venerdì 2 settembre 2011

IL CASO PENATI E LE ANIME BELLE…




IL CASO PENATI E LE ANIME BELLE…

Il "povero" Penati è sulla graticola e il suo destino politico è comunque segnato. Una "cultura" di governo del centro sinistra, fatta di ammiccamenti ai poteri forti, agli interessi della Compagnia delle Opere di CL, all'uso spregiudicato e saccheggio del territorio, che qualcuno definiva "modernità", è ormai finita. Almeno politicamente. Fà una certa impressione vedere Penati, lo "sceriffo di sinistra", quello che "basta coi comunisti", il "modernizzatore" che non voleva la "falce e martello" perchè "rompono i coglioni", quello che ammiccava ai leghisti contro i ROM, finire nella polvere della politica con ignomidia. Ma l'impressione si traduce in nausea nel vedere gli opportunisti di mestiere che nella sinistra abbondano. Fino a poco tempo fa, era lui il Penati, che decideva le politiche (il che fare) e conseguentemente anche le alleanze elettorali. Cosi è stato nelle elezioni per la Provincia di Milano e alle ultime Regionali lombarde. Trombature sonore per il centro sinistra. Dove erano le "anime belle" della politica di sinistra, che oggi si sbracciano contro Penati? Dove "sono stati finora", quelli che lo hanno sostenuto alle Provinciali e Regionali "turandosi il naso" pur di vedere assicurato il loro consigliere in Provincia o in Regione? Appoggiavano Penati con entusiasmo. La sinistra radicale, i comunisti sono stati gli unici che non hanno mai taciuto, hanno "rotto i coglioni" in nome della trasparenza e del rifiuto dei compromessi con i poteri forti.



Per questa coerenza sono stati esclusi dalle alleanze elettorali e pagato un prezzo politico salatissimo con nessuna rappresentanza in consiglio regionale. Oggi le "anime belle" che si agitano contro Penati, tranquilli nei loro seggi e dimentichi dei loro passati compromessi, forse non dovrebbero dare lezioni e guardare da lontano che la magistratura faccia serenamente il suo corso.

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