi i contatti si sono persi visto il graduale allontanamento dei dirigenti del MS5 dall’obiettivo della promozione e della difesa della ripubblicizzazione dell’acqua. E’   vero che il M5S ha fatto parte di governi di coalizione per cui ha dovuto negoziare in permanenza la realizzazione dei suoi obiettivi politici.

Ma, ancora oggi, è il gruppo parlamentare più importante alla Camera. Se la proposta di legge sull’acqua pubblica non è passata è perché ha cessato di essere la sua priorità politica per la quale aveva ottenuto i voti degli elettori italiani.

Parlare di “beni comuni “è una scappatoia perché sia il garante che il presidente conoscono lo svuotamento subito dal concetto di “beni comuni”, ed in particolare dell’acqua, a livello internazionale ed anche italiano, negli ultimi 15 anni, sull’influenza anche delle tesi liberali del Premio Nobel per l’Economia del 2009, l’americana Elinor Ostrom. Secondo Ostrom, né lo Stato né il mercato sono un sistema efficace di gestione di un bene comune ma l’autogoverno da parte delle popolazioni che “si appropriano” del bene e fissano le regole per la sua gestione. Il sistema economico non subisce alcuna modifica.

Queste tesi, ispirate da una logica micro-istituzionale, fanno parte di una visione dell’economia contemporanea centrata su due principi.

    Primo, l‘economia dei portatori d’interesse, (la stakeholders economy), secondo la quale il principio più importante non è la proprietà del bene “comune” ma la finalità che si dà alla sua gestione in comune (per esempio, la sostenibilità) tra tutti i membri portatori di interessi specifici e settoriali.

    Secondo, l’economia collaborativa, sovente tradotta nel senso di partenariato pubblico-privato (Ppp).

In conclusione, un bene comune, per quanto essenziale esso possa essere per la vita, non deve essere necessariamente di proprietà pubblica, collettiva, di responsabilità pubblica e di presa a carico finanziaria pubblica via la fiscalità giusta e redistributiva. Il nesso strutturale tra bene comune essenziale per la vita e diritti universali alla vita non è preso in considerato, è persino abbandonato. Il regime di proprietà è indifferente. Quel che conta è l’agire in comune.

Ed é così che nel giro degli ultimi 20 anni, privatizzazione permettendo, tutti i beni comuni (comprese l’aria e l’acqua) sono passati nell’ordine dell’economia globale di mercato. Perché mancano le bombole d’ossigeno in India?

La mistificazione forse permette di raccogliere voti ma non è su questa base che si fonda la nobile funzione della politica.

sabato 3 luglio 2021

IL PRC DI VIMODRONE RICHIEDE LA TEMPISTICA PER AVERE LA BACHECA A DISPOSIZIONE DEL PROPRIO GRUPPO CONSILIARE.

 

Dopo che ieri al consiglio comunale ho espresso attraverso la presentazione di un articolo 24 la necessità che venga finalmente data in consegna la seconda bacheca comunale spettante ai gruppi consigliari anche al ns. gruppo, venuto a conoscenza che i consiglieri non avevano ricevuto l’informazione.

Allego copie delle richieste.

Crediamo sia una questione di democrazia, di giustizia e di uguale trattamento…

Marco Messineo

Gruppo Consiliare P.R.C. - S.E.

 

                         Richiesta del 30 ottobre 2020

 

 
Richiesta del 30 aprile 2021
 
 



Grazie per le visite!
banda http://www.adelebox.it/