Né con la
Commissione U.E.,
né con il
governo.
Ci vuole
un’alternativa
Siamo stati
gli unici a scendere in piazza nel 2012 contro il Fiscal Compac, sin dalla sua
approvazione l’abbiamo considerato una follia.
Non
concordiamo dunque in nessun modo con la Commissione UE che boccia la manovra
del governo, in nome della prosecuzione dell’austerity.
Ma non
concordiamo neppure con una manovra che premia gli evasori con un nuovo
condono, diminuisce ancora le imposte sui profitti mentre non dà nulla alle
lavoratrici e ai lavoratori dipendenti, fa nuovi e pesanti tagli che vanificano
la propaganda sugli investimenti, non si preoccupa in nessun modo di creare
nuova occupazione.
Persino il
“reddito” diventa una misura che obbliga ad accettare qualsiasi lavoro e che
forse si tradurrà in ulteriori ingenti trasferimenti di risorse alle imprese.
Mentre sulle
pensioni, in attesa di conoscere il merito effettivo dei provvedimenti ad oggi
ignoti, quota 100 (che poi diventa 101, 102, ) non è
l’abolizione della Fornero e non dà soluzioni né alle donne, né ai giovani.
Ovviamente
su tutto, siamo ancora in attesa dei testi.
Intanto
lavoriamo per un’alternativa che sconfigga realmente le disuguaglianze:
contrasto alla grande evasione, progressività del prelievo, patrimoniale sulle
grandi ricchezze, un piano per il lavoro e la riconversione ecologica
dell’economia, taglio alle spese militari, un vero reddito minimo, la reale
abolizione della legge Fornero». 23 ottobre 2018
Nessun commento:
Posta un commento