mercoledì 17 febbraio 2016

DAL CORRIERE DELLA SERA SULLA MALASANITA' LOMBARDA

BOLOGNINI, GARA TRUCCATA DA 27 milioni – da “Il Corriere della Sera del 17 febbraio 2016.


 

DAL SITO CORSERA RETROSCENA 17-2-2016-PDF (1) di Armando Di Landro.
Tutto è iniziato da un esposto di Giovanna Ceribelli, 68 anni, di Caprino. Nel collegio sindacale per sei anni, era l’incubo dell’ex dg Amadeo. Lei: «Non sono un pm, ma sui bandi io ci metto gli occhi»
Quando si chiedeva conto ad Amedeo Amadeo di questioni spinose che toccavano l’Azienda ospedaliera Bolognini di Seriate, da lui diretta per 15 anni, la risposta faceva spesso riferimento a una componente del collegio sindacale: «E sarà stata ancora la Ceribelli a passarvi qualcosa…». In realtà Giovanna Ceribelli di grandi rapporti con i mass media bergamaschi non ne ha mai avuti. Le sue segnalazioni le ha sempre fatte direttamente alla procura della Repubblica o alla Guardia di Finanza. Sessantotto anni, di Caprino Bergamasco, dove è stata a lungo all’opposizione e si è anche candidata sindaco nel 2004, Giovanna Ceribelli viene definita da molti una donna di sinistra, vicina anche a Rifondazione comunista. Lei non smentisce, ma precisa: «Quando fai il commercialista, e nello specifico il sindaco di una società o il revisore dei conti, essere rosso, giallo o nero non è che conti molto. E io quando faccio il mio lavoro tento di farlo bene». Talmente bene che nel 2012, dopo sei anni nel collegio sindacale dell’Azienda ospedaliera Bolognini, va a fare lo stesso mestiere a Vimercate e Desio, e mette il naso negli atti di una gara d’appalto del 2009: 90 milioni di euro per l’esternalizzazione di tutti i servizi di odontoiatria in tutti i presidi dell’azienda pubblica brianzola (leggi l’intervista alla Ceribelli). L’azienda vincitrice quei 500 mila euro da versare Ceribelli trova il nome della Servicedent di Maria Paola Canegrati, che già nel 2011 aveva partecipato a una gara a Seriate, e va a fondo. Mette sotto la lente un bando un po’ particolare, in cui l’azienda aggiudicatrice dovrà versare all’ospedale 500 mila euro per lavori di ristrutturazione negli ambulatori e in cui si evidenzia che il precedente aggiudicatario, sempre Servicedent, aveva speso negli ultimi anni 10 milioni di euro in attrezzature. Giovanna Ceribelli segnala tutto alla procura monzese: è la vera promotrice dell’inchiesta «Smile», deflagrata ieri in 21 arresti, con l’accusa di associazione a delinquere per Fabio Rizzi, maroniano di ferro a capo della commissione regionale Sanità.
«Rompiscatole di professione» Lei quasi minimizza, ma si è conquistata, da protagonista, pagine di «elogio» da parte del gip che ha firmato l’ordinanza degli arresti di ieri. Perché ha scoperto, soprattutto, che quei famosi 500 mila euro all’Azienda ospedaliera la Servicedent non li aveva mai versati. Una pignola rompiscatole? Forse. «O più semplicemente un sindaco di società pubbliche, che le scatole deve romperle per professione», ha commentato ieri. Linea coerente, non c’è che dire: nel 2009 segnala alla procura la vendita di tre appartamenti di proprietà del Bolognini, uno dei quali finisce alla moglie del direttore generale Amedeo Amadeo. Nessun rilievo penale, per il pubblico ministero, ma i fatti erano quelli, incontrovertibili, nonostante una gara regolare. E sempre da lei, nella primavera del 2013, parte l’esposto che porta la Guardia di Finanza per ore, in ospedale, ad acquisire documenti: nascono così le indagini sui viaggi in Croazia del direttore generale con l’autista e anche gli ultimi accertamenti che l’hanno poi travolto, portandolo alle dimissioni, la scorsa estate

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