martedì 27 agosto 2013

UN NUOVO 8 SETTEMBRE PER DIFENDERE LA COSTITUZIONE

Un nuovo 8 settembre, per difendere la Costituzione


Le firme raccolte per la difesa dell’articolo 318 hanno superato quota 320mila



L’azione più saggia che si possa fare oggi in Italia è difendere la Costituzione. L’hanno detto chiaro e forte Stefano Rodotà, Maurizio Landini e Gustavo Zagrebelsky in una conferenza stampa di inizio agosto. In agenda per ora ci sono due iniziative: un’assemblea pubblica, a Roma, l’8 settembre, che vedrà insieme forze politiche, sociali, civili, sindacati e associazioni. In una parola, l’Italia che si oppone allo stravolgimento della Costituzione, con buona pace di Pdl e Pd, di bicamerali e “saggi”. E poi una manifestazione, sempre a Roma, sabato 5 ottobre. Comitati per la difesa della Costituzione sono nati come funghi dopo la pioggia di settembre in quasi tutte le città italiane. «Il volere a tutti i costi manomettere la Carta – scrive il comitato cuneese per la difesa e la valorizzazione della Costituzione – con un parlamento di “nominati” in virtù di una legge elettorale che sta per essere dichiarata incostituzionale, e con un procedimento che non rispetta l’articolo138 mette a rischio la democrazia. Lo stesso procedimento scelto con la nomina di un Comitato di “saggi” e con una piccola commissione bicamerale serve ad impedire la conoscenza e la partecipazione, che sono diritti incomprimibili dei cittadini». In un mese e poco più le firme raccolte per la difesa dell’articolo 318 hanno superato quota 320mila. Intanto qualche saggio se n’è andato: è di tre giorni fa la notizia che Nadia Urbinati ha lasciato la commissione degli esperti per le Riforme istituzionali. Dimissioni «irrevocabili», che la politologa ha motivato con il profilo «non esattamente super partes» di Gaetano Quariagliello, chiamato a presiedere la commissione dei 35. Adesso sono 33: a luglio se n'era andata la costituzionalista Lorenza Carlassare, in segno di protesta contro il blocco del Parlamento preteso dal Pdl dopo la condanna definitiva di Berlusconi. La “colomba” pidiellina Quagliariello ha definito un «plotone di esecuzione» la giunta del Senato, nel caso voti per la decadenza del condannato in via definitiva per evasione fiscale Berlusconi. Troppo per la professoressa Urbinati: «Caro ministro, hai espresso opinioni e usato argomenti che non ritengo si adattino al tuo ruolo di presidente della commissione per le riforme della Costituzione». Eppure c’è chi si ostina a chiamarli “saggi”.

Il sogno di quelli che difendono la Costituzione è riempire piazza San Giovanni. «Vogliamo ricostruire il tessuto politico e ricomporre la voragine che si è creata in questa fase – ha spiegato Stefano Rodotà – Non abbiamo l’obiettivo di presentare liste: abbiamo già assistito al fallimento clamoroso di formazioni di sinistra nate in fretta e furia prima delle elezioni. Vogliamo aiutare a riscrivere l’agenda e la prima urgenza è liberarci di questa legge elettorale incostituzionale ». Il segretario della Fiom Landini non ha dubbi: «Abbiamo assistito allo spettacolo triste di un condannato che manifesta dall’alto di un palco. Mi ha fatto pensare alle migliaia di persone che stanno perdendo il lavoro e sono invisibili, senza rappresentanza. E pagano anche le tasse. Quindi, visto che ce lo chiedete: sì, vogliamo fare politica. Dobbiamo coprire il vuoto lasciato da chi si occupa di altro. Difendere la Costituzione è fare politica: la vera rivoluzione sarà applicarla». Un concetto rafforzato da Gustavo Zagrebelsky: «Dobbiamo prenderci la responsabilità di passare dalla fase dei documenti e delle petizioni a quella dell’impegno attivo». Anche Rifondazione comunista, insieme alla galassia delle realtà di sinistra presenti nel paese, parteciperà all’assemblea dell’8 settembre, così come lavorerà per la piena riuscita della manifestazione del 5 ottobre. «In Italia ci sono le forze per fermare lo stravolgimento della Costituzione e per costruire un’alternativa – ha osservato Paolo Ferrero – l’iniziativa di Rodotà e Landini apre la possibilità concreta di dar vita ad un vero spazio pubblico di sinistra e di aggregare queste forze».

Frida Nacinovich da "LIBERAZIONE"

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