No all’intervento USA in Siria.
Quello di Trump è terrorismo internazionale
di Maurizio
Acerbo*
Non essendo
bastati i tagliagole dell’Isis e di Al Qaeida arruolati in tutto il mondo ora
Trump e Erdogan intervengono direttamente con le loro armi. Le atrocità dello
Stato islamico, la cui avanzata i russi hanno fermato, da tempo sono scomparse
dalla scena mediatica per ridare fiato alla narrazione sulla ferocia di Assad
che giustifica l’intervento contro il diritto internazionale nel territorio di
uno stato sovrano.
L’uso dei
corpi dei bambini asfissiati dal gas ammucchiati per le foto serve a Trump per legittimare
l’aggressione. Non so chi abbia usato il gas, non sono esperto di cose militari
e non so districarmi tra gli assassini. So che Assad ha a disposizione
l’aviazione russa e sta vincendo sul terreno. Perché fare un autogol del
genere? Qualcosa non quadra ma non voglio avventurarmi in congetture. Sul campo
operano potenze che certo non sono nuove all’uso del terrore. Certo non sono
Trump e Erdogan dei campioni di democrazia dietro le cui insegne marciare. Non
sono certo gli integralisti islamici armati dall’occidente e dai suoi alleati
sauditi e turchi i combattenti per la libertà. Non facciamoci arruolare. Non
beviamoci le balle di chi ha seminato morte e distruzione dall’Iraq alla Libia.
Opponiamoci alla guerra senza se e senza ma. Invece di destabilizzare e
alimentare una guerra senza fine sosteniamo le forze come i curdi in Turchia e
Siria che si battono per pace, giustizia sociale, tolleranza, democrazia.
Accogliamo i profughi che fuggono dalla guerra come i nostri padri furono
accolti quando fuggivano dalle città bombardate. E’ chiarissimo fin dall’inizio
che i settori americani più imperialisti e i loro alleati non hanno lavorato
per favorire una transizione democratica e una pacificazione ma per rovesciare
un regime, dissolvere uno stato sovrano, trasformarlo in un altro ‘stato
fallito’ come son definiti con linguaggio cinico Libia, Somalia, Iraq ecc.
Qualsiasi
giudizio sul regime di Assad non giustifica la guerra per procura in atto da
anni in Siria.
E’ da
notarsi che come già accaduto con Libia e Iraq gli americani a parole
combattono islamismo ma bombardano e colpiscono regimi che avevano tanti
difetti ma certo non erano certo nemici dell’integralismo.
I missili di
Trump non sono al servizio della democrazia e dei diritti umani, l’attacco americano
è un atto di terrorismo internazionale. Informazione e politica europee e
italiane non si allineino a un presidente americano fascistoide. Riprendiamo il
ruolo di pace e mediazione che ci spetta nel Mediterraneo e in Medio Oriente.
* segretario
nazionale Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
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