giovedì 27 maggio 2010

2 GIUGNO A MILANO INSIEME PER LA COSTITUZIONE REPUBBLICANA




2 GIUGNO A MILANO

ore 14 PORTA VENEZIA
Insieme per la
Costituzione repubblicana


La Federazione milanese di Rifondazione Comunista sarà presente alla manifestazione “INSIEME PER LA COSTITUZIONE REPUBBLICANA” che si terrà mercoledì 2 Giugno con concentramento alle ore 14 in Porta Venezia e corteo fino a piazza Castello.


Un importante appuntamento che ha l’obiettivo di difendere i principi e i valori della Carta Costituzionale, in un momento dove la stessa democrazia corre rischi di svuotamento e di involuzione.


L’appello del Comitato promotore della manifestazione:


La Repubblica e la Costituzione italiana sono legate in un rapporto indissolubile.

Hanno radici comuni nella nostra storia e in particolare nella Resistenza, che, come ha ricordato il Presidente Giorgio Napolitano, non ha soltanto liberato il Paese dall’occupazione tedesca e dalla dittatura fascista, ma ha riunificato l’Italia.


Il 2 giugno è la Festa della nascita della Repubblica e della Carta Costituzionale.


La Costituzione ha consacrato sentimenti, speranze, valori profondamente radicati, in cui si riconoscono tutti gli italiani.


Essa è il frutto del lavoro unitario della costituente, ma non può essere ridotta al semplice compromesso tra i partiti
Ora siamo vieppiù italiani ed europei.


Ma siamo tanto più europei, se ogni cittadino, a Nord e a Sud, sente di appartenere alla stessa comunità, che ha fondamento nella Costituzione.


La Costituzione è base della nostra libertà.


In essa sono scolpiti i pilastri della nostra democrazia:
i diritti umani e la partecipazione della cittadinanza alla vita sociale e politica;
la passione egualitaria, cioè la passione verso i diritti di cittadinanza, egualmente riconosciuti a tutti.

A partire dal diritto al lavoro e alla formazione, eliminando gli impedimenti e gli ostacoli e creando le condizioni al suo esercizio effettivo;
l’autonomia e la separazione dei poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario), compreso quello dell’informazione; e la loro indipendenza, la loro laicità e l’equilibrio tra di essi.


Oggi questi pilastri e questi principi sono a rischio. E dunque la stessa democrazia può entrare in crisi e correre rischi di svuotamento e di involuzione.


La Costituzione è come un albero, radicato nella terra in cui nasce e cresce. Si può potarlo o innestarlo, ma non si può sradicarlo dalla sua terra, senza farlo morire.


Le riforme per rinnovare l’Italia vanno realizzate seguendo i principi della Carta Costituzionale.


Per queste ragioni invitiamo tutti coloro i quali si riconoscono in questi fondamentali principi ed obiettivi a partecipare alla manifestazione che si svolgerà a Milano il 2 giugno.


Facciamo del 2 giugno la ricorrenza civile e popolare per imparare, ridestare e tenere svegli i valori fondanti della Repubblica e della Costituzione.

INTERVISTA A CESARE SALVI - PORTAVOCE F.D.S.

CLICCA QUI SOTTO PER VEDERE L'INTERVISTA

martedì 25 maggio 2010

APPELLO SULLE “INTERCETTAZIONI”

APPELLO SULLE “INTERCETTAZIONI”

Quello che segue è il testo del documento comune concordato dai direttori delle maggiori testate giornalistiche nel corso dell'incontro di ieri promosso dalla Fnsi

I direttori e le redazioni dei giornali italiani, con la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, denunciano il pericolo del disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche per la libera e completa informazione.Questo disegno di legge penalizza e vanifica il diritto di cronaca, impedendo a giornali e notiziari (new media compresi) di dare notizie delle inchieste giudiziarie - comprese quelle che riguardano la grande criminalità - fino all'udienza preliminare, cioè per un periodo che in Italia va dai 3 ai 6 anni e, per alcuni casi, fino a 10. Le norme proposte violano il diritto fondamentale dei cittadini a conoscere e sapere, cioè ad essere informati.E' un diritto vitale irrinunciabile, da cui dipende il corretto funzionamento del circuito democratico e a cui corrisponde - molto semplicemente - il dovere dei giornali di informare. La disciplina all'esame del Senato vulnera i principi fondamentali in base ai quali la libertà di informazione è garantita e la giustizia è amministrata in nome del popolo. I giornalisti esercitano una funzione, un dovere non comprimibile da atti di censura. A questo dovere non verremo meno, indipendentemente da multe, arresti e sanzioni. Ma intanto fermiamo questa legge, perché la democrazia e l'informazione in Italia non tollerano alcun bavaglio.


domenica 23 maggio 2010

ELETTA NUOVA SEGRETERIA PROVINCIALE PRC




Il C.P.F. – MI elegge la nuova Segreteria

Documento politico approvato dal Comitato Politico Federale di Milano e provincia il 18 maggio 2010


Il risultato delle Elezioni Regionali, così come dei ballottaggi nei più significativi comuni, conferma il rafforzamento della destra e della Lega in particolare. L’aumento dell’astensione in forma diffusa, che si manifesta anche in territori tradizionalmente della sinistra, mostra il danno inferto alla partecipazione al voto dal bipolarismo. Un sistema politico che da un lato punta a sterilizzare i conflitti, deprimere la partecipazione sociale, dall’altro anestetizza la democrazia rappresentativa e genera il distacco dal paese reale, aumentando la sfiducia dei cittadini nei confronti della politica.

Occorre essere consapevoli che il risultato elettorale favorevole alle destre, determinerà un’accelerazione delle iniziative del governo tese a scardinare la costituzione nata dalla Resistenza e il bilanciamento dei poteri. Siamo dunque chiamati oggi a far fronte a una vera emergenza democratica, che per essere affrontata richiede l’unità di uno schieramento democratico ampio e articolato.

Si paga l’incapacità delle opposizioni, di intercettare il disagio sociale, di articolare un progetto alternativo sia sul piano sociale che politico, di indicare una via di fuoruscita a sinistra dalla crisi. È resa manifesta in tutta la sua ampiezza la crisi strategica del centro sinistra e la grande debolezza della sinistra divisa, frammentata e priva di una proposta politica credibile. La resistenza sociale alla crisi si è limitata a lotte e vertenze spesso isolate tra loro, non sufficienti a produrre un comune sentire di massa in grado di opporsi al dilagare delle destre e a delineare un’alternativa.

Il risultato negativo del voto della FdS, è particolarmente pesante sia nei voti assoluti che in percentuale in Lombardia e nei comuni della nostra provincia(con il preoccupante minimo storico di Milano) dove l’egemonia politica della destra si conferma e si estende, mentre emerge un voto come quello dei “Grillini” capace di raccogliere una parte del voto di protesta verso il sistema dei partiti, su contenuti spesso analoghi a quelli della sinistra. In questa campagna elettorale sono emersi due seri limiti: da un lato non siamo riusciti a porre un serio contrasto al saccheggio nel nostro elettorato generato dall’imbroglio del voto utile presente in sé nel sistema bipolare e dall’altro ad imprimere un profilo al partito e alla FdS tale da dimostrare la nostra utilità per gli strati e ceti popolari. Sapevamo che di fronte all’impossibilità di stringere un’alleanza con il PD, l’esserci presentati da soli, la manifesta sproporzione di mezzi economici messi in campo e l’oscuramento mediatico, grandi erano i rischi di non ottenere la rappresentanza politica. Nonostante l’impegno profuso dal candidato Presidente Vittorio Agnoletto, dai candidati nella lista provinciale, dai nostri militanti tutti, al quale và il nostro più caldo ringraziamento, la corsa solitaria della Federazione della Sinistra non ha intercettato il disagio sociale crescente e la protesta democratica.

Assumendo positivamente il documento approvato dal CPN e facendo dunque nostre le proposte di rilancio dell’iniziativa politica ai vari livelli lì indicati, il nuovo pesante arretramento intervenuto in termini di calo di consensi anche rispetto ai voti raccolti, un anno fa, per il rinnovo del Consiglio Provinciale, ci pone di fronte all’urgente necessità, anche l’imminenza del voto amministrativo a Milano e in diversi comuni della provincia, di un rinnovamento e di un grande salto di qualità nella nostra proposta e azione politica nelle seguenti direzioni:

1) Unità a sinistra e Federazione della Sinistra E’ necessaria un’azione decisa che espliciti e renda ancor più percepibile la nostra vocazione unitaria verso la sinistra alternativa, puntando a realizzare l’unità indispensabile per superare la frammentazione e acquistare credibilità. Va avviato un percorso fatto di momenti di confronto e di iniziative comuni di lotta, su terreni condivisi, sia con la Sinistra politica, da sinistra critica fino a sinistra e Libertà, che con quella sociale e civica (associazionismo, i comitati, organizzazioni sindacali,centri sociali ecc.) per far vivere, nella presenza nei quartieri, nella partecipazione e nei conflitti quell’ alternativa che indichiamo per battere le destre nelle elezioni comunali di Milano.
In questo contesto è importante e non più rinviabile un salto di qualità nella costruzione della FdS, che se pur presente con un proprio consiglio provinciale, non ha articolazioni territoriali e non è conosciuta dalla cittadinanza . La FdS, per essere utile e credibile anche come strumento di una unità della sinistra più larga, va rilanciata come spazio, democratico e partecipato, aperto a quanti vorranno aderire per l’oggi e per il domani: associazioni, comitati, soggetti politici, singoli individui. Proponiamo al consiglio della FdS, una campagna di ascolto e presentazione della FdS nei territori e nei luoghi di lavoro con lo scopo di far nascere le sue articolazioni a tutti i livelli, diffondere la conoscenza della sua proposta politica e della sua vocazione unitaria. Solo così, dal basso e dai territori, potranno nascere le rappresentanze locali della Federazione, in grado di dispiegare una politica territoriale e attrarre forze e energie ora disperse. Dobbiamo anche porci come FdS la necessità di costruire partecipazione al nostro progetto, verificare forme di democrazia diretta in rete nelle scelte dei candidati nelle elezioni, così come nelle scelte delle priorità dell’azione politica territoriale.
Pensiamo necessario proporre come Rifondazione Comunista alle altre forze che compongono la FdS un ampliamento del Coordinamento e del Consiglio per coinvolgere tutte le energie alla costruzione diffusa della FdS e rappresentare così anche la pluralità del nostro dibattito.

2) Battere le destre nella società e promuovere la partecipazione Solo un grande sforzo per la costruzione dell’opposizione sociale potrà far crescere nella società la necessità dell’alternativa alle destre. Solo ritornando a dare risposte concrete alla vita delle masse sarà possibile riconquistare una credibilità oggi dispersa. Il nostro impegno deve quindi rivolgersi alla promozione di un tessuto vasto e articolato di lotte sui vari terreni tale da configurare un forte movimento di opposizione sociale, civile e democratico: dai referendum contro la privatizzazione dell’acqua, al nucleare, ai diritti civili, all’art 18, al reddito, alla legge 30.
Per quel che ci compete è sul terreno del territorio milanese e provinciale, che vanno articolate le azioni di costruzione dell’opposizione proponendo a tutte le forze della sinistra e democratiche la costruzione di vertenze e lotte per i diritti e i bisogni popolari a partire dai temi del lavoro, i comitati contro la crisi. L’esperienza sin qui da noi maturata con l’azione solidale dei GAP e di “Arancia Metalmeccanica”, ci forniscono valutazioni utili per individuare le scelte da fare. In particolare la strada della costruzione di forme di autorganizzazione democratica dal basso che vivendo della partecipazione popolare siano in grado di tradurre i bisogni e i diritti in conflitti capaci di intercettare simpatie e consenso soprattutto tra le nuove generazioni.
Va’ indagato con serietà il terreno delle nuove forme della partecipazione democratica e della comunicazione. L’utilizzo della rete per la costruzione di iniziative politiche e/o di mobilitazione e finanche di movimenti politici come i Viola, o i Grillini, deve sollecitarci a recuperare il ritardo nell’uso dei nuovi media, per costruire relazioni in rete diffuse, e articolare forum, discussioni e iniziative, costruendo in sostanza una rete alternativa in grado fare da tessuto connettivo tra il momento territoriale e l’azione politica generale. Si è aperta una nuova epoca in cui democrazia e partecipazione assumono nuove forme nelle quali dobbiamo imparare ad esserci.

3) Milano una scadenza elettorale importante Milano va a una scadenza elettorale di enorme importanza. Può uscirne una conferma dell’esistente oppure si può produrre una breccia straordinaria nella maglia del potere pervasivo delle destre a nord del Po. Questa impresa, molto difficile, non impossibile, richiede un grande salto di qualità a noi e a tutta la sinistra, in termini di idee, competenze, progettualità. Solo l’individuazione di idee forti, in grado di connettere nell’immaginario bisogni inascoltati a un modello di città, di relazioni sociali, alternativi alle destre, può produrre quella mobilitazione straordinaria che può trasformare una speranza in una realtà. È necessario un percorso in cui le competenze e le idee siano insieme il punto di partenza e quello d’arrivo di una campagna di ascolto rivolta ad associazioni, insegnanti, studenti, i sindacati, le professioni, i ricercatori, gli intellettuali e le università, le intelligenze democratiche della città, i centri sociali, per indagare con loro la città di un mondo del lavoro materiale, immateriale, cognitivo con cui abbiamo perso i contatti.
Per quanto ci riguarda, dopo tre sconfitte elettorali consecutive,che ci hanno messo fuori dalle istituzioni corrispondenti, la scadenza delle elezioni amministrative assume un carattere particolare. La sinistra deve dimostrare, proprio qui,nella roccaforte delle destre che governano il paese,di essere in grado di interpretare e rappresentare le esigenze dei ceti popolari realmente esistenti e tradurle in una proposta politica per la città. Cioè di essere in grado di cambiare e di rimettersi in sintonia con le persone in carne e ossa. Così può essere costruito un progetto per Milano da cui far nascere un programma su cui ricercare convergenze in direzione di un’ampia alleanza di tutta la Sinistra milanese, di partito e non, che nell’immediato può tradursi in una proposta politica ed elettorale unica delle sinistre in vista delle comunali del 2011.

4) Consolidare Rifondazione Comunista, l’unità del partito e la collegialità Dobbiamo proseguire nel rafforzamento di Rifondazione Comunista. Và riattualizzato il programma di lavoro varato nello scorso ottobre e avviata una riflessione critica sulle aree che necessitano investimenti maggiori: in particolare l’intervento nel mondo del lavoro. Vengono confermati i gruppi di iniziativa politica e le priorità da essi definite, per i quali va realizzato un rafforzamento e forme di coordinamento stabile con la segreteria. Le Feste del partito programmate a partire dal mese di giugno, dovranno essere non solo un veicolo di propaganda e autofinanziamento, ma essere il tramite per rafforzare le relazioni sociali e politiche, rilanciare il nostro tesseramento, presentare la proposta della FdS.

La crisi della segreteria, esplicitatasi dalle dimissioni di 4 compagni della stessa, è figlia della crisi del nostro partito e della sinistra. Il suo superamento richiederà tempo e un duro lavoro e, data la natura profonda e generale della crisi, anche un grande sforzo innovativo segnato da una discontinuità. Ciò sarà possibile solo grazie al coinvolgimento di nuove risorse umane e intellettuali, che consenta di ricomporre capacità di analisi, di proposta e radicamento sociale. Nell’immediato si accolgono positivamente gli stimoli politici proposti dai compagni dimissionari e dagli/le altre intervenuti/e nel CPF, sulla necessità di un salto di qualità e su una proposta di nuova segreteria e di funzionamento del partito che, mettendo al lavoro le risorse migliori disponibili, risponda alla necessità di potenziare la capacità di direzione politica e di operatività indispensabili per il rilancio del partito e dunque della federazione della sinistra, come premessa per affrontare al meglio gli impegni che ci attendono, in particolare nella città di Milano.
La proposta deve essere tale da garantire la collegialità e la condivisione delle scelte politiche e della loro rappresentazione nelle relazioni esterne del partito. Tanto sul terreno elettorale che su quello del lavoro per il reinsediamento sociale del partito e la sua presenza nei conflitti, luoghi reali dove si vince o si perde la battaglia contro le destre e si creano le condizioni senza le quali vengono meno il dialogo e le relazioni con i soggetti sociali e di movimento, indispensabili per la definizione di un programma e la partecipazione necessari per vincere anche sul piano elettorale.
Ci si propone di utilizzare tutte le energie e le competenze disponibili creando una struttura per dipartimenti non monocratici, che non accentri le responsabilità nelle mani di pochi compagni, ma le divida e condivida tra compagni e compagne delle diverse aree anche esterne alla maggioranza che vogliono dare il proprio contributo.
Si avanza dunque una proposta di nuova segreteria che risponda ai requisiti indicati e con l’impegno che sia l’inizio di un percorso capace di avviare un processo di rinnovamento dei gruppi dirigenti a partire dal prossimo congresso.
Segreteria:
Antonello Patta (Segretario e Responsabilità Lavoro, Ufficio Stampa/Comunicazione)

Bruno Casati (Enti Locali/Ufficio di Programma)
Giovanna Capelli (Scuola/Cultura/Formazione)
Matteo Prencipe (Coordinatore Provinciale)
Luciano Muhlbauer (Coordinatore Cittadino)
Gianni Occhi (Organizzazione)
Sandro Barzaghi (Lavoro Sociale/Beni Comuni)
Ernesto Cairoli (Welfare e Nuovi Diritti)
Marco Dal Toso (Politiche Istituzionali/Giustizia)

La proposta di segreteria votata a scrutinio segreto è stata approvata.

Voti favorevoli: 50 Contrari: 12 Astenuti: 7






DA YOU TUBE - L'ULTIMA CANZONE DELLA "FAMIGLIA ROSSI"


PER SENTIRE LA NUOVA CANZONE DELLA

"FAMIGLIA ROSSI"

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venerdì 21 maggio 2010

CESARE SALVI NUOVO PORTAVOCE DELLA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA




Cesare Salvi nuovo portavoce della Federazione della Sinistra

Si è tenuto il Consiglio Nazionale della Federazione della Sinistra.
Si è deciso di passare alla fase costituente di un polo politico della Sinistra di alternativa e a tal fine di tenere entro l’anno il Congresso fondativo della Federazione della Sinistra.
Un processo aperto, rivolto a tutte le forze politiche, sociali e culturali interessate a riunificare la sinistra, battere il bipolarismo e dare una risposta chiara alla crisi del neoliberismo che le classi dominanti vogliono far pagare ai lavoratori e ai pensionati.
In secondo luogo, si propone di avviare una grande campagna di massa per la raccolta delle firme sul referendum per l’acqua pubblica e contro la stangata che il governo sta predisponendo: lotta alla precarietà, taglio delle spese militari e delle tasse su stipendi e pensioni, penalizzazione delle aziende che delocalizzano e salario sociale ai disoccupati.
In questo quadro la Federazione ha deciso di aderire alla giornata di mobilitazione indetta dai sindacati di base per il 5 di giugno.
Infine è stato nominato Cesare Salvi nuovo portavoce della Federazione della Sinistra, dando corso alla pratica della rotazione degli incarichi che è un fatto costitutivo della Federazione.

mercoledì 19 maggio 2010

BUON COMPLEANNO STATUTO



BUON COMPLEANNO STATUTO

Giovedì 20 maggio ricorre il quarantesimo anniversario dell’entrata in vigore della legge 300 del 1970, lo Statuto dei Diritti dei Lavoratori.
Abbiamo deciso di ricordare quella data – in accordo con Liberazione e come Federazione della Sinistra – con un presidio davanti a Montecitorio durante il quale sarà distribuito il numero speciale che Liberazione dedicherà quel giorno allo Statuto.
Non si tratta, con tutta evidenza, di un’iniziativa meramente celebrativa. L’attacco ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, che è andato avanti in questi anni, conosce oggi, ad opera del governo Berlusconi, un salto di qualità. Il quotidiano intervento legislativo, nel segno dell’intensificazione della precarietà, si combina con l’attacco portato al contratto collettivo dall’accordo separato e con la volontà di destrutturate il sistema delle tutele e polverizzare i rapporti di lavoro del cosiddetto “collegato lavoro”. Ed è esplicita la volontà del governo di sancire questo processo con l’approvazione dello Statuto dei Lavori, in sostituzione dello Statuto dei Diritti dei Lavoratori.
A questo disegno eversivo della Costituzione, che vuole ridurre lavoratrici e lavoratori a pura merce nella disponibilità totale dell’impresa, va opposta la costruzione di un movimento ampio di opposizione sociale. Un movimento che contrasti tutti i disegni di manomissione del sistema di diritti, comprese proposte come quelle del “contratto unico di ingresso ” avanzate da parte del PD che realizzano una sorta di “eguaglianza al ribasso” erodendo la protezione dell’articolo 18, e rivendichi all’opposto a partire dalla lotta alla precarietà, l’universalizzazione dei diritti previsti dallo Statuto.
Lo Statuto dei Diritti dei Lavoratori fu conquistato nelle assemblee e nelle lotte del ’68-’69. In una stagione di straordinaria mobilitazione sociale in cui divennero possibili conquiste prima impensabili. Avviare un nuovo ciclo di lotte che respinga la regressione devastante che nella crisi si vuole imporre alla società e conquisti nuovi diritti del lavoro e di cittadinanza, è il cuore della nostra iniziativa.
COMUNICATO STAMPA
Superato il mezzo milione di firme, la raccolta va avanti 516.615 firme raccolte in 25 giorni di banchetti e iniziative in tutta Italia.


Un risultato incredibile anche per noi, raggiunto in poco più di tre settimane grazie all'impegno e all'entusiasmo di migliaia di cittadine e cittadini dell'acqua pubblica.
Dall'estremo Nord alle isole, la raccolta di firme racconta un'Italia della partecipazione, di migliaia di territori attenti e attivi sui beni comuni (vedere la mappa dei banchetti di raccolta firme su
www.acquabenecomune.org).
E la raccolta firme non si ferma, ma rilancia. L'obiettivo che il Comitato Promotore si era posto (700mila firme) è ormai in vista e può essere superato. Da qui a luglio lanceremo eventi, feste, spettacoli per coinvolgere sempre più italiani in questa civile lotta di democrazia per togliere le mani degli speculatori dall'acqua riconsegnandola ai cittadini e ai Comuni.
Per questo fine settimana il Comitato Promotore lancia il “Giro d'Italia delle firme per l'acqua”; quale località, Comune, comitato cittadino sarà la maglia rosa della raccolta di firme di questa settimana?
Il Comitato Promotore ringrazia tutti quelli che si stanno impegnando per la riuscita dell'iniziativa referendaria, i media locali, le radio e i siti internet che stanno dando un esempio di attenzione e partecipazione che fa ben sperare anche per la libertà d'informazione nel paese.
Più firme raccoglieremo, più forte sarà la spinta verso il Referendum e il risveglio civile dei territori. Perché si scrive acqua, si legge democrazia.

Roma, martedì 18 maggio 2010


prcvimo@tin.it
rifodrone.blogspot.com

martedì 18 maggio 2010

DUE SOLDATI ITALIANI UCCISI AD HERAT



Afghanistan, immediato ritiro truppe – Calderoli per essere coerente presenti mozioni in Parlamento



La guerra in Afghanistan ogni giorno che passa si trasforma sempre di più in un indicibile e orribile massacro, a partire dalle efferati stragi di civili e dagli attentati kamikaze o dagli atti di guerriglia, come quelli che questa mattina hanno portato all’uccisione di due soldati italiani e al ferimento di altri due nella zona del Nord Est.

Ai familiari delle vittime va il nostro più profondo cordoglio e a quelli dei feriti gli auguri per una pronta guarigione, ma dal punto di vista politico deve essere chiaro che dall’illegittima e violenta guerra in Afghanistan l’Italia deve uscire al più presto, ritirando le nostre truppe, come tutti noi e il movimento pacifista chiediamo da anni.

Alla Lega e al ministro Calderoli che fingono di stracciarsi le vesti per la nostra presenza militare in Afghanistan solo quando i nostri soldati muoiono, dico una cosa sola: siano coerenti con le loro parole e presentino in Parlamento una mozione per il ritiro dei nostri soldati.

PRC - VIMO

LA SINISTRA TORNI A GIOCARE UN RUOLO IMPORTANTE SULLA SCENA POLITICA ITALIANA


L'appello: «La sinistra torni a giocare un ruolo importante sulla scena politica italiana»
Siamo donne e uomini di sinistra che hanno preso parte alle tormentate vicissitudini culminate nella disfatta del 2008. Oggi, nella diaspora della sinistra italiana, facciamo riferimento a organizzazioni e movimenti diversi. Alcuni di noi svolgono ruoli dirigenti in partiti o associazioni, altri – dismessa la militanza attiva – contribuiscono in altre forme alla battaglia politica o vi partecipano da semplici cittadini, con immutata passione.Siamo dunque diversi. Ma siamo anche uguali, accomunati dall’appartenenza a una stessa storia e cultura politica. Questa comunanza significa per noi convenire su talune fondamentali priorità: i diritti del lavoro, l’occupazione e il reddito delle classi lavoratrici; l’inalienabile titolarità collettiva dei beni primari, a cominciare dall’acqua, dalla conoscenza e dall’ambiente; la democrazia partecipativa, garantita dalla Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza antifascista.Sulla base di queste opzioni condivise, l’attuale situazione sociale e politica del Paese ci appare grave e densa di pericoli. Guardiamo con allarme alle pesanti conseguenze della crisi economica sulle condizioni di vita di grandi masse di cittadini italiani e migranti. Riteniamo (e la «manovra correttiva» ora minacciata dal governo ci rafforza in tale convincimento) che la drammatica crisi che investe gli anelli più deboli del contesto europeo sancendo il fallimento dell’Europa liberista di Maastricht e di Lisbona renda ancor più preoccupante anche nel nostro Paese la prospettiva delle classi subalterne. Consideriamo intollerabili il dilagare della povertà e della precarietà; l’attacco governativo alle tutele giuridiche del lavoro dipendente e al diritto dei lavoratori a una contrattazione collettiva solidale, autonoma e democratica; la distruzione dello Stato sociale e il controllo oligarchico sui mezzi di informazione; il diffondersi della corruzione e dell’evasione fiscale e l’imposizione di un sistema politico bipolare che nega rappresentanza e voce a milioni di elettori. Riteniamo concreto il rischio di svolte autoritarie in un contesto segnato dalla rottura della coesione sociale e dalla recrudescenza di pulsioni razziste alimentate da chi accarezza disegni populisti e progetta la distruzione istituzionale dell’unità nazionale.In questo difficile frangente pensiamo che quanto ci unisce debba prevalere su quanto ci ha sin qui diviso e tuttora ci separa. Siamo determinati a batterci per una società più civile e meno ingiusta, ma siamo al tempo stesso consapevoli del concreto rischio di estinzione che oggi incombe sulla sinistra italiana. Tutto ciò ci convince della inderogabile necessità di puntare sulle convergenze e affinità e di privilegiare le importanti battaglie comuni che insieme possiamo combattere e vincere: innanzitutto quella, cruciale, per il rilancio del sistema elettorale proporzionale per tutte le assemblee elettive, a cominciare dal Parlamento nazionale.Con questo spirito ci rivolgiamo a tutte le forze organizzate della sinistra, affinché in ciascuna si affermi una volontà unitaria, indispensabile a far sì che la sinistra torni a giocare un ruolo importante sulla scena politica italiana.

Burgio, Cesare Caiazza, Maria Campese, Loris Campetti, Marcello Cini, Paolo Ciofi, Elettra Deiana, Piero Di Siena, Paolo Favilli, Luigi Ferrajoli, Gianni Ferrara, Francesco Garibaldo, Alfonso Gianni, Claudio Grassi, Raniero La Valle, Orazio Licandro, Giorgio Lunghini, Maria Rosaria Marella, Maria Grazia Meriggi, Roberto Musacchio, Franco Ottaviano, Gianni Pagliarini, Manuela Palermi, Valentino Parlato, Roberto Passini, Tiziano Rinaldini, Patrizia Sentinelli, Bruno Steri, Aldo Tortorella, Alessandro Valentini, Mario Vegetti, Gianni Vigilante, Massimo Villone, Luigi Vinci

venerdì 14 maggio 2010

MARCIA PER LA PACE 16 MAGGIO 2010





16 MAGGIO 2010


Costruiamo un’Italia migliore!

Violenze, egoismi, indifferenza, razzismo, mafie, censure, paure, guerre
ci stanno rendendo la vita sempre più difficile. E’ tempo di reagire! Abbiamo bisogno di un’altra cultura: quella della responsabilità, della giustizia, dei diritti umani, della legalità, della libertà, della solidarietà e della speranza. Il 14 e 15 maggio partecipa al Forum della pace e domenica 16 maggio 2010 vieni alla Marcia per la pace Perugia-Assisi.


Vieni anche tu!


domenica 16 maggio 2010Marcia per la pacePerugia-Assisi


“Abbiamo bisogno di un’altra cultura”


Ore 9.00 – partenza da Perugia, Giardini del FrontoneOre 15.00 – arrivo ad Assisi, Rocca Maggiore - Manifestazione conclusiva






martedì 11 maggio 2010

QUEL CHE IL FUTURO DIRA’ DI NOI


QUEL CHE IL FUTURO DIRA’ DI NOI
Idee per uscire dal capitalismo in crisi e dalla seconda Repubblica
Presentazione del libro
di Paolo Ferrero
Giovedì 13 maggio 2010
Ore 17.30 – Sala Guicciardini
Via Melloni, 3 – Milano

DANILO DE BIASIO
Direttore di Radio Popolare
ne parla con
PAOLO FERRERO
Segretario del Partito della Rifondazione Comunista
GIORGIO GALLI
Docente di Storia delle Dottrine politiche dell’Università degli Studi di Milano

domenica 9 maggio 2010

Da YouTube - intervista all'acqua privata e pubblica



CLICCA QUI SOTTO PER VEDERE IL VIDEO
YouTube - intervista all'acqua privata e pubblica tipo iene










Da “il manifesto” - Il Pd e la battaglia sull'acqua
di UGO MATTEI


Oggi si può contribuire a invertire la rotta per fermare il saccheggio dei beni comuni andando a firmare i tre referendum sull' acqua. Lo hanno capito in tantissimi accalcati ogni giorno ai banchetti di raccolta firme. Il movimento referendario intorno all'acqua "bene comune" costituisce il più entusiasmante segnale di vitalità politica da molto tempo a questa parte.

Lo hanno capito centinaia di migliaia di persone, pur frastornate dalle imitazioni fasulle come il referendum dell' Idv o la petizione del Pd che "il meglio è nemico del bene", soprattutto quando a proporre soluzioni migliori rispetto ai tre referendum è chi per anni non ha fatto nulla di concreto per fermare la deriva liberista, la privatizzazione, il saccheggio in cui il nostro paese si è abbandonato.
A partire dalla "fine della storia" e dal collasso della prima repubblica.

La battaglia referendaria sull' acqua come bene comune, è oggi una civilissima epifania italiana di un violento scontro globale prodotto da una nuova grande trasformazione che, come quella descritta da Polanyi agli albori della modernità, cerca sempre più di concentrare nelle mani di pochi la ricchezza di tutti. Intorno ai nostri banchetti si sta svolgendo la battaglia antropologica fra la persona, dotata di diritti e doveri costituzionali, e l'homo oeconomicus, furbo, speculatore, irresponsabile e pronto a tutto pur di arricchirsi ancora un po'. Una battaglia furibonda che, in una diversa e più drammatica declinazione, abbiamo visto in questi giorni nelle piazze di Atene. Da una parte comunità di persone in carne ed ossa, portatrici di diritti e di preoccupazioni politiche e culturali che affondano le radici nel passato e gettano ponti verso il futuro.

Dall'altra le corporation, realizzazione mostruosa dell' homo oeconomicus, che massimizzano il profitto di brevissimo termine senza scrupoli né preoccupazioni per il bene comune, per la storia, per la natura, per la stessa sopravvivenza. E' la battaglia dell' interesse privato contro il bene comune, qualcosa di ben più grande e ben diversamente complesso rispetto alla riduzione, utilizzata da tanti politici in Italia ed Europa, dell' economia e della finanza contro la politica. Lo scontro è quello fra una retorica bipartisan sulla crescita, lo sviluppo, l'efficienza, la meritocrazia, che altro non è che arbitrio dei Consigli di Amministrazione e una realtà di lavoratori di migranti di persone ordinarie sempre più soccombenti e spremute da processi sociali determinati solo dal profitto. Quasi sempre politica e capitale finanziario stanno dalla stessa parte, che non è quella delle persone. In questa battaglia non è ammesso non schierarsi, perché la scelta è tra aprire la via a nuovi modelli di governo democratico ed ecologico dell' economia o rilegittimare il modello dominante in crisi e collocarsi così dalla parte del capitale anziché delle persone e delle comunità. Caro senatore Della Seta, cercare di delegittimare come "schematiche" le posizioni chiare e oneste di quanti dicono «solo chi firma i tre referendum vuole l' acqua bene comune», costituisce una strategia che non sta dalla parte delle persone e dei loro bisogni ma da quella dei Consigli di Amministrazione e del chiacchiericcio da super-vertici tecnocratici. Suvvia! Ha firmato perfino Franceschini!Oggi, dopo vent'anni, siamo finalmente giunti alla fine della fine della storia. Le code ai banchetti referendari in Italia, come i lavoratori disperati nelle piazze in Grecia, dicono al mondo che bisogna invertire la rotta.




giovedì 6 maggio 2010

PRESIDIO DI SOLIDARIETÀ CON LAVORATRICI E LAVORATORI GRECI DI GIOVEDÌ 6-5-10



GRECIA, PATTA (PRC): "RIFONDAZIONE COMUNISTA ADERISCE E PARTECIPA AL PRESIDIO DI SOLIDARIETÀ CON LAVORATRICI E LAVORATORI GRECI GIOVEDÌ 6 MAGGIO"(ore 17,30 - Consolato Greco in Via Beatrice d’Este 1 – Milano)

Dichiarazione di Antonello Patta, Segretario provinciale PRC Milano:

"Come abbiamo più volte denunciato la crisi economica capitalistica è ben lungi da essersi risolta, né in Europa, né tanto meno in Italia. La ricetta del grande capitale e i suoi governi di tutta Europa sembra essere sempre la stessa: drastica riduzione dei salari, generalizzazione della precarietà, nuove tasse, riduzione delle pensioni, ulteriore smantellamento dei sistemi di sicurezza sociale e l'attacco al lavoro ne sono gli elementi portanti.
Crolla l’illusione che possa esistere un capitalismo dal volto umano, che i mercati possano essere regolamentati e controllati, che le speculazioni siano guidate, quando invece costituiscono un elemento intrinseco al sistema di sfruttamento.
La gravissima situazione venutasi a determinare in Grecia mette in evidenza che la UE e il Fondo Monetario sono assolutamente subordinati ai banchieri ed al loro sistema criminale di potere, capace di mettere alla fame intere nazioni. Il “piano di salvataggio della Grecia” definito dall’Europa e fatto proprio dal governo greco, mira a far pagare la crisi ai lavoratori, ai pensionati, ai giovani disoccupati. Dopo la Grecia, già si parla della fragilità Spagnola e presto la situazione potrebbe degenerare anche in Italia.
Per queste ragioni Rifondazione Comunista di Milano esprime solidarietà alle lavoratrici e lavoratori, ai ceti popolari greci, e aderisce al presidio che si terrà giovedì 6 Maggio alle ore 17.30, sotto il consolato Greco in Via Beatrice d’Este, 1 a Milano".

Partito della Rifondazione Comunista
Federazione di Milano

mercoledì 5 maggio 2010

ISTAT, I NUOVI DATI DI UN ANNO SENZA LAVORO


Istat, i nuovi dati di un anno senza lavoro


In un anno, tra il marzo 2009 e il marzo di quest'anno, gli occupati sono calati di 367 mila unità. Lo rivela l'Istat spiegando che il numero complessivo di occupati è pari a 22 milioni 753 mila unità, in calo dello 0,2 per cento rispetto a febbraio e inferiore dell'1,6 per cento rispetto a marzo 2009. Il tasso di occupazione è pari al 56,7%
(inferiore, rispetto a febbraio, di 0,1 punti percentuali e di 1,1 punti percentuali rispetto a marzo dell'anno precedente). Il numero delle persone in cerca di occupa zione risulta pari a 2 milioni 194 mila unità, in crescita del 2,7% (+58 mila unità) rispetto al mese precedente e del 12% (+236 mila unità) rispetto a marzo 2009.
«La situazione dell'occupazione precipita mese dopo mese ed in modo impressionante: invece di interventi
straordinari, come sarebbe necessario, il governo si contraddistingue per un immobilismo che assume oramai una
caratteristica di straordinaria gravità». Ad affermarlo è il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, commentando le stime provvisorie dell'Istat su occupati e disoccupati. «La disoccupazione aumenta ancora- rileva il dirigente sindacale- e il numero degli inattivi incredibilmente cresce. Il vero raffronto con marzo 2009, mese in cui già la crisi aveva pesantemente colpito, e' in due dati purtroppo tra loro sommabili: l'aumento di 236.000 disoccupati e di 239.000 inattivi». Dall'analisi dei dati, Fammoni osserva: «Il lavoro in Italia vanta un record negativo europeo su tre aspetti fondamentali: la piu' alta disoccupazione giovanile, il piu' basso tasso di occupazione e il più ampio bacino di lavoro nero. Dati che acuiscono problemi storici come la scarsa occupazione femminile».

domenica 2 maggio 2010

REFERENDUM ACQUA - A VIMO ALTRO SUCCESSO...



VIMODRONE
REFERENDUM ACQUA - IL 2 MAGGIO UN ALTRO SUCCESSO AL BANCHETTO PER LA RACCOLTA DELLE FIRME SUI TRE REFERENDUM SULL'ACQUA....







DOMENICA 2 MAGGIO 2010 - ore 11.00 - APERTURA "MIRAZZANO - VIMODRONE"



DOMENICA 2 MAGGIO 2010 - ore 11.00 - zona Cascina Crivella S.P. 120 - Vimodrone.

INAUGURAZIONE e APERTURA
I° lotto della nuova strada provinciale
"Mirazzano-Vimodrone“
che costituisce il raggiungimento di un obiettivo più che ventennale.
Seguirà rinfresco in zona Parco Baiacucco.
Grazie per le visite!
banda http://www.adelebox.it/