Il
Coordinamento per la democrazia costituzionale appoggia in pieno i sindaci
ribelli: "La Corte costituzionale si esprima al più presto"
Il
Coordinamento per la Democrazia Costituzionale esprime pieno appoggio ai sindaci
che in questi giorni si sono schierati contro il decreto Salvini.
In una nota
a firma Massimo Villone, Silvia Manderino e Alfiero Grandi, il Cdc (ex Comitato
per il No nel referendum costituzionale del dicembre 2016) ricorda di aver già
«denunciato gli aspetti di incostituzionalità che rendono inaccettabile il c.d.
“decreto sicurezza” (ora L.132/2018), che tenta di forzare la Costituzione
contro i diritti fondamentali delle persone, per di più rendendo più difficile
la convivenza fra i cittadini italiani ed una popolazione di stranieri privi di
ogni mezzo di sostentamento, che resteranno in Italia e verranno spinti in
un’illegalità forzata».
Per questo,
«il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale condivide e appoggia
pienamente la resistenza dei sindaci volta a respingere gli effetti perversi
della normativa “sicurezza” sui diritti delle persone in nome dei valori della
Costituzione». E ritiene «indispensabile che prima possibile la Corte
Costituzionale sia messa nelle condizioni di giudicare la legittimità
costituzionale della legge 132/2018».
Secondo il
Cdc «questa revisione legislativa si accompagna contestualmente ad atti del
Governo che contrastano e violano apertamente gli obblighi nascenti dal diritto
internazionale del mare, vietando l'approdo alle navi che salvano i naufraghi
nel Mediterraneo centrale e il loro soccorso, con la conseguenza che nel corso
del 2018 si è avuto un drastico incremento del tasso dei morti in mare (oltre
2.000 vittime)».
«E’ di
eccezionale gravità - aggiungono Villone, Manderino e Grandi - che 50 migranti
siano costretti a vagare nel Mediterraneo da 14 giorni senza la possibilità di
essere soccorsi e di ottenere un approdo sicuro».
Le decisioni
del governo e in particolare parti significative della normativa “sicurezza”,
ribadisce il Cdc, «contrastano con i valori che la Costituzione ha
inscindibilmente inserito nell’ordinamento giuridico».
«E’
importante ribadire - conclude la nota - che nella legalità costituzionale non
c’è posto per norme “disumane e criminogene” che ricordano le leggi razziali; i
responsabili della programmata omissione di soccorso nel Mediterraneo centrale
dovranno rispondere delle loro condotte».
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