mercoledì 24 dicembre 2008
BUONE FESTE
Il circolo di Rifondazione Cumunista di Vimdorone augura un felice Natale ed un anno ricco di tante vittorie.
sabato 20 dicembre 2008
STRAORDINARIO RISULTATO – 280 KG DI PASTA, PANE E RISO DISTRIBUITI A VIMODRONE (MI) - CONTRO IL CAROVITA
C'è chi ha le "mani in pasta" e chi la pasta la distribuisce a prezzi calmierati. Mentre la questione morale imperversa evidenziando il bipolarismo degli affari, il PRC scende in campo contro il carovita denunciando le speculazioni sui generi di prima necessità, chiedendo il prezzo politico per i generi alimentari di largo consumo, l'aumento di salari e pensioni, l'allargamento degli ammortizzatori sociali per tutti.La drammaticità dell'attuale crisi economica, è arrivata a coinvolgere non solo i consumi e l'occupazione ma anche lo stesso andamento degli investimenti delle imprese, come sottolinea l'Istat.La debolezza strutturale di salari e pensioni, arrivati a livelli infimi, e l'espulsione dal ciclo produttivo di migliaia di lavoratori, privi delle necessarie garanzie occupazionali, dovrebbe richiedere misure straordinarie, da parte del governo.Le compagne ed i compagni del PRC di Vimodrone con lo straordinario risultato della distribuzione di 280 kg di pane, pasta e riso dimostrano che è possibile calmierare i prezzi.
ORA DIAMO IL VIA ALLA COSTRUZIONE DEI GAP (GRUPPI DI ACQUISTO POPOLARE).
Buon Natale e buone feste.
PRC VIMO
Grande Vittoria al parlamento europeo: bloccata la direttiva sull'orario di lavoro
Strasburgo, 17 dicembre 2008 - «Con una serie di voti a maggioranza qualificata, oltre 400 voti, il Parlamento Europeo ha approvato diversi emendamenti che modificano in profondità il testo proposto dalla Commissione Europea e dal Consiglio: è stata cancellata la possibilità di prorogare fino alle 65 ore l'orario di lavoro.
Non solo é stata bocciata quindi l'estensione dell'opting-out, (prolungamento dell'orario di lavoro anche con accordi individuali) ma questo dovrà essere cancellato, nelle nazioni dove é già attivo, entro 36 mesi.
È stato riconosciuto come tempo di lavoro il tempo di guardia (ad esempio per il personale sanitario, i vigili del fuoco e tante altre categorie) in sintonia con quanto stabilito dalla Corte Europea e in contrasto con quanto chiesto dal Consiglio.
Più in generale é stato bocciato il tentativo di distruggere gli accordi collettivi e quindi di portare un profondo attacco alle organizzazioni sindacali.
Ora il testo così emendato sarà sottoposto alla discussione congiunta della Commissione, del Consiglio e del Parlamento rappresentato dal relatore (il cosiddetto "comitato di conciliazione"), in quella sede o Commissione Consiglio accetteranno un testo che tiene conto degli emendamenti votati dal Parlamento, oppure, in assenza di un accordo sarà destinata a decadere; anche in previsione della conclusione della legislatura».
Vittorio Agnoletto europarlamentare PRC/Sinistra Europea
Non solo é stata bocciata quindi l'estensione dell'opting-out, (prolungamento dell'orario di lavoro anche con accordi individuali) ma questo dovrà essere cancellato, nelle nazioni dove é già attivo, entro 36 mesi.
È stato riconosciuto come tempo di lavoro il tempo di guardia (ad esempio per il personale sanitario, i vigili del fuoco e tante altre categorie) in sintonia con quanto stabilito dalla Corte Europea e in contrasto con quanto chiesto dal Consiglio.
Più in generale é stato bocciato il tentativo di distruggere gli accordi collettivi e quindi di portare un profondo attacco alle organizzazioni sindacali.
Ora il testo così emendato sarà sottoposto alla discussione congiunta della Commissione, del Consiglio e del Parlamento rappresentato dal relatore (il cosiddetto "comitato di conciliazione"), in quella sede o Commissione Consiglio accetteranno un testo che tiene conto degli emendamenti votati dal Parlamento, oppure, in assenza di un accordo sarà destinata a decadere; anche in previsione della conclusione della legislatura».
Vittorio Agnoletto europarlamentare PRC/Sinistra Europea
venerdì 12 dicembre 2008
Noi la crisi non la paghiamo
SALGONO I PREZZI, SCENDE IL POTERE D’ACQUISTO DI SALARI E PENSIONI A Milano, in un anno il prezzo della pasta è aumentato del 26,4%, sono aumentati il pane, la carne, i trasporti, le bollette di luce e gas e per molti c’è il mutuo della casa da pagare, che è aumentato, come tutto il resto.Non se ne può più. Un terzo delle famiglie fa fatica ad arrivare a fine mese e in sei anni il reddito procapite degli italiani è crollato del 13% rispetto agli altri paesi europei (rapporto ISTAT 2007). Queste cose le sanno tutti, le dicono tutti, anche la Confindustria e la Banca d’Italia, ma la busta paga è sempre più leggera e le condizioni di lavoro, la precarietà, l’incertezza per il futuro sono sempre più pesanti da sopportare. Va sempre peggio.E’ TEMPO DI DIRE BASTA, E’ TEMPO DI REAGIRE. SABATO 20 DICEMBRE, DALLE 9.30 ALLE 12.00 IN PIAZZA VITTORIO VENETO, (FRONTE CHIESA), DISTRIBUZIONE DI PANE, PASTA DI BENEVENTO E RISO DEL PARCO SUD A 1 EURO AL KG., A DIMOSTRAZIONE CHE VOLENDO I PREZZI POSSONO ESSERE CALMIERATI.
mercoledì 10 dicembre 2008
Appello FIOCCO NERO CONTRO MORTI SUL LAVORO - dal 6 al 12 dicembre
Appello FIOCCO NERO CONTRO MORTI SUL LAVORO - dal 6 al 12 dicembre Appello FIOCCO NERO CONTRO MORTI SUL LAVORO - dal 6 al 12 dicembre prcvimo UN FIOCCO NERO CONTRO LE MORTI SUL LAVORO Il 6 dicembre dello scorso anno le fiamme della fonderia Thyssen a Torino, bruciarono la vita di sei lavoratori, giovani lavoratori che persero il loro futuro, per sempre. Una così grande tragedia, la sofferenza dei famigliari, dei compagni di lavoro, di tutti, fu un grido che non si poteva non ascoltare, ci disse che quando di lavoro si muore la società intera porta una ferita profonda, ci disse ciò che già sapevamo: ogni giorno vi sono morti, ogni giorno gli incidenti sono migliaia, di lavoro ci si ammala e l'amianto ha ucciso e uccide ancora. Sono lavoratori italiani, rumeni, curdi, slavi, indiani e di tante altre parti del mondo. Il popolo degli invisibili, del lavoro nero, le vittime ignote pagano il prezzo più alto. Nulla rende la vita più precaria della morte. Dicemmo allora: mai più morti sul lavoro, non si può restare indifferenti, rifiutiamo l'assuefazione. Lanciammo una campagna per il diritto alla dignità e alla vita sul lavoro. Ci mobilitammo. Ricordate la catena umana in Piazza del Duomo? Il nostro sentire comune? Oggi diciamo che non abbiamo dimenticato e perciò proponiamo di far ancora sentire la nostra voce rivolta al mondo del lavoro, la voce di quanti ancora nutrono sentimenti di solidarietà, di appartenenza, capaci di indignarsi. Proponiamo che nella settimana che va dal 6 dicembre (anniversario della tragedia della Thyssen), al 12 dicembre (giornata di mobilitazione dei lavoratori e lavoratrici per lo sciopero generale, che auspichiamo sia anche di popolo), vengano assunte iniziative, anche simboliche, alle quali tutte e tutti possono partecipare e autorganizzare. Iniziative che segnino la nostra ribellione e la volontà di impedire che la strage continui, che ogni giorno si ripetano i drammi, che dicano a noi stessi e a tutti: ciascuno faccia la sua parte. Mai più morti sul lavoro! In particolare proponiamo che dal 6 al 12 dicembre (giorno dello sciopero generale): - ognuno porti un fiocco nero intorno al braccio, sulla giacca o sulla borsa, come segno di lutto e di indignazione contro le morti sul lavoro; - nelle sedi istituzionali vengano assunti impegni per il futuro e atti simbolici per sottolineare quanto sconvolgente sia il susseguirsi di morti e incidenti, e consiglieri e assessori portino un fiocco nero durante una seduta. Questa settimana di impegno su questo terreno, organico a tutti gli obiettivi dello sciopero generale, sarà utile per valorizzare quanto già è stato fatto, in questo anno, per contrastare lo stillicidio di vite e in difesa della salute, a tutti i livelli: numerose infatti sono state le iniziative di sensibilizzazione nella società, nelle scuole e nelle istituzioni a tutti i livelli, dalle zone del decentramento al livello nazionale, con l'approvazione del Testo unico per la sicurezza sul lavoro, che va difeso dagli attacchi di Governo e Confindustria, e la legge fa finanziata e applicata. E in particolare sarà utile per non fermarci, molto resta da fare: va costruita una diffusa coscienza nella società, la base per poter dire un giorno: " il dramma delle morti sul lavoro appartiene al passato". Questa nostra "piccola" proposta ha il senso di sollecitare la visibilità di un sentire comune, di valorizzare la politica dei contenuti e dei valori di giustizia sociale che così gravemente sono aggrediti e scossi. È un'idea, se sarà da molti condivisa e praticata diventerà un fatto. Franca Rame, Dario Fo, Franco Calamida, Antonio Pizzinato, Nerina Benuzzi, Paolo Cagna Ninchi, Chiara Cremonesi, Mariolina De Luca Cardillo, Francesco Francescaglia, Guido Galardi, Patrizia Granchelli, Antonio Lareno, Pierfrancesco Majorino, Roberto Mapelli, Ettore Martinelli, Maria Grazia Meriggi, Arnaldo Monga, Emilio Molinari, Massimo Molteni, Carlo Monguzzi, Antonello Patta, Basilio Rizzo, Tiziana Vai
IL PRC PER LA DIFESA DEL PARCO SUD. NO ALLA CEMENTIFICAZIONE
COMUNICATO STAMPA
IL PRC PER LA DIFESA DEL PARCO SUD. NO ALLA CEMENTIFICAZIONE
La delibera approvata martedì 9 dicembre dal consiglio direttivo del Parco Agricolo Sud Milano, apre pericolosamente la strada alla cementificazione del più importante polmone verde dell’area metropolitana milanese.
Se la proposta di variante normativa del Piano Territoriale di coordinamento del Parco Agricolo Sud Milano inerente “Aree di ricomposizione dei margini urbani e di riqualificazione paesistica ed ambientale, di interesse pubblico e di riassetto urbanistico” venisse infatti adottata dal consiglio provinciale, i comuni del Parco potranno costruire su aree attualmente vincolate ad uso agricolo dimostrando soltanto la presunta utilità locale o sovracomunale degli interventi e concedendo in cambio opere di compensazione ambientale (monetizzabili).
Sebbene le aree interessate da possibili trasformazioni non potranno superare l’1,5% del territorio comunale compreso nel perimetro del Parco, con un limite massimo di 15 ettari per comune, ciò comporterà comunque la perdita complessiva, non certo irrisoria, di almeno 500 ettari di territorio fino ad oggi sottratto alla speculazione edilizia e alla cementificazione.
Dopo la recente estensione anche al territorio del Parco Sud di criteri non escludenti la localizzazione di inceneritori, oggi ci troviamo quindi di fronte ad una nuova minaccia per l’integrità e la straordinaria funzione ambientale, sociale ed economica del parco.
Il PRC ritiene che quanto deliberato dal consiglio direttivo del Parco Agricolo Sud Milano sia un grave errore politico e chiede a tutte le forze politiche della maggioranza di rivedere tale decisione. Chiede a tutte le forze della sinistra e ambientalista di opporsi con il voto contrario nei due appuntamenti istituzionali fondamentali: il prossimo 19 dicembre quando l’assemblea dei sindaci sarà chiamata ad esprimere il proprio parere e, successivamente, in occasione del consiglio provinciale che dovrà adottare il provvedimento. Per queste ragioni Rifondazione Comunista si mobiliterà insieme ai cittadini, alle associazioni e ai comuni, per impedire che questa delibera venga definitivamente approvata.
Milano, 10 dicembre 2008
La Segreteria Provinciale del PRC Milano
Il Gruppo Consiliare PRC della Provincia di Milano
IL PRC PER LA DIFESA DEL PARCO SUD. NO ALLA CEMENTIFICAZIONE
La delibera approvata martedì 9 dicembre dal consiglio direttivo del Parco Agricolo Sud Milano, apre pericolosamente la strada alla cementificazione del più importante polmone verde dell’area metropolitana milanese.
Se la proposta di variante normativa del Piano Territoriale di coordinamento del Parco Agricolo Sud Milano inerente “Aree di ricomposizione dei margini urbani e di riqualificazione paesistica ed ambientale, di interesse pubblico e di riassetto urbanistico” venisse infatti adottata dal consiglio provinciale, i comuni del Parco potranno costruire su aree attualmente vincolate ad uso agricolo dimostrando soltanto la presunta utilità locale o sovracomunale degli interventi e concedendo in cambio opere di compensazione ambientale (monetizzabili).
Sebbene le aree interessate da possibili trasformazioni non potranno superare l’1,5% del territorio comunale compreso nel perimetro del Parco, con un limite massimo di 15 ettari per comune, ciò comporterà comunque la perdita complessiva, non certo irrisoria, di almeno 500 ettari di territorio fino ad oggi sottratto alla speculazione edilizia e alla cementificazione.
Dopo la recente estensione anche al territorio del Parco Sud di criteri non escludenti la localizzazione di inceneritori, oggi ci troviamo quindi di fronte ad una nuova minaccia per l’integrità e la straordinaria funzione ambientale, sociale ed economica del parco.
Il PRC ritiene che quanto deliberato dal consiglio direttivo del Parco Agricolo Sud Milano sia un grave errore politico e chiede a tutte le forze politiche della maggioranza di rivedere tale decisione. Chiede a tutte le forze della sinistra e ambientalista di opporsi con il voto contrario nei due appuntamenti istituzionali fondamentali: il prossimo 19 dicembre quando l’assemblea dei sindaci sarà chiamata ad esprimere il proprio parere e, successivamente, in occasione del consiglio provinciale che dovrà adottare il provvedimento. Per queste ragioni Rifondazione Comunista si mobiliterà insieme ai cittadini, alle associazioni e ai comuni, per impedire che questa delibera venga definitivamente approvata.
Milano, 10 dicembre 2008
La Segreteria Provinciale del PRC Milano
Il Gruppo Consiliare PRC della Provincia di Milano
venerdì 5 dicembre 2008
VERSO LO SCIOPERO DEL 12 DICEMBRE
In preparazione dello sciopero del 12 dicembre, martedì 9 dicembre alle ore 20:45 presso la biblioteca comunale in via Cesare Battisti 56 Vimodrone, l'associazione culturale Punto Rosso e Rifondazione Comunista organizzano la proiezione esclusiva del film "MORIRE DI LAVORO". Interverranno Enzo Greco -CGIL, Enzo Galatiotto - Ass. PUNTO ROSSO Vimodrone, Marco Messineo - P.R.C. Vimodrone
sabato 29 novembre 2008
FUNERALI DI ALICE PATTA
I funerali di Alice si svolgeranno, lunedi 1 dicembre 2008 dalle ore 13:30 presso il CENTRO CARDINAL COLOMBO di Piazza Matteotti Cernusco sul Naviglio (MI) poi a piedi fino al cimitero.
SOLIDARIETA' A DANTE DE ANGELIS
Approvato giovedì 27 novembre 2008 -
favorevoli Vimodrone Sei Tu: Partito Democratico, Costituente Socialista, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani; contrari Io amo Vimodrone: PdL/Forza Italia, Lega Nord, UDC - l'Ordine del Giorno di solidarietà presentato dai Comunisti Italiani, nei confronti del macchinista Rls Dante De Angelis, licenziato lo scorso agosto da Trenitalia Spa per aver denunciato carenze di sicurezza per i lavoratori e i cittadini che utilizzano gli Eurostar.
favorevoli Vimodrone Sei Tu: Partito Democratico, Costituente Socialista, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani; contrari Io amo Vimodrone: PdL/Forza Italia, Lega Nord, UDC - l'Ordine del Giorno di solidarietà presentato dai Comunisti Italiani, nei confronti del macchinista Rls Dante De Angelis, licenziato lo scorso agosto da Trenitalia Spa per aver denunciato carenze di sicurezza per i lavoratori e i cittadini che utilizzano gli Eurostar.
venerdì 28 novembre 2008
SOSPENSIONE DELLA VENDITA DEL PANE
Dato il drammatico evento della scomparsa di Alice l'iniziativa della vendita del pane prevista per domani 29.11.2008 viene sospesa.
CORDOGLIO
Il circolo di Vimodrone è profondamente scosso e si stringe attorno a Nello e Rita per la terribile perdita della figlia Alice
martedì 25 novembre 2008
I PANNICELLI CALDI DEL GOVERNO
GOVERNO, AIUTI ALLE FAMIGLIE. FERRERO: PANNICELLI CALDI
Concluso l’incontro con le parti sociali in vista del Consiglio dei ministri di venerdì. Per Epifani solo manovrare tampone. Confermato lo sciopero generale del 12 dicembre
Prima viene il pareggio di bilancio, poi vengono gli aiuti alle banche, poi la valutazione del sostegno alle imprese e poi gli “aiuti alle famiglie”. “La finanziaria non si tocca” ha tuonato Tremonti all’assemblea del credito cooperativo, come anteprima di quel che sarebbe stato deciso in consiglio dei ministri. Gli aiuti alle banche non sono mai stati in discussione, e il sostegno alle imprese segue a ruota. Ma mentre le decisioni nel merito proteggono a largo raggio banche e imprese con un sostegno a monte per le une e con protezioni mirate per le seconde, per le famiglie non si tratta di redistribuzione del reddito, non si tratta di tassazione delle rendite, non si tratta di detassazione della tredicesima, giammai del salario. Si tratta invece di aiuti in stile social card. 40 euro mensili formato bancomat, con un bonus di 120 euro sotto Natale per anziani e famiglie con bambini sotto i 3 anni e dal reddito inferiore ai 6mila euro annui. Un bonus una tantum a pensionati e nuclei con figli sotto i 20mila euro, compreso tra i 150 e gli 800 euro a seconda del numero dei componenti. Ed è in fase di messa a punto un fondo di garanzia per coprire circa tre rate del mutuo lì dove ci si trovasse nella condizione di non poter pagare. Da restituire con gli interessi, s’intende, oltre al rinnovo del patto con l’abi per la conversione del mutuo a tasso fisso e allungamento del periodo di ammortamento, anche qui con relativi interessi.
Questo è quanto è stato definito nell’incontro a Palazzo Chigi con le parti sociali, a cui hanno partecipato i ministri Sacconi, Scajola, Brunetta, Maroni, Calderoli, Fitto, Prestigiacomo e Matteoli, in vista del Consiglio dei Ministri che si terrà venerdì, nel quale si discuterà anche l’aumento del fondo ammortizzatori sociali in deroga, che dovrebbero essere estesi anche a precari e atipici utilizzando il Fondo sociale europeo, che da 600 milioni potrebbe arrivare fino a 1 miliardo. Altra misura proposta da tremonti è il blocco delle tariffe di luce, gas, ferrovie e autostrade, e probabilmente un punto sulle accise. Sono state invece confermate tutte le misure a favore delle imprese così come richieste nelle settimane scorse dalla presidente di Confindustria Marcegaglia: deducibilità del 10-15% delle quote Irap per la parte legata al costo del lavoro, proroga della detassazione degli straordinari sblocco dei pagamenti delle publbiche amminstrazioni, interventi per evitare la restrizione del credito delle banche in particolare alle piccole imprese.La risposta della Cgil non si è fatta attendere. Il segretario generale Epifani ha ribadito il suo no a misure tampone, e ha confermato lo sciopero generale del 12 dicembre, pur disponendosi ad ascoltare le decisioni della seduta di venerdì. Ma la ricetta anticrisi per la Cgil è di tutt’altro tenore, ed è stata ribadita questa mattina in conferenza stampa. Per il numero uno della Cgil l’uscita dalla crisi si basa su due pilastri: il sostegno alla domanda interna attraverso la riduzione fiscale sui redditi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, e politiche di sostegno all'occupazione. “Abbiamo proposto al Governo una manovra pari allo 0,7% del Pil per il 2008 e altrettanto per il 2009.” “Si tratta di un intervento strutturale – aggiunge Epifani - che può “restituire il drenaggio fiscale a dicembre con le tredicesime” e a gennaio prorogare gli sgravi sui redditi da lavoro dipendente.
Pur consapevole del lieve disavanzo che provocherebbe nell’immediato, Epifani ha ribadito che questo sarebbe recuperato dai successivi effetti positivi. In particolare, le cifre fornite dalla Cgil prevedono una copertura per tale manovra da reperire nei 13 miliardi di mancato drenaggio fiscale relativo alla vecchia Irpef, nelle risorse ottenute da una minor spesa per interessi sul debito pubblico a seguito del taglio dei tassi da parte della Banca centrale europea, e da un “effetto rigenerativo” di tali misure sulla domanda, e dunque sulla crescita del pil, “entro quattro anni”.
Il segretario generale Cgil ha inoltre proposto di dirottare le risorse per la detassazione degli straordinari, circa un miliardo di euro, per dare 417 euro al mese, per sei mesi, a 400 mila precari. “La detassazione degli straordinari non è una misura adatta in tempo di crisi e di contrazione della domanda e, dunque, delle ore lavorate - ha spiegato Epifani - se sospendiamo tale misura per tutta la durata della crisi economica potremmo utilmente impegnare quelle risorse per il finanziamento degli ammortizzatori sociali”.
Altrettanto deciso il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero, che riferendosi alla manovra ha parlato di “pannicelli caldi”, “inutili” perché “anche se approvati, non risolveranno di nulla la pesantezza dei problemi e della crisi economica”. Per Ferrero “Il tipo di interventi che necessitano è di tutt'altro peso e urgenza: bisogna dare almeno 1000 euro a ogni famiglia, generalizzare gli ammortizzatori sociali a tutte le decine di migliaia di lavoratori che - ha proseguito - stanno perdendo il loro posto di lavoro, far recuperare l'inflazione reale a salari e pensioni.” E’ un intervento che richiede ingenti risorse, ha precisato Ferrero, ed è per questo che “è necessario aumentare la tassazione delle rendite come dei grandi patrimoni, istituendo una vera e propria patrimoniale. La crisi – ha concluso - devono pagarla i ricchi, non le classi popolari”. (amb)
Roma, 25 novembre 2008
venerdì 21 novembre 2008
INIZIATIVA PUBBLICA SULLA SCUOLA
Noi la crisi
non la paghiamo!
La Gelmini
non la vogliamo!
In difesa dell’istruzione pubblica e del tempo pieno
per una scuola di qualità, contro il precariato
degli insegnanti.
Assemblea pubblica
26 novembre 2008
Ore 20.30
Casa della Cultura
Via Borgogna
Il movimento di insegnanti, genitori studenti ha ottenuto una prima
vittoria: il decreto Gelmini (trasformato in legge n°169 e pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale del 31 ottobre scorso) è paralizzato: i decreti attuativi, devono essere
preceduti dal parere delle competenti commissioni parlamentari sul piano programmatico della
ministra e da Tremonti, ma le commissioni, a loro volta, sono bloccate perché non hanno ancora
ricevuto il parere della Conferenza delle Regioni.
Intanto il movimento continua a discutere negli Atenei e nelle scuole e fa lezione in piazza. Una
delegazione di studenti universitari parla all’assemblea della Fiom chiedendo uno sciopero generale.
Nelle scuole elementari si moltiplicano i comitati genitori - insegnanti che informano i
cittadini sulle conseguenze dei provvedimenti del governo e fanno crescere la solidarietà e la
ribellione.
Il governo è messo a dura prova dal Movimento.
L’Onda ha aperto delle crepe.
Lavoriamo perché il governo perda il consenso popolare.
Introduce Patrizia Bortolini Responsabile Scuola e Cultura P.R.C. Milano
Intervengono Attilio Paparazzo Segretario FLC CGIL
Marco Donati Retescuole
Giansandro Barzaghi Assessore Istruzione Provincia Milano
Chiara Fiocchi Studentessa università
Elio Catania Studente medie
Roberto Romano Economista
Esponenti dei comitati e dei collettivi
Conclude Antonello Patta Segretario Provinciale P.R.C. Milano
sabato 15 novembre 2008
Noi la crisi non la paghiamo
SALGONO I PREZZI, SCENDE IL POTERE D’ACQUISTO DI SALARI E PENSIONI A Milano, in un anno il prezzo della pasta è aumentato del 26,4%, sono aumentati il pane, la carne, i trasporti, le bollette di luce e gas e per molti c’è il mutuo della casa da pagare, che è aumentato, come tutto il resto.Non se ne può più. Un terzo delle famiglie fa fatica ad arrivare a fine mese e in sei anni il reddito procapite degli italiani è crollato del 13% rispetto agli altri paesi europei (rapporto ISTAT 2007). Queste cose le sanno tutti, le dicono tutti, anche la Confindustria e la Banca d’Italia, ma la busta paga è sempre più leggera e le condizioni di lavoro, la precarietà, l’incertezza per il futuro sono sempre più pesanti da sopportare. Va sempre peggio.E’ TEMPO DI DIRE BASTA, E’ TEMPO DI REAGIRE. SABATO 20 DICEMBRE, DALLE 9.30 ALLE 12.00 IN PIAZZA VITTORIO VENETO, (FRONTE CHIESA), DISTRIBUZIONE DI PANE, PASTA E RISO A 1 EURO AL KG., A DIMOSTRAZIONE CHE VOLENDO I PREZZI POSSONO ESSERE CALMIERATI.
venerdì 14 novembre 2008
PROCESSO DIAZ
PROCESSO DIAZ, NOI SENZA GIUSTIZIA, LORO SENZA PACE
Siamo tanti, tantissimi, tutti noi che eravamo a Genova, a sapere la verità sui fatti della Diaz. Perciò non dobbiamo lasciarli in pace, non dobbiamo mollare fino a quando la verità sarà affermata, e sarà fatta giustizia.
di Fiorino Iatorno, consigliere comunale Prc a Siena, fra i rappresentanti del Genoa Social Forum nel 2001
Ricordo ancora quella sera alla Diaz. Ricordo le grida, i genovesi dai balconi che urlavano contro i poliziotti ed i carabinieri, l’elicottero che volava troppo basso sulla Pascoli, i lampeggianti azzurri dei cellulari e delle volanti che ilLuminavano gli uomini in blu, i poliziotti in borghese con la maglietta del GSF e la bandana tirata sul viso che brandivano i manganelli. Tutti gli assolti - tranne uno - che si affannavano, parlavano, davano ordini ed entravano ed uscivano dalla Diaz. Lo ricordo bene, e questi 7 anni non hanno cancellato nessun particolare dalla mia testa. Anzi, quasi in un’operazione di recupero della memoria, più passa il tempo più ricordo particolari. Ricordo Gratteri con il casco blu sulla testa e la fascia tricolore che guidava i poliziotti e dava disposizioni ai suoi attendenti. Lo ricordo bene e mai lo dimenticherò. Ricordo la faccia di tutti i ragazzi e le ragazze che uscivano massacrati dalla Diaz e ricordo la ragazza inglese con i capelli rasta pieni di sangue che mentre viene portata via in barella, mi lascia in mano il suo diario. E ricordo di essere entrato con il compagno Alfio Nicotra subito nella scuola Diaz.
Mi viene ancora la pelle d’oca. Mi viene ancora una rabbia che non diminuisce e che stasera è una marea che mi travolge e mi affoga. L’odore del sangue fortissimo, le macchie di sangue sui termosifoni, i sacchi a pelo e gli zaini completamente svuotati segno di una violenza senza misura. Le impronte rosse di sangue degli anfibi dei maledetti poliziotti su tutto il pavimento. I denti a terra vicino ad un cesso pieno di sangue. Sulle scale le strisce di sangue di qualcuno che è stato trascinato giu. Non sono riuscito a piangere. Non sono riuscito a gridare. Non sono riuscito a non odiare quegli uomini.
Li ho odiati con tutto me stesso ed anche di più. Per circa due mesi ho dormito poco. Sono stato male. Ma ho creduto, ho sempre cercato di credere che la giustizia sarebbe arrivata. Era successo qualcosa di troppo esagerato, una assenza di diritto così forte che non poteva non essere punita. MI era evidente, che Genova, non poteva rimanere senza giustizia. Ed invece eccomi stasera, a scrivere quello che non avrei voluto scrivere. Righe piene di rabbia, di delusione perché i mandanti della carneficina, i mandanti della macelleria cilena - lo ha detto Fournier - sono stati assolti.
Senza giustizia: tutti noi senza giustizia. Domani qualche giornale di sinistra griderà alla vergogna, tanti altri riporteranno la notizia come se si trattasse di normale cronaca giudiziaria e i 13 condannati a qualcuno sembreranno tanti. Invece questa sentenza ci offende, offende le vittime di quella violenza, ma soprattutto offende la nostra Costituzione ed il nostro paese. Ci lascia tremendamente soli e senza giustizia. Senza giustizia è la Diaz, senza giustizia Carlo Giuliani, senza giustizia le vittime delle violenze di quei giorni.
Il messaggio è chiaro: in Italia “servitori dello Stato” possono violare la Costituzione, picchiare liberi cittadini, inventare false prove e stare tranquilli. Anzi di più. Ma è chiaro però, che senza giustizia non c’è pace e mai dovremo accettare l’oblio in cui vogliono cacciare quei giorni ed ammazzare la nostra democrazia. Non possiamo rassegnarci, per l’amore che abbiamo verso la nostra Costituzione, non possiamo accettare questa sentenza e non possiamo accettare che i Gratteri vivano in pace. Credere nella verità comporta credere nella giustizia. La Verità è quella corale di tanti che erano a Genova per un mondo giusto e che c’erano quella notte, che hanno visto e che hanno sentito i racconti. I Gratteri da oggi e con più intensità, nel rispetto della nostra Costituzione, non possiamo lasciarli in pace. Noi senza giustizia, loro senza pace.
Siamo tanti, tantissimi, tutti noi che eravamo a Genova, a sapere la verità sui fatti della Diaz. Perciò non dobbiamo lasciarli in pace, non dobbiamo mollare fino a quando la verità sarà affermata, e sarà fatta giustizia.
di Fiorino Iatorno, consigliere comunale Prc a Siena, fra i rappresentanti del Genoa Social Forum nel 2001
Ricordo ancora quella sera alla Diaz. Ricordo le grida, i genovesi dai balconi che urlavano contro i poliziotti ed i carabinieri, l’elicottero che volava troppo basso sulla Pascoli, i lampeggianti azzurri dei cellulari e delle volanti che ilLuminavano gli uomini in blu, i poliziotti in borghese con la maglietta del GSF e la bandana tirata sul viso che brandivano i manganelli. Tutti gli assolti - tranne uno - che si affannavano, parlavano, davano ordini ed entravano ed uscivano dalla Diaz. Lo ricordo bene, e questi 7 anni non hanno cancellato nessun particolare dalla mia testa. Anzi, quasi in un’operazione di recupero della memoria, più passa il tempo più ricordo particolari. Ricordo Gratteri con il casco blu sulla testa e la fascia tricolore che guidava i poliziotti e dava disposizioni ai suoi attendenti. Lo ricordo bene e mai lo dimenticherò. Ricordo la faccia di tutti i ragazzi e le ragazze che uscivano massacrati dalla Diaz e ricordo la ragazza inglese con i capelli rasta pieni di sangue che mentre viene portata via in barella, mi lascia in mano il suo diario. E ricordo di essere entrato con il compagno Alfio Nicotra subito nella scuola Diaz.
Mi viene ancora la pelle d’oca. Mi viene ancora una rabbia che non diminuisce e che stasera è una marea che mi travolge e mi affoga. L’odore del sangue fortissimo, le macchie di sangue sui termosifoni, i sacchi a pelo e gli zaini completamente svuotati segno di una violenza senza misura. Le impronte rosse di sangue degli anfibi dei maledetti poliziotti su tutto il pavimento. I denti a terra vicino ad un cesso pieno di sangue. Sulle scale le strisce di sangue di qualcuno che è stato trascinato giu. Non sono riuscito a piangere. Non sono riuscito a gridare. Non sono riuscito a non odiare quegli uomini.
Li ho odiati con tutto me stesso ed anche di più. Per circa due mesi ho dormito poco. Sono stato male. Ma ho creduto, ho sempre cercato di credere che la giustizia sarebbe arrivata. Era successo qualcosa di troppo esagerato, una assenza di diritto così forte che non poteva non essere punita. MI era evidente, che Genova, non poteva rimanere senza giustizia. Ed invece eccomi stasera, a scrivere quello che non avrei voluto scrivere. Righe piene di rabbia, di delusione perché i mandanti della carneficina, i mandanti della macelleria cilena - lo ha detto Fournier - sono stati assolti.
Senza giustizia: tutti noi senza giustizia. Domani qualche giornale di sinistra griderà alla vergogna, tanti altri riporteranno la notizia come se si trattasse di normale cronaca giudiziaria e i 13 condannati a qualcuno sembreranno tanti. Invece questa sentenza ci offende, offende le vittime di quella violenza, ma soprattutto offende la nostra Costituzione ed il nostro paese. Ci lascia tremendamente soli e senza giustizia. Senza giustizia è la Diaz, senza giustizia Carlo Giuliani, senza giustizia le vittime delle violenze di quei giorni.
Il messaggio è chiaro: in Italia “servitori dello Stato” possono violare la Costituzione, picchiare liberi cittadini, inventare false prove e stare tranquilli. Anzi di più. Ma è chiaro però, che senza giustizia non c’è pace e mai dovremo accettare l’oblio in cui vogliono cacciare quei giorni ed ammazzare la nostra democrazia. Non possiamo rassegnarci, per l’amore che abbiamo verso la nostra Costituzione, non possiamo accettare questa sentenza e non possiamo accettare che i Gratteri vivano in pace. Credere nella verità comporta credere nella giustizia. La Verità è quella corale di tanti che erano a Genova per un mondo giusto e che c’erano quella notte, che hanno visto e che hanno sentito i racconti. I Gratteri da oggi e con più intensità, nel rispetto della nostra Costituzione, non possiamo lasciarli in pace. Noi senza giustizia, loro senza pace.
giovedì 13 novembre 2008
LA VERGOGNA DI GENOVA
G8: DIAZ, ASSOLTI I VERTICI DELLA POLIZIA
GENOVA - Assolti per i fatti della scuola Diaz dal tribunale di Genova i tre funzionari di vertice della polizia di stato, Franco Gratteri, oggi direttore centrale anticrimine, e Gianni Luperi, oggi numero tre dell'Aisi, e Gilberto Calderozzi, oggi direttore del servizio centrale operativo della polizia.Alla lettura della sentenza per i fatti della Diaz, dopo 11 ore di camera di consiglio, in aula si e' levato il grido ' vergogna, vergogna!' dai settori del pubblico.
CGIL, PIENA E TOTALE SOLIDARIETA' CONTRO GOVERNO E PADRONI. BENE SCELTA DI SCIOPERO GENERALE
Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale Prc
Esprimo la mia più totale e piena solidarietà alla Cgil, che il governo delle destre cerca in modo sempre più chiaro e minaccioso a isolarla e a trattare solo con i sindacati amici.Il governo punta a isolare e a spaccare il sindacato, la Cgil fa bene a opporsi e a denunciare questo tentativo come pure ad aver deciso di proclamare lo sciopero generale per il prossimo 12 dicembre, contro le politiche di Berlusconi e di Confindustria, vera ispiratrice di tale disegno.
Roma, 12 Novembre 2008
--Ufficio stampa Prc
Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale Prc
Esprimo la mia più totale e piena solidarietà alla Cgil, che il governo delle destre cerca in modo sempre più chiaro e minaccioso a isolarla e a trattare solo con i sindacati amici.Il governo punta a isolare e a spaccare il sindacato, la Cgil fa bene a opporsi e a denunciare questo tentativo come pure ad aver deciso di proclamare lo sciopero generale per il prossimo 12 dicembre, contro le politiche di Berlusconi e di Confindustria, vera ispiratrice di tale disegno.
Roma, 12 Novembre 2008
--Ufficio stampa Prc
mercoledì 12 novembre 2008
MOZIONE APPROVATA AL CONSIGLIO COMUNALE DELL' 11 NOVEMBRE 2008
Il Consiglio Comunale di Vimodrone, riunito in seduta aperta il giorno 11 novembre 2008,
prese in esame le disposizioni in materia scolastica con attuazione prevista dall'anno scolastico 2009/10 contenute nella Legge 133/08, nella Legge 169/08 (ex D.L 137) e nello Schema di Piano Programmatico del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca di concerto con il Ministro dell'Economia e delle finanze di cui all'art. 64 del decreto legge n. 112-08 convertito dalla legge n.133 - 6 agosto 2008 e nell’emendamento sull'accesso degli alunni stranieri compreso nelle "MOZIONI CONCERNENTI INIZIATIVE IN MATERIA DI ACCESSO DEGLI STUDENTI STRANIERI ALLA SCUOLA DELL'OBBLIGO" votate il 14/10/2008,
recepisce le istanze espresse dai cittadini di Vimodrone attraverso le numerose assemblee di genitori e insegnanti, dal Collegio Docenti, dalle associazioni e reti attive in ambito educativo nel territorio.
CONSIDERA CHE:
- La revisione di un modello didattico organizzativo debba nascere da un percorso partecipato da chi nella scuola lavora e ne ha esperienza, e non essere imposto con un Decreto Legge.
- Le disposizioni di cui sopra ripropongono un modello di scuola assistenziale, semplificato, lontano dalla realtà sociale e culturale dei tempi, distante dai bisogni di istruzione e formazione delle bambine e dei bambini e un percorso di formazione, impoverito rispetto a quello attualmente in vigore. Modello che non trova alcun riscontro dal punto di vista scientifico e pedagogico.
- I provvedimenti previsti si collocano semplicemente nella logica dei tagli di spesa pubblica, con un accanimento inspiegabile verso il sistema dell’istruzione che un Paese evoluto dovrebbe considerare tra le sue priorità economiche, visto che dagli investimenti nella scuola dipende la formazione dei futuri cittadini.
- Gli oneri economici derivanti da tale drastica contrazione del servizio erogato dalla scuola pubblica, andrebbero a pesare in maniera non sostenibile sulle spalle dell'Ente Locale e delle famiglie, con un aggravio delle problematiche di disagio sociale
CHIEDE PERTANTO:
- il ritiro del D.L. n. 133 e delle norme correlate;
- il ritiro del D.L. n. 169/08 (ex DL137 – Decreto Gelmini) e delle norme correlate;
- il ritiro dell’emendamento sull'accesso degli alunni stranieri alla scuola di ogni ordine e grado che istituisce test di valutazione linguistica e classi ponte;
- il mantenimento e l'estensione, ove le famiglie ne facciano richiesta, del Tempo Pieno, intendendo come tale un tempo-scuola unitario di quaranta ore con classi affidate a due insegnanti contitolari;
- il mantenimento delle Sezioni di Scuola dell'Infanzia a tempo pieno;
-il mantenimento delle compresenze attualmente operative nel tempo prolungato e nelle attività laboratoriali della scuola secondaria di primo grado
- la cancellazione dell'anticipo previsto dalla L. 53/03
- l'attribuzione di personale di sostegno commisurata alle effettive necessità degli alunni diversamente abili;
- l'attribuzione di un numero adeguato di docenti facilitatori linguistici per gli studenti immigrati,
- la formazione di sezioni e classi, in cui il numero degli alunni sia tale da consentire di accogliere, seguire, stimolare, sostenere i più deboli senza trascurare le eccellenze e di curare dinamiche di relazione inclusive e rispettose di tutti e di ognuno.
Vimodrone, 11 novembre 2008
prese in esame le disposizioni in materia scolastica con attuazione prevista dall'anno scolastico 2009/10 contenute nella Legge 133/08, nella Legge 169/08 (ex D.L 137) e nello Schema di Piano Programmatico del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca di concerto con il Ministro dell'Economia e delle finanze di cui all'art. 64 del decreto legge n. 112-08 convertito dalla legge n.133 - 6 agosto 2008 e nell’emendamento sull'accesso degli alunni stranieri compreso nelle "MOZIONI CONCERNENTI INIZIATIVE IN MATERIA DI ACCESSO DEGLI STUDENTI STRANIERI ALLA SCUOLA DELL'OBBLIGO" votate il 14/10/2008,
recepisce le istanze espresse dai cittadini di Vimodrone attraverso le numerose assemblee di genitori e insegnanti, dal Collegio Docenti, dalle associazioni e reti attive in ambito educativo nel territorio.
CONSIDERA CHE:
- La revisione di un modello didattico organizzativo debba nascere da un percorso partecipato da chi nella scuola lavora e ne ha esperienza, e non essere imposto con un Decreto Legge.
- Le disposizioni di cui sopra ripropongono un modello di scuola assistenziale, semplificato, lontano dalla realtà sociale e culturale dei tempi, distante dai bisogni di istruzione e formazione delle bambine e dei bambini e un percorso di formazione, impoverito rispetto a quello attualmente in vigore. Modello che non trova alcun riscontro dal punto di vista scientifico e pedagogico.
- I provvedimenti previsti si collocano semplicemente nella logica dei tagli di spesa pubblica, con un accanimento inspiegabile verso il sistema dell’istruzione che un Paese evoluto dovrebbe considerare tra le sue priorità economiche, visto che dagli investimenti nella scuola dipende la formazione dei futuri cittadini.
- Gli oneri economici derivanti da tale drastica contrazione del servizio erogato dalla scuola pubblica, andrebbero a pesare in maniera non sostenibile sulle spalle dell'Ente Locale e delle famiglie, con un aggravio delle problematiche di disagio sociale
CHIEDE PERTANTO:
- il ritiro del D.L. n. 133 e delle norme correlate;
- il ritiro del D.L. n. 169/08 (ex DL137 – Decreto Gelmini) e delle norme correlate;
- il ritiro dell’emendamento sull'accesso degli alunni stranieri alla scuola di ogni ordine e grado che istituisce test di valutazione linguistica e classi ponte;
- il mantenimento e l'estensione, ove le famiglie ne facciano richiesta, del Tempo Pieno, intendendo come tale un tempo-scuola unitario di quaranta ore con classi affidate a due insegnanti contitolari;
- il mantenimento delle Sezioni di Scuola dell'Infanzia a tempo pieno;
-il mantenimento delle compresenze attualmente operative nel tempo prolungato e nelle attività laboratoriali della scuola secondaria di primo grado
- la cancellazione dell'anticipo previsto dalla L. 53/03
- l'attribuzione di personale di sostegno commisurata alle effettive necessità degli alunni diversamente abili;
- l'attribuzione di un numero adeguato di docenti facilitatori linguistici per gli studenti immigrati,
- la formazione di sezioni e classi, in cui il numero degli alunni sia tale da consentire di accogliere, seguire, stimolare, sostenere i più deboli senza trascurare le eccellenze e di curare dinamiche di relazione inclusive e rispettose di tutti e di ognuno.
Vimodrone, 11 novembre 2008
martedì 11 novembre 2008
LODO ALFANO
Oltre alla possibilità di firmare presso gli uffici comunali, venerdì 14 novembre saremo presenti al mercato col nostro banchetto.
domenica 9 novembre 2008
Proiezione Film Nazirock
Giovedì 20 novembre 2008 alle ore 20:45 presso la biblioteca comunale in via Cesare Battisti 56 Vimodrone, l'associazione culturale Punto Rosso e Rifondazione Comunista di Vimodrone organizzano la proiezione esclusiva del film Interverranno Saverio Ferrari -A.N.P.I., Enzo Galatiotto - Ass. PUNTO ROSSO Vimodrone, Marco Messineo - P.R.C. Vimodrone
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