10 novembre,
riempiamo la piazza delle/gli indivisibili
Stefano
Galieni*
Mancano
pochi giorni alla prima manifestazione nazionale indetta contro questo governo
e contro le sue politiche razziste, che colpiscono i più deboli, chi si oppone,
chi non accetta un ritorno ad una società patriarcale prenovecentesca, e
all’apartheid diffuso. Una manifestazione nata timidamente, attorno a compagne
e compagni diversi nelle loro appartenenze politiche e con storie spesso
entrate in conflitto ma che, di fronte al governo Salvini, perché di questo si
tratta, stanno trovando la forza di unire gli sforzi.
Di questo
mondo frammentario e plurale, che dovrà sicuramente compiere dei passi in
avanti in termini di analisi e di riflessioni politiche, ma che ritiene
importante riprendere la parola qui ed ora, Rifondazione Comunista è parte
integrante e considerata preziosa.
Il 10
novembre a Roma, (Partenza alle ore 14.00 da Piazza della repubblica e arrivo a
Piazza S.Giovanni), devono essere tante e tanti le compagne e i compagni di
Rifondazione comunista a
costruire un unico grande spezzone con le nostre bandiere. Non per una semplice ragione di affermazione di identità e non solo per ritrovarci finalmente in un momento comune di mobilitazione. Ma perché la nostra storia antirazzista ci rende indispensabili alla crescita di un movimento aperto, capace di contaminare e contaminarsi, in grado di stabilire le nette connessioni fra razzismo,
xenofobia e sfruttamento. Saremo in piazza per portare le nostre parole contro le diseguaglianze sociali prodotte dalle politiche neoliberiste di cui la condizione di subalternità che si impone a migranti e rifugiati è la cartina di tornasole per definire l’impianto sociale imposto dalle classi dominanti. Una gerarchia rigida che separa radicalmente chi ha il diritto di prendersi tutto da chi non deve aver diritto a nulla. Chi deve continuamente temere di essere
sottoposto a sgomberi, provvedimenti
repressivi come i Daspo, condanne per disobbedienza civile e sociale da chi
commette nell’impunità più assoluta crimini contro l’umanità, rimandando
profughi nei lager libici o sottraendo risorse della collettività per fini
privati. Una manifestazione che nel voler rappresentare l’opposizione alle 80
pagine di odio puro del Decreto Salvini, intende mettere sullo stesso piano
sfruttate e sfruttati a partire da condizioni individuali e sociali, da
discriminazioni subite sul posto di lavoro o nella ricerca di un alloggio, di
un reddito, del diritto ad un futuro.
La storia stessa di Rifondazione
Comunista, di cui dovremo sovente essere più orgogliosi, racconta di come
spesso siamo stati fra i pochi a tentare di interpretare i bisogni degli
oppressi, senza voler costruire divisioni, gerarchie, senza accettare la
religione neoliberista che ci vuole perennemente divisi. Occorre allora e anche
in tempi brevi un nostro scatto d’orgoglio. Portiamola in piazza insieme questa
nostra storia il10 novembre,
portiamola pensando al presente e al futuro di
questo paese, di questa Europa ma anche di questo nostro prezioso partito.
Portiamola sapendo di non essere autosufficienti, volendo continuare a batterci
per una alleanza concreta di tutte le forze antiliberiste e anticapitaliste, ma
senza rinunciare alle nostre prerogative, al nostro ruolo.
costruire un unico grande spezzone con le nostre bandiere. Non per una semplice ragione di affermazione di identità e non solo per ritrovarci finalmente in un momento comune di mobilitazione. Ma perché la nostra storia antirazzista ci rende indispensabili alla crescita di un movimento aperto, capace di contaminare e contaminarsi, in grado di stabilire le nette connessioni fra razzismo,
xenofobia e sfruttamento. Saremo in piazza per portare le nostre parole contro le diseguaglianze sociali prodotte dalle politiche neoliberiste di cui la condizione di subalternità che si impone a migranti e rifugiati è la cartina di tornasole per definire l’impianto sociale imposto dalle classi dominanti. Una gerarchia rigida che separa radicalmente chi ha il diritto di prendersi tutto da chi non deve aver diritto a nulla. Chi deve continuamente temere di essere
*Resp Pace,
Movimenti e Immigrazione (PRC-S.E.)
P.S. per
ulteriori adesioni 10novembre18@gmail.com Per informazioni ulteriori Pagina fb
indivisibili o mail a stefano.galieni@rifondazione.it
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