Caro Pippo,
rimarrai tra di noi
di Ezio Locatelli -
Provo un
profondo senso di tristezza nel pensare che Pippo Torri non c’è più. Lo avevo
sentito non molto tempo fa in occasione degli 80 anni appena compiuti. Qualcuno
potrebbe pensare a tanti anni, ma per quanti l’hanno conosciuto Pippo è rimasto
eguale, impresso per i suoi anni di stupenda militanza politica. Lo conobbi nel
1985, anno in cui venne candidato nella lista di Democrazia Proletaria, come
indipendente, nel collegio elettorale di Bergamo per il Consiglio regionale
della Lombardia. Pippo veniva dal mondo cattolico e sindacale. Una volta eletto
lo tempestai di proposte e richieste politiche. Finalmente avevamo la
possibilità di avere un portavoce in Consiglio regionale riguardo le tante
lotte di cui eravamo promotori o partecipi a livello territoriale. Pippo fu
questo e tanto altro. Non mancò mai di essere presente in una miriade di
iniziative di mobilitazione in tema di lavoro, di difesa del territorio, della
sanità pubblica. Una su tutte, la lotta decennale contro lo scempio della
miniera di Parzanica. Proverbiali le sue venute e sudate in bici da corsa,
lassù in montagna, prima di ogni manifestazione o assemblea contro l’apertura
della miniera di marna da cemento.
Poi sono
stati gli anni di Rifondazione Comunista in cui ci siamo trovati lungamente
insieme negli organismi dirigenti del partito a livello regionale, in Consiglio
regionale. Lungamente insieme a condividere le stesse passioni, le stesse
battaglie politiche e sociali. In particolare l’impegno di Pippo è legato alle
battaglie contro la privatizzazione della sanità in Lombardia, contro i tanti
scandali e sprechi di denaro pubblico che il modello privatistico-affaristico
di Formigoni – modello Forza Italia-Lega Nord – ha ingenerato in tutta la
regione. Un modello perverso contro cui abbiamo combattuto senza sosta ben
sapendo che avrebbe aperto la strada a ruberie di ogni sorta. Storie dell’altro
ieri che memoria politica corta e una certa propensione alla rottamazione
vorrebbero relegare nel dimenticatoio. Pippo è stato uno dei compagni migliori
che abbia avuto modo di conoscere. Mite, altruista, generoso, al tempo stesso
tenace e fermo nella sua volontà di andare avanti nella lotta per un mondo
migliore. La sua vita, la sua storia, le sue battaglie rimarranno come un dono
prezioso per tanti di noi che l’hanno conosciuto e hanno avuto la fortuna di
fare con lui un tratto di strada di impegno politico.
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