venerdì 29 luglio 2022

PRIME ADESIONI ALL'APPELLO VERSO L'UNIONE POPOLARE!



9 LUGLIO 2022: LE ADESIONI ALL'APPELLO VERSO L’UNIONE POPOLARE!

Siamo milioni in Italia a ripudiare la guerra e l’Italia in guerra.
Condanniamo l’aggressione del Governo russo all’Ucraina, come ogni intervento militare delle grandi potenze e della NATO, perché le guerre causano sempre distruzione, colpendo in primis la popolazione civile e portando morte, sofferenza e odio tra i popoli.
Siamo contrari alla decisione del governo e della maggioranza del Parlamento di condurre l’Italia in guerra, ribaltando, attraverso l’invio di armi, l’articolo 11 della Costituzione e aprendo così al rischio di una Terza Guerra Mondiale.
Rifiutiamo un’economia di guerra che porta a un aumento dei prezzi, che rende ancora più ingiusta la nostra società, favorendo la speculazione e gli affari di pochi contro i molti.
Riteniamo fondamentale che il nostro Paese agisca concretamente per un immediato cessate il fuoco, veri negoziati, un ruolo centrale della diplomazia e una Conferenza di Pace, unica via.
La guerra e la sua economia approfondiscono la devastazione del pianeta e impediscono che si cooperi per la soluzione dei problemi comuni. Spetta a noi schierarsi nettamente a favore dell'ambiente, opponendoci al ritorno al fos-sile, costruendo una vera transizione ecologica e una reale lotta al riscaldamento climatico, non più rinviabile. Ci schieriamo contro la violenza sulle donne, il razzismo, lo sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici, l’aumento delle spese militari, le mafie, la corruzione e l’autonomia differenziata, che distrugge il sistema pubblico e penalizza in primo luogo il mezzogiorno.
Milioni di persone in tutto il mondo sono assetate di giustizia sociale e si stanno mobilitando, ottenendo importanti vittorie.
Tocca anche a noi in Italia. È tempo di costruire un modello di sviluppo in ferma contrapposizione alle ricette neoliberiste, ai processi di privatizzazione, e al potere economico e politico dominante, che da tempo ignora l’interesse collettivo e l’importanza dei beni comuni, e con un apparato di potere politico-economico-mediatico che comanda nell’interesse di pochi.
Il 9 luglio a Roma vogliamo cominciare a percorrere questo cammino. A mobilitarci nella società, nel mondo della cultura e anche nel sistema politico – oggi blindato dal Governo Draghi e dalla maggioranza trasversale che lo sostiene.
Incontriamoci, discutiamo, costruiamo con chi soffre, si indigna, lotta. Con chi viene escluso da questo sistema. Con chi ha idee, creatività, competenze, e non si arrende.
Non è vero che “tanto non cambierà mai nulla”. Siamo noi che, congiuntamente, possiamo unire, costruire e cambia-re. E noi le faremo cambiare nel senso della partecipazione, della democrazia, della solidarietà.

Insieme ce la possiamo fare!

Sottoscrittrici e sottoscrittori appello:

Fabio Alberti
Dafne Anastasi
Paolo Andreozzi
Cesare Antetomaso
Guendalina Anzolin
Giuseppe Aragno
Massimo Arcangeli
Franco Arminio
Pino Ippolito Armino
Michela Arricale
Saverio Aversa
Angelo Baracca
Filippo Barbera
Emma Bari
Saverio Bartoluzzi
Michela Becchis
Vincenzo Benessere
Piero Bevilacqua
Paolo Berdini
Marco Bigerni
Susanna Boheme Kuby
Cinzia Bomoll
Marina Boscaino
Fabiola Bravi
Agostino Breda
Maurizio Brotini
Benedetta Buccellato
Romeo Bufalo
Antonella Bundu
Simone Caccavallo
Paolo Cacciari
Enrico Calamai
Maria Pia Calemme
Giulia Calò
Francesco Campolongo
Elisabetta Canitano
Ilda a Capurro
Loris Caruso
Maria Teresa Chiarello
Donatella Chiodo
Salvatore Cingari
Francesco Ciocconi
Amalia Collisani
Andrea Costa
Giancarlo Costabile
Michele Conia
Giorgio Cremaschi
Natale Cuccurese
Carlo Cunegato
Massimo Dapporto
Rachele de Chiara
Cinzia Della Porta
Nicoletta Dentico
Soumaila Diawara
Camilla Diurno
Enzo Di Salvatore
Matteo Dominioni
Angelo d’Orsi
Nicoletta Dosio
Tiziana Drago
Abdel El Amir
Gianni Fabbris
Daniela Lourdes Falanga
Lillo Fasciano
Paolo Favilli
Mariema Faye
Nello Fierro
Martina Filippini
Luca Fontana
Francesca Fornario,
Federico Fornasari
Francesca Frediani
Gianni Fresu
Andrea Fumagalli
Rosaria Galiero
Sara Gandini
Filippo Girardi
Haidi Giuliani
Valeria Giuliano
Giuliano Giurlando
Lorenzo Giustolisi
Dino Greco
Paola Guazzo
Maria Teresa Iannelli
Franco Ingrillì
Stefano Jossa
Patrick Konde
Francesca Lacaita
Ferdinando Laghi
Lelio La Porta
Raniero La Valle
Claudileia Lemes Dias
Guido Liguori
Fabiomassimo Lozzi
Francesca Lini
Giorgia Listì
Giulia Livieri
Consuelo Locati
Ernesto Longobardi
Antonio Lo Schiavo
Domenico (Mimmo) Lucano
Elettra Luna Lucassen
Gabriele Lupo
Guido Lutrario
Paolo Maddalena
Roberto Mancini
Nicola Manfredelli
Lucio Manisco
Dario Manni
Laura Marchetti
Tommaso Marcon
Gabriele Antonio Mariani
Loredana Marino
Antonella Marras
Pino Masciari
Francesco Saverio Mascolo
Leonardo Masella
Citto Maselli,
Ignazio Masulli
Giovanni Mazzetti
Emilio Mesanovic
Leo Micali)
Maria Vittoria Molinari
Raul Mordenti
Roberto Morea
Veronica Morea
Roberto Musacchio
Viola Negro
Eva Olivero
Gessica Onofri
Guido Ortona
Moni Ovadia
Giovanni Pagano
Rossano Pazzagli
Dora Palumbo
Vera Pegna
Ada Perini
Tonino Perna
Francesca Perri
Tiziana Pesce
Gregorio Piccin
Giuseppe Racanelli
Cristina Re
Riccardo Rifici
Vincenzo Riccio
Francesco Rubini
Franco Russo
Giorgia Salvati
Clementina Sasso
Enzo Scandurra
Emilio Scalzo
Giancarlo Scotoni
Fabio Sebastiani
Vauro Senesi,
Marino e Sandro Severini (The Gang)
Lucina Speciale
Santino Spinelli
Francesco Staccioli
Giulia Stringhini
Alvise Tassell
Aurora Trotta
Francesco Tuccino
Stefania Tuzi
Carmela Uliano
Emanuele Ungheri
Adolfo Vallini
Luciano Vasapollo
Fulvio Vassallo Paleologo
Maddalena Verrone
Guido Viale,
Pasquale Voza
Alberto Ziparo
Maurizio Acerbo
Silvia Benedetti
Anna Camposampiero
Viola Carofalo
Mauro Casadio
Marta Collot
Giorgio Cremaschi
Luigi De Magistris
Yana Ehm
Paolo Ferrero
Eleonora Forenza
Stefano Galieni
Giuliano Granato
Matteo Mantero
Elena Mazzoni,
Paola Nugnes
Carmine Piscopo
Rosa Rinaldi
Giovanni Russo Spena
Doriana Sarli
Simona Suriano

Per adesioni: versounionepopolare@gmail.com

sabato 16 luglio 2022

ACERBO (PRC-SE): DRAGHI SI DIMETTE PER ARROGANZA, SPERIAMO CHE SIANO DEFINITIVE

 


Acerbo (Prc-Se): Draghi si dimette per arroganza, speriamo che siano definitive

 

Salutiamo con sollievo le dimissioni di Draghi, un presidente che non ci mancherà. Ci preoccupa solo che ci ripensi.

Il bilancio del suo governo è fallimentare come il complesso di una carriera costruita con la svendita del nostro paese e poi lo strangolamento della Grecia.

Anche nella scelta di dimettersi evidenzia la solita malcelata arroganza e il suo disprezzo per la democrazia costituzionale. Già è accaduto che altri partiti – Lega e Italia Viva – non votassero importanti provvedimenti. Perché non si è dimesso allora? Evidentemente ora usa M5S come scusa per lasciare.

La caduto del governo della guerra è una buona notizia. Rimangono i problemi che il governo Draghi non ha voluto affrontare: carovita, precarietà del lavoro, bassi salari, crescita della disuguaglianza e della povertà, questione ambientale, mancato rilancio del settore pubblico a partire da sanità e scuola. Il M5S ora sia coerente e rompa col Pd che è il partito più guerrafondaio e draghiano.

Il casus belli è stato l’inceneritore di Gualtieri su cui si è compattata tutta la coalizione di governo.

Ma va ricordato che Draghi e Orlando hanno di fatto detto no a salario minimo.

Lavoriamo per un’alternativa popolare e pacifista a questa classe dirigente che ha impoverito il paese e ci ha portato in guerra. Il percorso verso l’unione popolare avviato il 9 luglio è sempre più necessario.

 

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europa




 

Grazie per le visite!
banda http://www.adelebox.it/