Care
compagne, cari compagni
Vi scrivo
per fornire aggiornamenti rispetto al lavoro che ci vede impegnati come partito
nella costruzione della coalizione in vista delle elezioni europee.
Stiamo
lavorando per concretizzare la proposta politica - uno schieramento di sinistra
e popolare alternativo a tutti i poli esistenti - e gli obiettivi che abbiamo
definito nell’ultimo Comitato Politico Nazionale del 27 e 28 ottobre 2018 e
nella riunione della Direzione nazionale del 16 dicembre 2018 (documento
approvato).
Il nostro
obiettivo continua a essere quello di tradurre alle elezioni europee questa
proposta in una lista unitaria in Italia che raccolga tutte le soggettività di
sinistra e di movimento che si collocano sul piano della critica radicale dei
trattati europei e dell’UE. Portiamo avanti questo orientamento nel Partito
della Sinistra Europea, nel GUE/NGL e sul piano nazionale. E’ un obiettivo che
è condiviso dalla stragrande maggioranza dei partiti comunisti in Europa con
cui abbiamo promosso l’appello “per un’Europa delle lavoratrici, dei lavoratori
e dei popoli“.
La
costruzione di uno schieramento che unifichi le soggettività della sinistra
popolare, civica, di classe, antiliberista, anticapitalista, ambientalista,
femminista, civica, è fondamentale nel nostro paese per contrastare
l’affermazione della destra razzista e xenofoba e sviluppare un’opposizione
politica e sociale al governo gialloverde che abbia un segno diverso da quella
confindustriale di PD e centrodestra. Non si tratta soltanto di superare lo
sbarramento antidemocratico del 4% ma di far emergere una credibile alternativa
popolare, antiliberista, antifascista e antirazzista nel nostro paese.
Con grande
pazienza unitaria come Rifondazione continuiamo a lavorare quindi per una
coalizione dentro la quale possano ritrovarsi tutte le soggettività politiche,
sociali, culturali e sindacali interessate e disponibili.
Dopo
l’appello e l’assemblea del 1 dicembre promossi dal sindaco di Napoli Luigi De
Magistris abbiamo proseguito il confronto a partire dal comune obiettivo di
costruire un “fronte popolare ampio” che si collochi in Italia e in Europa su
una posizione di fermo contrasto del nazionalismo e del razzismo e al tempo
stesso in netta rottura programmatica con le politiche neoliberiste e
antipopolari. Un fronte che riunisca quelle/i che si battono per l’attuazione
della Costituzione, per i beni comuni e i diritti di tutte/i. Ovviamente si
tratta di una proposta politica alternativa rispetto al listone proposto da
Calenda-Martina-Zingaretti che costituisce l’ennesima riproposizione delle
politiche fin qui condotte dal PD e dal centrosinistra.
Con Luigi De
Magistris condividiamo da 7 anni l’esperienza del governo di una grande città
come Napoli con una coalizione che ha battuto centrosinistra, centrodestra e
M5S. Un’esperienza che – senza mitizzazioni e senza leaderismi – costituisce
sul piano politico un esempio positivo di alternativa. Con De Magistris
condividiamo l’idea che ci sia bisogno di coniugare unità e credibilità.
Si è avviato
il percorso con la costituzione di tre
gruppi di lavoro (organizzazione, comunicazione, programma) e di un
coordinamento che vedono la partecipazione
delle formazioni e soggettività che per ora hanno dato la loro
disponibilità, tra cui Rifondazione Comunista, DeMa, L’Altra Europa, Diem25,
Sinistra Italiana, Partito del Sud, Rete delle Città in Comune, varie liste
civiche e associazioni.
Noi siamo
impegnati per allargare il coinvolgimento anche ad altre formazioni che per
ragioni diverse – “Potere al popolo”, PCI e Sinistra Anticapitalista, Possibile
– devono ancora decidere se partecipare o meno al confronto programmatico e
alla coalizione.
E’ nostro
impegno è quello di operare per superare ogni chiusura settaria e logiche di
opposti veti sulla base di un confronto volto a valorizzare gli elementi di
unità programmatica che costituiscono un comune denominatore, a partire per
esempio dalla parola d’ordine della disobbedienza ai trattati europei che – da
lungo tempo proposta da Rifondazione – è oggi
ampiamente condivisa (da Pap fino a Diem25).
Le stesse
indicazioni programmatiche del Partito della Sinistra Europea, del Green New
Deal di Diem25, del documento di Lisbona (sottoscritto da France Insoumise,
Podemos e Bloco De Esquerda), dell’Altra Europa costituiscono un patrimonio di
proposte che possono essere oggetto di utile convergenza invece che di
contrapposizione. D’altronde in tutta Europa formazioni diverse si presentano
in coalizione e condividono tutte insieme con noi l’appartenenza al gruppo
parlamentare del GUE/NGL, l’unico che può orgogliosamente rivendicare di aver
sempre contrastato le politiche di austerità neoliberiste.
Noi di
Rifondazione Comunista non partiamo dall’anno zero sui temi europei. Ricordo il
nostro coerente e lungimirante no ai trattati europei fin da Maastricht, il
nostro ruolo fin dalla fondazione del Partito della Sinistra Europea di cui
oggi Paolo Ferrero è vicepresidente, il lavoro portato avanti dalla nostra
europarlamentare Eleonora Forenza nel GUE/NGL nell’ultima legislatura.
L’appello
lanciato da Luigi DeMagistris costituisce una base di partenza e ora si tratta
di definire unitariamente programma, nome/logo, criteri per la formazione delle
liste, strumenti di partecipazione e forme organizzative.
Noi stiamo
spingendo per definire rapidamente gli elementi fondamentali su cui costruire
la lista in modo da avere il tempo per discuterne negli organismi del partito e
poi partire per una lunga campagna elettorale che per essere efficace deve
cominciare al più presto a partire dalla convocazione entro febbraio di una
grande assemblea nazionale.
Stiamo
discutendo se tentare il pesantissimo impegno della raccolta firme (150.000 di
cui 30.000 per collegio e almeno 3.000 in ogni regione)o inserire i simboli
dell’Altra Europa o della Sinistra Europea all’interno del nuovo simbolo al fine della presentazione. Il
vantaggio della raccolta firme è quello del contatto diretto e capillare con
centinaia di migliaia di persone che consente di far conoscere il simbolo e la
proposta politico-programmatica.
Sappiamo che
una lista unitaria impone la necessità di far conoscere un nuovo simbolo e
sappiamo quanto sia faticoso però è evidente che non si sfugge a questa
difficoltà se vogliamo riunire le forze e a presentare una lista che alle
europee – e in eventuali elezioni politiche anticipate – possa tentare di
superare gli sbarramenti imposti da leggi elettorali antidemocratiche.
I tempi sono
stretti e non certo per nostra responsabilità visto che da lungo tempo
indichiamo la necessità di un processo unitario.
E’ bene che
la discussione non rimanga nel nostro partito limitata soltanto agli organismi
nazionali – Direzione e Comitato Politico Nazionale – a cui lo statuto affida
le decisioni in materia di presentazione alle elezioni europee. Per questo
ritengo necessario il massimo coinvolgimento di tutto il corpo del partito,
attraverso la convocazione di attivi delle iscritte e degli iscritti, comitati
politici federali e regionali.
Concludo con
l’invito a dedicare il massimo impegno nella campagna per il tesseramento del
2019 e per l’autofinanziamento attraverso il 2×1000, le sottoscrizioni e i rid.
Saluti
comunisti
Il
segretario nazionale - Maurizio Acerbo
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