MILANO PER ALEXIS TSIPRAS PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA – Assemblea il 30 gennaio alla Casa della Cultura di Milano Pubblicato il 27 gennaio 2014
Siamo tra quanti hanno seguito con adesione convinta la crescita in Italia del sostegno alla candidatura di Alexis Tsipras come Presidente della Commissione Europea. Simbolicamente è evidente che questa candidatura rappresenta la voce di tutti i popoli europei, in primo luogo di quello greco, ridotti dalla Troika (UE, BCE, FMI) in condizioni di povertà e di arretramento sociale. Tsipras rappresenta nella maniera più degna e promettente le forze sociali e politiche che sono insorte contro le politiche di feroce e suicida austerità condotte dai poteri dominanti in Europa. La lista per Tsipras rappresenta inoltre l’unica possibilità di opporsi concretamente a questa Europa, al servizio di ristrette élite finanziarie e delle classi dirigenti dei paesi più ricchi, che vogliono imporre la loro egemonia sui paesi più deboli. La lista rappresenta invece l’intento e la speranza di rifondare un’Europa democratica fondata sui diritti sociali e democratici, sulla cooperazione tra i popoli, sull’equità sociale e sullo sviluppo sostenibile. Sentiamo come tanti la necessità di dare forza anche in Italia a posizioni avverse alle politiche dell’austerità, avverse alle larghe intese che, sia a Roma che a Bruxelles, stanno inasprendo la crisi, restringendo gravemente gli spazi democratici e favorendo così la crescita di pericolosi populismi nazionalistici e xenofobi. Pensiamo che questa candidatura e i processi che essa può stimolare costituiscano finalmente l’occasione per la costruzione anche in Italia di un riferimento politico di sinistra per le tante soggettività sociali e politiche che finora si sono battute generosamente contro le politiche liberiste, in vista del superamento della frammentazione attuale delle forze di opposizione. Sono dunque assolutamente positive e meritorie le autorevoli proposte di sostegno a Tsipras provenienti da diversi soggetti intellettuali e della società civile. Desideriamo però sottolineare due punti che a nostro parere sono fondamentali per attivare anche in Italia tutte le energie indispensabili per il conseguimento di un risultato positivo sia sul piano politico che elettorale. 1. Occorre stimolare la partecipazione dal basso e un processo non verticistico, ma democratico e condiviso, all’interno del quale tutte le organizzazioni sociali e politiche e le singole persone possano contribuire con un ruolo riconosciuto al successo dell’iniziativa. Riteniamo quindi che gli orientamenti programmatici e le conseguenti candidature debbano essere discussi in maniera trasparente, ricorrendo a metodologie democratiche, quali le assemblee cittadine e le primarie, sulla base del confronto aperto. 2. Occorre evitare gli errori, i settarismi, i veti incrociati del passato e lavorare per l’unità di tutte e tutti, di persone e di organismi politici, che si riconoscono nel programma rappresentato simbolicamente dalla figura di Tsipras. Ben vengano tutte le iniziative dall’alto come dal basso, ma occorre riconoscere pari dignità di tutti e tutte, senza preclusioni di alcun genere. Il rapporto tra la lista per Tsipras e i partiti deve, dunque, fondarsi su un principio chiaro e trasparente: nessuna discriminazione pregiudiziale e ideologica verso i partiti, ma anche e fermamente nessun tentativo egemonico dei partiti sulla lista. Siamo già in ritardo per una buona campagna elettorale. Occorre quindi agire più rapidamente possibile per un processo di piena e larga partecipazione di massa. Per garantire il successo politico, organizzativo ed elettorale della campagna a favore della candidatura di Tsipras dobbiamo impegnare tutte le forze, tutte le intelligenze, tutte le persone disponibili. Pertanto invitiamo tutti/e, singoli/e, soggetti collettivi, partiti, organismi sociali, associazioni, comitati, reti a riconoscersi in questo appello e a partecipare all’Assemblea Pubblica che si terrà Presso La Casa della Cultura (Via Borgogna, 3 Milano), giovedì 30 gennaio ore 20.30 Ottavia Albanese, Fulvio Aurora, Piero Basso, Roberto Biorcio, Bruno Bosco, Andrea Di Stefano, Tecla Faranda, Giorgio Galli, Enrico Grazzini, Luca Grecchi, Teresa Isenburg, Sergio Marsicano, Vittorio Morfino, Giancarlo Peterlongo, Silvano Piccardi, Matteo Pucciarelli, Marina Ricci, Giorgio Riolo, Davide Rossi, Adriano Voltolin Per aderire, scrivere a milanopertsipras@gmail.com
martedì 28 gennaio 2014
domenica 26 gennaio 2014
LETTERA DI TSIPRAS AI PROMOTORI DELL'APPELLO E X CONOSCENZA AL PRC
E’ con entusiasmo che accogliamo la lettera di Alexis Tsipras, Presidente di Syriza e proposto quale candidato Presidente alla Commissione europea dal Partito della Sinistra Europea.
Rendiamo, dunque, pubblico il testo della lettera indirizzata oggi agli estensori dell’appello in favore della candidatura di Alexis Tsipras e inviata anche al Partito della Rifondazione Comunista in quanto partito fondatore e aderente alla Sinistra Europea, come Syriza. Rifondazione Comunista mette a disposizione la sua forza, la sua intelligenza e la sua passione per costruire attorno alla candidatura di Tsipras una lista che possa rappresentare una speranza per un’altra Europa e raccogliere il sostegno di tutti quelli che in Italia si battono contro le politiche di austerità prodotte in questi anni a livello europeo e nazionale dall’accordo tra socialisti, popolari e liberali. Contro l’Europa di Maastricht, del Fiscal Compact e della precarietà, costruiamo l’Europa dei popoli, della democrazia e del lavoro.
QUI IL TESTO DELLA LETTERA DI ALEXIS TSIPRAS
*Atene, 24.01.2014*
Care compagne e compagni, Volevo prima di tutto ringraziarvi per la vostra fiducia e l’onore che avere dimostrato per me, SYRIZA e il Partito della Sinistra Europea proponendo di mettermi in primo piano in una lista in Italia. Una proposta che rappresenta un riconoscimento morale per le nostre lotte da ll’inizio della crisi in Grecia e il nostro tentativo di internazionalizzare il problema nell’Europa del Sud. Una proposta che completa quella del Partito della Sinistra Europea per la mia candidatura per la presidenza della Commissione Europea. In Grecia, in Italia e nell’Europa del Sud in genere siamo testimoni di una crisi senza precedenti, che è stata imposta attraverso una dura austerità che ha fatto esplodere a livelli storici la disoccupazione, ha dissolto lo stato sociale e annullato i diritti politici, economici, sociali e sindacali conquistati. Questa crisi distrugge ogni cosa che tocca: la società, l’economia, l’ambiente, gli uomini. “L’Europa è stata il regno della fantasia e della creatività. Il regno dell’arte”, ci ha insegnato Andrea Camilleri, per finire in “un colpo di stato di banchieri e governi”, come ha aggiunto Luciano Gallino. Questa Europa siamo chiamati a rovesciare partendo dalle urne il 25 di maggio nelle elezioni per il Parlamento Europeo. Scommettendo sulla ricostruzione di una Europa democratica, sociale e solidale. La vostra proposta per l’unità, aperta e senza esclusioni, della sinistra sociale e politica anche in Italia rappresenta uno prezioso strumento per cambiare gli equilibri nell’Europa del Sud e in modo più generale in Europa. SYRIZA ed io personalmente sosteniamo che l’unità della sinistra con i movimenti ed i cittadini che colpisce la crisi rappresenta il migliore lievito per il rovesciamento. È la condizione necessaria per cambiare le cose. La vostra proposta per la creazione di una lista aperta, democratica e partecipativa della sinistra italiana, dei movimenti e della società civile in Italia per le elezioni europarlamentari di maggio, con l’obiettivo di appoggiare la mia candidatura per la Presidenza della Commissione Europea, può rappresentare con queste condizioni un tentativo di aprire una nuova speranza con successo.
La prima condizione è che questa lista si costituisca dal basso, con l’iniziativa dei movimenti, degli intellettuali, della società civile.
La seconda condizione è di non escludere nessuno. Si deve chiamare a parteciparvi e a sostenerla prima di tutto i semplici cittadini, ma anche tutte le associazioni e le forze organizzate che lo vogliono.
La terza condizione è di avere come speciale e unico scopo quello di rafforzare i nostri sforzi in queste elezioni europee per cambiare gli equilibri in Europa a favore delle forze del lavoro contro le forze del capitale e dei mercati. Di difendere l’Europa dei popoli, di mettere freno all’austerità che distrugge la coesione sociale. Di rivendicare di nuovo la democrazia. L’esperienza di Syriza in Grecia ci ha insegnato che in tempi di crisi e di catastrofe sociale, come oggi, è di sinistra, radicale, progressista ogni cosa che unisce e non divide. Solo se facciamo tutti insieme un passo indietro, per fare tutti insieme molti passi in avanti, potremmo cambiare la vita degli uomini. In un quadro del genere anche il mio contributo potrà essere utile a tutti noi, ma prima di tutto ai popoli d’Italia e d’Europa.
Fraterni saluti,
Alexis Tsipras
Presidente di Syriza e Vicepresidente del Partito della Sinistra europea
Rendiamo, dunque, pubblico il testo della lettera indirizzata oggi agli estensori dell’appello in favore della candidatura di Alexis Tsipras e inviata anche al Partito della Rifondazione Comunista in quanto partito fondatore e aderente alla Sinistra Europea, come Syriza. Rifondazione Comunista mette a disposizione la sua forza, la sua intelligenza e la sua passione per costruire attorno alla candidatura di Tsipras una lista che possa rappresentare una speranza per un’altra Europa e raccogliere il sostegno di tutti quelli che in Italia si battono contro le politiche di austerità prodotte in questi anni a livello europeo e nazionale dall’accordo tra socialisti, popolari e liberali. Contro l’Europa di Maastricht, del Fiscal Compact e della precarietà, costruiamo l’Europa dei popoli, della democrazia e del lavoro.
QUI IL TESTO DELLA LETTERA DI ALEXIS TSIPRAS
*Atene, 24.01.2014*
Care compagne e compagni, Volevo prima di tutto ringraziarvi per la vostra fiducia e l’onore che avere dimostrato per me, SYRIZA e il Partito della Sinistra Europea proponendo di mettermi in primo piano in una lista in Italia. Una proposta che rappresenta un riconoscimento morale per le nostre lotte da ll’inizio della crisi in Grecia e il nostro tentativo di internazionalizzare il problema nell’Europa del Sud. Una proposta che completa quella del Partito della Sinistra Europea per la mia candidatura per la presidenza della Commissione Europea. In Grecia, in Italia e nell’Europa del Sud in genere siamo testimoni di una crisi senza precedenti, che è stata imposta attraverso una dura austerità che ha fatto esplodere a livelli storici la disoccupazione, ha dissolto lo stato sociale e annullato i diritti politici, economici, sociali e sindacali conquistati. Questa crisi distrugge ogni cosa che tocca: la società, l’economia, l’ambiente, gli uomini. “L’Europa è stata il regno della fantasia e della creatività. Il regno dell’arte”, ci ha insegnato Andrea Camilleri, per finire in “un colpo di stato di banchieri e governi”, come ha aggiunto Luciano Gallino. Questa Europa siamo chiamati a rovesciare partendo dalle urne il 25 di maggio nelle elezioni per il Parlamento Europeo. Scommettendo sulla ricostruzione di una Europa democratica, sociale e solidale. La vostra proposta per l’unità, aperta e senza esclusioni, della sinistra sociale e politica anche in Italia rappresenta uno prezioso strumento per cambiare gli equilibri nell’Europa del Sud e in modo più generale in Europa. SYRIZA ed io personalmente sosteniamo che l’unità della sinistra con i movimenti ed i cittadini che colpisce la crisi rappresenta il migliore lievito per il rovesciamento. È la condizione necessaria per cambiare le cose. La vostra proposta per la creazione di una lista aperta, democratica e partecipativa della sinistra italiana, dei movimenti e della società civile in Italia per le elezioni europarlamentari di maggio, con l’obiettivo di appoggiare la mia candidatura per la Presidenza della Commissione Europea, può rappresentare con queste condizioni un tentativo di aprire una nuova speranza con successo.
La prima condizione è che questa lista si costituisca dal basso, con l’iniziativa dei movimenti, degli intellettuali, della società civile.
La seconda condizione è di non escludere nessuno. Si deve chiamare a parteciparvi e a sostenerla prima di tutto i semplici cittadini, ma anche tutte le associazioni e le forze organizzate che lo vogliono.
La terza condizione è di avere come speciale e unico scopo quello di rafforzare i nostri sforzi in queste elezioni europee per cambiare gli equilibri in Europa a favore delle forze del lavoro contro le forze del capitale e dei mercati. Di difendere l’Europa dei popoli, di mettere freno all’austerità che distrugge la coesione sociale. Di rivendicare di nuovo la democrazia. L’esperienza di Syriza in Grecia ci ha insegnato che in tempi di crisi e di catastrofe sociale, come oggi, è di sinistra, radicale, progressista ogni cosa che unisce e non divide. Solo se facciamo tutti insieme un passo indietro, per fare tutti insieme molti passi in avanti, potremmo cambiare la vita degli uomini. In un quadro del genere anche il mio contributo potrà essere utile a tutti noi, ma prima di tutto ai popoli d’Italia e d’Europa.
Fraterni saluti,
Alexis Tsipras
Presidente di Syriza e Vicepresidente del Partito della Sinistra europea
sabato 18 gennaio 2014
LETTERA APERTA a tutti e tutte coloro che vogliono sostenere la candidatura di Alexis Tsipras in Italia.
Lettera aperta a tutti e tutte coloro che vogliono sostenere la candidatura di Alexis Tsipras in Italia. Attorno alla proposta dal Partito della Sinistra Europea di candidare Alexis Tsipras a Presidente della Commissione Europea, si sta determinando in Italia una certa attenzione con autorevoli prese di posizione pubbliche e diverse iniziative a sostegno. Anche tra altri partiti a sinistra del PD, oltre a Rifondazione Comunista che fa parte del Partito della Sinistra Eur...opea, pare aprirsi discussione sull’opportunità di appoggiare Tsipras. Si tratta di un fatto molto positivo, reso possibile dal fatto che l’esperienza greca di Syriza e il ruolo svolto da Tsipras, sono unanimemente considerati un punto di riferimento nel variegato mondo della sinistra antiliberista italiana. La Grecia è il paese in cui più devastante è stato l’impatto delle politiche europee, ma soprattutto quello in cui la sinistra radicale è riuscita a costruire un’alternativa politica alle forze neoliberiste. Rifondazione non solo è stata a livello europeo tra i promotori della candidatura di Tsipras ma già da mesi, dentro il suo percorso congressuale, ha espresso un convinto orientamento a favore della costruzione in Italia di una lista unitaria della sinistra antiliberista a sostegno della candidatura di Alexis Tsipras. Riteniamo che proprio dall’esperienza di Syriza si possa trarre un’utile lezione per superare idiosincrasie, diffidenze, veti incrociati, contrapposizioni sterili che hanno finora impedito di superare la frantumazione che contraddistingue negativamente la sinistra antiliberista in Italia. Non ci interessa rivendicare primogeniture né consumare energie in manovre egemoniche inutili. Noi riteniamo prioritario lavorare per unire tutti quelli che si oppongono alle politiche di austerity sulla base del rispetto per le storie, le culture, le esperienze organizzative differenti. Con questo spirito segnalo che il tempo a disposizione non è molto e che ad oggi, tutti i soggetti che si sono mossi con l’intento di costruire una lista in appoggio a Tsipras, lo hanno fatto separatamente. Vi sono tante e meritorie iniziative ma non vi è dialogo tra loro e questo rende assai complicato costruire una lista per le elezioni, raccogliere le firme necessarie per presentarle, e così via. Ad oggi vi sono cioè tanti spazi “privati” che condividono lo stesso obiettivo ma non vi è ancora uno spazio pubblico. Per superare questa situazione è indispensabile avviare un processo unitario condiviso, pubblico, democratico e partecipato. Noi proponiamo di costruire questo spazio pubblico e a partire da questo una lista unitaria su pochi presupposti comuni e chiedendo a tutti di rinunciare a steccati identitari e a logiche escludenti. E’ evidente che l’appoggio a Tsipras non può che accompagnarsi alla scelta del GUE – Gruppo Unitario della Sinistra - come riferimento nel parlamento europeo, cioè al gruppo assai plurale che raccoglie tutte le forze di sinistra ed ecologiste che si sono opposte in modo chiaro alle politiche di austerità portate avanti da socialisti, popolari e liberali. La lista dovrebbe caratterizzarsi come la lista di tutti coloro che si oppongono alle politiche di austerità a livello nazionale ed europeo e provare a dare voce a tutto ciò che si muove a sinistra e nei movimenti sul piano sociale, culturale e politico. Le differenti posizioni che vi sono in Italia sono presenti all’interno di Syriza come di tutte le altre aggregazioni della Sinistra Europea ma altrove non impediscono di ritrovarsi insieme in una comune battaglia. Si possono condividere facilmente criteri che garantiscano un profilo innovativo per la formazione delle liste in modo da evitare che un progetto politico possa apparire come un mero tentativo di ricollocazione di ex-parlamentari alla ricerca di un seggio e al tempo stesso garantendo la pari dignità di tutte le biografie e i percorsi personali di partito e/o di movimento. Per sgombrare il campo: per noi non ci sono problemi a convenire su un criterio per esempio di esclusione dalle liste di compagni o compagne che abbiano ricoperto negli ultimi dieci anni incarichi parlamentari o di governo. Quello che ci preme è che questo processo sia democratico e partecipato, basato su un coinvolgimento effettivo di tutti e tutte coloro che sono interessati a dar vita alla lista. E’ tanto difficile provarci?
PRODI SMENTISCE RENZI: E' STATO VELTRONI A FAR CADERE IL GOVERNO
Matteo Renzi nel corso della direzione del PD ha chiesto un mandato sulla legge elettorale Renzi per «superare i veti dei piccoli partiti», i rigurgiti proporzionalisti ed evitare le «indegne figuracce fatte dai governi di centrosinistra con la selva di partitini che silurarono Prodi».
Per l'ennesima volta è stata usata una fantasiosa versione della caduta del governo Prodi-bis per giustificare la scelta di andare a un sistema elettorale che blindi ancor più da un lato il Pd e dall'altro Berlusconi.
L'uscita renziana è stata immediatamente notata dal segretario PRC Ferrero che ha immediatamente dichiarato: Renzi mente sapendo di mentire, Prodi fu affossato da Veltroni.
A questo punto per dirimere il caso non resta che affidare la parola a Prodi stesso e lo facciamo attraverso questo frammento di intervista nel video che vi proponiamo.
http://www.youtube.com/watch?v=wMFHCZ8584I&feature=player_embedded
P.S.: andrebbe ricordato che anche poteri stranieri lavorarono per porre fine a un'esperienza di governo che vedeva la partecipazione della sinistra radicale.
Per l'ennesima volta è stata usata una fantasiosa versione della caduta del governo Prodi-bis per giustificare la scelta di andare a un sistema elettorale che blindi ancor più da un lato il Pd e dall'altro Berlusconi.
L'uscita renziana è stata immediatamente notata dal segretario PRC Ferrero che ha immediatamente dichiarato: Renzi mente sapendo di mentire, Prodi fu affossato da Veltroni.
A questo punto per dirimere il caso non resta che affidare la parola a Prodi stesso e lo facciamo attraverso questo frammento di intervista nel video che vi proponiamo.
http://www.youtube.com/watch?v=wMFHCZ8584I&feature=player_embedded
P.S.: andrebbe ricordato che anche poteri stranieri lavorarono per porre fine a un'esperienza di governo che vedeva la partecipazione della sinistra radicale.
mercoledì 15 gennaio 2014
TUTTI (O QUASI) UNITI CONTRO LA SENTENZA DELLA CORTE, IL PROPORZIONALE E LA COSTITUZIONE
TUTTI (O QUASI) UNITI CONTRO LA SENTENZA DELLA CORTE, IL PROPORZIONALE E LA COSTITUZIONE
Le motivazioni della decisione della Corte sono di straordinaria importanza perchè, dopo anni di violazioni dell'impianto costituzionale, finalmente ribadiscono i fondamentali della concezione della formazione della rappresentanza (e, quindi, delle leggi elettorali, demandate ai legislatori, ma nel rispetto dell'impianto costituzionale).
Sia detto per inciso, a proposito, che suona indegna l'ipocrisia delle forze politiche parlamentari (a cominciare dal Pd e, di conseguenza, da Sel) che fingono che la decisione della Corte Costituzionale non vi sia stata e si arrovellano, per pura convenienza personale, di gruppo o di partito, nel proporre leggi ancor più bipolari/maggioritarie. Gramscianamente, si tratta di sovversivismo per nome e per conto di Confindustria e poteri finanziari che soffrono la Costituzione come impaccio. La Corte è stata chiarissima: l'abnorme premio di maggioranza "è foriero di una eccessiva sovrarappresentazione della lista, in quanto consente ad una di esse che abbia ottenuto un numero di voti anche relativamente esiguo di acquisire la maggioranza assoluta dei seggi". Dichiarando, quindi, l'incostituzionalità in base all'art.3 della Costituzione, la Corte esplicitamente afferma che viene compromessa la "compatibilità con il principio di eguaglianza di voto". Esistono, quindi, come da vent'anni sosteniamo, voti dimezzati, di serie b. Un risultato incompatibile con l'impianto costituzionale, un'alterazione profonda dello Stato di diritto. Cosi come è preciso il giudizio della Corte sulle"liste bloccate". Sono incostituzionali le liste "lunghe", in cui l'elettore non può riconoscere chi vota. La Corte ritiene che sia ammissibile solo una lista così esigua numericamente da garantire "l'effettiva conoscibilità dei candidati e, con essa, l'effettività della scelta e della libertà di voto".
La sentenza è chiarissima. Si può andare immediatamente al voto con il proporzionale puro e almeno un voto di preferenza. Ma il sistema politico ha deciso di navigare nel sovversivismo. A partire dal Presidente della Repubblica, che dovrebbe essere garante ed è, invece, il primo a dichiarare, travolgendo poteri e funzioni del capo dello Stato, che sarebbe drammatico "tornare al proporzionale": seguono Renzi ei suoi accoliti che disinvoltamente, in nome della modernizzazione, negano la concezione stessa della repubblica parlamentare.
Purtroppo siamo alla metafora della priorità assoluta della "governabilità" (peraltro presunta) sulla formazione della rappresentanza democratica. Da Veltroni a Renzi. Le esigenze politiche personali, di gruppo (di partito, quando va bene) di Berlusconi, Alfano, Renzi, abbattono ogni ineludibile bilancio autocritico, vero, serio su vent'anni di bipolarismo maggioritario. L'importante, per costoro, è continuare a tagliare dal Parlamento ogni raggruppamento critico, anticapitalista, comunista.
Nel merito (approfondiremo nei prossimi giorni seguendo la discussione parlamentare) non vi è dubbio che le proposte ufficialmente formulate da Renzi siano contrarie alla decisione della Corte Costituzionale, perchè basate su meccanismi ultramaggioritari tecnicamente diversi, ma politicamente anche peggiori del porcellum. Ci impegneremo, quindi, in una battaglia di democrazia e per lo Stato di diritto.
Non è un impegno di tecnica giuridica. E'un impegno di libertà.
Giovanni Russo Spena
giovedì 9 gennaio 2014
FERRERO PRC AD AFFARI ITALIANI: IL GOVERNO HA SBAGLIATO TUTTO
di Tommaso Cinquemani
“Il pasticcio del governo sulla scuola è vergognoso. Ma in generale questo governo è un disastro completo, dobbiamo tornare al voto subito “. Paolo Ferrero, segretario del Prc, con una intervista ad Affaritaliani.it va alla carica dell’esecutivo e chiede le dimissioni di Letta. “Il governo è in continuità con Monti e Berlusconi. Dobbiamo uscire dalle politiche di austerità. Gli stimoli alle imprese non servono a nulla, serve un piano per il lavoro”. E sul reperimento delle risorse necessarie ha le idee chiare: “Facciamo una patrimoniale sulle grandi ricchezze e mettiamo un tetto agli stipendi d’oro”.
Che cosa pensa del dietrofront del governo sui salari degli insegnanti?
“E’ vergognoso. In un contesto in cui le politiche di austerità continuano ad ingrassare la rendita e gli speculatori, è indecente che si faccia propaganda sulla pelle dei docenti e della scuola pubblica, da anni tartassati, penalizzati e devastati in termini di garanzie e risorse”.
L’inizio del 2014 è un ‘tagliando’ per il governo. Lei che giudizio ne dà?
“Questo governo è un disastro completo. Prima di tutto perché prosegue le politiche di austerità che stanno aggravando la crisi. Sono state adottate politiche sbagliate che stanno producendo recessione. E in più vogliono manomettere la costituzione e la legge elettorale”.
La legge elettorale?
“Una legge elettorale c’è ed è quella proporzionale emersa dal verdetto della Corte Costituzionale”.
Secondo lei quindi sarebbe meglio tornare alle urne il prima possibile?
“Prima se ne va questo governo meglio è. L’esecutivo è in totale continuità con Monti e con Berlusconi”.
Servirebbero quindi stimoli alla ripresa per far tornare a girare l’economia?
“Gli stimoli alle imprese non servono a nulla. Serve un piano per il lavoro. L’economia è ferma perché la gente non ha soldi da spendere, le aziende non producono se non riescono a vendere, serve un intervento dello Stato. Gli imprenditori non tengono chiuse le fabbriche perché gli fa piacere, ma perché gli italiani non comprano più i prodotti”.
Dove trovereste i soldi per rimettere in moto l’economia?
“Faremmo una patrimoniale sulle grandi ricchezze, non sprecheremmo soldi in caccia-bombardieri e nella Tav. Metteremmo un tetto agli stipendi d’oro. Gestiremmo in maniera diversa il debito, evitando di pagare miliardi agli speculatori. E useremmo questi soldi per fare un piano del lavoro che abolisca “la Fornero”. Le altre priorità sono: riassetto idrogeologico del territorio, valorizzazione del patrimonio storico e artistico, energie rinnovabili e ristrutturazione delle scuole. Ci sarebbe posto per creare milioni di posti di lavoro che farebbero ripartire l’economia”.
“Il pasticcio del governo sulla scuola è vergognoso. Ma in generale questo governo è un disastro completo, dobbiamo tornare al voto subito “. Paolo Ferrero, segretario del Prc, con una intervista ad Affaritaliani.it va alla carica dell’esecutivo e chiede le dimissioni di Letta. “Il governo è in continuità con Monti e Berlusconi. Dobbiamo uscire dalle politiche di austerità. Gli stimoli alle imprese non servono a nulla, serve un piano per il lavoro”. E sul reperimento delle risorse necessarie ha le idee chiare: “Facciamo una patrimoniale sulle grandi ricchezze e mettiamo un tetto agli stipendi d’oro”.
Che cosa pensa del dietrofront del governo sui salari degli insegnanti?
“E’ vergognoso. In un contesto in cui le politiche di austerità continuano ad ingrassare la rendita e gli speculatori, è indecente che si faccia propaganda sulla pelle dei docenti e della scuola pubblica, da anni tartassati, penalizzati e devastati in termini di garanzie e risorse”.
L’inizio del 2014 è un ‘tagliando’ per il governo. Lei che giudizio ne dà?
“Questo governo è un disastro completo. Prima di tutto perché prosegue le politiche di austerità che stanno aggravando la crisi. Sono state adottate politiche sbagliate che stanno producendo recessione. E in più vogliono manomettere la costituzione e la legge elettorale”.
La legge elettorale?
“Una legge elettorale c’è ed è quella proporzionale emersa dal verdetto della Corte Costituzionale”.
Secondo lei quindi sarebbe meglio tornare alle urne il prima possibile?
“Prima se ne va questo governo meglio è. L’esecutivo è in totale continuità con Monti e con Berlusconi”.
Servirebbero quindi stimoli alla ripresa per far tornare a girare l’economia?
“Gli stimoli alle imprese non servono a nulla. Serve un piano per il lavoro. L’economia è ferma perché la gente non ha soldi da spendere, le aziende non producono se non riescono a vendere, serve un intervento dello Stato. Gli imprenditori non tengono chiuse le fabbriche perché gli fa piacere, ma perché gli italiani non comprano più i prodotti”.
Dove trovereste i soldi per rimettere in moto l’economia?
“Faremmo una patrimoniale sulle grandi ricchezze, non sprecheremmo soldi in caccia-bombardieri e nella Tav. Metteremmo un tetto agli stipendi d’oro. Gestiremmo in maniera diversa il debito, evitando di pagare miliardi agli speculatori. E useremmo questi soldi per fare un piano del lavoro che abolisca “la Fornero”. Le altre priorità sono: riassetto idrogeologico del territorio, valorizzazione del patrimonio storico e artistico, energie rinnovabili e ristrutturazione delle scuole. Ci sarebbe posto per creare milioni di posti di lavoro che farebbero ripartire l’economia”.
martedì 7 gennaio 2014
CON LO SPIRITO DI SIRIZA GRECA PER IL CAMBIAMENTO
Intervista a Ferrero: Alle elezioni europee con Tsipras e lo “spirito di Syriza” per l’unità e il cambiamento
Lo “spirito unitario di SYRIZA” deve condurre, senza settarismi ed esclusioni, ad una larga lista elettorale della sinistra sociale, politica, di chi è dentro e fuori dai partiti, in Italia che con Alexis Tsipras candidato Presidente, darà una battaglia a Roma, ad Atene e nell’Europa del Sud contro chi distrugge le nostre vite, ha detto Paolo Ferrero, segretario uscente di Rifondazione Comunista.
Barbara Spinelli ha proposto Alexis Tsipras a capo di una lista civica in Italia per le elezioni europee, che con diverse sfumature sembra condivisa da molte personalità, movimenti associazioni. E’ però ovvio che Rifondazione Comunista ha un ruolo particolare nella formazione di una lista di questo genere viste le vostre relazioni con SYRIZA e il Partito della Sinistra Europea, ma anche per le buone relazioni personali e da compagni che avete con i dirigenti e la gente di Syriza…
Le nostre relazioni con Alexis Tsipras e Syriza sono ottime. Vorrei dire però che la crisi ci ha portati ancora più vicini. Non solo la sinistra italiana e greca, ma anche le forze della sinistra in tutta l’Europa del Sud. Stiamo partecipando insieme ad una grandiosa battaglia per salvare la nostra gente e le nostre società. Abbiamo un nemico comune e abbiamo capito perfettamente che l’unità nell’azione rappresenta la nostra grande forza.
Per questa ragione la proposta di Rifondazione Comunista per le elezioni europee punta alla massima unità di movimenti, associazioni e forze politiche per rovesciare le politiche di austerità e la ricostruzione dell’Europa in nuove basi. È necessario creare in Italia una lista elettorale larga, con un programma per uscire dalle politiche di austerità.
Il programma del Partito della Sinistra Europea sembra rappresentare una buona base di partenza…
Il programma del Partito della Sinistra Europea è molto chiaro in tutti questi punti, perche non è solo un programma di contrasto delle politiche attuali, ma anche una proposta per la costruzione di una nuova Europa della democrazia, della solidarietà, della eguaglianza e della giustizia sociale. Pone il problema dei trattati dell’UE e la necessità di un loro rovesciamento. A partire dal programma della sinistra europea su cui vi è l’accordo completo, noi proponiamo che la lista abbia come punto di riferimento e candidato Alexis Tsipras e come approdo nel Parlamento Europeo il gruppo confederale della Sinistra Unitaria Europea / Sinistra dei Verdi dei Paesi del Nord (GUE/NGL).
Come crede che può continuare questo tentativo?
In Italia, la proposta di Barbara Spinelli, con la quale sono in costante e buone relazioni, ha creato un ottimismo, perche c’è un grande riconoscimento alle lotte di Syriza e di Tsipras contro i memorandum e la crisi. Ovviamente è importante che il nostro compagno Alexis dica la sua. Alexis sarà candidato presidente e deve esprimere la sua opinione sul modo di procedere, a partire dall’esempio di Syriza, che ha mostrato una eccellente dinamica nel portare a unità le differenze e condurle in una azione comune. Dobbiamo muoverci in fretta per dar vita a questa lista, senza settarismi e senza esclusioni, con le mostre menti e le nostre porte aperte per creare una grande forza sociale e politica per rovesciare la situazione. Direi che abbiamo bisogno dello “spirito di Syriza” per avere successo. Rifondazione Comunista scommette nell’unità di tutte le forze della sinistra sociale, politica, di chi è dentro e fuori dai partiti, di tutti quelli che vogliono insieme rovesciare le politiche di austerità. Vorremmo anche dire che le liste elettorali nelle varie circoscrizioni dovranno essere composte in modo aperto e democratico, in modo unitario, per dare la opportunità di rappresentanza con il migliore modo possibile alle esperienze presenti sui territori.
Dal momento che il Partito della Sinistra europea ha espresso il candidato presidente della Commissione Europea e il programma, dobbiamo favorire la massima apertura e cominciare subito a lavorare.
Dovrete sapere che in Italia si devono raccogliere tre mila firme in ogni regione per la presentazione delle liste nelle varie circoscrizioni.
Non si tratta di una impresa semplice. I messaggi che abbiamo avuto sono positivi ma dobbiamo approfittare di questa grande occasione. Semplicemente, per Rifondazione due sono i punti essenziali, il riferimento alla Sinistra Europea e il massimo di apertura e democrazia nella costruzione della lista. Rifondazione non fa questione di timbri. Vogliamo una lista forte per rovesciare le politiche di austerità, una lista che partecipa alle lotte della Sinistra Europea nelle piazze e nelle strade dell’Europa e le istituzioni europee. Non ci possiamo permettere il lusso di interminabili discussioni. Dobbiamo agire subito per vincere contro il governo di Letta, le destre populiste e per rovesciare tutti questi che distruggono le nostre vite.
mercoledì 1 gennaio 2014
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