giovedì 28 gennaio 2016

ORA E SEMPRE RESISTENZA




A Milano l'estrema destra assedia il Giorno della Memoria.

Il 24 i nazi, il 28 Salvini e Le Pen #MaiConSalvini&LePen 28G h. 18 @Pagano


Che l’antifascismo non fosse più una cosa scontata lo sapevamo già, ma che ormai sia venuto meno anche un minimo di pudore è senz’altro un dato da evidenziare. Già, perché a Milano il Giorno della Memoria (27 gennaio) sta per essere letteralmente assediato da iniziative dell’estrema destra. Domenica 24 si tiene il convegno organizzato da un network europeo di ispirazione nazifascista, che comprende, oltre la nostrana Forza Nuova, anche organizzazioni come i tedeschi della Npd o quella banda di delinquenti che è la greca Alba Dorata. Il 28 e il 29 gennaio, poi, è il turno del fascioleghismo in salsa europea, con un evento che prevede il lancio ufficiale in Italia del coppia Salvini-Le Pen. E tutto questo senza che a livello istituzionale si siano ad oggi registrate reazioni degne di nota. Insomma, come se ormai valesse tutto.

Il Giorno della Memoria è sicuramente una commemorazione dai contorni molto istituzionali e quindi poco adatta a stimolare coinvolgimento e mobilitazione, ma è pur sempre il giorno in cui si ricorda la più grande infamia della storia del nostro continente,  cioè l’Olocausto, il genocidio di ebrei e rom, lo sterminio dei popoli “non ariani, gli  “untermenschen”, degli omosessuali, dei disabili, degli oppositori politici. Per questo si tratta di un giorno che dovrebbe di per sé tenere alla larga nazisti, fascisti, razzisti, antisemiti, xenofobi, omofobi e simili. Dovrebbe, appunto, ma evidentemente non è più così.

Il convegno del 24 gennaio è organizzato dalla rete nazifascista europea “Alliance for Peace and Freedom” (Apf) e inizialmente doveva tenersi alle Stelline, ma l’intervento dei movimenti antifascisti e dell’Anpi, che si è portata dietro un po’ di sinistra politica e sociale, ha fatto saltare la location. Hanno poi provato in Regione, ma è andata male anche lì, un po’ perché gli alleati della Lega si chiamano Casa Pound e non Forza Nuova e un po’ perché Maroni è già impegnato in altre edificanti battaglie, come quella di riuscire a trascinare il gonfalone di Regione Lombardia al Family Day. Quindi, finirà come al solito, cioè il convegno si terrà in un albergo milanese (ancora sconosciuto), grazie alla gentile intermediazione della Questura.

In ogni caso, non solo le reazioni da parte delle istituzioni del territorio, come il Comune (e gli stessi aspiranti sindaci) o la Regione (ma qui stendiamo un velo pietoso), sono state finora al di sotto del minimo sindacale, ma addirittura ci sono rappresentanti istituzionali che partecipano in prima persona al convengo del 24. A parte la grottesca consigliera regionale Baldini (a suo tempo eletta nella Lista Maroni), le locandine annunciano persino la presenza del ciellino ed ex Ministro Mario Mauro a fianco del capo di Forza Nuova.

Contro il convegno nazifascista il Comitato Permanente Antifascista ha organizzato un presidio per domenica mattina alle ore 10.00 alla Loggia dei Mercanti. Per ora ci risulta essere l’unica iniziativa in campo.

Il 28 gennaio alle 18 si terrà invece il convegno promosso dal gruppo parlamentare europeo di estrema destra, “Europa delle Nazioni e della Libertà”, costituito tra gli altri dalla Lega e dal Front National. Salvini questa volta non ha osato la piazza e tutto si svolgerà al chiuso (si entra solo con prenotazione), in una sala di Milano Congressi in FieraMilanoCity. È prevista la presenza di numerosi parlamentari europei e soprattutto dei capi dei principali partiti dell’estrema destra istituzionale del continente, a partire da Marine Le Pen. Alcuni rumours parlano anche della possibile presenza di deputati omofobi del partito di Putin. In altre parole, sarà il lancio politico, rivolto anzitutto alla stampa nazionale (conferenza stampa il 29 mattina), del fascioleghismo come opzione di governo, nazionale e continentale, e la conferma pubblica e definitiva della collocazione della Lega nell’alveo della destra radicale e xenofoba europea.

Con l’aria che tira in Europa e mentre anche qui da noi razzisti e xenofobi soffiano quotidianamente sul fuoco, se non peggio, sarebbe davvero incomprensibile se il progetto della coppia Salvini-Le Pen non incontrasse a Milano una voce contraria. Per questo diverse realtà, unite nella firma Milano Antifascista, Antirazzista e Meticcia, hanno indetto un corteo per giovedì 28 gennaio, con partenza alle h. 18 a Pagano.

Per la mattina del 29 gennaio è previsto, inoltre, un corteo degli studenti, con partenza alle h. 9.30 da Cairoli.







martedì 26 gennaio 2016

26 GENNAIO ASSEMBLEA A MILANO - EXPO: LA FESTA È FINITA

26 GENNAIO EXPO: LA FESTA È FINITA QUALE BILANCIO DI QUESTA ESPERIENZA CHE HA SEGNATO A FONDO LA CITTÀ? QUALI PROSPETTIVE? Sala, mister Expo, si candida per affermare un modello di città dei poteri forti, noi ci opponiamo per affermare il modello alternativo della città vivibile e solidale: la città dei cittadini Assemblea martedì 26 gennaio 2016 ore 18 Sala Alessi Palazzo Marino – Piazza della Scala Presentazione di Franco Calamida COSA È STATA EXPO E LE PROPOSTE DELLE ASSOCIAZIONI Emilio Molinari Giorgio Ferraresi Mario Agostinelli Vincenzo Vasciaveo coordina Erica Rodari LA DENUNCIA E LE PROSPETTIVE: POSIZIONI A CONFRONTO Basilio Rizzo Luca Beltrami Gadola coordina Piero Basso Conclusioni di Vittorio Agnoletto Promotori: CostituzioneBeniComuni Gruppo Consiliare Sinistra per Pisapia – F.d.S. Comitato milanese Acquapubblica

venerdì 22 gennaio 2016

Crack Banca Etruria: analisi e proposte a Gualdo tadino

Stanno provando in tutti i modi a mettere il silenziatore sulla vicenda, si rimpallano le responsabilità per annacquare tutto. Noi, al contrario, rilanciamo ed abbiamo organizzato un’importante iniziativa proprio a Gualdo Tadino, in uno dei principali epicentri del crak di Banca Etruria, in uno dei territori umbri già maggiormente funestati dalla crisi.


Lo facciamo per far capire meglio e a tutti quello che è successo in questa storia, quello che ancora succederà, per avanzare proposte affinchè non accada mai più, per sostenere concretamente le azioni dei piccoli risparmiatori truffati, per ragguagliare sulle novità dei percorsi di rivalsa avviati e per delineare le politiche necessarie al rilancio sociale ed economico di questa realtà.

Per chi vuole contribuire al confronto, partecipare, informarsi correttamente e sostenere la battaglia dei propri concittadini truffati, l’appuntamento è per venerdì 22 gennaio, alle ore 17.30, presso la sala consiliare del Comune di Gualdo Tadino.

L’iniziativa, sul tema “Crack Banca Etruria: analisi e proposte”, è promossa da Rifondazione Comunista e da Possibile.

Si confronteranno Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Rita Castellani, economista dell’Università di Perugia, animatrice umbra del movimento di Pippo Civati, e Alessandro Petruzzi, Presidente di Federconsumatori Umbria. Porteranno la loro testimonianza i piccoli risparmiatori cui sono state azzerate le economie. Introduce e coordina Gianluca Graciolini.

Prc Umbria
Possibile Umbria

mercoledì 20 gennaio 2016

21 GENNAIO, INIZIATIVA A LIVORNO PER L’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL PCI

21 GENNAIO, INIZIATIVA A LIVORNO PER L’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL PCI In occasione dell’anniversario della fondazione del Partito Comunista d’Italia, nato il 21 gennaio 1921 a Livorno, Rifondazione Comunista organizza un incontro pubblico dal titolo «La nostra storia e l’attualità del comunismo». L’incontro, al quale parteciperanno la partigiana Lidia Menapace, gli studiosi Guido Liguori e Paolo Favilli, tra gli altri, si terrà a Livorno, al Palazzo dei Portuali in via San Giovanni 13, alle 17 di giovedì 21 gennaio. Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, concluderà l’incontro sul PCI e dichiara: «La crisi che stiamo vivendo da anni e che si sta riacutizzando proprio in queste settimane ci parla della fine della spinta propulsiva del capitalismo e della barbarie che sta producendo per difendere i privilegi dei ricchi, delle banche e delle multinazionali. Questa crisi ci parla dell’attualità del comunismo e cioè del superamento dello sfruttamento degli essere umani e della natura e della costruzione di modalità cooperative per gestire l’enorme ricchezza che oggi ha a disposizione l’umanità. Oggi, più ancora che nel 1921 il comunismo è la sola alternativa alla barbarie del capitalismo». 21 gennaio 2016 ore 17,30 Livorno La nostra storia e l’attualità del comunismo Presiede: Francesco Renda – segretario provinciale Rifondazione Comunista Interventi : Claudia Candeloro - portavoce Giovani Comunisti Paolo Favilli - storico Andrea Ferroni - portavoce Giovani Comunisti Dino Greco - responsabile formazione Rifondazione Comunista Guido Liguori – storico Lidia Menapace – partigiana, femminista Conclude Paolo Ferrero Partito della Rifondazione Comunista

mercoledì 13 gennaio 2016

BASTA GUERRE - 16 GENNAIO MANIFESTAZIONE A MILANO ORE 15 SAN BABILA

IL 16 GENNAIO 2016 MANIFESTIAMO CONTRO LA GUERRA E LA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA PER I DIRITTI DEI POPOLI E PER LA DEMOCRAZIA 25 ANNI DI GUERRA SONO DAVVERO TROPPI ORA BASTA! BISOGNA FINALMENTE RISPETTARE L’ARTICOLO 11 DELLA COSTITUZIONE, L’ITALIA RIPUDI LA GUERRA E LE POLITICHE NEOCOLONIALI.
ESSERE NEUTRALI NELLA GUERRA E CONTRO LA GUERRA È IL SOLO MODO DI AGIRE PER FAR FINIRE LA GUERRA VOGLIAMO: – Il ritiro immediato delle truppe e l’annullamento di tutte le missioni militari italiane in scenari di guerra. La cancellazione dell’acquisto degli F35 il taglio delle spese militari la fine dello sporco commercio delle armi.

– La fine degli interventi militari, dei bombardamenti, dell’ingerenza esterna e dell’ipocrita esportazione della democrazia. Invece della concorrenza tra i bombardieri è necessario un confronto politico che porti ad un accordo tra tutti gli stati coinvolti nella guerra in Medio Oriente, Solo così si isola è sconfigge il terrorismo Isis. – La fine della NATO che non ha più alcuna giustificazione se non in una logica perversa di guerra mondiale e in ogni caso l’uscita da essa dell’Italia. – La fine della politica coloniale d’Israele , la restituzione dei territori occupati a un stato libero di Palestina. L’autodeterminazione per il popolo curdo. – Accoglienza e dignità per i rifugiati e i migranti. PIATTAFORMA SOCIALE EUROSTOP

domenica 10 gennaio 2016

MILANO: FINISCE L'ESPERIENZA ARANCIONE E INIZIA L'ERA RENZI...

Milano: finisce l’esperienza arancione e inizia l’era Renzi. La sinistra per una chiara alternativa

di Matteo Prencipe, Segretario Provinciale PRC – Milano -
Ha un certo non so che di tristezza la fine dell’esperimento arancione di Pisapia e una certa baldanza e sicumera la nascita del “partito della nazione” che si preannuncia. La gara a saltare sul carro di Giuseppe Sala, vincitore predesignato alle primarie di centro sinistra, ha raggiunto vette vertiginose di trasformismo con lo schieramento di ben 7 assessori (compresi i 2 assessori in quota SEL) dell’attuale giunta di Giuliano Pisapia saliti senza indugio sul carro. Il movimento arancione, giubilato da riconoscimenti importanti in giunta e nei posti di potere, presi per la loro “distanza dalla politica di professione” passa armi e bagagli sul carro Renziano. Con il “tengo famiglia” dell’italietta, finisce l’essenza dell’esperienza di Giuliano Piaspia e del suo centro sinistra.
L’opposizione interna alle primarie al nascente carro Renziano, prova a candidare il vice sindaco Balzani e l’assessore Majorino, ma divisi sono sostanzialmente ininfluenti. Anzi, serpeggia sempre più il sospetto in molti ambienti politici e dell’informazione, che dopo tutto ci si trovi di fronte ad una commedia delle parti, per giubilare l’arma spuntata delle “primarie” verso il popolo, ma che poi ci si sia già accordati nell’essenza del futuro governo. Sarebbe un classico del macchiavellismo dei “salotti bene” in salsa milanese. Le polemiche tra tifoserie sul web sono feroci e il ricordo dell’onda arancione del 2011, del movimento di opinione civico sbiadisce in colori indistinti.
Ciò che nasce e sostituisce il centro sinistra di Giuliano Pisapia, al di là dei belletti, del marketing politico e degli interessi di bottega, sono un coacervo di nuovi interessi. Il ritorno in pompa magna di una alleanza tra il potere dell’area post-socialista, il cattolico di CL e Compagnie delle Opere e quel sistema di affari cooperativo innervatosi nel periodo post-diesse. A Milano questi poteri consociativi erano da sempre presenti nell’era berlusconiana e vogliono un nuovo protagonismo. Si dirà che si esagera, ma ai più attenti e sinceri osservatori della politica e del potere milanese, quanto sta succedendo non sfugge certamente. La recente apertura alle primarie a Scelta Civica da parte di Sala, testimonia i movimenti in corso. Questo rappresenta l’ascesa di Giuseppe Sala, il trionfatore di Expo i cui conti economici e “buchi” relativi ancora non sono noti. In sintesi il nuovo “partito della nazione” in salsa meneghina.
Di fronte a questo scenario, la sinistra milanese è certamente divisa. SEL persegue pervicacemente un centro sinistra che non c’è più, anche a costo di lacerazioni interne pubbliche (l’assessore Tajani, che fa parte della della direzione nazionale di SEL di è pronunciata a favore di Sala) e difficilmente potrà staccarsi da questa loro storia. Si consumeranno nonostante gli strepiti lì dentro e con buona pace delle velleità a costruire il “nuovo partito della sinistra”. Senza il centro sinistra l’area di opinione e militanza di SEL, appare sbandata e incapace di concepire un percorso diverso.
La sinistra rappresentata principalmente da Rifondazione, Possibile, l’Altra Europa (ma anche settori sindacali della CGIL, comitati, associazioni), il 15 dicembre rompendo gli indugi verso l’attendismo di SEL, ha avviato (riempiendo la Camera del Lavoro 500 partecipanti), un percorso partecipato per costruire l’alternativa al partito della nazione e al nuovo sistema di potere in costruzione. Un’alternativa non minoritaria, che guarda anche a quanto di positivo ha fatto l’amministrazione di Giuliano Pisapia, ma netta nei contenuti e nelle proposte di governo. Un’alternativa che dialoga con le esperienze civiche, radicali e socialiste, movimenti territoriali e della critica ad Expo, che spesso erano in conflitto sui singoli provvedimenti e pratiche dell’amministrazione Pisapia. Un’alternativa “Voci per una Milano in Comune”, che presto dopo le assemblee territoriali, saprà trasformarsi in proposta programmatica, di lista e di candidatura alternativa, diffondendosi anche nelle 9 future municipalità.
La “Milano in Comune” in costruzione, guarda al futuro di una sinistra plurale, che sappia compenetrarsi ad altre esperienze, lasciando aperte tutte le porte e il ruolo di protagonista ai quanti dopo il 7 febbraio (data delle primarie) non vorranno consumarsi a rimorchio dei nuovi poteri. Una sinistra che avrà certamente dei limiti e a cui spetta un compito difficile perché divisa, ma che potrà rappresentare un diverso percorso perché curiosa del futuro e non più orfana di un centro sinistra che non c’è più.
Grazie per le visite!
banda http://www.adelebox.it/