4 marzo 2018 - Elezioni regionali della Lombardia
Sinistra per la Lombardia si presenta
“Unire la sinistra sociale e politica e reagire alla distruzione del
welfare, privatizzazione dei servizi, grandi opere inutili, consumo di suolo,
drenaggio di fondi dal pubblico al privato a partire dalla sanità e dalla
istruzione.”
Parte
la lista “Sinistra per la Lombardia, che unisce la sinistra
sociale e politica, quella che si è distinta nelle lotte che
nella nostra regione si sono opposte alla
gestione regressiva del centro destra di
Maroni e alla politica dei governi nazionali di centro-destra e di
centro-sinistra, entrambi interni alle logiche liberiste: distruzione
del welfare, privatizzazione dei servizi, grandi opere inutili, consumo di
suolo, drenaggio di fondi dal pubblico al privato a partire dalla sanità e
dalla istruzione.
Il
risultato è sotto gli occhi di tutti, la nostra Regione, la punta avanzata della
economia italiana ed europea, subisce un declino spaventoso: indice di disuguaglianza più alto nel nord- Italia, crescita della
povertà (il 10 % contro il 6% nazionale, la rapina dei beni comuni considerati
occasione per gli affari (Brebemi, Pedemontana, Tem, etc ...).
Bisogna cambiare !!
Partiamo
subito e senza indugi perché siamo
consapevoli di affrontare nel concreto
anche una grande e decisiva battaglia
per la democrazia: dovremo raccogliere più di 20.000 firme in
tutta la Lombardia , tante quante si raccolgono in tutta Italia per le
politiche. Noi non abbiamo infatti il privilegio accordato ai gruppi
consiliari esistenti in Consiglio regionale. In questi giorni si sono già messi
in moto i trasformismi più indicibili, per mettere insieme gruppi raffazzonati
pur di non raccogliere le firme. Noi contesteremo in tutte le
sedi e in tutti i modi queste norme, che fanno delle elezioni regionali una
partita truccata, una barriera innalzata da un ceto politico che si considera
inamovibile e privilegiato.
Sinistra per la
Lombardia
Milano, 08/01/2018
Appello
nazionale di Associazioni, Sindacati, Partiti, Movimenti democratici
“MAI PIÙ FASCISMI”
Appello a
tutte le Istituzioni democratiche
Noi,
cittadine e cittadini democratici, lanciamo questo appello alle Istituzioni
repubblicane.
Attenzione:
qui ed ora c’è una minaccia per la democrazia.
Si stanno
moltiplicando nel nostro Paese sotto varie sigle organizzazioni neofasciste o
neonaziste presenti in modo crescente nella realtà sociale e sul web. Esse
diffondono i virus della violenza, della discriminazione, dell’odio verso chi
bollano come diverso, del razzismo e della xenofobia, a ottant’anni da uno dei
provvedimenti più odiosi del fascismo: la promulgazione delle leggi razziali.
Fenomeni
analoghi stanno avvenendo nel mondo e in Europa, in particolare nell’est, e si
manifestano specialmente attraverso risorgenti chiusure nazionalistiche e
xenofobe, con cortei e iniziative di stampo oscurantista o nazista, come
recentemente avvenuto a Varsavia, persino con atti di repressione e di
persecuzione verso le opposizioni.
Per questo,
uniti, vogliamo dare una risposta umana a tali idee disumane affermando
un’altra visione delle realtà che metta al centro il valore della persona,
della vita, della solidarietà, della democrazia come strumento di
partecipazione e di riscatto sociale.
Per questo,
uniti, sollecitiamo ogni potere pubblico e privato a promuovere una nuova
stagione di giustizia sociale contrastando il degrado, l’abbandono e la povertà
che sono oggi il brodo di coltura che alimenta tutti i neofascismi.
Per questo,
uniti, invitiamo le Istituzioni a operare perché lo Stato manifesti pienamente
la sua natura antifascista in ogni sua articolazione, impegnandosi in
particolare sul terreno della formazione, della memoria, della conoscenza e
dell’attuazione della Costituzione.
Per questo,
uniti, lanciamo un allarme democratico richiamando alle proprie responsabilità
tutti i livelli delle Istituzioni affinché si attui pienamente la XII
Disposizione della Costituzione (“E` vietata la riorganizzazione, sotto
qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”) e si applichino integralmente
le leggi Scelba e Mancino che puniscono ogni forma di fascismo e di razzismo.
Per questo,
uniti, esortiamo le autorità competenti a vietare nelle competizioni elettorali
la presentazione di liste direttamente o indirettamente legate a
organizzazioni, associazioni o partiti che si richiamino al fascismo o al
nazismo, come sostanzialmente previsto dagli attuali regolamenti, ma non sempre
applicato, e a proibire nei Comuni e nelle Regioni iniziative promosse da tali
organismi, comunque camuffati, prendendo esempio dalle buone pratiche di
diverse Istituzioni locali.
Per questo,
uniti, chiediamo che le organizzazioni neofasciste o neonaziste siano messe
nella condizione di non nuocere sciogliendole per legge, come già avvenuto in
alcuni casi negli anni 70 e come imposto dalla XII Disposizione della
Costituzione.
Per questo,
uniti, come primo impegno verso una più vasta mobilitazione popolare e
nazionale invitiamo a sottoscrivere questo appello le cittadine e i cittadini,
le associazioni democratiche sociali, civili, politiche e culturali.
L’esperienza della Resistenza ci insegna che i fascismi si sconfiggono con la
conoscenza, con l’unità democratica, con la fermezza delle Istituzioni.
Nel nostro
Paese già un’altra volta la debolezza dello Stato rese possibile l’avventura
fascista che portò sangue, guerra e rovina come mai si era visto nella storia
dell’umanità. L’Italia, l’Europa e il mondo intero pagarono un prezzo
altissimo. Dicemmo “Mai più!”; oggi, ancora più forte, gridiamo “Mai più!”.
3 gennaio
2018
ACLI – ANED – ANPI – ANPPIA – ARCI –
ARS – ARTICOLO 21 – CGIL – CISL – COMITATI DOSSETTI – COORDINAMENTO DEMOCRAZIA
COSTITUZIONALE – FIAP – FIVL – ISTITUTO ALCIDE CERVI – L’ALTRA EUROPA CON
TSIPRAS – LIBERA – LIBERI E UGUALI – LIBERTA’ E GIUSTIZIA – PCI – PD – PRC –
UIL – UISP