mercoledì 1 aprile 2009

TUTTE-TUTTI A ROMA IL 4 APRILE - LORO LA CRISI NOI LA SOLUZIONE


Negli ultimi trent’anni le disuguaglianze sociali sono tornate a crescere. Questo è avvenuto a causa della diminuzione della quota dei redditi da lavoro sul totale della ricchezza prodotta, quota andata a profitti e rendite. Si tratta di 10 punti percentuali dal 1976 al 2006. In sostanza i ricchi sono diventati più ricchi, i poveri più poveri. In Italia la crescita delle disuguaglianze è stata più forte che altrove. Quasi la metà della ricchezza nazionale è detenuta dal 10% della popolazione.

La crisi è la conseguenza di questa situazione: delle politiche di precarizzazione del lavoro, bassi salari, riduzione dello stato sociale, cioè dell’accesso a beni essenziali, come la salute, la casa, la pensione, l’istruzione. I lavoratori impoveriti non sono in condizione di comprare le merci che producono.

La crisi economica si intreccia inoltre ad una gravissima crisi ambientale, energetica, alimentare, anche per le politiche di privatizzazione che hanno contribuito all’ulteriore devastazione del territorio e dell’ambiente.

Per uscire dalla crisi è indispensabile garantire tutti i posti di lavoro e redistribuire la ricchezza. E’ indispensabile un nuovo intervento pubblico in economia che cambi i modelli di produzione e consumo.

Per uscire dalla crisi è necessario:

La riduzione d’orario redistribuendo il lavoro. Il blocco dei licenziamenti e il rinnovo dei contratti di lavoro precari. La generalizzazione degli ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori precari e l’aumento dell’indennità. L’istituzione del salario sociale per i disoccupati.

L’aumento dei salari da subito con la restituzione del fiscal drag. L’aumento delle pensioni basse e medio basse. La salvaguardia del TFR versato nei fondi e che il TFR torni nella disponibilità dei lavoratori.

Il blocco degli sfratti e un piano di edilizia residenziale pubblica. Un fondo per l’acquisizione e riconversione dei mutui.

L’ampliamento e la riqualificazione del sistema sanitario pubblico, un piano per la non-autosufficienza.

L’aumento della spesa per la conoscenza, portandola al livello europeo.

Politiche creditizie e industriali pubbliche. Basta con i soldi regalati alle banche e alle imprese senza che ad essi corrispondano quote di proprietà pubblica. Le risorse date alle imprese devono essere vincolate al mantenimento dell’occupazione e alla riconversione ecologica delle produzioni. Al posto delle grandi opere, politiche per il risanamento del territorio, per la ristrutturazione degli edifici scolastici, per sistemi di mobilità sostenibile.

Si può fare, portando la spesa sociale in Italia alla media Europea. Si può fare recuperando l’evasione fiscale, tassando le rendite finanziarie, tassando i grandi patrimoni, tagliando le spese militari.



CONTRO LA CRISI.

CONTRO IL GOVERNO BERLUSCONI CHE ATTACCA IL SALARIO, LO STATO SOCIALE, I DIRITTI, LE LIBERTA’.

PARTECIPIAMO ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DELLA CGIL IL 4 APRILE.

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