Migranti, Msf accusa la Ue: «In campi ufficiali in
Libia stupri e torture, leader complici»
«Quella che ho visto in Libia è la forma più estrema di sfruttamento degli
esseri umani» basata «sul sequestro, la violenza carnale, la tortura e la
schiavitù» e «i leader europei sono complici» dello sfruttamento mentre «si
congratulano del successo perché in Europa arriva meno gente» dall'Africa. È
con queste parole di dura accusa che la presidente internazionale di Médecins
sans Frontieres, Joanne Liu, ha aperto una conferenza stampa tenuta a Bruxelles
dopo la pubblicazione della lettera aperta inviata ai leader europei.
Reduce da una visita in Libia, durante la quale ha avuto accesso al centro
di detenzione 'ufficiale' di Tripoli - dove vengono portate le persone raccolte
dalla guardia costiera libica nelle acque territoriali - Liu ha riferito gli
orrori visti affermando - ad esempio - che «le donne incinta sono oggetto di
violenza sistematica». Ha inoltre citato il caso di una persona portata in
ospedale per grave malnutrizione: «Ci è voluto un mese per farlo guarire, ma
poi è stato riportato nel campo a soffrire di nuovo la fame».
«I governi europei stanno alimentando il business della sofferenza della
Libia»: è il titolo della lettera aperta scritta da Joanne Liu ai governi dei
28 chiedendo essenzialmente che invece dei finanziamenti per bloccare le rotte,
vengano aperte «vie per l'attraversamento sicuro e legale delle frontiere». «La
detenzione di migranti e rifugiati in Libia è marcia al nocciolo. Deve essere
chiamata per quello che è: una fiorente impresa del sequestro di persona, della
tortura e dell'estorsione. Ed i governi europei hanno scelto di tenere la gente
in questa situazione. La gente - è scritto in uno dei passaggi della lettera -
non può essere riportata indietro in Libia, né può essere rinchiusa lì».
«La gente è trattata come una merce da sfruttare. Le persone sono stipate
in stanze, buie, luride, senza alcuna ventilazione e costrette a vivere una
sull'altra» ha scritto Liu nella lettera-denuncia ai governi, ricordando che
nelle sue operazioni di ricerca e soccorso in mare Msf «è stata colpita dalla
guardia costiera libica finanziata dalla Ue e ripetutamente accusata di
collusione con i trafficanti», Liu chiede: «Ma chi è colluso con i trafficanti?
Quelli che cercano e salvano le persone o quelle che permettono che le le
persone sia trattate come merci da imballare e vendere?».
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