domenica 28 febbraio 2010



PRIMO MARZO 2010 SCIOPERO DEGLI STRANIERI


Il 1° marzo 2010 è la giornata che Francia, Spagna, Grecia ed Italia hanno scelto realizzare una comune protesta pacifica chiamata “24 ore senza di noi” per sottolineare il ruolo essenziale dell’immigrazione. Anche a Cernusco e Pioltello, come in molte altre città italiane, si e costituito il comitato primomarzo2010, un soggetto collettivo che intende proporre una serie di iniziative volte a sottolineare l’importanza del contributo che insieme, stranieri e italiani, danno alla nostra società.
Sarà una giornata di denuncia dei luoghi comuni che associano gli stranieri ai problemi della sicurezza e di protesta contro il clima di intolleranza e razzismo che è calato nel nostro paese negli ultimi tempi. Al comitato aderiscono numerosi cittadini italiani e stranieri, diverse associazioni e partiti di Cernusco (ACLI, ANPI, Cachoeira de Pedras, CNGEI Scout, Cooperativa Edificatrice, Forum Terzo Settore, Scuola di Italiano-ACLI, So.Ba.Di.Ma.Lo, Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà, Rifondazione Comunista, Vivere Cernusco) ed è aperto a tutti coloro che hanno a cuore la difesa dei diritti. Il primo marzo sarà l’occasione per praticare una serie di comportamenti utili far crescere la consapevolezza civile (ad esempio lo sciopero dei consumi, l’astensione da operazioni bancarie e postali, una tregua nell’uso del telefono mobile).

L’invito è di ritrovarsi tutti insieme il primo marzo alle 17,30 alla fermata della metropolitana di Cernusco (viale Assunta) per una manifestazione pacifica che poi dalle 18.30 proseguirà in corteo sino a Pioltello in via Leoncavallo (quartiere satellite).

LISTINO DI AGNOLETTO CANDIDATO PRESIDENTE


DARIO FO E FRANCA RAME, MONI OVADIA, MARGHERITA HACK, PAOLO ROSSI E LAVORATORI, AMBIENTALISTI, INTELLETTUALI PER UNA ALTERNATIVA VERA: ECCO IL LISTINO DI AGNOLETTO CANDIDATO PRESIDENTE
Ecco i nomi del listino di Vittorio Agnoletto, candidato presidente della Regione Lombardia per la Federazione della Sinistra:

DARIO FO, premio Nobel per la letteratura,
FRANCA RAME, attrice,
MONI OVADIA, attore, compositore, musicista, scrittore,
MARGHERITA HACK, astrofisica,
PAOLO ROSSI, attore, comico,
OTTAVIA ALBANESE, docente di Scienze dell’Educazione Università Bicocca di Milano,
EMILIO MOLINARI, presidente del Comitato Italiano per un Contratto Mondiale sull’Acqua,
CELESTINA VILLA, impiegata all’Archivio di Stato di Cremona,
LUCA MANGONI detto SUPERGIOVANE, architetto, guest star di Elio e le Storie tese,
LUCA FAZIO, giornalista de Il manifesto,
MARUSKA CONSOLATI, studentessa universitaria di Brescia, classe 1987,
SERGIO SERAFINI, amministratore delegato di Radio Popolare,
MORGAN CORTINOVIS, operaio in lotta alla Frattini, azienda in crisi di Seriate (Bg),
MATTEO GADDI, esperto in politiche industriali, animatore delle lotte ambientaliste a Mantova,
GIUSEPPE ERIANO, medico di Melegnano.
«Il sostegno che ricevo da alcune tra le personalità più significative del mondo della cultura e del lavoro della nostra regione – dichiara Vittorio Agnoletto – contiene un messaggio preciso: non possiamo rassegnarci alla situazione presente, è possibile cambiare e per cambiare è necessaria la presenza della sinistra con suoi valori di giustizia sociale e di rispetto dei diritti di ogni essere umano. La mia candidatura vuole offrire una speranza a tutti coloro che credono nella possibilità di costruire una vera opposizione al sistema di potere costruito in quindici anni da Formigoni e non contrastato da un’opposizione di pura facciata. Ringrazio tutti i componenti del mio listino per la disponibilità e la generosità con la quale hanno messo a disposizione il loro impegno e la loro credibilità per questa difficile ma necessaria impresa. Sono fiducioso che otterremo un risultato importante non solo per noi, ma per il futuro di tutti coloro che vivono in questa nostra regione».
Per DARIO FO «È un’occasione, bisogna assolutamente dare una mano, un sostegno e soprattutto convincere altri ad esser attivi e a non dire – come potrebbe accadere di primo istinto – “chi se ne frega, che responsabilità ho io, basta, ne ho piene le scatole della politica”». Mentre c’è chi «continua a ubriacare la gente di idee false, bisogna sperare nelle persone migliori, soprattutto che un movimento che ha una coscienza civile venga avanti. Anche se non si vince, d’accordo, ma è un segno, dare il segno che ci siamo, che partecipiamo e non ci siamo addormentati».
Secondo MONI OVADIA «È ora di avere il coraggio di rompere questo cerchio stantio di una destra aggressiva, autoreferenziale e intollerante e di una opposizione che da troppo tempo si limita a guardare senza opporsi sostanzialmente». La Lombardia «ha bisogno di un’autentica alternativa, non ha bisogno di candidati che si dichiarano democratici e poi scimmiottano le tecniche repressive del peggior centro destra».
EMILIO MOLINARI spiega così il suo sostegno ad Agnoletto: «In questa mia scelta c’è il rispetto per Vittorio ma c’è soprattutto l’indignazione per la continua riduzione della democrazia, c’è il dire basta al cinismo con il quale il PD tenta di sopravvivere alla propria crisi e alla deriva delle idee e dei contenuti, cancellando sistematicamente a sinistra la rappresentanza di storie politiche ed umane che riguardano milione di persone».
Mentre il SUPERGIOVANE dichiara: «Vittorio Agnoletto è bello dentro (nonostante le apparenze è uno figo) ma soprattutto è…giovane dentro! Come si fa a non amare uno che le prende sempre!».
Su http://www.youtube.com/vittorioagnoletto i video con i messaggi di supporto di Dario Fo, Moni Ovadia e altri…


Lista Milano
1. MUHLBAUER Luciano, SAMEDAN (Svizzera) 15/01/1963, Consigliere regionale uscente
2. PAGLIARINI Giovanni detto Gianni, MILANO 21/01/1961, Ex parlamentare, Responsabile naz. Lavoro PdCI
3. RIZZO Basilio Vincenzo, MILANO 24/11/1946, Insegnante, Consigliere Comunale Milano
4. BARONI Mariacarla, MILANO 14/09/1940, Pensionata
5. FORTUNATI Ombretta Maria, MILANO 24/09/1949, Ricercatrice di marketing
6. PAVLOVIC Dijana, KRUSEVAC (Serbia) 11/11/1976, Attrice e mediatrice culturale
7. BERGAMASCHI Giuseppe Giulio detto Pino, MILANO 31/03/1957, Impiegato RSU Nokia Siemens
8. BOISI Stefania, MILANO 01/02/1975, Impiegata call center OMNIA
9. BRUNACCI Pasquale, TREBISACCE (CS) 09/12/1956, Operatore sanitario, RSU Istituto dei tumori
10. CIRACI Francesco, MILANO 11/10/1979, Studente movimento Università
11. COLOMBO Giorgio, TREZZO SULL’ADDA (MI) 11/02/195, Pensionato, Consigliere Comunale Trezzo
12. FACCHINI Sergio, MILANO 16/11/1969, Tecnico della sicurezza alimentare
13. FERRATI Danilo Antonio, MILANO 04/12/1957, Operaio, RSU Mangiarotti Nuclear
14. PAGARIA Angelo, TORINO 20/01/1961, Impiegato, RSU Eutelia
15. PELLEGREFFI Luciana Paola detta LU, MILANO 17/02/1954, Impiegata, Ass. Progetto civile
16. PIRO Rosa, VERZINO (KR) 10/02/1954, Impiegata, RSU AMC Italia
17. PREVIATO Sonia, SESTO SAN GIOVANNI (MI) 19/05/1970, Impiegata, dirigente Prc
18. RADAELLI Danilo, MILANO 11/05/1976, Educatore
19. SARDO Sergio, BOLOGNA 20/04/1958, dirigente PdCI
20. SONEGO Anita, GODEGA SANT’URBANO (TV) 07/03/1945, Presidente Università delle Donne
21. UCCI Barbara, MILANO 09/04/1970, Lavoratrice precaria

sabato 27 febbraio 2010

27 FEBBRAIO IN PIAZZA CONTRO IL LEGITTIMO IMPEDIMENTO



FERRERO: POPOLO VIOLA IL 27 FEBBRAIO SAREMO IN PIAZZA, VENGA ANCHE IL PD – CONTRO IL GOVERNO BERLUSCONI SERVE TUTTA L’OPPOSIZIONE.

Dichiarazione di Paolo Ferrero, portavoce nazionale della Federazione della Sinistra.

FERRERO (FEDERAZIONE SINISTRA): POPOLO VIOLA, IL 27 FEBBRAIO SAREMO IN PIAZZA, VENGA ANCHE IL PD - CONTRO IL GOVERNO BERLUSCONI SERVE TUTTA L'OPPOSIZIONE

Rifondazione comunista e Federazione della Sinistra partecipano ed aderiscono alla manifestazione indetta dal Popolo Viola per il prossimo 27 febbraio a Roma, contro il legittimo impedimento e a sostegno degli organi di garanzia costituzionale e della libera informazione.

Non solo abbiamo invitato e mobiliteremo tutti gli iscritti e i simpatizzanti del partito e della Federazione a partecipare attivamente a questa giornata di protesta per far sentire forte e chiara la nostra voce, per urlare il nostro dissenso e manifestare l'indignazione per le politiche portate avanti dal Governo Berlusconi contro la Costituzione e i suoi principi, ma invitiamo anche in particolare il Pd e in generale tutte le forze dell'opposizione a partecipare alla manifestazione del 27 febbraio.

In particolare il Pd ha già perso un'importante occasione a scendere in piazza lo scorso 5 dicembre, eviti di restare a casa anche questa volta.
Contro le politiche censorie e anti-costituzionali del governo Berlusconi c'è bisogno di tutta l'opposizione in piazza.
Le leggi, i diritti e la Costituzione vanno difese dall'arroganza del potere delle destre, quindi l'appello è per tutti, Pd in testa: scendete in piazza con noi, il 27 febbraio.

mercoledì 24 febbraio 2010

TANGENTI E ARRESTI A TREZZANO


Tangenti e arresti a Trezzano: Pd e Pdl uniti dalla corruzione. Voto utile contro mafie e clientele alla lista pulita della Federazione della Sinistra.

Gli arresti di ieri dimostrano che non siamo di fronte a delle mele marce: il sistema è marcio! E il marciume non riguarda solo le destre ma anche il Pd: l’illegalità, la corruzione e le clientele sono trasversali ad un sistema fondato sul consociativismo.
L’intreccio affaristico,spesso illegale, tra esponenti del PdL e del PD è il risultato di una mancata vera opposizione del PD e la ricerca da parte del partito di Penati di un accordo a qualunque costo con Formigoni.
L’episodio dell’ex sindaco del Pd di Trezzano non va sottovalutato, soprattutto perché parliamo di un esponente politico alla guida di una grande azienda pubblica che gestisce un bene essenziale come l’acqua. Scandaloso e inquietante che chi gestisce soldi pubblici venga arrestato con accuse tanto gravi.
Certo è che gli unici davvero “puliti” siamo noi della Federazione della Sinistra. E con l’enorme business dell’Expo occorrerà in Regione la presenza di consiglieri davvero estranei a queste logiche, “vedette” che possano a questo punto monitorare tutto ciò che accade alle spalle dei cittadini: gli elettori lombardi non potranno ignorare il sistema mafioso emerso. Noi siamo la sola alternativa, oggi più che mai, a questo sistema mafioso.

sabato 20 febbraio 2010

USCIRE DALLA SECONDA REPUBBLICA


USCIRE DALLA SECONDA REPUBBLICA
di Paolo FERRERO
La corruzione che segna il rapporto tra politica ed imprenditori oggi è maggiore di quella che fu alla base di tangentopoli. Lo documenta la Corte dei Conti e quotidianamente vengono a galla nuovi elementi relativi ad un vasto sistema di corruzione che coinvolge tutto il paese e ha il suo perno nel Popolo delle Libertà. Parallelamente sono sempre più evidenti le superfici di contatto tra parti consistenti di questa formazione politica e la malavita organizzata. Il sistema delle opere pubbliche è stato trasformato, in nome dell’efficienza e dell’emergenza, in una megamacchina che produce tangenti e mazzette. E Fini sa bene di raccontare pietose bugie quando afferma che oggi le persone rubano per se stesse e non per i partiti: i partiti sono diventate una sommatoria di macchine elettorali di singoli ed è indistinguibile il furto per se è quello per la forza politica. Dalla protezione civile scompare la prevenzione - che come si sa costa poco - e si seleziona cosa fare sulla base della possibilità di trasferire danaro pubblico nelle tasche di imprenditori e forze politiche. Nel caso in cui la popolazione non concordi con i “danni collaterali” prodotti da queste grandi opere in termini di devastazioni ambientali e sociali, si militarizza il territorio, come sta succedendo in val di Susa. SI inventano gli “anarcoinsurrezionalisti”, una intera popolazione che si oppone alla devastazione della sua valle viene “nascosta” e privata non solo della possibilità di decidere democraticamente sul proprio futuro ma anche di protestare pacificamente per difendersi.
La prima considerazione è questa. La corruzione della seconda repubblica si impasta con un deciso attacco alla democrazia, ai movimenti e ad ogni forma di limite – istituzionale, sociale, informativo – che si opponga al potere sovrano del governo. Per difendere i corrotti attaccano lo stato di diritto e per tacitare una società sempre più malversata reprime duramente chi protesta accusandolo di intenti eversivi. In alto si attacca la magistratura e in basso si cerca di trasformare la questione sociale in un questione di ordine pubblico.
In secondo luogo occorre notare che il bipolarismo presidenzialista che è una delle strutture portanti della Seconda Repubblica ha una grande responsabilità nel selezionare nel modo peggiore la classe politica: populismo, demagogia, sono le armi che da destra come da sinistra paiono più efficaci nella battaglia politica odierna. Così nel centro destra tende a prevalere la linea populista e razzista che vede il suo perno nella Lega Nord. Nel centro sinistra può capitare che personaggi come De Luca, espressione di una sottocultura di destra, vengano candidati a presidente di regione dal centro sinistra con la benedizione di Vendola e Di Pietro. La semplificazione bipolare nel contesto della crisi tende a sdoganare la concorrenza sul peggio delle culture politiche razziste, al nord come oramai al sud.
In terzo luogo il bipolarismo, nella sua tanto urlata quanto apparente contrapposizione, tende a bloccare il sistema politico impedendo un vero protagonismo. Se un galantuomo di destra si stufa di votare una partito del malaffare, che cosa farà?. Probabilmente non andrà a votare. lo stesso accade a sinistra dove la delusione per le politiche maggioritarie del centro sinistra tendono a produrre astensione più che protagonismo. Il bipolarismo produce quindi una situazione di degrado complessivo e la presa di distanza da questo degrado appare sempre di più come l’uscita dalla politica, dalla partecipazione. Il bipolarismo è quindi un ostacolo alla costituzione di una sinistra degna di questo nome, autonoma dal Partito Democratico, ma è contemporaneamente un ostacolo alla disarticolazione della destra che è oggi schiacciata sulle sue posizioni peggiori.
E’ quindi evidente che la crisi della seconda repubblica non è solo una crisi di corruzione o l’incapacità di dare una risposta positiva alla crisi economica. La crisi della seconda repubblica è un impesto melmoso di corruzione, diseguaglianza, degrado politico che si riproduce allontanando sempre più i cittadini dalla partecipazione politica. Parallelamente, che partecipa in prima persona attraverso le istanze sociali e i corpi sociali intermedi, rischia forme di repressione degne della macelleria messicana praticata a Genova nel 2001. La forma politica della seconda repubblica, attraverso questo bipolarismo coatto, non permette quindi la costruzione di una uscita positiva dal degrado in cui ci troviamo.
Negli anni ’90, la crisi della prima repubblica venne gestita dalla magistratura e il PDS fu protagonista di un processo di uscita da destra dalla prima repubblica. Oggi non possiamo permetterci di guardare lo sfascio senza avanzare una proposta politica. La dinamica di crisi della seconda repubblica, intrecciata com’è con una crisi strutturale del capitale, se lasciata a se stessa tende a portare a destra, in termini di restringimento della democrazia e di spoliticizzazione di massa. Occorre quindi un intervento politico consapevole che si muova dalla costruzione del conflitto sociale ad una proposta di uscita dalla seconda repubblica, dal suo bipolarismo coatto e dal suo presidenzialismo populista. Mai come oggi la sinistra è chiamata a costituirsi e a muoversi su entrambi i terreni: conflitto sociale e battaglia per l’allargamento della democrazia attraverso la modifica del quadro istituzionale.
Questione sociale e questione morale si fanno tutt’uno: Dobbiamo intrecciare la nostra lotta per uscire dal capitalismo in crisi con la parola d’ordine della uscita dalla seconda repubblica.

di Paolo FERRERO

IL PRIMO CLICK DI UN FUTURO MIGLIORE


DAL 22 FEBBRAIO
IL PRIMO CLICK DI UN FUTURO MIGLIORE

NASCE LA RIVISTA TEORICA "SU LA TESTA"


Su la testa, in teoria e in pratica
Lidia Menapace
Esce oggi il primo numero di "Su la testa", la rivista mensile di Rifondazione (e spero anche - col tempo - della Federazione e di un'area di profondo rinnovamento nell'alveo della teoria della rivoluzione proletaria). Questo numero è insieme un numero zero e un numero uno, e perciò devo chiedere venia per possibili imperfezioni di fattura, scompensi ecc.: di questo sono responsabile io, che ho spinto con cocciutaggine assoluta perché le pagine vedessero la luce. I prossimi numeri saranno certamente più accurati.Naturalmente si vuole che questa sia una vera rivista teorica, non una costruzione poggiata su quote azionarie: il difficile, o una delle difficoltà, sarà appunto trasformare il CdA di una Spa in una redazione: i primi passi sono però molto incoraggianti e servono per intendere che si può essere molto decisi nelle proprie posizioni e capire e apprezzare e misurarsi lealmente anche con quelle altrui. Si gioca qui una grossa scommessa di etica politica, che vale soprattutto per il lavoro intellettuale e per i magistrati. Il lavoro intellettuale poi, in tutte le sue forme, essendo un lavoro della riproduzione sociale, deve essere fatto col "modo" del lavoro della riproduzione, cioè "con cura". Impareremo.

MILANO - VIA PADOVA DISGUSTOSO COMPORTAMENTO SALVINI E DE CORATO


MILANO - VIA PADOVA: DISGUSTOSO COMPARTAMENTO DI SALVINI E DE CORATO. VANNO ESPULSI LORO, DAL GOVERNO DELLA CITTÀ
Come milanese e residente di via Padova, prima ancora che come rappresentante istituzionale, mi sento disgustato di fronte al comportamento ipocrita e vergognoso di Salvini e De Corato, che fanno finta di essere appena sbarcati da Marte, mentre in realtà sono quelli che in città comandano da una vita e sono tra i principali responsabili della situazione di abbandono delle periferie urbane.
Lasciamo stare la Regione, governata da 15 anni dallo stesso Presidente e da 10 in alleanza con la Lega. E evitiamo anche di ricordare che le politiche sull’immigrazione sono regolate sin dal 2002, cioè da ormai 8 anni, da una legge che si chiama “Bossi-Fini”.
Ma che dire del fatto che la Lega siede al governo della città da 17 anni e che lo stesso Matteo Salvini siede in Consiglio Comunale dal medesimo numero di anni, cioè dal 1993 ? O che dire del prode De Corato, che siede in Consiglio Comunale addirittura dal 1985 e che da ben 13 anni, cioè dal secolo scorso, occupa ininterrottamente la carica di Vicesindaco. Insomma, non facciano le verginelle !
La situazione di via Padova -o meglio di quella parte tra viale Monza e via Padova, delimitata da piazzale Loreto, da una parte, e dai ponti ferroviari, dall’altra- è il frutto del progressivo abbandono delle periferie da parte delle istituzioni e della loro trasformazione in un mero problema di sicurezza. Non a caso, nella seconda giunta Albertini, ci fu addirittura un assessorato denominato significativamente “alle Periferie, Sicurezza e Protezione Civile”. In cambio, in via Padova è arduo trovare una presenza civile e civica delle istituzioni. Le scuole e gli insegnanti, già messi in ginocchio dai tagli draconiani all’istruzione pubblica di Tremonti e Gelmini, vengono lasciati soli di fronte a delle classi sempre più multietniche, salvo poi inventarsi l’ennesimo provvedimento a negativo, cioè le quote. Di spazi sociali o culturali, per giovani o anziani, non c’è quasi traccia, anzi, una delle poche presenze civiche, quelle delle associazioni dell’ex-municipio di Crescenzago, è finita nel mirino del Comune.
Un quartiere multietnico cresciuto senza accompagnamento, senza politica pubblica, senza strategia, senza investimenti per l’inclusione. E come meravigliarsi che in questa situazione i furbi e i profittatori abbiano trovato il loro piccolo paradiso, a danno sia degli italiani, che degli stranieri ?
Quando poi succede un fatto grave, come l’omicidio del giovane pizzaiolo Ahmed, ed esplode la rabbia dei suoi coetanei, allora la prolungata assenza delle istituzioni e di un politica degna di questo nome, fa sì che ognuno e ognuna cerchi riparo nell’unico fortino che la solitudine gli abbia lasciato : quello dell’appartenenza su base etnica o culturale. Magrebino contro sudamericano, italiano contro straniero eccetera.
Il disastro costruito da anni di abbandono delle periferie urbane e di criminalizzazione degli immigrati tout court è tutto qui, nella formazione di tante piccole patrie etniche.
Ora coloro i quali governano da quasi vent’anni questa città cercano di vendere la favola che la colpa sia di qualcun altro e, da codardi quali sono, alzano il tiro all’inverosimile, chiedendo rastrellamenti ed “espulsioni casa per casa, piano per piano” ed annunciano cortei xenofobi in via Padova.
L’unica espulsione di cui invece ci sarebbe bisogno è quella di De Corato e Salvini dal governo della città.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer

…tra 5 minuti comincia la rivoluzione…

A CERNUSCO S.N.


…tra 5 minuti comincia la rivoluzione…

Il 28 e 29 Marzo ci saranno le elezioni regionali anche in Lombardia. La Federazione della Sinistra candiderà Vittorio Agnoletto come Presidente. Io (noi) abbiamo deciso di metterci, oltre il voto, anche la faccia… quindi mi candiderò al Consiglio Regionale. Perché siamo una generazione che chiede di entrare, partecipare… esistere. Quello del 28-29 marzo è un voto contro la paura di sé e degli altri, per la difesa e il rilancio del lavoro, tema centrale per noi che con la precarietà abbiamo subito uno delle più grandi umiliazioni, prima, durante e dopo la crisi: una precarietà che toglie speranze, ti porta volubili umori ed estenuanti sudori; un voto per una Lombardia che la smetta di essere una pericolosa camera a gas, dove tutela ambientale e qualità della vita sono parole sconosciute, dove le malattie respiratorie fanno enormi danni e ci consegnano ad una sanità sempre più privata, furba e cinica; un voto per una Lombardia della legalità contro una criminalità organizzata che fa affari quanto al sud, togliendo futuro a tante/i ragazzi/e e dove, a livello istituzionale, corruzione e illegalità sono tristemente presenti (vedi Prosperini, Abelli,…) spesso con troppa indifferenza da tante parti. Con un Expo pronto a divorare e divorarci. Sappiamo che non sarà facile. Del resto per me e per tantissimi altri la vita di tutti i giorni non è facile: saltellare da un lavoro all´altro, contratti e contatti che si confondono, dignità da salvaguardare, diritti da immaginare e solitudini da accogliere e raccogliere. Ecco, questa candidatura leggetela anche così, un modo per non rassegnarci e non accettare la distruzione del nostro futuro… sinistra compresa. Abbiamo deciso di fare una campagna elettorale alla nostra maniera, dolce, ironica, passionale e umana. Ci siamo prefissati di arrivare a più persone possibili con i nostri “potentissimi” mezzi d´informazione: per questo servono contributi, dignità, coraggio, facebook, internauti, blogger, militanti, amici, amiche, compagni, fratelli, sorelle, ma soprattutto dobbiamo fare presto e veloce… perché tra 5 minuti comincia la rivoluzione!

A presto, Danilo Radaelli

bisiullo@yahoo.it – http://daniloradaelli.wordpress.com/

mercoledì 17 febbraio 2010

SABATO 20 FEBBRAIO - CARNEVALE VIMODRONESE 2010







SABATO 20 FEBBRAIO CARNEVALE VIMODRONESE 2010
ORE 14.15 RITROVO PIAZZA DELLA MARTESANA



















martedì 16 febbraio 2010

...DAL 16 FEBBRAIO...


DAL 16 FEBBRAIO....

giovedì 11 febbraio 2010

PARLIAMO DI CASA - Traccia della Relazione di Verderio




PARLIAMO DI CASA - TRACCIA DELLA
RELAZIONE - di Luigi VERDERIO
Assessore alle POLITICHE SOCIALI
e ai problemi della CASA


Lo sviluppo del paese e dei suoi insediamenti abitativi e’ stato molto influenzato dalla collocazione di Vimodrone nella prima fascia metropolitana attorno a Milano e circondata da città’ mediamente più grandi.

Vi e’ stato il passaggio da un paese di insediamento prevalentemente contadino contornato da cascine con la susseguente trasformazione a forte insediamento industriale e quindi con le abitazioni dei lavoratori.

Un altro cambiamento, nel passaggio a sistema misto, è avvenuto con l’avvento del terziario e della logistica con la conseguente richiesta di abitazioni diversificate.


Un ulteriore fenomeno che ha innestato una certa domanda di esigenza abitativa, risulta collegata all’esistenza in Vimodrone, o nelle immediate vicinanze, di complessi quali l’Istituto Redaelli ex Eca, l’ospedale San Raffaele, e l’Amsa.

Per soddisfare la domanda crescente di case con l’affitto collegato al reddito sono nati gli insediamenti Aler ex Gescal, prima gli insediamenti di Via Fiume n. 73 negli anni 70 e poi di Via Garibaldi negli anni 80.

Nello stesso periodo anche le amministrazioni comunali di allora si attivavano mettendo in cantiere la costruzione delle palazzine di Via Fiume /Trieste e successivamente negli anni 90 la ristrutturazione della Cascina Tre Fontanili, con conseguente insediamento di famiglie prevalentemente anziane.
Successivamente con la ristrutturazione delle case di Via Sant’Anna, anche la Fondazione Rhodense ex Tota, inizia ad avere un ruolo nel rispondere al bisogno di alloggi per le fasce dei cittadini socialmente deboli.

Molto importante anche storicamente e’ l’esperienza secolare della cooperativa Matteotti, tutt’ora a proprietà indivisa, con diverse decine di alloggi assegnati ai soci.

Inizia poi, la storia delle Cooperative in legge 167 che attraverso i piani di zona per l’edilizia convenzionata mette a disposizione le aree in edilizia convenzionata per 90 anni che vede l’attivazione di molte cooperative che portano nel tempo la produzione di oltre 1000 alloggi assegnati in regime convenzionato.

Negli anni 70/80, viene edificato il complesso chiamato Mediolanum, di proprietà’ dell’Empam, che mette in disponibilità 328 alloggi, regolati prima dal regime di equo canone e poi con il sistema dei patti in deroga; inizialmente una quota di assegnatari era anche a disposizione dell’Amministrazione comunale.

Significativa anche quantitativamente e’ l’esperienza delle case a riscatto per i ferrovieri e le loro famiglie di Via Santa Rita.
Dagli anni 90 i canoni dell’edilizia residenziale pubblica erano applicati rigidamente con il “sitema ERS” (Edilizia Residenziale Sociale), consistente nella relazione tra situazione socio economica della famiglia e il costo dell’affitto.


L’avvento della legge 431/98 che supera il sistema dell’equo canone e dei patti in deroga attraverso una fase di quasi totale liberalizzazione dei canoni, comportando notevoli maggiori costi per le famiglie, a parziale compensazione istituisce il “fondo sostegno affitto" cioè un contributo economico variabile, assegnabile a domanda, da usare per il pagamento parziale delle rate di affitto.

Nel 2007 la nuova legge regionale sui canoni da applicare alla residenza pubblica, istituisce quattro fasce di applicazione:

· Protezione isee* fino a 9.000 euro;

· Accesso isee fino a 14.000 euro;

· Permanenza fino a 28.000 euro;

· Decadenza superiore ai 28.000 euro.

* isee (Indicatore Situazione Economica Equivalente)

Dal punto di vista dell’iniziativa privata, dai dati risultanti dai piani dei servizi, negli anni dal 2003 al 2005, erano disponibili circa 1.845.000 mc di edilizia residenziale privata, vengono approvati una gran mole di interventi di residenziale privato con una offerta potenziale di circa 600.000 mc..

Ad oggi ne sono stati realizzati circa 500.000 mc con una messa in disponibilità di residenza privata di circa 1500/1700 alloggi, comparto S. Isidoro, Cascina Burrona, complesso Lorini, San Giuseppe.

Questa attività, certamente non da sola ma sicuramente in via principale, provoca l’innalzamento della popolazione di Vimodrone dai circa 13.500 abitanti del giugno 2004 ai 16.000 di ottobre del 2009.

Questi insediamenti di residenziale, con scarsi servizi, ha innestato immediatamente una richiesta di infrastrutture scolastiche, culturali, sportive.

Nel frattempo, e’ storia recente, viene modificata anche la normativa in ambito urbanistico.

I comuni passano da uno strumento di pianificazione urbanistica qual’e’ il P.R.G. (Piano Regolatore Generale), ad uno strumento politico di regolazione economica come il P.G.T. (Piano di Governo del Territorio).

Le amministrazioni di Vimodrone dal 2002 ad oggi, non rimangono inerti di fronte alla crescente richiesta di interventi pubblici in vari ambiti e anche sul versante del bisogno abitativo, il ruolo attivo dell’amministrazione, si estrinseca nella costruzione di progetti che consentono la partecipazione ai bandi regionali finalizzati all’assegnazione di consistenti quote finanziarie necessarie al rinnovamento, al miglioramento e all’incremento del patrimonio residenziale pubblico, sia direttamente, sia in regime di partenariato, sia con atto di avvalimento.

I partner del comune di Vimodrone sono naturalmente la Regione Lombardia, ma anche l’Aler e la Fondazione Rhodense.

Questa attività ha permesso l’incremento di n. 26 nuovi alloggi; ha permesso di aprire il cantiere riguardante il progetto sperimentale dell’AUTOCOSTRUZIONE per l’ edificazione di n. 16 alloggi, costruiti in gran parte direttamente dagli assegnatari.

Recentemente, a seguito della presentazione al bando regionale Prerp 2008/2010, di un progetto di totale rifacimento, con l’aggiunta di un piano, del completo rinnovamento impiantistico ed energetico delle palazzine di Via Fiume e di Via Trieste di proprietà comunale, che prevede un costo complessivo di oltre 6.000.000.= di euro, vi e’ stata l’assegnazione di una quota di finanziamento di oltre 4.500.000 euro.
Tale intervento permetterà di avere a disposizione n. 24 nuovi alloggi.

Nel quadro delle difficoltà locali, va purtroppo evidenziata una notevole quantità di procedimenti avviati per sfratti per morosità convalidati dal tribunale.

I 46 sfratti, di nostra conoscenza, come si e’ sempre fatto, andranno accompagnati al fine di evitare conclusioni traumatiche per le famiglie.

All’ufficio problemi della casa , sono tutt’ora giacenti in graduatoria circa n. 150 domande per assegnazione di alloggio ERP, da parte di famiglie non in possesso delle risorse economiche per accedere al mercato privato.

Altre circa 150 domande sono inoltrate da inquilini in locazione nel mercato privato, che chiedono risorse di FSA (Fondo Socio Assistenziale) per riuscire ad attenuare il peso dei costi della casa sempre più’ alti.

L’attenzione permanente, sui problemi dell’abitare, di questa amministrazione, ha consentito di aprire un’interlocuzione serrata con Aler, finalizzata all’obiettivo nei prossimi anni di far fronte, con una serie modulata di interventi, al continuo fabbisogno di alloggi
nelle varie forme di pubblica, convenzionata, privata, cercando nel

contempo di non provocare cementificazioni inutili ma di concordare l'uso più oculato possibile delle aree disponibili in difesa del consumo di territorio.

Questo percorso, concordato con il gruppo di tecnici incaricato per l’estensione del PGT, sarà posto in visione e discussione nei prossimi mesi nella fase preliminare all'adozione del PGT stesso.

Tale visione e partecipazione complessiva e’ necessaria, poichè gli interventi programmati, toccheranno più aspetti, la residenza, la scuola, il tempo libero e la mobilità, essendo quindi di grande interesse per tutti.

In questa attività progettuale si dovrà’ tenere conto anche delle possibilità e dei vincoli offerti dal piano casa regionale.

Per concludere, questa introduzione non vuole essere esaustiva, ma spera di contribuire ad un ulteriore approfondimento, rispetto all’allargamento della partecipazione e dei contributi necessari per il raggiungimento di equilibrate soluzioni, rispetto al fabbisogno abitativo di Vimodrone.

Luigi VERDERIO
Assessore alle POLITICHE SOCIALI
e ai problemi della CASA

mercoledì 10 febbraio 2010

12/02/2010 - PIANO GOVERNO TERRITORIO: PRESENTAZIONE BOZZA DOCUMENTO DI PIANO





12/02/2010 - PIANO GOVERNO TERRITORIO: PRESENTAZIONE BOZZA DOCUMENTO DI PIANO

Venerdì 12 febbraio 2010 alle ore 21.00 presso l’AUDITORIUM di Via Piave 62 la PROPOSTA DI PIANO

PURGA ETNICA a MILANO: 50 BIMBI ROM AI GELO


PURGA ETNICA a MILANO: 50 BIMBI ROM AL GELO
di C.M. da “Liberazione” del 10/02/2010
Non hanno esitato neppure di fronte ai bambini. Neppure di fronte al gelo, al freddo, alla neve. «Nulla - denuncia Ines Patrizia Quartieri, consigliere comunale a Milano indipendente di Rifondazione Comunista - è servito ad impedire questa ferocia». E' accaduto tutto ieri mattina. Sono arrivati in tenuta antisommossa, hanno rastrellato la zona in via Vaiano Valle, al cavalcavia Bacula, al cavalcavia Giordani, in via Giambellino, hanno allontanato più di 150 rom romeni che si erano insediati con tende e baracche. Tra questi 50 bambini. «Non abbiamo notizia di fatti similari in alcuna altra città europea - continua il consigliere milanese - negli ultimi venti anni. Mai accaduto uno sgombero di così tanti minori sotto la neve. Nessuna altemativa credibile è stata offerta ai nuclei familiari». Eppure, è accaduto a Milano. Il primo intervento? Si è svolto in via Vaiano Valle, in un'area privata, a seguito della.querela sporta dalla propriea Sono anivari quasi cento poliziotti tra i comandi di zona 1, Duomo, zona 5, Settore Sicurezza e Nucleo Problemi del Territorio. Per fortuna - dicono - c'era anche un'ambulanza con un medico e i Servizi Sociali che hanno tentato di offrire accoglienza. Sotto il cavalcavia Bacula, vicino piazzale Lugano, sono stati invece allontanati in 15 che si erano accampati con una decina di tende. Tra questi, una donna incinta. Al Cavalcavia Giordani, la polizia è intervenuta insieme alla Polfer per sgomberare altri 15 romeni insediati in altrettante baracche in un'area delle Ferrovie dello Stato. infine; in via Giambellino, all'interno di un'area incolta nei pressi di un campo sportivo, è stata abbattuta da Amsa una baracca all'intemo della quale si trovavano tre romeni. «Questo - ha avuto il coraggio di dichiarare il vice Sindaco De Corato - testimonia che a Milano c'è una presa di coscienza collettiva sul problema delle occupazioni abusive e una volontà comune di preservare il territorio dal degrado e dall'insicurezza. E nessuno vuole le favelas -a Milano, ecco perché continueremo a intervenire con la Polìzia locale». Si pensi che a tutto questo si aggiunge l'ultima notizia: è all'esame della Regione Lombardia una proposta di Legge regionale (la n 0447) che disciplina un'inedita polizia locale regionale che prevede anche nuove dotazioni di difesa personale e autotutela. Una ferocia denunciata dalla sinistra dalle stesse associazioni milanesi, come il gruppo EveryOne che sollecita un intervento non solo del presidente della Camera Fini ma della Corte penale intemazionale dell'Aia oltre che dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per l'ennesima violazione dei diritti umani e dei diritti dell'infanzia. «Quello che è accaduto? - spiega Luciano Muhlbauer capogruppo Prc in Regione Lombardia - non c'erano nemmeno le forze dell'ordine, né un poliziotto; nè un carabiniere. L'operazione è stata gestita interamente dal Comune. E per l'occasione ha fatto la sua apparizione la celere di De Corato , cioè una quarantina di vigili urbani dotati di casco antisommossa, manganello e scudo con sopra la scritta Polizia Locale . Tutto questo non è molto legale, come si sa, ma tanto nessuno interviene». La Lega, come ovvio, plaude a quella che è l'ennesima, indescrivibile purga etnica

martedì 9 febbraio 2010

CHIUSURA SOS – RACKET USURA




CHIUSURA SOS – RACKET USURA

LA PROVINCIA TROVI UNA SEDE!

In merito alle minacce rivolte contro il Presidente dell’Associazione Sos Racket e usura, Frediano Manzi, e alla decisione presa dal direttivo di sciogliere l’Associazione medesima, il Capogruppo in Provincia di Milano per Lista civica un’Altra Provincia-PRC-PdCI, Massimo Gatti, dichiara:
“Esprimo la nostra piena solidarietà e vicinanza a Frediano Manzi da anni impegnato in un preziosissimo lavoro di denuncia contro la criminalità organizzata e il racket.
Bene i riconoscimenti istituzionali all’Associazione Sos racket e usura, come l’Isimbardino assegnato in dicembre dalla Provincia, ma non è sufficiente. E’ necessario sviluppare immediatamente un’azione coordinata delle Istituzioni per fornire aiuto concreto e protezione a Frediano Manzi e ai volontari dell’Associazione, a partire dall’assegnazione di una sede.
La Provincia di Milano gestisce un patrimonio immobiliare molto ricco. Nel prossimo consiglio provinciale chiederò a Podestà di trovare subito una sede per l’Associazione. Sarebbe un segnale concreto di presenza delle Istituzioni, che, forse, potrebbe convincere Manzi a tornare sulla sua decisione di chiudere. Il Paese e la nostra provincia non possono permettersi di perdere un presidio di legalità come Sos Racket e usura. Sarebbe una sconfitta per tutti”.

IN LOMBARDIA PENATI E IL PD NON VOGLIONO DISTURBARE IL MANOVRATORE.


Dichiarazione di Ugo Boghetta, segretario regionale Prc Lombardia

IN LOMBARDIA PENATI E IL PD NON VOGLIONO DISTURBARE IL MANOVRATORE.


In Piemonte il PD riconosce la necessità primaria di vincere le elezioni e di fermare l’onda della barbarie leghista alleata al centrodestra. Ha la volontà di vincere e agisce di conseguenza. Perciò Mercedes Bresso ha responsabilmente fatto l’accordo con la Federazione della sinistra, pur mantenendo i necessari distinguo politici e programmatici.
A noi e all’elettorato lombardo, questo ricorda come Penati abbia rifiutato un’analoga proposta della Sinistra, dai termini tra l’altro assai meno impegnativi di quelli piemontesi.
Sarebbe facile dire che quella dell’ex presidente della Provincia di Milano è una scelta incomprensibile. Ma non è così, perché invece si capisce benissimo: Penati ha deciso di perdere, anzi di non disturbare il manovratore Formigoni, non solo per un vizio ideologico che già la dice lunga, ma soprattutto perché del “governatore” condivide tante scelte, nonché una visione della politica come campo della tecnocrazia, anziché di sviluppo della democrazia.

venerdì 5 febbraio 2010

Lombardia, unità a sinistra impossibile?


Lombardia, unità a sinistra impossibile?
di UGO BOGHETTA*
Il risultato della Puglia ha valore anche perché è il frutto di una battaglia unitaria della sinistra che ha messo in crisi la casta del Pd e la sua deriva moderata. Tutto il contrario di quanto accade - e sarebbe necessario - nella Lombardia dei Berlusconi, dei Bossi e di quel Formigoni ricandidato per la quarta volta. Senza cambiare in Lombardia non si cambia l'Italia.
Noi della Federazione della sinistra abbiamo proposto al Partito democratico di fare un accordo elettorale per battere la destra. Parallelamente abbiamo proposto a Sinistra e Libertà e all'Italia dei Valori, di avanzare una proposta unitaria nel confronto con il Pd. Avevamo proposto di mettere al centro del confronto i contenuti dopodiché facciamo una valutazione comune: o tutti dentro o tutti fuori senza subalternità. Questo percorso unitario è risultato ancora più necessario quando da Roma è calato il nome di Penati, uomo dalle caratteristiche particolarmente moderate.
Purtroppo abbiamo sentito solo silenzio. Dall'Idv ma anche da Sinistra e Libertà. A differenza della Puglia, nessuna disponibilità ad un percorso unitario. In questo contesto abbiamo avanzato a Penati una proposta elettorale in base alla quale la sinistra portava il suo contributo per battere Formigoni, pur tenendo conto realisticamente delle differenze di programmi su punti importanti: beni comuni, ambiente, lavoro, immigrazione. La proposta ha avuto una risposta negativa dal Pd.
Il profilo moderato di Penati non doveva essere inquinato dalla stessa presenza della Federazione della sinistra e dei suoi contenuti. Questo atteggiamento la dice lunga su di un'inutile discussione nel centrosinistra fatta in ordine sparso. Penati, dunque, non ha operato per una coalizione larga (anche i radicali vanno da soli) e si candida scientemente a perdere, con un profilo politico molto più a destra di quello di Boccia in Puglia. Ha gia dichiarato che non farà una campagna frontale contro Formigoni. In Lombardia, in effetti, l'oscuro oggetto del desiderio del Pd non è tanto l'Udc ma Formigoni stesso. Il Pd intende, dunque, proseguire l'opposizione molle di questi anni e continuare inciuci e affari con la Compagnia delle Opere.
Mario Agostinelli («L'unità possibile» il manifesto 27/1) ha ragione a sostenere della necessità di allargare la coalizione alla sinistra. Ha torto quando chiede alla Federazione di stare in coalizione, come se non lo avessimo già proposto. Agostinelli sa benissimo che noi abbiamo proposto la coalizione al Pd e che è Penati ad aver deciso la rottura. Tocca a lui aprire, a questo punto, se vuole allargare la sua coalizione bonsai. È Sinistra e Libertà a dover dire se vuole stare in una coalizione che rompe con la sinistra o se puntare - come in Puglia - all'unità delle forze della sinistra di alternativa, aprendo col Pd uno scontro mai fatto. Noi non pietiamo accordi e né andiamo ai confronti con il cappello in mano. Ed è Agostinelli stesso a dover essere coerente, altrimenti le sue sono posizioni strumentali, elettoralistiche, ed alla lunga, anche opportuniste. Nel tempo delle scelte ci vuole chiarezza.
* Segretario regionale Prc Lombardia

giovedì 4 febbraio 2010

ACQUA MANIFESTAZIONE 20 MARZO E REFERENDUM


ACQUA, MANIFESTAZIONE 20 MARZO E REFERENDUM CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA

L’indignazione popolare non è stata sufficiente a bloccare, per ora, il processo di privatizzazione dell’acqua.
Noi che da sempre ci battiamo in favore dell’acqua come bene comune, per una gestione pubblica e contro ogni tentativo di privatizzazione, non ci fermeremo di fronte alle decisioni prese dal Parlamento ed impartite dalle multinazionali dell’acqua e da qualche spregiudicato speculatore.
La mobilitazione dal basso, che abbiamo visto crescere negli ultimi mesi insieme alla consapevolezza della posta in palio, deve ora proseguire e l’acqua deve essere sottratta alle logiche mercantili fatte a scapito della collettività.
Anche per questo aderiamo con convinzione all’appello lanciato dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua e parteciperemo alla grande manifestazione che si terrà il 20 marzo a Roma.
Rifondazione comunista e la Federazione della Sinistra saranno in prima linea per bloccare ogni ipotesi di privatizzazione, insieme alle altre forze politiche e sociali che condividono il percorso referendario.
Rifondazione comunista mette quindi a disposizione le proprie strutture per il prosieguo di questa importante battaglia che avrà un primo grande momento importante con la manifestazione del 20 marzo e, subito dopo, con la fase di raccolta di firme che avverrà a partire dal prossimo mese di aprile.
Grazie per le visite!
banda http://www.adelebox.it/