giovedì 30 luglio 2009

COMUNISTINFESTA A CORNAREDO IL 2 AGOSTO PAOLO FERRERO


Domenica 2 agosto Cornaredo (MI) PAOLO FERRERO ore 20.30.
Nell'ambito della 19^festa del P.R.C. “comunistinfesta” di Cornaredo, presso il Centro Sportivo Sandro Pertini, domenica 2 agosto, sarà presente il Segretario Nazionale Paolo FERRERO

mercoledì 29 luglio 2009

AFGANISTAN, RITIRARE LE TRUPPE SUBITO!!!


La “missione di pace“ si è ormai trasformata in una missione di guerra. Conclamata. E l’articolo 11 della Costituzione che la ripudia è mandato al macero. Per il PD non c’è problema. Mentre Bossi piagnucola: “Costa moltissimo, fa troppi morti e non è così facile portare la democrazia”. Ma poi assicura: “Farò quel che decide la maggioranza”. Perché il Governo val bene una guerra.

Dall’Afghanistan bisogna ritirare al più presto le truppe italiane, che combattono una vera guerra, ingiusta e sbagliata, oltre che fuori da ogni principio di legalità e sovranità internazionale.

Il vero scandalo che registriamo oggi è un altro, però, e sta nel fatto che il ministro della Difesa La Russa e il leader del Pd Franceschini la pensino esattamente allo stesso modo, sulla nostra presenza militare in Afghanistan e che sostengano, contro ogni logica, principio di umanità e di rispetto delle vite nostre e altrui, che in quella martoriata e disperata regione bisogna restare per “imporre” una finta e inconsistente “pacificazione” che nessun afghano vuole.

La verità sta purtroppo nel fatto che Pdl e Pd fingono tutti i giorni di litigare su cose inessenziali e formali, ma poi nella sostanza e sulle scelte di fondo, dalla politica estera alla politica economica, vanno assurdamente e tragicamente a braccetto.

Anche in questo caso, dunque, si dimostra quanto sia marcio e pericoloso il finto e cattivo “bipolarismo all’italiana”.

martedì 28 luglio 2009

NON SI TRASFERISCA L'ISTITUTO NAZIONALE DEI TUMORI!!! MERCOLEDI 29 PRESIDIO.




MERCOLEDÌ 29 LUGLIO 2009 DALLE ORE 9,30 ALLE ORE 14,00 - VIA G.A. AMADEO 42 DAVANTI AI LABORATORI DELL'ISTITUTO TUMORI DI MILANO.



LA SANITÀ DI FORMIGONI E LEGA NORD: - AFFONDARE LA SANITÀ PUBBLICA, FAVORIRE GLI AMICI PRIVATI



Mercoledì 29 luglio, alle ore 9.30, in Via Giovanni Amadeo 42, Roberto Formigoni inaugura il centro di ricerca AMADEOLAB.



La Sinistra in zona sarà presente con il volantino allegato per contestare la privatizzazione strisciante dell'Istituto Nazionale dei Tumori.



Si invita a partecipare !!!



NB : L'iniziativa si farà anche nel caso Formigoni, per la seconda volta, comunichi un rinvio per paura delle contestazioni.



VEDI APPELLO AL SITO : www.lasinistrainzona.it



PRC – PDCI – UN’ ALTRA PROVINCIA

lunedì 27 luglio 2009

Dopo "Piombo fuso", Gaza muore di sete e malattie


Le Organizzazioni non governative italiane impegnate nella promozione e nella tutela dei diritti del popolo palestinese rilanciano l'appello promosso dalle organizzazioni umanitarie tra cui Oxfam International, Care West Bank and Gaza, War Child Holland e Medical Aid for Palestinians UK, in cui si chiede alla comunità internazionale, e all'Unione europea, di compiere più sforzi per rispondere concretamente ai bisogni della popolazione di Gaza colpita dall'ultima offensiva militare israeliana. A sei mesi dalla fine dell'attacco militare israeliano, a Gaza centinaia di migliaia di persone non hanno ancora una casa né accesso all'acqua potabile.
L'economia, settore agricolo incluso, è al collasso e la ricostruzione sembra impossibile. L'operazione «piombo fuso» ha distrutto il tessuto economico già indebolito dall'embargo imposto dal governo israeliano. Non ha senso continuare a privare le persone dell'opportunità di lavorare e sostenere le proprie famiglie. I valichi di frontiera devono essere aperti subito in modo da facilitare la ripresa delle attività economiche nel più breve tempo possibile.

Ma la ricostruzione è limitata a causa del divieto imposto dal governo israeliano di far entrare nella Striscia di Gaza materiali come cemento e ferro. Ciò significa che 20.000 famiglie, le cui abitazioni sono state rase al suolo o danneggiate, non possono riprendere una vita normale. Molti sono costretti a vivere in campi profughi o in abitazioni improvvisate e precarie. Inoltre, circa 35.000 persone non hanno accesso all'acqua potabile e a un sistema sicuro di trattamento delle acque reflue. La ricostruzione di scuole, ospedali, università e di molte altre infrastrutture pubbliche non ha ancora avuto inizio. Cibo e medicine passano, in modo irregolare, solo attraverso il valico di Kerem Shalom e molte scorte di medicinali sono in fase di esaurimento. Nessun passo in avanti è stato compiuto dalla comunità internazionale per garantire l'entrata a Gaza degli aiuti e dei materiali di costruzione. È giunto il momento che i leader mondiali intraprendano azioni concrete per fare pressioni sul governo israeliano affinché i valichi vengano aperti. Le restrizioni e i divieti imposti violano i diritti umani della popolazione civile di Gaza. Tutto questo è inaccettabile.
Facciamo appello all'Ue affinché congeli il rafforzamento dell'accordo di associazione Ue-Israele, che ha come prerequisito da parte di Israele il rispetto «dei principi della Carta delle Nazioni Unite, in particolare il rispetto dei diritti umani, dei principi democratici e la libertà economica» (Euromediterranean Agreement-Preamble) e compia tutti gli sforzi diplomatici necessari per garantire il pieno rispetto del diritto internazionale tenendo fede agli impegni presi per rilanciare il processo di ricostruzione a Gaza. Richiediamo, inoltre, al governo italiano, che ha stanziato quattro milioni di euro per aiuti indirizzati alla popolazione della Striscia di Gaza, di fare pressione affinché Israele garantisca l'apertura dei valichi di frontiera perché, come affermano le Nazioni Unite, il miglioramento delle condizioni della popolazione di Gaza non è possibile senza quelle merci necessarie per la ricostruzione e la ripresa delle attività commerciali e produttive.

*** Acs, Cisp, Ciss, Cospe,Cric, Centro intern. Crocevia, Disvi, Educaid, Medina,Overseas, Terre Des Hommes-Italia, Vis, Gvc

mercoledì 22 luglio 2009

Nasce la federazione: uno spazio a sinistra, autonomo e alternativo


Lo spazio c'è. Quello politico. Non quello fisico perché la sala in via dei Frentani è stracolma. Platea e galleria segnano oltre il tutto esaurito. Un popolo rosso, di sinistra, comunista, socialista, ambientalista. Un popolo che ha una sua identità, una sua storia, anche un suo progetto per il futuro. Donne e uomini di una sinistra anticapitalista del ventunesimo secolo che non rinnegano il passato - alla fine cantano in coro "Bandiera rossa" - ma vogliono vivere l'oggi e il domani.

di Frida Nacinovich (Liberazione, 19 luglio 2009)



Cantano in coro "Bandiera rossa", così come in altri congressi si canta l' "Inno di Mameli". Internazionalisti, altermondialisti, rivoluzionari anche. Nostalgici? No. Basta vedere cosa succede nel mondo - a partire dal Sudamerica - per capire che non hanno un glorioso futuro dietro le spalle. Lo hanno in avanti. Anche se - vista dall'Italia berlusconiana e berlusconizzata - la corsa è tutta in salita. Ma spazio politico c'è, uno spazio aperto, plurale, non settario da avanguardisti della rivoluzione. Uno spazio a sinistra del Pd, alternativo al Pd. Non stretto nella camicia di forza del bipolarismo a tutti i costi.


Nella sala quasi non si respira, sono venuti da tutta Italia per "il nuovo inizio". La nascita, soprattutto la costruzione - faticosa come tutte le costruzioni - di una sinistra italiana di alternativa. Una federazione nel segno della ricchezza, delle diversità, delle diverse provenienze. Così Cesare Salvi, il socialista del ventunesimo secolo Salvi, conquista l'applauso della platea quando ricorda, con orgoglio: «Sono stato iscritto al partito comunista italiano». La storia non si cancella, perché ogni albero (anche le querce e gli ulivi) ha bisogno di radici. Altrimenti muore. Qui le radici ci sono, servono le ali per volare. Volare via dalla malinconica condizione di essere considerati dei sopravvissuti, non è una questione di voti. O meglio lo è anche - fuori dal Parlamento italiano, fuori dal Parlamento europeo. Ma soprattutto è il portato di almeno quindici anni di disinvolta riscrittura della storia. Di discussioni oziose sul tempo che fu - ricordate il "mai stato comunista?" - di assenza di lavoro quotidiano nella società, con il risultato che oggi il partito più propriamente popolare italiano è la Lega Nord. Sul tema la puntualizzazione di Paolo Ferrero coglie nel segno: il segretario di Rifondazione comunista non paragona la fase attuale al biennio '43 '44 ma all'inizio degli anni '20. Non quindi un Comitato di liberazione nazionale (da Berlusconi), piuttosto una forza politica autonoma e di sinistra, in grado di opporsi con idee e progetti alternativi alla nascita e al consolidamento di un sistema, quasi un regime.


Una federazione in cui ognuno possa sentirsi come a casa propria. «La sfida è riuscire a costruire un nuovo modo di stare insieme - sottolinea Ferrero - per evitare che il 5% di cose che non condividiamo ci obblighino a rompere, come è stato in passato». Per interrompere il ciclo della frammentazione, eterna coazione a ripetere della sinistra mondiale. Il segretario del Prc si dice convinto che la Federazione sia la forma migliore per mettere insieme la sinistra anticapitalista, «le cui diversità non sono un impedimento ad un processo unitario». Con un obiettivo chiaro: «la ricostruzione di un'opposizione sociale e politica». Il processo costituente partirà a settembre attraverso assemblee sui territori, sul modello di questa qui, battezzata nella sala di vie dei Frentani, un luogo dell'anima per la sinistra italiana. L'approdo sarà un appuntamento a fine ottobre che segnerà la nascita della Federazione.


Gli interventi si susseguono senza soluzione di continuità, nemmeno un break per il pranzo. Intervengono sindacalisti, intellettuali, dirigenti di partito, donne e uomini dei movimenti. «Torniamo insieme. Era ora». Quasi si commuove Oliviero Diliberto mentre lo dice. «Rivendichiamo la nostra storia: io sono comunista - sottolinea il segretario del Pdci - ma la Federazione non è un'operazione nostalgica. E' piuttosto una iconoclasta rivisitazione di tutte le nostre categorie di analisi e proposta politica: un giovane non deve essere comunista o anticapitalista come lo siamo stati noi». Diliberto precisa che personalmente considera la Federazione «non un evento contingente, ma neanche l'approdo finale: deve essere una tappa verso un partito unitario della sinistra». Da parte sua Cesare Salvi invita tutte le forze politiche di sinistra a partecipare alla costituente della federazione della sinistra, di un nuovo soggetto unitario e plurale. Ad ascoltare ci sono militanti di Rifondazione, Comunisti Italiani e Socialismo 2000 insieme a rappresentanti di altri movimenti e realtà politiche, intervengono tra gli alti Roberto Musacchio di Sinistra e libertà, Vincenzo Vita del Pd, Marco Ferrando del Partito Comunista dei Lavoratori.



C'è un pezzo di sindacato, la sinistra della Cgil insieme alle forze del sindacalismo di base. Non tutti sembrano volersi mettere ancora in marcia sul sentiero di una sinistra anticapitalista, c'è chi come Marco Ferrando propone un parlamento di tutte le forze della sinistra extraparlamentare come libero luogo di discussione in vista di una possibile unità di azione. E c'è chi guarda più ai rapporti con il Pd che alla ricostruzione di una sinistra italiana di opposizione. Come è andata? Ancora non si può dire, perché da qui si parte. Sarà il lavoro quotidiano a dare ragione o torto a un viaggio appena iniziato. Un lavoro che si annuncia duro, perché nelle strade, nelle piazze, ai cancelli delle fabbriche, di fronte agli uomini e alle donne che non ne hanno capito l'utilità sociale, la sinistra deve ridimostrare di avere idee, progetti, capacità di creare legami. Non nostalgici, rivolti all'oggi e soprattutto al domani. Cara bandiera rossa.

martedì 14 luglio 2009

Per un nuovo inizio: costruiamo insieme la federazione della sinistra di alternativa


L' appuntamento è per il 18 luglio a Roma al Centro Congressi Frentani, h 10.00.

L'appello e i primi firmatari:

La crisi sta mostrando una volta di più il volto distruttivo del capitalismo e delle politiche liberiste. Parimenti mostra il fallimento delle politiche socialdemocratiche in tutta Europa e del centrosinistra in Italia.

Nella debolezza dell’opposizione e della sinistra, la crisi sociale si impasta con la crisi della politica, producendo guerre tra i poveri che si esprimono in separatezza dalla politica, in astensione, quando non in consenso alle destre razziste.

Abbiamo quindi dinnanzi un compito tanto grande quanto necessario, quello di costruire una efficace opposizione sociale, politica e culturale, in grado di proporre e rendere credibile una uscita da sinistra dalla crisi, lungo una strada contrapposta alle ricette della destra e alternativa al liberismo temperato proposto dal centrosinistra.

A tal fine è assolutamente necessario costruire un punto di riferimento politico della sinistra di alternativa, che abbia massa critica e programmi tali da risultare credibile per tutti coloro che stanno subendo e pagando la crisi e che si ponga l’obiettivo di aggregare tutte le forze politiche, sociali, culturali e morali che come noi sentono questa urgenza.

Riteniamo che gli elementi fondanti di questo processo di aggregazione siano principalmente quattro:

In primo luogo una rinnovata critica al capitalismo globalizzato e alla sua tendenza alla mercificazione di ogni cosa e relazione sociale.

In secondo luogo una forte opposizione al sistema bipolare che rappresenta la forma istituzionale con cui il pensiero unico ha cercato di sancire l’espulsione del tema dell’alternativa dalla politica.

In terzo luogo noi riteniamo che questo polo della sinistra di alternativa non possa essere costruito solo tra le forze politiche oggi esistenti ma debba coinvolgere a pieno titolo tutte le esperienze di sinistra che si muovono al di fuori dei partiti.

In quarto luogo noi pensiamo che la sinistra di alternativa sia pienamente nel solco della storia del movimento operaio, del movimento socialista e comunista, del movimento femminista, GLBTQ e dei diritti civili, delle lotte ambientaliste, per la giustizia e la solidarietà, del movimento altermondialista.

La proposta che avanziamo trova la sua collocazione politica naturale nel contesto di tutte le forze della sinistra europea che si collocano a sinistra delle socialdemocrazie e che hanno ottenuto significativi consensi nelle ultime elezioni europee, come in Francia, Germania, Grecia, Portogallo, Olanda e nei paesi nordici.

Proponiamo pertanto di dar vita a una Federazione unitaria che comprenda – oltre alle forze che hanno dato vita alla lista anticapitalista e comunista – tutti i soggetti politici, i movimenti e le persone che avvertono l’urgenza di affrontare insieme i compiti che ci sono davanti e che abbiamo prima indicato nelle linee generali.

Vogliamo discutere nel modo più diffuso e aperto della nostra proposta unitaria e a tal fine proponiamo quindi di vederci il 18 luglio alle ore 10,00 a Roma al Centro Congressi di via Frentani.

Paolo Ferrero, Oliviero Diliberto, Cesare Salvi, Vittorio Agnoletto, Margherita Hack, Lidia Menapace,Bruno Amoroso, Elio Bonfanti, Benedetta Buccellato, Elena Canali, Omar Sheikh Esahaq, Valerio Evangelisti,Barbara Fois, Haidi Giuliani, Rita Lavaggi, Maria Rita Lodi, Maria Rosaria Marella,Ibrahima Niane, Nicola Nicolosi, Gian Paolo Patta, Tonino Perna, Rossano Rossi, Nadia Sabato, Bassam Saleh, Raffaele K. Salinari, Laura Stochino, Ermanno Testa, Vauro, Mario Vegetti, Massimo Villone

mercoledì 8 luglio 2009

SICUREZZA SUL LAVORO. DALLA CASSAZIONE UN PRONUNCIAMENTO CHIARO SULLE RESPONSABILITA’ DELLE IMPRESE.


La Cassazione, ricordando oggi che il datore di lavoro è ‘il primo e principale destinatario degli obblighi di assicurazione, osservanza e sorveglianza delle misure e dei presidi di prevenzione antinfortunistica’, sancisce un principio che smonta uno ad uno i feroci attacchi portati in questi anni da Confindustria e dal governo Berlusconi alla legislazione in materia di sicurezza sul lavoro.

A questo punto sarebbe gravissimo se Berlusconi e soci proseguissero come niente fosse nell’opera di smantellamento del Testo Unico varato dal governo Prodi nel 2007.

Abbiamo sempre espresso tutta la nostra indignazione dinanzi alle picconate delle destre e del sistema delle imprese di fronte alle norme utili a sanzionare maggiormente le imprese inadempienti su un tema decisivo come quello della sicurezza nelle fabbriche e nei cantieri.

Il pronunciamento della Cassazione segna un punto di non ritorno e il governo si assumerebbe una pesantissima responsabilità qualora continuasse a coprire politicamente chi non fa nulla per difendere la salute e l’integrità di chi lavora.

martedì 7 luglio 2009

STAZIONE DI MILANO LAMBRATE - 7 luglio 2009





VIMODRONE – sab. 04 luglio – DISTRIBUITI 212 KG DI PANE PASTA E RISO!!!…


Sabato 04 luglio siamo scesi di nuovo in piazza contro il carovita denunciando le speculazioni sui generi di prima necessità, chiedendo il prezzo politico per i generi alimentari di largo consumo, l'aumento di salari e pensioni, l'allargamento degli ammortizzatori sociali per tutti.

Abbiamo raccolto altre adesioni al G.A.P. e distribuito 212 Kg di pane, pasta e riso a 1 euro al kg., dimostrando che volendo i prezzi possono essere calmierati.



Gruppo di Acquisto Popolare e Associazione Culturale PUNTO ROSSO

PUNTO ROSSO e G.A.P. VIMO


lunedì 6 luglio 2009

CONTRO DDL SICUREZZA - LUN. 6 LUGLIO, ORE 18.00: PRESIDIO DAVANTI ALLA PREFETTURA


Giovedì 2 luglio il Governo ha fatto approvare definitivamente il ddl sicurezza ricorrendo al voto di fiducia. Reato di clandestinità, istituzionalizzazione delle ronde, prolungamento dei tempi di detenzione nei CIE, necessità del permesso di soggiorno per tutti gli atti di stato civile, permesso di soggiorno a punti, idoneità alloggiativa per il cambio di residenza e registro per i senza fissa dimora sono solo alcuni dei punti diventati legge.Il Governo sceglie di nuovo la criminalizzazione dei migranti quale facile modalità di "gestione della crisi". Tale scelta consente di nascondere le vere responsabilità, fornendo nel contempo, a chi vive un peggioramento concreto delle condizioni di vita, un agevole capro espiatorio su cui scaricare la propria frustrazione.Così facendo, si ottiene il duplice obiettivo di aumentare il grado di ricattabilità degli uomini e delle donne migranti presenti in Italia e di spingere i lavoratori (stranieri e italiani) sul terreno fratricida della guerra tra poveri e della competizione al ribasso su salari e diritti.Tutto ciò in una fase in cui gli episodi di razzismo istituzionale, sia sul piano nazionale che su quello locale, non si contano.Affinchè tutto questo non passi sotto silenzio invitiamo tutti, donne e uomini, italiani e migranti, ad un primo momento di protesta e diriflessione. Lunedi' 6 luglio, ore 18 PRESIDIO DAVANTI ALLA PREFETTURA Corso Monforte 31 - Milano

Io, italiano e cristiano, mi vergogno del pacchetto sicurezza



di Padre Alex Zanotelli

Mi vergogno di essere italiano e di essere cristiano. Non avrei mai pensato che un paese come l'Italia avrebbe potuto varare una legge così razzista e xenofoba. Noi che siamo vissuti per secoli emigrando per cercare un tozzo di pane (sono 60 milioni gli italiani che vivono all'estero!), ora infliggiamo agli immigrati, peggiorandolo, lo stesso trattamento, che noi italiani abbiamo subito un po' ovunque nel mondo. Questa legge è stata votata sull'onda lunga di un razzismo e di una xenofobia crescenti di cui la Lega è la migliore espressione. Il cuore della legge è che il clandestino è ora un criminale. Vorrei ricordare che criminali non sono gli immigrati clandestini ma quelle strutture economico-finanziarie che obbligano le persone a emigrare. Papa Giovanni XXIII nella "Pacem in Terris" ci ricorda che emigrare è un diritto.

Fra le altre cose la legge prevede la tassa sul permesso di soggiorno (gli immigrati non sono già tartassati abbastanza?), le ronde, il permesso di soggiorno a punti, norme restrittive sui ricongiungimenti familiari e matrimoni misti, il carcere fino a 4 anni per gli irregolari che non rispettano l'ordine di espulsione ed infine la proibizione per una donna clandestina che partorisce in ospedale di riconoscere il proprio figlio o di iscriverlo all'anagrafe. Questa è una legislazione da apartheid, che viene da lontano: passando per la legge Turco-Napolitano fino alla non costituzionale Bossi-Fini. Tutto questo è il risultato di un mondo politico di destra e di sinistra che ha messo alla gogna lavavetri, ambulanti, rom e mendicanti. Questa è una cultura razzista che ci sta portando nel baratro dell'esclusione e dell'emarginazione.
Questo rischia di svuotare dall'interno le garanzie costituzionali erette 60 anni fa - così hanno scritto nel loro appello gli antropologi italiani - contro il ritorno di un fascismo che rivelò se stesso nelle leggi razziali». Vorrei far notare che la nostra Costituzione è stata scritta in buona parte da esuli politici, rientrati in patria dopo l'esilio a causa del fascismo. Per ben due volte la Costituzione italiana parla di diritto d'asilo, che il parlamento non ha mai trasformato in legge.
E non solo mi vergogno di essere italiano, ma mi vergogno anche di essere cristiano: questa legge è la negazione di verità fondamentali della Buona Novella di Gesù di Nazareth. Chiedo alla Chiesa italiana il coraggio di denunciare senza mezzi termini una legge che fa a pugni con i fondamenti della fede cristiana.
Penso che come cristiani dobbiamo avere il coraggio della disobbedienza civile. È l'invito che aveva fatto il cardinale R. Mahoney di Los Angeles (California), quando nel 2006 si dibatteva, negli Stati Uniti, una legge analoga che definiva il clandestino come criminale. Nell'omelia del Mercoledì delle Ceneri nella sua cattedrale, il cardinale di Los Angeles disse che, se quella legge fosse stata approvata, avrebbe chiesto ai suoi preti e a tutto il personale diocesano la disobbedienza civile. Penso che i vescovi italiani dovrebbero fare oggi altrettanto.
Davanti a questa legge mi vergogno anche come missionario: sono stato ospite dei popoli d'Africa per oltre 20 anni, popoli che oggi noi respingiamo, indifferenti alle loro situazioni d'ingiustizia e d'impoverimento.
Noi italiani tutti dovremmo ricordare quella Parola che Dio rivolse a Israele: "Non molesterai il forestiero né l'opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d'Egitto" (Esodo 22,20)».

venerdì 3 luglio 2009

UNA SINISTRA UNITA è POSSIBILE


IL VOTO CONFERMA CHE UNA SINISTRA UNITA è POSSIBILE

L'esperienza della coalizione alternativa e di sinistra composta da lista civica Un'altra Provincia PRC e PdCI, non è terminata col voto di giugno. Avevamo detto che il nostro era un progetto politico e non un accordo elettorale: così è stato e così sarà per il prossimo futuro, passando dalla coalizione al coordinamento. I 58.514 voti (3,62%) conquistati in una situazione estremamente complessa, ci hanno consentito l'elezione di Massimo Gatti, unico consigliere di sinistra a Palazzo Isimbardi. Eravamo consapevoli della difficoltà di un posizionamento in contrapposizione al centrodestra di Podestà e alternativo a Penati e al PD, ma il consenso ricevuto dalle elettrici e dagli elettori che si sono riconosciuti nel programma comune ci permetterà di proseguire nella società e all'opposizione in Consiglio provinciale le battaglie per l'affermazione dei contenuti che ci hanno caratterizzato, a partire dalla difesa dei beni comuni, dei diritti, del lavoro contro il precariato e la disoccupazione, per l'inclusione sociale e una nuova etica pubblica. Siamo dunque di fronte ad un prezioso patrimonio che non possiamo e non vogliamo disperdere. Abbiamo dimostrato che nell'area metropolitana milanese è possibile superare la frammentazione delle tante iniziative puntiformi, per avviare la costruzione di una presenza politica significativa, unendo forze politiche comuniste e della sinistra alternativa, grandi e piccole associazioni, liste civiche, comitati, rappresentanze del mondo del lavoro, senza abiure o vuoti "nuovismi". È possibile restituire un'immagine diversa della sinistra, non più rissosa e autoreferenziale, ma socialmente e politicamente utile. Il percorso non è certo concluso, ma una prima risposta alla domanda di unità della sinistra emersa in campagna elettorale è stata proposta. La questione centrale rimane però ancora aperta e riguarda le modalità per ricostruire l'utilità sociale della sinistra. Ciò richiede in primo luogo radicamento territoriale e sociale, con una mobilitazione anzitutto sui temi concreti e su proposte programmaticheforti: la difesa del lavoro, del territorio, dei servizi locali, dei beni comuni (a partire dall'acqua pubblica), la battaglia contro il razzismo, il securitarismo e la criminalizzazione dei migranti e la difesa dei diritti delle donne contro violenze, discriminazioni, sessismo e familismo. Così come ci sono temi che vanno approfonditi erilanciati: nuove ed urgenti politiche per la casa; rilancio dei trasporti pubblici per soddisfare i bisogni dei pendolari; difesa della sanità pubblica contro i disastri della privatizzazione formigoniana; riaffermazione dei temi dell'etica pubblica. Su questi temi vanno costruite vertenze territoriali e campagne tematiche che ci consentano di stare molto più a contatto con il mondo del lavoro e con le cittadine e i cittadini. I tratti con cui abbiamo costruito la coalizione saranno il metodo di lavoro che seguiremo per il futuro: apertura, pari dignità, innovazione culturale, confronto sui temi. Il progetto milanese della coalizione alternativa lo mettiamo a disposizione della sinistra tutta e delle esperienze civiche, a partire dai contenuti. Dobbiamo verificare la possibilità di ricomporre un rapporto unitario a sinistra che parta dalla costruzione di pezzi di opposizione sociale. Per questo, come Lista civica Un'altra Provincia, Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani ci poniamo l'obiettivo di dar vita ad un coordinamento metropolitano milanese, che avvii una fase di incontri e confronti sui contenuti per la costruzione di un percorso unitario della sinistra di alternativa a Milano che coinvolga i movimenti, le associazioni, le liste civiche, i comitati, e l'insieme delle forze politiche, sociali e culturali interessate. Per discutere di ciò e per proseguire con il nostro progetto politico, abbiamo convocato un'assemblea aperta della coalizione lunedì6 luglio, alle ore 21.00, a Milano presso il Circolo ARCI 50 di Via Benaco, 1 (MM3 - Lodi). Massimo Gatti, Lista civica Un'altra Provincia Antonello Patta, Rifondazione Comunista Francesco Francescaglia, Comunisti Italiani

VIMODRONE – sab. 04 luglio 2009 – PANE PASTA E RISO 1 €/KG…


Le compagne e i compagni dei GAP e di PUNTO ROSSO di Vimodrone sabato 4 luglio saranno in PIAZZA V. VENETO dalle ore 10.00 con un proprio gazebo contro il carovita denunciando le speculazioni sui generi di prima necessità, chiedendo il prezzo politico per i generi alimentari di largo consumo, l'aumento di salari e pensioni, l'allargamento degli ammortizzatori sociali per tutti.



Con la distribuzione ai soci del Gruppo di Acquisto Popolare di pane pasta e riso a 1 euro al kg, vogliamo dimostrare che volendo i prezzi possono essere calmierati.



Gruppo di Acquisto Popolare Vimodrone e Associazione Culturale PUNTO ROSSO Vimodrone

PUNTO ROSSO e G.A.P. VIMO
Grazie per le visite!
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