lunedì 9 gennaio 2017

ELEONORA FORENZA (ALTRA EUROPA-GUE/NGL) ALLE AGLI ATTIVISTE/I DEL M5S

Alle attiviste e agli attivisti del M5S sulla consultazione per adesione ai Liberali
di Eleonora Forenza europarlamentare Altra Europa – Gue/Ngl

Alle attiviste e agli attivisti M5s
Oggi e domani il M5s è chiamato a una consultazione sul futuro della sua delegazione nel Parlamento europeo. Dopo la crisi del “matrimonio di interesse” con lo xenofobo Ukip di Farage, l’opzione sui cui si chiede un pronunciamento è il gruppo dei liberali, ALDE. Si passerebbe con un click dalla alleanza coi sostenitori della Brexit ad una posizione federalista sull’Europa.
In questa prima parte della legislatura c’è un solo gruppo che ha sempre e coerentemente votato contro le politiche neoliberiste e di austerità di questa UE e contro la grande coalizione: si chiama GUE/NGL, ed è composto dalle forze della sinistra europea e altre forze alternative come Podemos, a cui i M5s hanno detto di ispirarsi. Moltissime volte i deputati M5s hanno votato come noi della GUE, più che con i colleghi del loro stesso gruppo parlamentare, anche perché, fortunatamente, la delegazione europea dei M5s non è attraversata dalle pesanti ombre xenofobe delle posizioni di Grillo.
Grillo però preferisce trattare con l’Alde, portando avanti l’ennesima contraddizioni tra le parole “antisistema” e i fatti. Il gruppo Alde ha fatto e fa organicamente parte della grande coalizione con Popolari e Socialisti, è protagonista delle politiche di austerità e principale sostenitore di trattati come CETA TTIP e TISA. E’ una scelta dettata solo dalla convenienza nella formazione del gruppo parlamentare? O in fondo il M5s non mette in discussione le politiche neo-liberiste e le disuguaglianze drammatiche che esse producono? Se la scelta definitiva del movimento fosse per l’Alde, si confermerebbe che né di destra né di sinistra in realtà significa di centro-destra: cioè una scelta per convenienza e dalla parte del neoliberismo. Ci auguriamo che le attiviste e gli attivisti smentiscano la deriva del movimento, che sembra oscillare tra xenofobia e ultraliberismo.

Perché per costruire una Europa della democrazia, della partecipazione e dei diritti non basta la retorica di uno, servono azioni concreti e comportamenti coerenti di molte e molti.

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