lunedì 29 gennaio 2018

SINISTRA PER LA LOMBARDIA AVVIA LA PROPRIA CAMPAGNA ELETTORALE.



COMUNICATO STAMPA
«Sinistra per la Lombardia avvia la propria campagna elettorale».
Lunedì mattina alle ore11,30 in piazza San Fedele a Milano, Massimo Gatti, candidato Presidente per la lista “Sinistra per la Lombardia” in occasione delle elezioni regionali del 4 marzo 2018, terrà una conferenza stampa nella quale presenterà le liste, il programma e le iniziative di avvio della campagna elettorale di Sinistra per la Lombardia.
 All’incontro sarà presente Paolo Ferrero Vicepresidente del “Partito della Sinistra Europea” a testimoniare il sostegno di Rifondazione Comunista a Massimo Gatti e alla lista.
 Alle ore 21:00 presso la “Casa della Cultura” di Milano (via Borgogna 3), Massimo Gatti e Paolo Ferrero presenteranno tutte le candidate e i candidati della lista della circoscrizione della provincia di Milano e discuteranno le proposte programmatiche.
Siete cortesemente invitati.
Milano, 26/01/2018
Sinistra per la Lombardia / Per Massimo Gatti Presidente
Ufficio stampa
Per contatti: 3358277755 / 331 9034925

venerdì 26 gennaio 2018

ELEZIONI E PARTITO: ANCORARE IL SENSO DI DISAGIO E RIBELLIONE A UNA CAUSA COMUNE


Elezioni e partito: ancorare il senso di disagio e ribellione a una causa comune
di Ezio Locatelli* -
Sono giorni e settimane d’intenso impegno elettorale. Rifondazione Comunista, insieme ad altre realtà associative, sociali, politiche è impegnata nella presentazione delle liste di “potere al popolo” in una corsa contro il tempo, in particolare per quanto riguarda la raccolta delle firme necessarie alla presentazione della lista stessa. Eh già, la raccolta firme vale solo per chi è fuori dal parlamento. Siamo in presenza di un sistema politico istituzionale che, trovandosi in forte crisi di legittimità, tende a chiudersi in se stesso, a mettere fuori gioco chi non rientra nella cerchia dei poteri dominanti. Spezzare questo meccanismo di esclusione non è cosa di poco conto ma non per questo vi possiamo rinunciare. Tutt’altro: dobbiamo mettercela tutta.
Le elezioni sono e rimangono un passaggio politico importante. Attenzione però a non mettere in secondo piano il lavoro che attiene all’organizzazione delle nostre forze quale strumento di lotta politica. Mai dimenticare che i cambiamenti non si producono per partenogenesi elettorale. I cambiamenti reali si producono per capacità d’iniziativa politica e di lotta in rapporto ai movimenti ampi delle masse, per capacità di agire il conflitto sociale, la contrapposizione tra sfruttati e sfruttatori, per capacità di ridare impulso a una volontà collettiva di cambiamento.
Stando così le cose vale appieno il vecchio assunto di Antonio Gramsci secondo cui la libertà si realizza quando diventa “libertà organizzata”, “quando gli individui escono dalla loro solitudine e si associano”. È solo allora che la debolezza diventa forza. Ecco perché uno dei compiti essenziali per le comuniste e i comunisti è di lavorare sistematicamente e pazientemente a costruire questa forza. Un lavoro controcorrente poiché è abbastanza diffusa, anche nella cultura di sinistra, la messa in discussione del partito politico quale forma organizzata. A me pare che questa messa in discussione, tout court, sia funzionale allo stadio oggi raggiunto dal dominio del capitale finanziario, il cosiddetto finanzcapitalismo, che privilegia una società liquida, il più possibile atomizzata e dispersa, impossibilitata a esprimere – sul versante degli sfruttati – efficienti organismi di azione collettiva, forme di radicamento sociale e territoriale, manifestazioni estese e non effimere di dissenso e opposizione sociale.
Noi che siamo impegnati a costruire per contrasto sociale una diversa prospettiva dobbiamo avere sempre presenti i problemi pratici che attengono alle forze soggettive. Proprio per questo è importante intrecciare l’impegno elettorale e l’iniziativa politica delle prossime settimane con l’impegno alla conduzione della campagna di tesseramento 2018 per Rifondazione Comunista. Diamoci degli obiettivi al rialzo, aumentiamo le adesioni e il sostegno al nostro partito com’è stato per la campagna del 2Xmille. Facciamolo senza alcuna pretesa totalizzante, in rapporto con tutte le forze potenzialmente o attualmente anticapitaliste, ma facciamolo!
Quest’anno, nel 50esimo anniversario del ’68, abbiamo scelto di connotare la tessera, con lo slogan “ribellarsi è giusto”. Proprio cinquant’anni fa in Italia, e in tutto il mondo, iniziava un periodo di grandi sollevazioni di masse giovanili, operaie, popolari contro autoritarismo, ingiustizie e sfruttamento. Un periodo di grandi lotte di liberazione e di conquiste sociali. Poi, sappiamo, sono venuti gli anni della rivincita padronale, della guerra, della dittatura neoliberista. Ma oggi, come allora, c’è nell’aria “un senso di vigilia”. Nella scandalosa concentrazione di ricchezze e aumento delle disuguaglianze sociali, nell’esaltazione delle diverse forme di sfruttamento, cova l’indignazione, la protesta sociale, il bisogno di cambiamento. Il 2018 sarà l’anno in cui tornerà di grande attualità l’idea che “ribellarsi è giusto” A noi cogliere questo momento di opportunità, lavorare per ancorare il senso di disagio e di ribellione a una causa comune.
*responsabile organizzativo nazionale Prc-Se

Roma, 22.01.2018

giovedì 25 gennaio 2018

VERITA' PER GIULIO REGENI


venerdì 19 gennaio 2018

VIMODRONE - BANCHETTO IN PIAZZA PER RACCOLTA FIRME DOMENICA 21 GENNAIO 2018 DALLE 10 ALLE 12












«M5s ambigui, Leu corteggia il Pd.
I nostri candidati? Combattenti dei territori»
La lista "Potere al popolo!".
La portavoce Viola Carofalo: «Popolari ma non populisti, uniamoci contro chi ci vuole divisi»
Daniela Preziosi da “IL MANIFESTO”
«Superare il 3 per cento non è un problema». Sorriso. «La sfida vera è unire quello che il potere vuole dividere, attivare un processo di mobilitazione che faccia conoscere i milioni di italiani che si battono contro lo stesso sfruttamento». Viola Carofalo, a capo della lista «Potere al popolo!» fa il suo primo ingresso alla camera (nella sala stampa) smontando tutti i luoghi comuni da centro sociale. È «un onore» presentare la lista a palazzo, la introduce Matteo Giardiello, Viola è tutto un programma, «donna, meridionale e ricercatrice precaria», di filosofia morale all’Orientale di Napoli. 37 anni, fornita di eleganza e intelligenza ironica che già buca il video, siamo «popolari ma non populisti», spiega così un linguaggio «semplice per arrivare a tutti» ma contenuti che non si puntano «alla pancia del paese». E per spiegarsi parla di carceri: no «al giustizialismo forcaiolo», «il carcere serve alla riabilitazione, le pene alternative riducono la recidiva, la pena deve essere giusta ma il detenuto non deve essere vessato, dall’inizio dell’anno abbiamo già avuto troppi suicidi». È solo un esempio, ma è coraggioso di questi tempi. A sinistra e non solo. La signora ha grazia e fegato e cultura: un vero delitto che abbia deciso di non candidarsi nelle liste.
«Potere al popolo!» nasce da un appello del centro sociale Ex Opg Je so’ pazz di Napoli ed è una rete che riunisce 150 assemblee in giro per l’Italia, ciascuna ha scelto «candidati espressione diretta dei territorio». «Nasciamo dal basso, da chi in questi anni ha costruito una risposta sui territori alla crisi provando a rispondere ai bisogni della maggioranza». Nel programma il diritto alla casa, allo studio, alla salute, al lavoro stabile e svolto in sicurezza (Viola prende parola ricordando Marco Santamaria, Giuseppe Settzu, Arrigo Barbieri, gli operai della Lamina di Milano morti lunedì, e facendo gli auguri a Giancarlo Barbieri, che lotta in ospedale), la difesa dei diritti dei migranti (alla conferenza stampa ne parla Hanne Souleymane Amadou, rifugiato, che la sicurezza di Montecitorio fa entrare un po’ in ritardo: «Pare ci sia Minniti all’ingresso», scherza lei). Parla Carmela Petrone, cuoca di una rete di solidarietà popolare (in parannanza, «è così che faccio politica»), Lina Montanari, comitato Torbellamonaca, Federico Giglio, comitato lotte per la casa San Basilio, Peppe, ex operaio senza fissa dimora, Stefania, ex operaia Almaviva. «Il nostro programma è fatto anche di vertenze sociali», «i nostri candidati sono combattenti sul territorio, petto in fuori e tutti alla lotta».
Nel parterre c’è Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione comunista, Giovanni Russo Spena, e l’ex segretario ed ex ministro Paolo Ferrero, che però non si candida. Si candida Paolo Petrangeli, «sì, quello di Contessa» dice rassegnato alla pigrizia del cronista. La lista è una mezza reunion del vecchio Prc: c’è anche Franco Turigliatto, trozkista e leader di Sinistra anticapitalista, uno dei no al Prodi II del 2008 e ormai fra gli sfascia-governi (di centrosinistra) per antonomiasia. E pure il Pci (ex Pdci di Cossutta e poi di Diliberto, poi Pcdi) oggi di Mauro Alboresi.
Il problema delle alleanze non c’è: se andranno in parlamento non ne faranno. «Non ci sono convergenze possibili. Che ora è? Non so a quest’ora Di Maio cosa pensa sull’immigrazione. Non è chiaro sull’Europa e sul razzismo». Ce n’è anche per Leu: «Faccio un appello al Pd, risponda a D’Alema, e mesi che chiama. Quella fra D’Alema e il Pd è una coppia che non riesce a separarsi, certi amori sono così». Avevano guardato con simpatia agli autoconvocati del Brancaccio, «ma la sua evoluzione ha tradito gli scopi iniziali. Sono state prese decisioni tra quattro mura, passando sulla testa di chi quel percorso lo aveva costruito». Nessuna alleanza neanche alle regionali, «non siamo schizofrenici». Non si presentano in Lombardia (ma Rifondazione lo farà), nelle altre regioni «ci stiamo lavorando». Sull’Europa: «ci ispiriamo a Mèlénchon, i trattati sono inaccettabili». Sull’euro nessuna scivolata: «Ne stiamo discutendo».

CONVEGNO SU ANTONIO GRAMSCI - TORINO 20 E 21 GENNAIO 2018



mercoledì 10 gennaio 2018

SINISTRA PER LA LOMBARDIA SI PRESENTA




4 marzo 2018 - Elezioni regionali della Lombardia
Sinistra per la Lombardia si presenta

“Unire la sinistra sociale e politica e reagire alla distruzione del welfare, privatizzazione dei servizi, grandi opere inutili, consumo di suolo, drenaggio di fondi dal pubblico al privato a partire dalla sanità e dalla istruzione.”
Parte la lista “Sinistra per la Lombardia, che unisce la sinistra sociale e politica, quella che si è distinta nelle lotte che nella nostra regione si sono opposte  alla  gestione regressiva del centro destra di Maroni e alla politica dei governi nazionali di centro-destra e di centro-sinistra, entrambi interni alle logiche liberiste: distruzione del welfare, privatizzazione dei servizi, grandi opere inutili, consumo di suolo, drenaggio di fondi dal pubblico al privato a partire dalla sanità e dalla istruzione.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti, la nostra Regione, la punta avanzata della economia italiana ed europea, subisce un declino spaventoso: indice di disuguaglianza più alto nel nord- Italia, crescita della povertà (il 10 % contro il 6% nazionale, la rapina dei beni comuni considerati occasione per gli affari (Brebemi, Pedemontana, Tem, etc ...).
Bisogna cambiare !!
Partiamo subito  e senza indugi perché siamo consapevoli di affrontare nel  concreto anche una grande  e decisiva battaglia per la democrazia: dovremo raccogliere più di 20.000 firme in tutta la Lombardia , tante quante si raccolgono in tutta Italia per le politiche. Noi non abbiamo infatti il privilegio accordato ai gruppi consiliari esistenti in Consiglio regionale. In questi giorni si sono già messi in moto i trasformismi più indicibili, per mettere insieme gruppi raffazzonati pur di non raccogliere le firme. Noi contesteremo in tutte le sedi e in tutti i modi queste norme, che fanno delle elezioni regionali una partita truccata, una barriera innalzata da un ceto politico che si considera inamovibile e privilegiato.
Sinistra per la Lombardia
Milano, 08/01/2018


Appello nazionale di Associazioni, Sindacati, Partiti, Movimenti democratici
“MAI PIÙ FASCISMI”
Appello a tutte le Istituzioni democratiche
Noi, cittadine e cittadini democratici, lanciamo questo appello alle Istituzioni repubblicane.
Attenzione: qui ed ora c’è una minaccia per la democrazia.
Si stanno moltiplicando nel nostro Paese sotto varie sigle organizzazioni neofasciste o neonaziste presenti in modo crescente nella realtà sociale e sul web. Esse diffondono i virus della violenza, della discriminazione, dell’odio verso chi bollano come diverso, del razzismo e della xenofobia, a ottant’anni da uno dei provvedimenti più odiosi del fascismo: la promulgazione delle leggi razziali.
Fenomeni analoghi stanno avvenendo nel mondo e in Europa, in particolare nell’est, e si manifestano specialmente attraverso risorgenti chiusure nazionalistiche e xenofobe, con cortei e iniziative di stampo oscurantista o nazista, come recentemente avvenuto a Varsavia, persino con atti di repressione e di persecuzione verso le opposizioni.
Per questo, uniti, vogliamo dare una risposta umana a tali idee disumane affermando un’altra visione delle realtà che metta al centro il valore della persona, della vita, della solidarietà, della democrazia come strumento di partecipazione e di riscatto sociale.
Per questo, uniti, sollecitiamo ogni potere pubblico e privato a promuovere una nuova stagione di giustizia sociale contrastando il degrado, l’abbandono e la povertà che sono oggi il brodo di coltura che alimenta tutti i neofascismi.
Per questo, uniti, invitiamo le Istituzioni a operare perché lo Stato manifesti pienamente la sua natura antifascista in ogni sua articolazione, impegnandosi in particolare sul terreno della formazione, della memoria, della conoscenza e dell’attuazione della Costituzione.
Per questo, uniti, lanciamo un allarme democratico richiamando alle proprie responsabilità tutti i livelli delle Istituzioni affinché si attui pienamente la XII Disposizione della Costituzione (“E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”) e si applichino integralmente le leggi Scelba e Mancino che puniscono ogni forma di fascismo e di razzismo.
Per questo, uniti, esortiamo le autorità competenti a vietare nelle competizioni elettorali la presentazione di liste direttamente o indirettamente legate a organizzazioni, associazioni o partiti che si richiamino al fascismo o al nazismo, come sostanzialmente previsto dagli attuali regolamenti, ma non sempre applicato, e a proibire nei Comuni e nelle Regioni iniziative promosse da tali organismi, comunque camuffati, prendendo esempio dalle buone pratiche di diverse Istituzioni locali.
Per questo, uniti, chiediamo che le organizzazioni neofasciste o neonaziste siano messe nella condizione di non nuocere sciogliendole per legge, come già avvenuto in alcuni casi negli anni 70 e come imposto dalla XII Disposizione della Costituzione.
Per questo, uniti, come primo impegno verso una più vasta mobilitazione popolare e nazionale invitiamo a sottoscrivere questo appello le cittadine e i cittadini, le associazioni democratiche sociali, civili, politiche e culturali. L’esperienza della Resistenza ci insegna che i fascismi si sconfiggono con la conoscenza, con l’unità democratica, con la fermezza delle Istituzioni.
Nel nostro Paese già un’altra volta la debolezza dello Stato rese possibile l’avventura fascista che portò sangue, guerra e rovina come mai si era visto nella storia dell’umanità. L’Italia, l’Europa e il mondo intero pagarono un prezzo altissimo. Dicemmo “Mai più!”; oggi, ancora più forte, gridiamo “Mai più!”.
3 gennaio 2018
ACLI – ANED – ANPI – ANPPIA – ARCI – ARS – ARTICOLO 21 – CGIL – CISL – COMITATI DOSSETTI – COORDINAMENTO DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE – FIAP – FIVL – ISTITUTO ALCIDE CERVI – L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS – LIBERA – LIBERI E UGUALI – LIBERTA’ E GIUSTIZIA – PCI – PD – PRC – UIL – UISP





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