lunedì 16 marzo 2009
Il lavoro è un diritto , di lavoro si vive : no ai licenziamenti
Non sappiamo di questa terribile crisi globale quanto durerà e quanto sarà profonda , sappiamo però che già oggi origina una drammatica emergenza sociale : per nessuno è più garantito il posto di lavoro , tutti sono a rischio. La paura e la preoccupazione per il futuro investe molte realtà produttive , grandi e piccole , se ne parla in famiglia , sta nella testa di molti lavoratori e lavoratrici , tutti pensano a come cavarsela , e se è possibile cavarsela. Nella sola Milano sono oltre 500 le aziende metalmeccaniche in cassa integrazione , per molte il rischio assai concreto à che si tratti dell’anticamera del licenziamento . Tutte le categorie sono investite dalla crisi , ogni giorno centinaia sono i nuovi disoccupati , di piccole e piccolissime imprese , del commercio , del tessile , della ristorazione , non fanno notizia , sono colpiti i precari ,e i giovani , che restano a casa dei genitori e aspettano , e chi ha superato i 40 anni ha più probabilità di vincere al lotto che di essere assunto.
E’ un allarme generale. Occorre un risposta generale , occorre la mobilitazione e l’impegno di tutte le forze sociali e sindacali e politiche . Il Governo sposta poteri a vantaggio suo e della Confindustria , attacca il diritto di sciopero , costituzionalmente tutelato , aggredisce la Cgil , con l’accordo separato sulla contrattazione , propone di innalzare l’età della pensione per le lavoratrici , non affronta alcuno dei problemi che angosciano la società che lavora e che produce. Non detassa i salari medi e bassi , non conduce la lotta all’evasione fiscale ( valutata oltre 100 miliardi , cifra record d’Europa ) , ma anzi invita ad allentare i controlli . E’certo urgente che gli ammortizzatori sociali siano estesi a tutti , si tratta di garantire condizioni di dignitosa sopravvivenza , ma non basta : occorrono politiche attive del lavoro , investimenti e intervento pubblico finalizzato alla difesa delle realtà produttive e dei livelli occupazionali , all’innovazione , alle tecnologie dell’energia pulita ( il Governo rilancia invece il nucleare). Il rischio vero , anche a Milano e provincia è che decine o centinaia di fabbriche chiudano , un crollo delle attività produttive sarebbe irrecuperabile , questa “non eredità” lasceremmo alle nuove generazioni. Nella crisi si devono creare e non cancellare posti di lavoro .
Questo è il senso delle molte lotte dei lavoratori nella nostra città , che difendono l’occupazione . Ed è anche l’obiettivo della lotta dell’INNSE , emblematica : i 49 lavoratori licenziati da mesi respingono la minaccia di chiusura e presidiano la fabbrica , la loro vittoria sarebbe importante e significativa per tutti .
RIFONDAZIONE COMUNISTA
è impegnata a sostegno delle rivendicazioni di queste lotte , che richiedono per vincere il comporsi di un fronte ampio di forze , che saldi le dimensioni sindacale e politica , forte nell’opporsi alla politiche di governo e Confindustria , che difenda il sindacalismo democratico e conflittuale , che risponda al bisogno di unità nella lotta che è sentito come decisiva dai lavoratori , che mobiliti la città in difesa di un valore : il lavoro .
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