lunedì 27 maggio 2019

RISULTATI ELEZIONI EUROPEE DEL 26 MAGGIO 2019

Un voto disastroso per la sinistra e per l’Italia
di Maurizio Acerbo
Il risultato delle elezioni europee è disastroso. Per la sinistra e per il nostro paese. La Lega e più in generale le destre sfondano a livello popolare.
E la nostra lista La Sinistra costruita a poche settimane dal voto non è riuscita a presentarsi come progetto nuovo, plurale e come una proposta autonoma forte. Non ha rimotivato settori consistenti di elettorato, non ha retto l’impatto del “voto utile” né ha attratto i delusi del M5S.
Non ci siamo mai fatti illusioni. Per questo avevamo cercato nell’ultimo anno di costruire un fronte largo rossoverde che vedesse unite non solo tutte le formazioni a sinistra del PD ma anche esperienze territoriali e movimenti. Purtroppo questo scenario non si è determinato e l’Italia è sempre più un paese senza sinistra.
Di fronte al risultato però sarebbe sbagliato rinunciare al percorso unitario avviato e disperdere le energie militanti e intellettuali che si sono aggregate. E’ bene invece avviare un percorso di discussione collettivo che coinvolga chi si è speso in questa campagna e chi perplesso è rimasto ai margini. In questo paese c’è bisogno di sinistra.
Il risultato italiano si inserisce in un quadro preoccupante sul piano europeo dove la sinistra antiliberista e anticapitalista del GUE/NGL arretra. Il “terzo spazio” è risultato schiacciato nello scontro tra “europeisti” e “sovranisti” e dal clima creato dalla minaccia di onda nera. La conseguenza è che sostanzialmente l’orientamento di fondo neoliberista delle politiche europee non viene messo in discussione. In gran parte d’Europa però la sinistra c’è e si batte. Il dato italiano nella sua durezza impone – non solo a noi – il dovere di un lavoro politico, sociale, culturale e di un progetto che si dia il tempo per cresce e radicarsi. E anche umiltà, coraggio e generosità nelle scelte.
Ringrazio di cuore le compagne e i compagni di Rifondazione Comunista che anche in questa campagna elettorale hanno lavorato con grande impegno e passione militante. Ringrazio tutte le compagne e i compagni che hanno condiviso con noi questa esperienza e in particolare le candidate e i candidati che si sono messi/e a disposizione con spirito di servizio.







martedì 21 maggio 2019

PERCHÉ IL 26 MAGGIO VOTIAMO LA SINISTRA



Perché il 26 maggio votiamo La Sinistra
Da “Il manifesto” del 21 maggio 2019
Appello al voto per le elezioni europee.
La Ue così come è non ci piace per nulla e occorre rompere la gabbia dei trattati neoliberisti, ma lo spazio europeo è il terreno di lotta sul quale ha senso oggi battersi e costruire una solidarietà tra gli oppressi.
Per questo vi invitiamo a reagire e a battervi assieme a noi per sconfiggere il neoliberismo di Maastricht così come il nazionalismo xenofobo e razzista delle destre
Di solito nelle elezioni europee il voto è considerato poco, perché il Parlamento di Bruxelles non vota la fiducia a un governo.
Ma, a parte il fatto che questo ci libera dall’ossessione del “voto utile”, e dovrebbe essere considerato un vantaggio, la scadenza elettorale del 26 maggio è diversa, perché deciderà se affossare o rilanciare il progetto dell’unità europea, quale l’avevano sognato gli antifascisti al confino a Ventotene fin dal lontano 1941.
Quel progetto è stato ed è stravolto, da un lato, dalla logica neoliberista che ha ispirato il Trattato di Maastricht e le successive intese intergovernative, come il micidiale Fiscal compact, che, perseguendo politiche di austerità, hanno aggravato la crisi con gravi conseguenze per l’occupazione e le condizioni di vita delle persone.
Dall’altro lato il percorso dell’unità europea è oggi seriamente minacciato dall’avanzata delle destre nazionaliste, xenofobe, razziste e sessiste. Se si continua sulla prima strada si rischia l’implosione della Ue, perché si approfondiscono le differenze tra paesi e all’interno di questi. Se si sceglie la seconda si arriverebbe alla deflagrazione della Ue, a un ritorno alle piccole patrie l’una contro l’altra armate.
In entrambi i casi il nostro paese verrebbe lasciato in balia dei grandi gruppi economici e finanziari che già con la globalizzazione selvaggia hanno sottratto il potere di decidere sulla nostra sorte ad ogni controllo democratico.
Ogni scelta sarebbe in balia del “pilota automatico”, cioè del mercato e della finanza, alla ricerca del profitto immediato insensibile alle conseguenze che ne derivano per l’umanità, quella più povera innanzitutto.
Ma non solo: le catastrofi ecologiche che derivano dal supersfruttamento della natura e dell’ambiente colpiscono indistintamente tutta l’umanità.
Recuperare la sovranità nazionale in questa situazione è illusorio.
Certo bisogna lottare in tutti i paesi per modificare le politiche dominanti, certo bisogna battersi per l’attuazione della Costituzione e affermarne la prevalenza rispetto a trattati neoliberisti.
Dipende da noi, dalla forza collettiva che riusciranno a mobilitare i movimenti sociali, dei lavoratori, femministi, ambientalisti, pacifisti per ottenere un’Europa radicalmente diversa, più giusta, più democratica.
Un’Europa impegnata a eliminare le insostenibili diseguaglianze, le cause delle guerre e a prevenire le catastrofi ambientali; aperta al Mediterraneo, ai processi migratori e in pace con gli altri popoli.
Senza la forza che solo un’altra Europa unita può mettere in campo, nessuna delle rivendicazioni che ci stanno a cuore potrebbero essere conquistate.
La Ue così come è non ci piace per nulla e occorre rompere la gabbia dei trattati neoliberisti, ma lo spazio europeo è il terreno di lotta sul quale ha senso oggi battersi e costruire una solidarietà tra gli oppressi.
Anche l’Italia è segnata da profonde diseguaglianze, basti pensare alla questione meridionale.
Ma sono le forze reazionarie al governo che ne propongono lo smembramento di fatto con il disegno delle autonomie regionali rinforzate che hanno presentato: una vera secessione dei ricchi!
Per questo vi invitiamo a reagire e a battervi assieme a noi per sconfiggere il neoliberismo di Maastricht così come il nazionalismo xenofobo e razzista delle destre.
La lista la Sinistra non è un partito ma una coalizione unitaria: raccoglie forze politiche e istanze dei movimenti che di questa parola sono ancora fieri, quelli che non dimenticano che è alla sinistra che dobbiamo quanto di meglio si è conquistato nella nostra storia.
Del resto in altri paesi europei la sinistra si rinnova, vince elezioni, governa, come è successo in Grecia e in Portogallo, come ci auguriamo avverrà in Spagna.
Non siamo soli, anche se siamo consapevoli di essere oggi in Italia una minoranza.
Ma nel Parlamento europeo il gruppo rossoverde al quale i nostri eletti aderiranno, il Gue/Ngl, è la quinta forza per consistenza e riunisce tutte le forze che in Europa si sono battute con più determinazione contro le politiche della Commissione e della troika e contro l’estrema destra negli scorsi anni.
Se oggi la Lega e i suoi compari sono diventati forti e con questi sono tornate ad alzare la testa le bande fasciste, è perché i più poveri si sono sentiti abbandonati dai governi che avrebbero dovuto proteggerli: quelli del Pd che hanno varato il Job Act, la controriforma delle pensioni, i decreti inumani firmati Minniti contro i migranti, che hanno sostenuto grandi opere, inutili e dannose come la Tav in Val di Susa, anziché linee ferroviarie per i pendolari o la messa in sicurezza del territorio.
Per questo le vittime di questo malgoverno si sono rifugiate nel rancore, perdendo la fiducia nella politica e coltivando la pericolosa illusione dell’uomo forte al comando.
In questo modo è dilagato un discorso di destra, sessista, razzista, che prende gli immigrati come capro espiatorio.
Per questo non basta votare contro le destre, occorre anche costruire un’alternativa alle politiche che hanno creato le condizioni per il loro successo e per farlo bisogna unire le forze di chi vuole davvero cambiare.
Il nostro voto serve anche a questo: un impegno che non si esaurisce nell’urna, ma che ci parla di un diverso futuro.
PRIMI FIRMATARI
Rossana Rossanda, Fulvio Abbate, Maurizio Acerbo, Vittorio Agnoletto, Mario Agostinelli, Fabio Alberti, Eleonora Alfano, Andrea Allamprese, Andrea Amato, Carmine Amoroso, Emilio Arisi, Giorgio Arlorio, Cesare Antetomaso, Piero Arcangeli, Marco Asunis, Ciccio Auletta, Angela Baraldi, Antonia Baraldi Sani, Guido Barbera, Guido Barbieri, Silvana Barbieri, Riccardo Bellofiore, Gioia Benelli, Luciano Beolchi, Franco Berardi Bifo, Paolo Berdini, Cesare Bermani, Fausto Bertinotti, Daniele Biacchessi, Maria Luisa Boccia, Francesco Bochicchio, Armando Boito, Raffaella Bolini, Stefano Bonaga, Marina Boscaino, Adrian Bravi, Sergio Brenna, Benedetta Buccellato, Paolo Cacciari, Giuseppe Cafiero, Enrico Calamai, Franco Calamida, Loris Campetti, Berardo Carboni, Alessandro Cardulli, Aldo Carra, Francesco Caruso, Luciana Castellina, Tiziana Cazzaniga, Antonio Cecere, Paolo Ciofi, Yurii Colombo, Andrea Costa, Enrico Cundari, Maria Rosa Cutrufelli, Wasim Dahmash, Massimo D’apporto, Claudio De Fiores, Elettra Deiana, Fortunato Della Guerra, Josè Luis Del Roio, Vezio De Lucia, Girolamo De Michele, Marco Dentici, Loredana De Petris, Massimo Di Castelnuovo, Tommaso Di Francesco, Pippo Di Marca, Enzo Di Salvatore, Piero Di Siena, Angelo D’Orsi, Olivia D’Ottavio, Roberto Escobar, Amedeo Fago, Lorenzo Falchi, Paolo Favilli, Angelo Ferracuti, Luigi Ferrajoli, Gianni Ferrara, Roberto Finelli, Franco Finocchiaro, Domenico Fiormonte, Marcello Fonte, Pasquale Fonte, Guglielmo Forges Davanzati, Francesca Fornario, Gianni Fresu, Emita Frigato, Alfio Furnari, Haidi Gaggio Giuliani, Stefano Galieni, Mauro Gallegati, Gabriella Gallozzi, Francesco Garibaldo, Claudio Giambelli, Alfonso Gianni, Aldo Giannuli, Daniela Giordano, Claudio Grassi, Dino Greco, Giovanni Greco, Silvio Greco, Andrea Gropplero, Silvia Innocenzi, Eliana Iocchi, Teresa Isemburg, Francesca Koch, Francesca Lacaita, Gianfranco Laccone, Lelio La Porta, Nicolas Lema, Maria Lenti, Guido Liguori, Fabiomassimo Lozzi, Gianni Lucini, Romano Luperini, Alfredo Luzi, Silvia Luzzi, Salvatore Maira, Roberto Mancini, Cecilia Mangini, Fiorella Mannoia, Filippo Maone, Roberto Mapelli, Fabio Marcelli, Pino Marino, Citto Maselli, Gianni Mattioli, Peppino Mazzotta, Alessandra Mecozzi, Eugenio Melandri, Lidia Menapace, Magda Mercatali, Maria Grazia Meriggi, Sandro Mezzadra, Filippo Miraglia, Emilio Molinari, Carmela Morabito, Lia Francesca Morandini, Raul Mordenti, Roberto Morea, Luisa Morgantini, Corrado Morgia, Giuseppe Moricola, Cristina Morini, Luca Mozzati, Franco Mulas, Roberto Musacchio, Fabio Mussi, Frida Nacinovich, Laura Nanni, Agnese Nano, Pasqualina Napoletano, Alberto Negri, Alfio Nicotra, Corrado Oddi, Alberto Olivetti, Giovanni Orsi, Giovanni Palombarini, Pierluigi Panici, Eugenio Parente, Andrea Pastor, Paolo Perezin, Tonino Perna, Riccardo Petrella, Barbara Pettine, Lorella Pieralli, Paolo Pietrangeli, Nicoletta Pirotta, Antonio Pizzinato, Gabriele Polo, Bianca Pomeranzi, Alessandro Portelli, Carlo Presciuttini, Paolo Quintili, Giulia Quinzi, Marcella Raiola, Rosa Rinaldi, Gianni Rinaldini, Tiziano Rinaldini, Giorgio Riolo, David Riondino, Annamaria Rivera, Basilio Rizzo, Mimmo Rizzuti, Giulia Rodano, Barbara Romagnoli, Renzo Rossellini, Nino Russo, Giovanni Russo Spena, Pino Salerno, Pino Santarelli, Luigi Saraceni, Luigi Saragnese, Giovanni Saulini, Enzo Scandurra, Patrizia Sentinelli, Massimo Serafini, Sergio Serafini, Marino Severini, Sandro Severini, Tommaso Sodano, Paolo Sollier, Anita Sonego, Paolo Sordi, Angelo Tantaro, Giovanni Taverna, Sarantis Thanopoulos, Mario Tiberi, Marina Turi, Stefania Tuzi, Pierfrancesco Uva, Fulvio Vassallo Paleologo, Vauro, Nichi Vendola, Giovanna Vertova, Luigi Vinci, Lello Voce, Pasquale Voza, Mauro Zanella, Federico Zappino, Susanna Zirizzotti, Massimo Zucchetti.

(per ulteriori adesioni inviare a appello.lasinistra@gmail.com)

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