Le misure
proposte dal governo Gentiloni sulle pensioni sono inaccettabili.
Invece di
bloccare per tutte le lavoratrici e i lavoratori la follia di un ulteriore
aumento dell’età pensionabile, si continua a procedere con eccezioni che
interessano un numero limitatissimo di persone.
Per quel che
ci riguarda continuiamo a batterci per la cancellazione della controriforma
Fornero, che ha portato l’Italia ad avere l’età di pensionamento più alta
d’Europa, e che sta producendo danni devastanti a tutta la società.
Danni alla
vita di chi è in produzione a cui si chiede di continuare a lavorare in età
avanzata, danni alle donne penalizzate dal lavoro di cura che ancora
ingiustamente grava su di loro, danni ai giovani: non solo nelle pensioni
future ma nella loro possibilità di accedere ad un lavoro dignitoso oggi.
Continuiamo
a sottolineare il dato folle che vede in meno di tre anni l’aumento di 1
milione di occupati ultracinquantenni, largamente addebitabile alla legge
Fornero, mentre parallelamente dilaga la precarietà. Gli adulti/anziani sono
inchiodati al lavoro, mentre ai giovani non restano che i “lavoretti” poveri,
senza diritti né prospettive.
E
continuiamo a ribadire che la sostenibilità del sistema previdenziale non
c’entra nulla: il rapporto tra contributi versati e pensioni erogate al netto
delle tasse e dell’assistenza è in attivo dal 1996 e nel 2015 questo attivo è
stato di oltre 25 miliardi di euro.
C’entra
invece la scelta di continuare a fare cassa sulle pensioni: inaccettabile in un
paese in cui l’evasione fiscale ammonta a oltre 110 miliardi annui ed in cui il
5% più ricco della popolazione ha un terzo della ricchezza complessiva. I soldi
si prendano di lì!
Saremo in
piazza il 2 dicembre con la Cgil, sosteniamo lo sciopero degli straordinari,
della flessibilità e dei turni indetto dalla Fiom.
E’ necessario un percorso di
mobilitazione e conflitto vero. La misura è colma.
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