Per il centenario del Pci, gazzarra della destra
MAURIZIO ACERBO SEGRETARIO PRC – da “IL
MANIFESTO” del 12-12-2019
La polemica
della destra contro lo stanziamento di 400mila euro in due anni per le
commemorazioni del centenario della fondazione del Partito Comunista d’Italia,
poi Pci sono qualunquiste nell’argomentazione – lo spreco di denaro pubblico –
e fasciste nelle motivazioni.
Salvini e
Meloni gridano vergogna e i giornali della destra fanno da amplificatori di una
polemica becera che cerca il consenso di quelli che vivono ancora oggi come un
lutto la Liberazione dal nazifascismo.
La polemica
contro il presunto spreco di denaro pubblico è del tutto strumentale.
Semmai si
dovrebbe considerare irrisoria la cifra stanziata rispetto all’importanza
dell’anniversario.
Faccio
presente che la sola Regione Abruzzo (governata dalla destra) ha stanziato e
speso nell’anno in corso 150.000 euro per celebrare l’anniversario della
cosiddetta «impresa di Fiume» di Gabriele D’Annunzio.
Il problema
per loro non è dunque la spesa di denaro pubblico ma il ruolo che i comunisti
hanno svolto nella storia italiana come principale componente del movimento
operaio e contadino, e soprattutto principale forza dell’antifascismo e della
Resistenza.
Erano
comunisti la stragrande maggioranza dei condannati dal Tribunale Speciale.
L’intellettuale
italiano del Novecento più studiato e citato nel mondo è Antonio Gramsci che
morì dopo una lunga detenzione nelle galere fasciste.
La
Costituzione della Repubblica Italiana reca in calce la firma del comunista
Umberto Terracini, fondatore con Bordiga e Gramsci del Pcd’I nel 1921, che
trascorse 14 anni in prigione.
E comunista
era il bracciante pugliese Giuseppe Di Vittorio, segretario generale della
Cgil.
L’anniversario
della fondazione del PCdI è quello del partito che ha pagato il più alto
contributo di sangue alla costruzione della democrazia italiana e che è stato
il più importante protagonista delle lotte sociali e democratiche della storia
repubblicana.
È un
anniversario che dovrebbero considerare come proprio tutti i democratici
italiani.
Gli stessi
(post)fascisti dovrebbero ricordare che fu il capo del Pci Palmiro Togliatti,
ministro della giustizia nel breve periodo di unità delle forze antifasciste
dopo la Liberazione, a consentire con l’amnistia ai loro nonni di reintegrarsi
nella vita del nostro paese.
Nella legge
di Bilancio 2018 (art 1 comma 334) sono stati stanziati per il sessantesimo
anno dalla scomparsa di Luigi Sturzo e il centenario della fondazione del
Partito popolare italiano 300.000 euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e
2020. 900.000 euro su cui la destra non ha fatto alcuna polemica.
Una cosa è
certa: ai fascioleghisti non piacciono le bandiere rosse. Le sardine ci
riflettano.
* segretario
nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
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