mercoledì 29 febbraio 2012

PRIMO MARZO 2012: TORNA LO SCIOPERO DEI MIGRANTI

PRIMO MARZO 2012: TORNA LO SCIOPERO DEI MIGRANTI

da rassegna.it

Il primo marzo 2012 torna lo sciopero dei migranti. Nelle maggiori città italiane, infatti, sono fissati iniziative e presidi per la difesa dei diritti degli stranieri in Italia. Una mobilitazione di 24 ore che è ormai appuntamento fisso, come si legge nell'appello lanciato dal comitato: "Il primo marzo del 2010 e 2011 - afferma la nota - in decine di città italiane...
lavoratori migranti e italiani hanno scioperato assieme contro il razzismo istituzionale della legge Bossi-Fini, mentre in decine di piazze si sono avuti presidi, cortei e iniziative".
"Migliaia di persone - inoltre - hanno manifestato con i migranti, mostrando che anche nella crisi si può lottare insieme per i diritti di tutti. La data del primo marzo è diventata così un punto di riferimento importante: anche quest'anno vogliamo che sia un giorno di mobilitazione e sperimentazione di nuove forme di lotta".
Secondo gli organizzatori, la data di quest'anno è particolarmente importante, in particolare "dopo i pogrom di Rom come quello di Torino e l'uccisione a Firenze di Samb Modou e Diop Mor". Bisogna fare chiarezza, quindi, "e dire che il razzismo non è solo un fenomeno culturale, ma si appoggia su leggi e provvedimenti amministrativi che considerano i migranti come braccia da sfruttare o nemici da combattere".
L'iniziativa si sofferma poi sui figli dei migranti nel nostro paese. "Compiuti 18 anni - scrivono -, devono sottostare alle impossibili regole di un permesso di soggiorno per studio, o diventare subito braccia da sfruttare con un permesso per lavoro. E' così nel principio di un permesso di soggiorno 'a punti' e nella tassa sul permesso di soggiorno, che vorrebbe scaricare sul salario dei migranti il costo di queste politiche".
"I migranti pagano le tasse e i costi della crisi come tutti gli altri lavoratori e lavoratrici e la nuova tassa andrà a sommarsi a tutto questo, a quanto già oggi costa rinnovare il permesso e ai 30 euro che si devono inspiegabilmente pagare alle Poste. Se non si punta a cambiare radicalmente questo stato di cose che produce gerarchie e clandestinità - aggiungono -, denunciare il razzismo diventa un gesto ipocrita".
Quindi le richieste del comitato: abolire la legge Bossi-Fini, il contratto di soggiorno per lavoro e chiudere i Cie in Italia ed Europa. Poi concedere la cittadinanza immediata ai bambini nati in Italia, rinunciare al permesso a punti e a nuove tasse sul permesso di soggiorno. Serve "una regolarizzazione generale di chi non ha un permesso di soggiorno, senza truffe e senza produrre altre gerarchie, per il riconoscimento di fatto del diritto d'asilo senza ritardi, lungaggini e discrezionalità". La giornata è infine "contro la precarietà, e per un welfare non basato sullo sfruttamento e l'esclusione di alcuni" e "per costruire insieme uno sciopero di tipo nuovo ancora più grande, capace di unire e cambiare questo stato di cose".


giovedì 23 febbraio 2012

GIUBILO PER LA CONDANNA ALLA FIAT - ARTICOLO18

Giubilo per la Fiat condannata al reintegro dei lavoratori

Salutiamo con molta felicità il fatto che il tribunale di Potenza abbia reintegrato i tre licenziati dalla Fiat, Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli. Anche Marchionne, che si comporta come il re di uno stato extraterritoriale, sarà obbligato a considerare i propri lavoratori delle persone e non delle merci, come prevede la Costituzione italiana, che per adesso né l’Ad del Lingotto né Monti sono ancora riusciti ad abolire.





sabato 18 febbraio 2012

NO ALLA MANOMISSIONE DELLA COSTITUZIONE


PD, UDC e PDL invece di approvare speditamente una legge elettorale proporzionale che cancelli la vergogna del premio di maggioranza e di un parlamento di nominati, hanno deciso di mettere mano alla Costituzione.


 Vorremmo ricordare che l’ Assemblea Costituente venne eletta a suffragio universale con la proporzionale, per consentire a tutto il Paese di riconoscersi nella Carta fondamentale e nelle istituzioni democratiche. L’attuale screditato parlamento che ha appaltato alla Bce e ai mercati la sovranità popolare che doveva gelosamente custodire, sceglie di fare l’opposto : prima si manomette la Costituzione poi (forse) si farà la legge elettorale.

mercoledì 15 febbraio 2012

IL GOVERNO MONTI RIDUCE LE SPESE MILITARI?

IL GOVERNO MONTI RIDUCE LE SPESE MILITARI?

di Alfio Nicotra

La ricetta che il Ministro ammiraglio Giampaolo Di Paola, ha illustrato questa mattina alle commissioni difesa congiunte di camera e senato si può sintetizzare in "meno stipendi ma più armi". Dopo anni di crescita del bilancio della difesa il governo è stato costretto a rimettere mano al solo settore passato fino ad oggi indenne dai tagli alla spesa pubblica. "Bisogna ridurre lo strumento difesa - ha detto il ministro che per anni da Ammiraglio è stato direttore generale degli armamenti del Ministero della Difesa – e ricalibrare il personale. Ridurre il personale e recuperare risorse per l'operatività' e gli investimenti". Attualmente lo strumento militare e' di 183mila militari e 30mila civili. "Dovremmo progressivamente scendere a 150mila militari e 20mila civili. Cioè 43mila unità in meno, il 20%, rispetto alle dimensione attuale". La Difesa, a malincuore e costretta da una forte campagna di opinione ormai trasversale, ridurrà da 131 a 90 il numero dei caccia Joint Strike Fighter, i cosiddetti F35, che acquisirà, con un taglio di 41 unità.
Una buona notizia ma non quanto sarebbe necessario. Infatti la Gran Bretagna ha rinunciato a quello che viene definito il più costoso caccia della storia dell'aeronautica mondiale e che invece Di Paola si ostina a definire "il miglior velivolo in linea di produzione, nei programmi di ben 10 Paesi". L'Italia, ha aggiunto, "ha gia' investito 2,5 miliardi. Ci eravamo impegnati ad acquistarne 131, ora il riesame del programma ci porta a ritenere perseguibile l'obiettivo di 90 velivoli, un terzo in meno". Ma sono così fondamentali questi F35? La Gran Bretagna, come dicevamo, ha preferito pagare la penale ed ammodernare i suoi Tornado piuttosto che infognarsi in un progetto i cui costi sono destinati a lievitare su un caccia dove lo stesso Pentagono ha individuato ben 120 difetti da correggere nella progettazione. Insostenibile da un punto di vista economico non è vero, come invece sostiene il Ministro, che si porta dietro migliaia di posti di lavoro. Per il momento all'Italia è affidato solo l'assembramento delle ali nello stabilimento dell'Alenia di Torino per un impiego certo di 600 lavoratori : un inezia se contiamo la mole di denaro pubblico investito. In più l'Italia è tagliata fuori dall'aspetto più interessante .- da un punto di vista industriale e militare – del JSF, cioè la parte elettronica. Questa componente sarà in mano esclusiva degli Usa che hanno negato all'Italia il codice sorgente cosi che per ogni ammodernamento o guasto dell'apparato elettronico l'Italia sarà dipendente per tutta la vita operativa degli F35, dagli Usa. Riguardo le strutture delle forze armate, l'obiettivo, ha annunciato ancora il ministro, e' quello di ridurle del 30 per cento in 5-6 anni". Una misura "che consentirà di contribuire alla ristrutturazione della Difesa e più in generale al risanamento finanziario del Paese". C'è una polpetta avvelenata anche in questo progetto. Infatti la scure si abbatte su 10mila dipendenti civili della difesa che non sappiamo che fine faranno. Sia la Cgil/difesa che la USB/difesa sono giustamente in allarme, Infatti il taglio dei dipendenti pubblici è una delle richieste presenti nella famosa lettera della Bce. Il rischio di licenziamenti di massa può propagarsi rapidamente ad altri comparti civili del pubblico impiego. Per Rifondazione Comunista i tagli annunciati alle spese militari non sono sufficienti e non sono supportati per esempio da alcuna politica di riconversione in produzioni civili dell'industria bellica con il rischio di fortissime tensioni sociali. Il programma dei caccia F35 e la seconda portaerei in costruzione che dovrà "ospitare" questi aerei dovrebbe essere cancellato per intero. E' insostenibile da un punto di vista finanziario ma anche da un punto di vista costituzionale. Infatti sono strumenti militari atti a colpire lontano dal territorio nazionale, ovvero non hanno alcuno scopo di difesa ma hanno la sola funzione di esportare quella guerra che l'art.11 dichiara solennemente di ripudiare come offesa alla libertà degli altri popoli e come strumento per la risoluzione delle controversie internazionali.


martedì 14 febbraio 2012

SCIOPERO FIOM IL 9 MARZO

Sciopero Fiom il 9 marzo, Ferrero (Prc): Lo sosteniamo! Adesso la Cgil faccia lo stesso.



«Sosteniamo la decisione della Fiom di indire lo sciopero generale – dichiara Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista - e appoggiamo il sindacato dei metalmeccanici nella mobilitazione per i diritti dei lavoratori, per l’articolo 18, contro il governo Monti. Chiediamo alla Cgil di dichiarare lo sciopero generale: l’articolo 18 riguarda tutti, non solo i metalmeccanici. Per questo saremo in piazza con la Fiom il 9 marzo e invitiamo tutte le forze di sinistra, tutti i lavoratori, i pensionati, ad aderire allo sciopero generale: contro questo governo bisogna essere netti e decisi nel far sentire le nostre ragioni, o metteranno mano ai diritti – dall’articolo 18 in avanti - che i lavoratori italiani si sono faticosamente guadagnati dopo anni di lotte».

domenica 5 febbraio 2012

RINVIATA L'INIZIATIVA DEL 18 FEBBRAIO DELLA FIOM...

RINVIATA L'INIZIATIVA DEL 18 FEBBRAIO DELLA FIOM...
POSTO FISSO.

L'IMPORTANZA DI CHIAMARSI FORNERO



Siccome dei tanti posti (fissi e fississimi) del professor Monti abbiamo già detto e non vorremmo diventare monotoni, ecco un'altra edificante storia di ministri tecnici che ci ricorda l'importanza di avere una famiglia unita e (possibilmente) non precaria. La ministra Fornero, per esempio. Naturalmente ha un posto fisso, è docente ordinario di Economia Politica all'Università di Torino. Come suo marito Mario Deaglio, docente di Politica Economica all'Università di Torino. E come anche la figliola, professore associato di Medicina. Dove? All'università di Torino (bravi, avete indovinato, ma non si vinceva niente, nemmeno un dottorato...), dove insegna da quando aveva trent'anni (oggi ne ha 37). Ora, naturalmente non c'è niente di male se tre persone della stessa famiglia lavorano nella stessa università, a parte il fatto che uno potrebbe anche pensar male... Naturalmente saranno tutti bravissimi, per carità, e come è noto qui si premia il merito... soprattutto il merito di chiamarsi Fornero/Deaglio. Già, perché la figliola di posti fissi ne ha addirittura due: uno all'università di mamma e papà (famiglia unita, dicevamo), e l'altro come responsabile della ricerca presso la HuGeF, che è un'importante Fondazione che si occupa di genetica. Per arrivare a quel posto lì bisogna essere bravi davvero, non c'è dubbio, ma chissà, magari di bravi ce ne sono tanti! E allora, oltre a essere bravi, potrebbe aiutare il fatto che la Fondazione è stata creata dalla Compagnia di San Paolo, di cui mamma era vicepresidente (uff, coincidenze!), finanziata dall'Università di Torino dove lavorano papà e mamma (uff, coincidenze!) e nel cui consiglio direttivo sedeva il rettore dell'università di Torino, un tale Francesco Profumo che ora è diventato ministro nello stesso governo di mamma Fornero (uff, coincidenze!). Naturalmente questa è solo cronaca, e non ci permetteremmo mai (mai!) di avanzare sospetti di nessun tipo. Del resto, molto spesso anche i figli degli operai fanno gli operai, o, al massimo, i precari o i disoccupati, e per di più si ostinano a stare aggrappati ai loro privilegi, tipo l'articolo 18...

di Alessandro Robecchi da Micromega, 6 febbraio 2012




sabato 4 febbraio 2012

STUPRO. UNA SENTENZA SCANDALOSA

STUPRO. UNA SENTENZA SCANDALOSA


Di Lidia Menapace

Quando varie associazioni femminili negli anni'70 raccolsero le firme per una legge di iniziativa popolare contro la violenza sessuale, il codice Rocco vigente chiamava quel reato "violenza carnale" e lo catalogava tra i reati "contro la morale", non "contro la persona". Dopo due legislature quella legge(che è l'unica vera forma di democrazia diretta prevista dal nostro ordinamento costituzionale) passò tra roventi polemiche e si collocò tra le migliori leggi europee in materia, perchè non solo metteva il reato tra quelli "contro la persona"(che sono più gravi ovviamente), ma anche aboliva il delitto d'onore, il matrimonio riparatore e le indagini sulla moralità della vittima.

Anche il marito poteva essere accusato di violenza sessuale, ma non passò la procedibilità d'ufficio, sicchè dovendo una moglie o una flglia violentata in casa presentare querela e non semplicemente far avere notizia dell'accaduto alle forze dell'ordine, veniva immediatamente costretta a botte a ritirare la querela, e veniva denunciata per calunnia (procedibile d'ufficio). La legge continuò ad avere dei punti deboli a favore dei maschi e della famiglia. La considerammo comunque un grande passo avanti nella civiltà giuridica del nostro paese. E non accettammo che fossero aumentate le pene e indicammo invece processi di rieducazione di chi avesse scontato la pena o durante il tempo di essa, proprio perchè era per noi più importante ottenere che la sessualità diventasse una scelta libera e non un compito legato al matrimonio sotto forma di "debito coniugale", una delle locuzioni più tristi con cui si possa definire una pratica che tende al piacere. Tutto ciò incontrò una tenace resistenza tra i magistrati tradizionalisti, che sono ovviamente maschilisti e patriarcali. Nel complesso le cose migliorarono, almeno nel senso di non ammettere più che "le donne simulano" "seducono" "provocano", insomma sempre la solita storia del povero Adamo sedotto da colei che viene popolarmente chiamata "porca Eva!".

Tuttavia i reati di violenza sessuale sono ancora assai poco denunciati, rimanendo in vigore il pregiudizio che la vittima è invece colpevole e deve vergognarsi di ciò che le è capitato ("se stava a casa sua non le succedeva niente!": dato e non concesso che una possa ritenersi sicura in casa e la sua sicurezza significhi reclusione domestica). Ma i problemi non affrontati non stanno fermi, trovano qualche strada per svolgersi: così la sessualità soprattutto minorile incontra modelli maschili violenti e ragazzine e persino bambine diventano "bulle". Non è la soluzione che speravamo,ovviamente. Ma a ciò induce la sciagurata sentenza della Cassazione dichiarando che i colpevoli di stupro su una minore, appena raggiungono l'età nella quale possono essere mandati in galera, invece non ci vanno e questo vien considerato un cammino di riabilitazione per sè.


Nella preistoria, quando ero bambina io, i consigli che ricevevamo erano di non aver paura degli esibizionisti, solo ridergli in faccia; ma se invece ricevevamo attenzioni più insistenti, di non dare ginocchiate nei coglioni ai violenti fastidiosi, perchè questo li faceva infuriare , ma di dargli una forte zuccata sul naso con un bel salto, perchè il colpo sul naso è dolorosissimo, ma non dannoso e spesso produce sangue da naso e stato di confusione durante un tempo nel quale puoi scappare e metterti in salvo. Dobbiamo metterci a dare queste "lezioni"?. Non so ma intanto qualche corso di autodifesa non guasterebbe, gli stupratori sono vigliacchi. E mentre ragazzine imparano a non aver paura nè vergogna, noi adulte e ADULTI facciamo veementi proteste sui comportamenti sessuali selvaggi e barbari e schifate condanne verso chi stupra e contro una sentenza che è indizio di un pericoloso andazzo all'indietro. Manca adesso solo qualcuno che chieda il ripristino dei casini di stato: dopo tante liberalizzazioni, finalmente qualcosa di "pubblico" sul quale si possono mettere tasse, tanto "pecunia non olet",il denaro non puzza...

giovedì 2 febbraio 2012

LICENZIARE IL GOVERNO CON GIUSTA CAUSA

MONTI SU POSTO FISSO, MASSIMO ROSSI (FEDERAZIONE DELLA SINISTRA): «LICENZIARE IL GOVERNO CON GIUSTA CAUSA»
Dichiarazione di Massimo Rossi, portavoce nazionale della Federazione della Sinistra:

«Monti attacca l'art. 18 come "pernicioso" e il posto fisso come "monotono". Poi dice che c'è un "terribile apartheid" a danno dei giovani per colpa di chi è "già dentro" al mondo del lavoro.
Solo un governo arrogante, che opera dalla parte dei privilegi, può auspicare la libertà di licenziare senza giusta causa e può invocare il precariato a vita. Solo un governo vigliacco, dopo aver allungato l'età pensionabile, può tentare furbescamente di scatenare la guerra tra generazioni illudendo i giovani che il loro futuro migliore si ottiene solo togliendo diritti fondamentali conquistati con anni di lotte.
Il senatore a vita Monti vada a dirlo ai milioni di italiani che hanno una famiglia da mantenere e il mutuo sulla casa da pagare quanto è monotono avere un posto fisso. Questo governo va licenziato al più presto, nel rigoroso rispetto dell'art. 18: c'è una causa giusta, ed è la sua dannosità».

Massimo Rossi, portavoce della Federazione della Sinistra

Grazie per le visite!
banda http://www.adelebox.it/