Non
dimentichiamo le stragi di ieri e quelle di oggi
Pubblicato
il 14 dic 2018
Non ha
dimenticato, Milano, il pomeriggio del 12 dicembre 1969. Non ha dimenticato i
suoi morti, ucciso da una bomba fascista con la completa dello Stato, non ha
scordato l’assassino di Giuseppe Pinelli assassinato nei locali della Questura
di Milano.
Giovani e
anziani, nonostante l’orario e il freddo, erano in piazza ieri a ricordare la
strage di Stato e quei morti che non hanno ancora avuto giustizia. A Giovanni
Arnoldi, Giulio China,Eugenio Corsini, Pietro Dendena, Carlo Gaiani, Calogero
Galatioto, Carlo Garavaglia, Paolo Gerli, Luigi Meloni, Vittorio Mocchi,
Gerolamo Papetti, Mario Pasi, Carlo Perego, Oreste Sangalli, Angelo Scaglia,
Carlo Silva, Attilio Valè e a Giuseppe Pinelli, è andato il nostro pensiero.
Alle loro famiglie i nostro rispettoso silenzio. Ieri il presidente della
Camera Roberto Fico ha chiesto scusa per i tanti depistaggi e per la mancata
vicinanza dello Stato in questi anni.
Noi, con
coerenza abbiamo voltato le spalle perché accanto alle scuse per i morti di eri
vorremmo le scuse anche per le migliaia di vittime che contiamo nel
Mediterraneo, a quelli che vengono ammazzati nei lager in Libia. Stragi di
Stato anche quelle, quotidiane e giustificate dal Governo del quale Fico
rappresenta il volto umano. Ben poco di umano però hanno le leggi approvate
fino ad oggi, che colpiscono là fasce più deboli, che ledono i diritti sociali
e individuali, che indeboliscono lavoratrici e lavoratori.
Noi abbiamo
deciso da tempo da che parte stare: da quella di chi non si fa irretire dalle
buone parole che nascondono pessime azioni. Abbiamo attraversato il centro di
Milano fianco a fianco ai giovani, ai movimenti e alle associazioni che
ricordano il passato senza retorica ma con lo sguardo ben fisso al presente. Al
nostro posto. Come sempre
Segreteria PRC
– Milano
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