NON BASTA UN GOVERNO PER FERMARE LA
DESTRA
Occorre un
svolta sociale e costituzionale. Costruiamo l’alternativa che non c’è
La crisi di
governo aperta dalla rivendicazione di “pieni di poteri” da parte di Salvini ha
posto il paese di fronte al rischio concreto della vittoria di una destra mai
così caratterizzata da un intreccio di razzismo, xenofobia, autoritarismo,
secessionismo e liberismo.
Abbiamo
immediatamente contrastato la campagna politico-mediatica volta a imporre le
elezioni anticipate come esito obbligato della crisi di governo e chiesto il
rispetto della Costituzione.
Ci siamo
schierati per un deciso no al plebiscito invocato da Salvini e abbiamo
apertamente richiamato alle loro responsabilità di fronte al paese M5S e PD che
con le loro scelte politiche hanno favorito negli ultimi anni la crescita
enorme della Lega.
Abbiamo
preso ferma posizione contro la propensione – presente nel PD come in parte
della grande stampa di centrosinistra – ad assecondare la prepotenza di
Salvini.
Il ricorso
immediato alle elezioni anticipate sarebbe stato utile solo a Salvini e a chi
vuole ricostruire il bipolarismo mantenendo la rendita di posizione del voto
utile.
Come
antifasciste/i non sottovalutiamo il pericolo rappresentato da una maggioranza
assoluta di estrema destra in grado di poter modificare la stessa Costituzione
e costruire un regime reazionario di massa.
Non siamo
tra quelli che si dichiarano indifferenti rispetto alla nascita di un governo
di estrema destra alleato di Trump e Bolsonaro.
Per questa
ragione abbiamo rilanciato la necessità mai così evidente di superare la lunga
stagione di leggi elettorali maggioritarie e incostituzionali che consegnano
alla minoranza più forte maggioranze nel parlamento che distorcono la
rappresentanza.
L’approvazione
di una legge elettorale proporzionale pura è indispensabile per mettere in
sicurezza la democrazia costituzionale e rappresenta lo sviluppo coerente della
battaglia referendaria con cui fortunatamente fermammo lo stravolgimento
renziano della carta.
Rifondazione
Comunista ha indicato fin dal primo momento le vie concrete per fermare l’onda
nera: legge proporzionale e reale svolta nelle politiche economiche e sociali
che hanno preparato il terreno in Italia e in tutta Europa alla crescita
dell’estrema destra.
La
convergenza in parlamento tra M5S e PD e la nascita di un governo Conte bis è
pienamente legittima sul piano costituzionale e va respinta la propaganda della
destra.
Constatiamo
però che il profilo programmatico del governo che forse nascerà nei prossimi
giorni non ha i caratteri di svolta che sarebbero necessari sia per contrastare
efficacemente il salvinismo e soprattutto per rispondere alla crisi sociale e
ambientale.
Lo ha reso
evidente il silenzio assordante che ha circondato i 10 punti del documento
sottoscritto da autorevoli personalità della sinistra sociale, dell’impegno
civile e della cultura del nostro paese e anche le proposte avanzate dal
segretario generale della CGIL.
La nuova
maggioranza va incalzata da una sinistra che non sia subalterna e mantenga la
propria autonomia.
Questo
governo non a caso nasce in continuità e come sviluppo della convergenza a
livello europeo del M5S con il PD nel voto per la presidente della Commissione
Europea Ursula von der Leyen.
In questo
scenario la collocazione di Rifondazione Comunista non può che essere di
opposizione sociale e politica e di impegno nello sviluppo della più larga
mobilitazione nel paese per una svolta reale rispetto alle politiche
neoliberiste, alla devastazione ambientale e alla violazione dei diritti umani.
Il compito
della sinistra che fa riferimento al GUE/NGL e al Partito della Sinistra
Europea è quello di costruire l’alternativa che oggi non c’è.
Roma, 2
settembre 2019
Documento approvato dalla Direzione
nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea con 3
voti contrari e un astenuto.
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