mercoledì 24 ottobre 2018

NÉ CON LA COMMISSIONE U.E., NÉ CON IL GOVERNO. CI VUOLE UN’ALTERNATIVA


Né con la Commissione U.E.,
né con il governo.
Ci vuole un’alternativa

Siamo stati gli unici a scendere in piazza nel 2012 contro il Fiscal Compac, sin dalla sua approvazione l’abbiamo considerato una follia.
Non concordiamo dunque in nessun modo con la Commissione UE che boccia la manovra del governo, in nome della prosecuzione dell’austerity.
Ma non concordiamo neppure con una manovra che premia gli evasori con un nuovo condono, diminuisce ancora le imposte sui profitti mentre non dà nulla alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti, fa nuovi e pesanti tagli che vanificano la propaganda sugli investimenti, non si preoccupa in nessun modo di creare nuova occupazione.
Persino il “reddito” diventa una misura che obbliga ad accettare qualsiasi lavoro e che forse si tradurrà in ulteriori ingenti trasferimenti di risorse alle imprese.
Mentre sulle pensioni, in attesa di conoscere il merito effettivo dei provvedimenti ad oggi ignoti, quota 100 (che poi diventa 101, 102,  ) non  è l’abolizione della Fornero e non dà soluzioni né alle donne, né ai giovani.
Ovviamente su tutto, siamo ancora in attesa dei testi.
Intanto lavoriamo per un’alternativa che sconfigga realmente le disuguaglianze: contrasto alla grande evasione, progressività del prelievo, patrimoniale sulle grandi ricchezze, un piano per il lavoro e la riconversione ecologica dell’economia, taglio alle spese militari, un vero reddito minimo, la reale abolizione della legge Fornero». 23 ottobre 2018

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