martedì 29 maggio 2018

GOVERNO – ACERBO (PRC): «NOI NON STIAMO CON MATTARELLA. NON STA DIFENDENDO LA COSTITUZIONE. NÈ CON COTTARELLI NÈ CON SALVINI. COSTRUIAMO UNO SCHIERAMENTO DI SINISTRA POPOLARE ANTILIBERISTA»


Governo – Acerbo (Prc): «Noi non stiamo con Mattarella. Non sta difendendo la Costituzione. Nè con Cottarelli nè con Salvini. Costruiamo uno schieramento di sinistra popolare antiliberista»

COMUNICATO STAMPA

Governo – Acerbo (Prc): «Noi non stiamo con Mattarella. Non sta difendendo la Costituzione. Nè con Cottarelli nè con Salvini.  Costruiamo uno schieramento di sinistra popolare antiliberista»
Maurizio Acerbo, segretario nazionale Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento nazionale di Potere al Popolo, dichiara:

«Le scelte e le parole del Presidente della Repubblica suscitano rabbia e sconcerto.
Il nostro giudizio negativo su Salvini e Di Maio non ci impedisce di condannare con nettezza la scelta del Presidente della Repubblica.
Il comportamento di Mattarella ha le sembianze più di un golpe bianco che di una rigorosa difesa della Costituzione. Nella Costituzione è previsto il divieto di ricostituire il partito fascista, non quello di mettere in discussione i trattati europei o la moneta unica.
La sovranità non appartiene agli “operatori economici o finanziari” e agli “investitori italiani e stranieri” citati da Mattarella. Il comportamento del Presidente e il suo intervento così pesante sul terreno delle scelte politiche è per noi indifendibile.
Non ci stupisce che a sostegno di Mattarella si siano schierati immediatamente due improbabili campioni del costituzionalismo come Renzi e Berlusconi. Questa operazione è la prosecuzione delle ingerenze dell’UE ed avevamo già da tempo profetizzato che Cottarelli, onnipresente su giornali e tv, sarebbe stato il nuovo Monti da imporre a colpi di spread. Proprio perchè ci siamo sempre schierati in difesa della democrazia costituzionale non possiamo che dire NO a questa operazione e all’incarico a un uomo del Fondo Monetario Internazionale. Chi difende la Costituzione non può schierarsi per un’acritica difesa di Mattarella. Rifiutiamo di dover scegliere tra la peste e il colera, tra Salvini e Di Maio da una parte e Renzi e Berlusconi dall’altra. Si tratta di due versioni diverse del neoliberismo.
Ci schieriamo dalla parte della democrazia e della Costituzione come abbiamo sempre fatto.
La classe dirigente di centrodestra e centrosinistra che ha condiviso le scelte strategiche dagli anni ’90 é ormai delegittimata e trascina nel discredito le stesse istituzioni.
Il Presidente della Repubblica, come il suo predecessore, assume il ruolo di garante non della Costituzione ma di uno stato permanente di eccezione.
La richiesta di impeachment non è fondata sul piano costituzionale e il comportamento di M5S e Lega, a partire dalla scelta di un premier inconsistente sul piano politico, ha contribuito a questo esito. Certo Mattarella ha fatto un gran regalo a Salvini che può ergersi a difensore degli italiani e il M5S cerca di competere alzando il volume.
Da sempre denunciamo che il cosiddetto “pilota automatico” non è compatibile con la democrazia e che la mette in crisi sul piano formale e sostanziale. A cosa serve poter votare se le scelte di fondo sono già predeterminate? E come si può rafforzare il legame tra cittadine/i e istituzioni repubblicane se un rigore insensato riduce progressivamente diritti?
Se Mattarella avesse detto no alla nomina di un demagogo razzista xenofobo come Salvini al ministero degli Interni avremmo apprezzato. Ma il suo intervento in nome dell’ordine post-democratico nato a Maastricht nel 1992 non è condivisibile e accettabile.
Lo ricordiamo come ministro della difesa ai tempi della guerra nella ex-Jugoslavia e ci è ben chiaro che tende ad anteporre il quadro internazionale alla Costituzione.
Rivendichiamo con orgoglio il nostro voto da sempre contrario ai trattati europei e la nostra lotta per un’altra Europa non in nome del nazionalismo ma della democrazia e della difesa e dell’estensione dei diritti. Costruiamo uno schieramento di sinistra popolare antiliberista per l’attuazione della Costituzione e dunque contro i trattati europei e alternativo a tutti i poli esistenti. Né con Cottarelli né con Salvini».

28 maggio 2018


VALERIO ONIDA: LA SCELTA DI MATTARELLA? IMPROPRIA


VALERIO Onida: la scelta di Mattarella? Impropria
Così l'ex presidente della Corte Costituzionale a Class Cnbc. "Mattarella è arrivato a interpretazioni della Costituzione che, secondo me, non sono giuste", aggiunge. A Savona ministro "si è opposto per ragioni politiche". Non ci sono gli estremi per l'impeachment, ma "il governo non è una dipendenza del capo dello Stato"
di Carlo Cerutti - Class Cnbc
Valerio Onida è professore emerito di Diritto Costituzionale alla Statale di Milano e nel 2004-2005 è stato presidente della Corte Costituzionale. Di seguito l'intervista rilasciata ai microfoni di Class Cnbc.
Domanda. Professor Onida, il primo partito del Paese, il M5S, già invoca l’impeachment per Mattarella: c’è il rischio di uno scontro istituzionale?
Risposta. L’articolo 90 della Costituzione prevede che nei casi di alto tradimento o attentato alla Costituzione il presidente della Repubblica possa essere messo in stato d’accusa dal Parlamento in seduta comune a maggioranza assoluta dei suoi membri. In questo caso non siamo di fronte a una possibilità concreta di messa in stato d’accusa. Il presidente Mattarella ha esercitato al limite delle sue prerogative uno dei suoi poteri, arrivando a interpretazioni della Costituzione che secondo me non sono giuste. Ciò detto non parlerei di messa in stato d’accusa, non è questa l’ipotesi in campo.
D. E dunque come giudica il comportamento di Mattarella?
R. La scelta di Mattarella di impedire la formazione di un governo dopo una lunga trattativa tra i due partiti mi ha sorpreso, mi sembra abbastanza impropria. Nel nostro sistema la formazione dei governi dipende essenzialmente dalla presenza o meno di una maggioranza in Parlamento. Il governo non è una dipendenza del capo dello Stato, bensì una dipendenza del suo Parlamento, della sua maggioranza. Non dare vita a un governo per la presenza di una persona e le possibili idee politiche che potrebbe portare avanti, mi sembra andare al di là di ciò che dice la Costituzione quando parla della formazione di governo.
D. Poteva o non poteva Mattarella rispedire al mittente la proposta di Savona come ministro dell’Economia e delle Finanze?
R. Sul piano strettamente giuridico può dire “io non firmo”. Ma guardiamo alla logica del sistema: il presidente della Repubblica ha fatto un lungo giro di consultazioni per verificare l’esistenza di una maggioranza. Alla fine la maggioranza è emersa: i suoi esponenti hanno concordato una certa ipotesi di governo, invocando rigidamente la necessità di nominare Savona. Di fronte a questo il capo dello Stato si è opposto per ragioni politiche, non personali. A mio parere Mattarella è andato contro l’idea che il nostro sistema è un sistema parlamentare. Se Mattarella avesse avuto obiezioni in merito al programma di governo, avrebbe potuto farlo presente, rilevando aspetti di incostituzionalità. Ma non si è opposto per nulla al contratto di governo. Si è opposto solo a una persona, temendo che potesse mettere in pericolo la stabilità dei mercati finanziari, e la difesa dei risparmiatori.
D. E non è corretto?
R. Così facendo si dà ai creditori dello Stato un potere immenso, che va al di là delle obbligazioni di un debitore. Un debitore non può diventare così politicamente asservito da accettare ingerenza sulla maggioranza. In questo caso mi sembra sia andato un po’ troppo oltre.
D. Che poteri potrebbe avere un esecutivo Cottarelli che non ottenga la fiducia delle Camere?
R. Cottarelli potrebbe sbrigare gli affari correnti. Sarebbe però più corretto fare subito nuove elezioni. Immaginare che si possa governare con un governo che non ha la maggioranza, contro una maggioranza alla quale si è impedito di formare un esecutivo, mi sembrerebbe veramente troppo. Bisogna andare immediatamente a votare. Non capisco perché, in presenza di una crisi istituzionale, di grave sbandamento nel Paese, non si possa andare a votare ad agosto. Andiamo a votare subito: dobbiamo richiamare i cittadini alle loro responsabilità.


IL DOCUMENTO POLITICO DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE DI POTERE AL POPOLO!


Il documento politico dell’assemblea nazionale di Potere al Popolo!
Pubblicato il 28 maggio 2018
L’assemblea di Potere al Popolo, di fronte alla evoluzione della crisi politica ed al possibile governo Lega M5S, assume i seguenti primi orientamenti e giudizi:
1) Rispetto al governo Lega M5S che si sta definendo, sulla base del contratto sottoscritto dai due leader e delle loro posizioni politiche, Potere al Popolo si schiera in ferma e radicale opposizione.
Contrasteremo le misure repressive, autoritarie e razziste che si annunciano verso i migranti, i poveri, il dissenso ed il conflitto sociale. Misure che raccolgono la violenta eredità delle leggi Minniti Orlando. PaP respinge e contrasta il modello giuridico autoritario che sostituisce lo stato penale allo stato sociale.
Ci opporremo alla flat tax coi suoi regali fiscali per i ricchi, non solo nel nome dell’eguaglianza, ma per difendere ed accrescere lo stato sociale. Rivendicheremo l’abolizione del Jobsact e delle leggi a favore dello sfruttamento del lavoro, totalmente assente dai programmi in discussione. Chiederemo la cancellazione totale e non parziale della legge Fornero, così come della famigerata Buona Scuola. Il reddito di cittadinanza dovrà essere una misura strutturale e incondizionata, non l’estensione delle tenui misure assistenziali del governo Gentiloni. Mai come oggi è indispensabile porre la questione della riduzione dell’orario di lavoro e ci impegniamo a costruire una campagna sul tema. Diremo basta alle grandi opere e alla devastazione ambientale a partire dal TAV.
Sui vincoli UE e NATO, come da nostro programma, chiederemo la rottura con essi, a partire dal rigetto del Fiscal Compact e dal taglio alle spese militari e dal ritiro delle missioni all’estero, dal rifiuto di installare nuove bombe atomiche in Italia. Rispetto ai timidi e contraddittori intenti programmatici di Lega e M5S di voler ridiscutere quei vincoli smaschereremo ogni falsa promessa a partire dalle prossime scadenze in sede UE e NATO.
Potere al Popolo rifiuta la parola d’ordine anticostituzionale “prima gli italiani”, al centro della ideologia del nuovo governo, e le contrappone – sul piano dei valori, della lotta e della mobilitazione sociale – una priorità solidale opposta che è prima gli sfruttati.
In questo quadro, emerge il cinismo dell’alleanza del M5S con una forza ferocemente antimeridionale come la Lega, sulla base di un “contratto” che prima aveva dimenticato il sud e poi lo ha ridotto a uno striminzito paragrafo vuoto di impegni. Potere al popolo si impegna nella lotta per ridare centralità alla nuova questione meridionale in un paese in cui non è cresciuta solo la disuguaglianza, ma anche il divario tra il nord e il sud, con indicatori drammatici su disoccupazione, povertà, evasione scolastica, welfare, carenza di infrastrutture e investimenti.
Potere al Popolo chiede il ritiro di tutte le sanzioni unilaterali della UE, e comunque della partecipazione italiana ad esse; in particolare verso il Venezuela, per il quale va riconosciuto il risultato elettorale e la legittimità del governo bolivariano, respingendo l’aggressione ed il blocco economico internazionale guidato dagli USA di Trump.
Potere al Popolo esprime solidarietà e sostegno al popolo curdo, a quello catalano a tutti i popoli in lotta per l’autodeterminazione e tra questi in primo luogo a quello palestinese. È vergognoso che nessuno dei leader delle forze politiche presenti in Parlamento e il Presidente della Repubblica non abbiano speso una parola di condanna a Israele per la criminale strage di palestinesi. Questa condanna é invece parte dell’impegno più vivo dei militanti di Potere al Popolo, che in tanti in tutta Italia hanno contestato la vergogna del Giro d’Italia a copertura della occupazione israeliana della Palestina.
Salutiamo con gioia immensa la vittoria delle donne in Irlanda nel referendum per la legalizzazione dell’aborto e sosteniamo la mobilitazione in Italia per andare oltre la 194 promossa da #nonunadimeno.
Potere al Popolo è la fianco dei lavoratori francesi in lotta contro Macron, sostiene tutte le lotte in corso in Europa contro l’austerità e l’aggressione ai diritti sociali e del lavoro.
2) Vanno respinte al mittente le ingerenze della tecnocrazia e degli organi della UE e della NATO, cosi come gli interventi della finanza internazionale per imporre la continuazione delle politiche di austerità.  Il popolo italiano deve riconquistare il diritto alla piena applicazione dei principi contenuti nella prima parte della Costituzione repubblicana, continuamente messi in discussione da quella ingerenza. Per questo pone con ancora più forza la necessità di abolire la controriforma costituzionale decisa nel 2013 quasi alla unanimità dal Parlamento. Bisogna cancellare l’obbligo di pareggio di bilancio inserito nell’articolo 81 della nostra Carta come a tutte le limitazioni alla sovranità democratica.
Bisogna ripristinare il rispetto dell’articolo 11 della Costituzione, violato da quasi trent’anni da tutti i governi e da tutti i presidenti della Repubblica. In questo Parlamento, sulla base dei programmi elettorali, esisterebbe una maggioranza per cancellare la controriforma costituzionale. Se questa non verrà esercitata sarà per responsabilità delle forze politiche che non avranno mantenuto i loro impegni.
Sulla formazione del nuovo governo italiano si sono scatenati la pressione ed il conflitto tra le potenze della UE. Da un lato la Germania di Merkel che vuole continuare ad imporre il proprio controllo sulla politica economica italiana, dall’altro la Francia di Macron che apre al governo Salvini-Di Maio per avere un alleato contro l’egemonia tedesca nella UE. Potere al Popolo respinge e contrasta sia l’obbedienza a Merkel che quella a Macron,  sulle quali si sta dividendo il potere in Italia, entrambe unite dalla continuità delle politiche liberiste, antioperaie e antipopolari.
È comunque inaccettabile che si pongano veti sulla composizione del governo  solo sulla base della maggiore o minore fedeltà alla UE e alla NATO. Potere al Popolo ribadisce che il diritto alla sovranità e alla autodeterminazione dei popoli non può essere soggetto ai limiti della Troika e di qualsiasi altra istituzione tecnocratico, finanziaria o militare.
3) Per queste ragioni, la nostra opposizione al governo Lega M5S non avrà nulla a che vedere con quella euroatlantica rappresentata da PD, residui berlusconiani e grande stampa, a partire dal quotidiano La Repubblica. Queste forze sono responsabili del degrado sociale politico che ha portato al governo attuale; dunque la loro opposizione non sarà mai la nostra.  L’alternativa al governo Lega M5S non può e non deve essere il ritorno alle compatibilità e alle politiche di austerità. Non può essere la fedeltà alle politiche guerrafondaie di NATO, USA, Israele.
PaP si batterà dunque per una vera alternativa sia al governo Lega M5S, sia agli ex governanti PD e berlusconiani.
Il risultato delle ultime elezioni, conseguenza di una lunga stagione di politiche di rigore che hanno seminato malcontento e delegittimazione delle classi dirigenti, conferma la necessità della nostra indipendenza e alternatività rispetto a qualsiasi tentativo di riesumare uno schieramento di centrosinistra, in continuità con politiche che abbiamo contrastato e che sono alla base del successo di Lega e M5S.
Si può e si deve invece verificare la possibilità di costruire uno schieramento popolare alternativo ai poli esistenti, confrontandosi anche con interlocutori come le formazioni che con De Magistris – che è intervenuto positivamente all’assemblea di Potere al Popolo – stanno sviluppando un progetto, e verso i settori di movimento, della sinistra sociale e popolare, con cui possiamo condividere contenuti e obiettivi programmatici e di lotta.
La nostra opposizione sarà dunque nel nome dell’eguaglianza sociale, della democrazia, della pace. E sarà una opposizione sociale e politica, con il compito primario di organizzare mobilitazione e conflitto. Dovremo organizzare la ripresa della mobilitazione e del conflitto sociale e per l’ambiente, contro il razzismo per la libertà delle donne, a partire dalla manifestazione a Roma il 13 giugno.
Ci impegniamo nella moltiplicazione su tutti i territori dei tavoli per la raccolta firme sulle leggi di iniziativa popolare per la scuola e per l’abrogazione del pareggio di bilancio nella Costituzione.
Dobbiamo scuotere l’apatia e la rassegnazione sociale, dobbiamo tornare alla lotta nelle strade, nei quartieri, nei luoghi di lavoro. La ripresa della lotta è il primo compito che si assume Potere al Popolo.
Con questa impostazione, PAP lancia una campagna di assemblee e mobilitazioni su tutto il territorio nazionale, per smascherare gli intenti trasformistici del governo del “cambiamento” e per iniziare a contrastarne gli orientamenti più reazionari e repressivi, xenofobi, contro la libertà delle donne.
Potere al Popolo esprime tutto il proprio sostegno ai propri candidati alle elezioni amministrative del 10 giugno e chiama tutti i militanti al massimo impegno a sostegno delle liste PAP.
4) Potere al popolo non è un partito ma vuole essere un movimento politico-sociale di alternativa dentro il quale convivono posizioni e culture diverse impegnate nella costruzione di uno spazio e un soggetto unitario. Con il nostro manifesto ci siamo infatti impegnati a costruire “un movimento popolare che lavori per un’alternativa di società ben oltre le elezioni (…) Un movimento di lavoratrici e lavoratori, di giovani, disoccupati e pensionati, di competenze messe al servizio della comunità, di persone impegnate in associazioni, comitati territoriali, esperienze civiche, di attivisti e militanti, che coinvolga partiti, reti e organizzazioni della sinistra sociale e politica, antiliberista e anticapitalista, comunista, socialista, ambientalista, femminista, laica, pacifista, libertaria, meridionalista che in questi anni sono stati all’opposizione e non si sono arresi”.
Per questo, assieme alle assemblee e alle iniziative, PaP avvia la campagna per le adesioni individuali.
In questa due giorni abbiamo fatto un altro passo avanti. Riportiamo nei nostri territori l’entusiasmo, la passione militante e la volontà di unità, lotta e resistenza che abbiamo respirato in questa due giorni.

lunedì 28 maggio 2018

OGGI 28-05-2018 RIPUBBLICHIAMO IL COMUNICATO STAMPA DEL 16 MAGGIO 2018 DI MAURIZIO ACERBO SEGRETARIO NAZIONALE DEL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA


COMUNICATO STAMPA DEL 16 MAGGIO 2018 DI MAURIZIO ACERBO SEGRETARIO NAZIONALE DEL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
Spread – Acerbo (Prc): «Basta col ricatto dello spread. Difendiamo la democrazia»
«L’ultima volta che l’Italia ha subito il ricatto dello spread – dichiara Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea – ci siamo ritrovati il governo Monti, con le sue misure antipopolari, che hanno anche prodotto l’aumento del debito pubblico del nostro paese.
Questa volta vogliono propinarci un governo Cottarelli per proseguire l’opera?
No, grazie! Basta con queste manovre per condizionare la vita democratica dei paesi europei».

martedì 22 maggio 2018

FIRMA PER LE LEGGI DI INIZIATIVA POPOLARE!


FIRMA PER LE LEGGI DI INIZIATIVA POPOLARE!
1 – PER LA SCUOLA DELLA COSTITUZIONE
Per una scuola pubblica, laica aperta, solidale, che garantisca appieno il diritto all’istruzione: abrogazione della “buona scuola”, obbligo scolastico fino a 18 anni, almeno il 6% del PIL all’istruzione, limite di 22 alunni per classe, più insegnanti specializzati per l’inclusione.

2 -  PER L’ELIMINAZIONE DEL PAREGGIO DI BILANCIO IN COSTITUZIONE
Modifiche agli art. 81, 97, 117, 119 della Costituzione.
Per cancellare il principio del pareggio di bilancio e vincolare le politiche di bilancio dello Stato alla salvaguardia dei diritti fondamentali delle persone, nel rispetto dei principi costituzionali fondamentali.




3 – PER LA LEGGE ELETTORALE PROPORZIONALE
Per garantire l’effettiva rappresentatività delle assemblee, perché il nostro voto sia realmente “personale, eguale, libero e segreto” (articolo 48 della nostra Carta Costituzionale).

FIRMA ANCHE LA PETIZIONE ANTIFASCISTA SUL SITO WWW.ANPI.IT

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA di VIMODRONE (MI)









giovedì 17 maggio 2018

POTERE AL POPOLO E IL GOVERNO CHE VERRA’


POTERE AL POPOLO E IL GOVERNO CHE VERRA’
Il coordinamento nazionale di Potere al Popolo, di fronte alla evoluzione della crisi politica ed al possibile governo Lega M5S, assume i seguenti primi orientamenti e giudizi…
1) Vanno respinte al mittente le ingerenze della tecnocrazia e degli organi della UE e della NATO. Il popolo italiano deve riconquistare il diritto alla piena applicazione dei principi contenuti nella prima parte della Costituzione repubblicana, continuamente messi in discussione dalle politiche di austerità della UE e guerrafondaie della NATO.
È vergognoso che nessuno dei leader delle forze politiche presenti in Parlamento e il Presidente della Repubblica abbia speso una parola di condanna a Israele per la criminale strage di palestinesi.
2) Rispetto al governo che si profila, sulla base delle indiscrezioni e delle dichiarazioni sul programma, Potere al Popolo si schiera in ferma e radicale opposizione. Contrasteremo le misure repressive e autoritarie che si annunciano verso i migranti, i poveri, il dissenso ed il conflitto sociale, misure che raccolgono la violenta eredità delle leggi Minniti Orlando.
Ci opporremo alle misure fiscali a favore dei ricchi, come la flat tax, in nome dell’eguaglianza, della difesa e dello sviluppo dello stato sociale. Chiederemo la cancellazione totale e non parziale della legge Fornero, così come della famigerata Buona Scuola. Il reddito di cittadinanza dovrà essere una misura strutturale e incondizionata, non l’estensione delle tenui misure assistenziali del governo Gentiloni.
Per il Mezzogiorno, che vede il suo voto di protesta tradito, lotteremo per l’applicazione di misure specifiche, in deroga al pareggio di bilancio, per far così ripartire l’occupazione e arginare povertà ed emigrazione.
Come da nostro programma, chiederemo la rottura con i vincoli UE e NATO, a partire dal rigetto del Fiscal Compact, dal taglio alle spese militari, dal ritiro delle missioni all’estero, dal rifiuto di installare nuove bombe atomiche in Italia. Verificheremo i timidi e contraddittori intenti programmatici di Lega e M5S di voler ridiscutere quei vincoli a partire dalle vicinissime scadenze UE e NATO con cui si dovranno subito misurare, e smaschereremo ogni falsa promessa.
3) Per queste ragioni la nostra opposizione al governo Lega M5S non avrà nulla a che vedere con quella euroatlantica, rappresentata dal PD e dai residui berlusconiani e interpretata dalla grande stampa a partire dal quotidiano La Repubblica.
Quella opposizione liberista e guerrafondaia sostiene posizioni contro le quali ci siamo sempre battuti e continueremo a batterci. L’alternativa al governo Lega M5S non deve essere il ritorno alle compatibilità, alle politiche di austerità che in tutta Europa hanno devastato lo stato sociale e i diritti del lavoro. Non può essere la fedeltà alle politiche guerrafondaie di NATO, USA, Israele. Potere al Popolo si batterà dunque per una vera alternativa sia al governo Lega-M5S, sia agli ex governanti PD e berlusconiani.
La nostra opposizione sarà nel nome dell’eguaglianza sociale, della democrazia, della pace e sarà una opposizione sociale e politica, con il compito primario di organizzare mobilitazione e conflitto.
Questi primi giudizi verranno portati all’assemblea di Potere al Popolo del 26/27 a Napoli, per essere verificati, approfonditi, ampliati.

sabato 12 maggio 2018

L'OPPOSIZIONE DA FARE ALL'EVENTUALE GOVERNO M5S-LEGA


Se il governo si fa, quale opposizione gli facciamo? Costituzionale e popolare #bassocontroalto #lasinistraquellavera
Se il governo si fa, quale opposizione gli facciamo?
Costituzionale e popolare, #bassocontroalto #lasinistraquellavera
di Roberta Fantozzi
Scrive giustamente Lorenzo Zamponi che “sarebbe il caso di concentrarsi sull’eventuale opposizione a questo eventuale governo. Vedo già due tentativi in atto: da una parte il mondo Fatto-Travaglio che prova a rigiocarsi l’antiberlusconismo, distinguendo l’onesto Salvini dal delinquente B., in una retorica che non è del tutto fuori dalla realtà ma che difficilmente può essere costituente per un’opposizione in grado di farsi alternativa; dall’altra il Pd, già pronto a rappresentarsi come “i responsabili contro la deriva populista”… Dopodiché, questa linea ci porta dritti dritti verso il bipolarismo tra liberismo tecnocratico e nazionalismo reazionario che abbiamo già visto alle presidenziali francesi e che domina da anni l’Europa centro-orientale. Non una prospettiva allettante.”
Forse semplifico, ma se stessimo ai fondamentali? E riuscissimo persino a dare nuovo senso alla parola “sinistra”, a risemantizzarla, sciogliendola dall’abbraccio mortale con il PD? E se questo avvenisse ricostruendo l’identificazione fondamentale, quella per cui la sinistra lotta con chi sta in basso, contro chi sta in alto?
1 Abolire la Legge Fornero è di sinistra. Perché l’allungamento folle dell’età pensionabile è insostenibile per chi lavora, per le donne che continuano a sostenere la gran parte del lavoro di riproduzione, e perché blocca l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani, costretti anche per questo a lavori iper-precari. La legge Fornero rappresenta un aumento folle del tempo di lavoro nell’arco della vita, quando il tempo di lavoro andrebbe ridotto, per poter redistribuire una produttività che è incrementata nei decenni che stanno alle nostre spalle e tanto più a fronte dei nuovi processi di automazione. La legge Fornero, inoltre è stata fatta, non per motivi di sostenibilità del sistema pensionistico, ma per rispondere alla speculazione e ai diktat europei. Come ci ricorda sempre uno dei massimi esperti di previdenza, Roberto Pizzuti, il saldo annuale tra contributi e pensioni, al netto di assistenza e tasse è in attivo ininterrotto dal 1996 e nel 2016 l’attivo è stato il 2,3% del Pil pari a circa 39 miliardi.
L’avete promesso? #fatelo!
2 Il “reddito di cittadinanza” sarebbe una cosa di sinistra. Il “sarebbe” è d’obbligo perché le diverse versioni che ne esistono lo possono torcere anche verso approdi che invece di sinistra non sono per nulla. Non voglio riprendere qui la discussione tra reddito di base e reddito minimo. Mi fermo prima. E’ di sinistra che esista un paracadute universale, una misura che intervenga per garantire il diritto all’esistenza, alle “esigenze di vita” per riprendere l’espressione dell’articolo 38 della Costituzione, che duri fino al perdurare della condizione di bisogno ed abbia carattere personale. Una misura di questa natura che è stata tradotta negli anni persino in proposte di legge di iniziativa popolare (quella costruita insieme con il Bin, una serie di realtà associative, di movimento e politiche), non coincide con la misura proposta dal Movimento 5 Stelle che vincola il reddito all’accettazione di qualsiasi lavoro. Non coincide perché in quel modo non si fa altro che rendere più stringente il ricatto sulle persone nel rapporto con il lavoro e alla fine rafforzare l’idea che il lavoro vada preso com’è, senza diritti né tutele. Dunque va sviluppata un’iniziativa che sappia articolare come andrebbe fatto perché sia una cosa buona e come invece non va fatto. C’è comunque nel paese, e nelle aree più sofferenti della società, un’aspettativa significativa.
L’avete promesso? #fatelo! Vi misureremo su cosa farete.
3. La flat-tax o comunque un ulteriore diminuzione della progressività del fisco, è di destra perché “non c’è nulla di più ingiusto quanto far parti uguali tra disuguali” e per questo, come dice l’articolo 53 della Costituzione “Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. E’ di destra anche continuare a diminuire la tassazione dei profitti di impresa, come è avvenuto ininterrottamente negli ultimi 20 anni (dal 37% nel 2000 al 24% nel 2017). Provvedimenti in questa direzione saranno assunti, anche se non la Flat Tax come promessa da Salvini, perché incompatibile con le stesse promesse su Fornero e reddito, e distruttiva di ogni residua forma di welfare. Troppo da reggere. Su questo c’è comunque da attrezzarsi ad una battaglia di opposizione e rivendicazione campale. Abbiamo qualche argomento? A me pare di sì! Secondo l’ultimo rapporto Oxfam il 20% più ricco possiede il 66,1% della ricchezza netta complessiva, invece il 20% più povero ne possiede lo 0,09%. Invece secondo l’ultimo rapporto Ocse il 20% più ricco possiede il 60% della ricchezza netta complessiva, il 20% più povero ne possiede lo 0,3%. Le differenze sono minimali, e ci raccontano una condizione di disuguaglianza inaccettabile. L’Ocse ha raccomandato di fare la patrimoniale! L’Ocse!!! Riusciamo a dire che diversamente da quanto vogliono fare Lega e pure in parte il Movimento 5 Stelle, noi stiamo CON IL BASSO, CONTRO L’ALTO? E che dunque altro che Flat-Tax, ci vuole la patrimoniale e più progressività?
#vafattol’opposto!
4 Contestare questa Europa è di sinistra, farlo in nome della nazione e’ di destra.
Le posizioni assunte da M5S e Lega sono state iper-contradditorie nel tempo, si è andati dall’uscita dall’euro al rispetto dei vincoli europei, come se niente fosse. Si va dal nazionalsovranismo alle ultime dichiarazioni di Di Maio sugli “alleati europei”. E’ tutto da vedere quello che succederà.
Si può intanto a sinistra, magari utilizzando la campagna di raccolta firme sull’articolo 81, fare una campagna contro i parametri di Maastricht e tanto più contro il Fiscal Compact? Usando la Costituzione ed il primato dei “diritti fondamentali delle persone” come “controlimite” rispetto ai Trattati? Mostrare che la dialettica non è tra liberismo tecnocratico e nazionalismo reazionario, ma nuovamente tra BASSO CONTRO ALTO?
#facciamolo!
5 Le politiche sull’immigrazione fatte tanto dal PD quanto quelle che si profilano da parte di Lega e M5S sono di destra. E’ capitato di frequente che chi da destra ha costruito le proprie fortune sul capro espiatorio, una volta al governo, derubrichi le questioni e le faccia sparire dai media, salvo poi usarle se servono a coprire difficoltà e fallimenti. Staremo a vedere.
Vanno riaffermate tutte le battaglie che si sono fatte, con le parole più nette possibili, per l’accoglienza dei profughi, per i diritti dei migranti, per la libera circolazione delle persone.
Andrebbero anche fatte un paio di cose in più. La prima è mostrare le cause dei processi migratori coatti, e non è solo la guerra: ad esempio se non si ferma il surriscaldamento climatico, da qui al 2050 saranno oltre 140 milioni, i migranti climatici.
La seconda è dare voce pubblica a tutt@ coloro che sono immigrat@ in Italia ed hanno costruito qui la propria storia, magari nella rivendicazione di diritti per tutti, non solo come migranti ma come attivisti e militanti: è pieno di compagn@ nel sindacato ad esempio, che andrebbero mandati loro in televisione a parlare di pensioni, articolo 18, salari, diritti.. working class anche se non è riconosciuta come tale. #facciamolariconoscere!
E’ ancora un modo per dire che è il BASSO CONTRO L’ALTO, qualsiasi sia il colore della pelle.
L’opposizione la farei così. Con tutt@ quell@ che ci stanno a farla così.

giovedì 10 maggio 2018

12 MAGGIO SEMINARIO PRC DI FORMAZIONE


12 MAGGIO SEMINARIO PRC DI FORMAZIONE

sabato - 12 -seminario 

Sabato 12 maggio dalle ore 14.00 alle 18.00 si svolgerà un Seminario di Formazione Politica organizzato dal P.R.C. Regione Lombardia, con la partecipazione di Paolo Ferrero vicepresidente della Sinistra Europea.

venerdì 4 maggio 2018

SPOLETO - TRE GIORNI DI CONFRONTO SU MARX 2018: RIFONDARE IL COMUNISMO, RIFONDARE L’EUROPA


A SPOLETO TRE GIORNI DI DIBATTITI E CONFRONTO SU «MARX 2018: RIFONDARE IL COMUNISMO, RIFONDARE L’EUROPA»




Da Radio radicale

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Spoleto Marx 2018: intervista a Maurizio Acerbo (4.05.2018)


INTERVISTA | di Michele Lembo - RADIO - 13:40 Durata: 13 min 26 sec



https://www.radioradicale.it/scheda/540392/spoleto-marx-2018-intervista-a-maurizio-acerbo#

Il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, 

con il Gruppo della Sinistra Unitaria Europea (GUE/NGL), organizzano da domani, venerdì 4 maggio, a domenica 6 maggio, a Spoleto, presso il chiostro San Nicolò, una tre giorni di dibattiti, incontri e workshop dal titolo «Marx 2018: rifondare il comunismo, rifondare l’Europa».
«Nell’anno del 200° anniversario dalla nascita del filosofo di Treviri – dichiara Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, che aprirà i lavori della tre giorni, venerdì alle 15, con l’eurodeputata Eleonora Forenza – Il pensiero di Karl Marx é più attuale che mai. E non a caso è riscoperto in tutto il mondo, soprattutto da chi non si arrende alla egemonia del pensiero unico neoliberista e allo strapotere del capitale. Il comunismo per Marx non era un catechismo e proprio i suoi scritti e dalla sua attività di rivoluzionario sono un esempio costante di rifondazione comunista. Ci ritroveremo in questa 3
giorni per festeggiare il compleanno di Marx e ragionare su quali forme e contenuti debba oggi avere un progetto comunista adeguato al presente. Rifondare il comunismo significa anche rifondare l’Europa. Il movimento operaio e socialista ai tempi di Marx fu il primo movimento programmaticamente, globale, europeo e internazionalista. Da anni lavoriamo nel Gue per unire le sinistre radicali per costruire un’alternativa al neoliberismo. La democrazia e il modello sociale europeo che i Trattati UE stanno smantellando sono il frutto delle lotte operaie e popolari. Solo una nuova sinistra radicale, popolare e di classe può salvare l’Europa da un capitalismo sempre più distruttivo dei legami sociali che alimenta il risorgere di fascismo, razzismo e nazionalismo. Da
Marx abbiamo ancora molto da imparare».
Qui il programma completo dell’iniziativa: http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=33763
In allegato la locandina con i nomi dei partecipanti.

giovedì 3 maggio 2018

QUARTA ASSEMBLEA NAZIONALE DI POTERE AL POPOLO.


Quarta assemblea nazionale di Potere al Popolo. Ora continuiamo!
Se ti sei chiesto cosa sta facendo Potere al Popolo!, dove vuole andare, come puoi partecipare a questo progetto, forse queste righe ti possono interessare. Leggile, facci sapere che ne pensi, falle arrivare dovunque. Sono belle notizie, e di questi tempi non è facile trovarne!
Sono passati più di 50 giorni dalle elezioni politiche. Più di 50 giorni che ci hanno restituito lo stallo, la confusione delle classi dominanti italiane, le mille giravolte di una politica trasformista, che vede i supposti “antisistema” dei 5 Stelle pronti ad allearsi proprio con quei partiti, come la Lega o il PD, che sono stati al governo negli ultimi ventiquattro anni. Mentre la crisi sociale continua a mordere, i servizi e gli enti locali a collassare, mentre si sente il bisogno di una redistribuzione della ricchezza, di lavoro e di maggiori diritti, i partiti che sono usciti vincenti dalla competizione elettorale dismettono le loro promesse, a partire dall’abolizione della Riforma Fornero, e cercano l’accordo sulla base di un programma neoliberista che non può risolvere nessuno dei nostri problemi.
Urge far sentire un’altra voce, dal basso, urge porre al centro del dibattito i temi che ci riguardano, e non lasciare questa fase nelle mani dei “professionisti” della politica. Urge prepararsi a un’opposizione reale, credibile. Per riuscirci, però, bisogna essere in tanti, su tanti territori, uniti, ben organizzati.
Per questo all’indomani del 4 marzo – dopo aver provato a far sentire nella campagna elettorale una voce diversa, dopo aver riunito tante compagne e compagni sparsi in associazioni, comitati, organizzazioni, dopo aver convinto più di 373.000 persone a sostenere Potere al Popolo! – abbiamo fatto quanto promesso all’atto della nostra nascita. Non siamo tornati a casa, non ci siamo divisi, non ci siamo scoraggiati, ma abbiamo continuato il lavoro di relazione e di costruzione sui territori. Sapendo che non ci sono scorciatoie, che serve umiltà, che dobbiamo darci un po’ di tempo perché solo nel tempo le idee rivoluzionarie possono affermarsi.
Dando seguito all’assemblea nazionale del 18 marzo, ci siamo dedicati da un lato a sostenere le lotte aperte sui nostri territori e sui posti di lavoro, da un altro ad aprire Case del Popolo e mettere su attività mutualistiche (sportelli legali gratuiti, doposcuola, ambulatori etc). Questo non solo per far conoscere Potere al Popolo! alle milioni di persone che sono andate al voto senza nemmeno sapere della nostra esistenza, non solo per mostrare al paese che c’è un pezzo d’Italia solidale che si mobilita per resistere alla crisi senza cedere alla rabbia o alla rassegnazione, ma perché pensiamo che un’organizzazione come la nostra, che vuole trasformare l’esistente, deve innanzitutto radicarsi, lavorare insieme alle persone, essere utile, cercare di rispondere ai tanti bisogni che oggi si pongono.
Non è un lavoro facile, chiaramente: ci vuole passione, pazienza, recuperare le persone a una a una, superare la mancanza di mezzi e gli ostacoli che ci pongono i nostri nemici… Ma è stato bello in queste settimane vedere le assemblee territoriali restare vive, macinare tante iniziative, raccogliere le firme per le campagne nazionali della LIP sulla scuola e sull’articolo 81, mobilitarsi subito contro la guerra, riempire le piazze del 25 aprile, predisporsi, dove possibile, a partecipare anche alla tornata amministrativa…
Ora però si tratta di fare un ulteriore passo in avanti. L’intervento sociale, il radicamento sui territori, sono qualcosa di imprescindibile e fondamentale, ma per crescere abbiamo anche bisogno di perfezionare le nostre modalità organizzative e approfondire la nostra visione politica. Per questo, senza rallentare il lavoro di base, vogliamo mettere su tre momenti nazionali che ci possono aiutare a diventare una vera forza politica.
Inizieremo, come annunciato il 18 marzo, con un’assemblea nazionale della durata di due giorni, sabato 26 e domenica 27 maggio, a Napoli, presso l’Ex OPG “Je so’ pazzo”. In quest’assemblea intendiamo discutere di come strutturare la nostra organizzazione, sia sui territori che attraverso piattaforme informatiche, di come intervenire su diverse questioni politiche, dall’Europa al lavoro, passando per il welfare e l’ambiente (vedi programma sotto). Intendiamo fare un punto sul numero di firme raccolte per le due leggi di iniziativa popolare e individuare le modalità per poter continuare, rilanciare e portare a compimento la campagna. Anche il successo di questa iniziativa è un banco di prova sulla capacità di conseguire risultati sul campo del consenso e della partecipazione.
L’assemblea avverrà su due giorni proprio per dare modo a tutte e tutti di esprimersi, di conoscersi, di poter fare un vero dibattito. L’assemblea è aperta a chiunque abbia costruito Potere al Popolo! nei mesi passati, ma anche a quelli che vogliano farlo da oggi, perché vogliamo creare una forza larga ed inclusiva. Sappiamo che ci sono ancora decine di associazioni, comitati, centri sociali che non è stato possibile coinvolgere nei mesi delle elezioni, magari perché non si “fidavano” di quel passaggio, ma con le quali possiamo costruire un percorso comune, perché hanno visto la nostra determinazione.
Come sempre, prima dell’assemblea nazionale ci sarà la possibilità di mandare dei documenti che saranno pubblicati sul sito, e si darà modo a tutte le assemblee territoriali di discutere alcune tracce di discussione, per poter avere dei contributi collettivi e sentire la voce diretta dei diversi territori.
Da questa assemblea vogliamo uscire con un documento politico e organizzativo che sintetizzi la voce di migliaia di persone e di centinaia di territori, con una campagna di adesione a Potere al Popolo! che ci permetta di contarci e di individuare il corpo collettivo che poi sarà chiamato a esprimersi, attraverso la piattaforma informatica e le assemblee, sui futuri passaggi, in modo che siano quanto più possibile democratici e condivisi.
Il secondo momento nazionale che immaginiamo è un grande campeggio a fine luglio. Quattro giorni per conoscerci meglio, per fare dibattito e approfondimenti seminariali, per scambiarci esperienze e condividere pratiche, per fare autoformazione, per mettere a verifica quanto deciso insieme a maggio.
Infine, vogliamo chiudere questa fase di costruzione con una grande assemblea a fine settembre, in cui gli aderenti a Potere a Popolo! possano ancora una volta verificare il lavoro fatto, pronunciarsi sulla linea politica e sulle modalità organizzative, eleggere il Coordinamento Nazionale e i portavoce, e dare finalmente struttura a un movimento che al momento ha appena cinque mesi di vita.
Come vedete, c’è tanta voglia di crescere per creare qualcosa di nuovo, qualcosa di cui in questo paese si sente ancora la mancanza. Uno strumento a servizio delle lotte e degli oppressi, una comunità che non lasci solo nessuna e nessuno, una forza che attacchi alla radice le disuguaglianze sociali e che permetta che il potere ritorni nelle mani del popolo, non delle cricche politiche, di qualche agenzia di marketing, dei burocrati europei, di Confindustria o degli istituti finanziari.
Mettiamoci subito a lavoro, coinvolgiamo sempre più persone, ritroviamoci nelle assemblee per parlare di politica, e ritroviamoci tutte e tutti a Napoli.

Indietro non si torna!

PROGRAMMA 4° ASSEMBLEA NAZIONALE DI POTERE AL POPOLO!
NAPOLI, 26-27 MAGGIO 2018

||| SABATO 26 MAGGIO |||
·         Ore 9:30: accoglienza e ricevimento.
·         Ore 11-14, Che genere di organizzazione?
Tavolo 1.
Quali modelli organizzativi, quale statuto
Tavolo 2. Piattaforme informatiche e strumenti di comunicazione
Tavolo 3. Organizzarsi intorno a conflitti e mutualismo, con focus sulle iniziative e sperimentazioni sui territori

·         Pranzo sociale
·         Ore 16-20, Terreni di lotta e visione politica
Tavolo 1.
Europa, migrazioni, internazionalismo, pace
Tavolo 2. Capitale/Lavoro
Tavolo 3. Welfare e diritti. Sanità, istruzione, inclusione, con focus sulle lotte e iniziative in corso
Tavolo 4. Ambiente e modello economico/sociale

·         Cena sociale

||| DOMENICA 27 MAGGIO |||
·         Ore 9:30 colazione
·         Ore 11-14 Assemblea plenaria. Come far crescere Potere al Popolo?
·         Pranzo e saluti

Grazie per le visite!
banda http://www.adelebox.it/