NO ALLA MANOMISSIONE DELLA
COSTITUZIONE
In autunno
si voterà sulla manomissione della Costituzione voluta dal governo Renzi. Vi
invitiamo a votare NO perché questa riforma taglia la democrazia: Renzi vuole
“l’uomo solo al comando”, come è avvenuto nelle epoche più buie della nostra
storia. Non viene abolito il Senato, si abolisce il diritto dei cittadini di
eleggere i senatori e con la nuova legge elettorale della Camera, un partito
con il 25% dei voti può avere il 55% dei seggi: si concentrano tutti i poteri
in poche mani.
Renzi invece
di ridurre lo stipendio dei parlamentari, abolire i vitalizi e togliere i
privilegi, riduce la possibilità dei cittadini di incidere sulle scelte che li
riguardano. La manomissione della Costituzione è il punto di arrivo di anni e
anni di attacchi ai lavoratori e alle lavoratrici: precarietà, libertà di
licenziamento, legge Fornero sulle pensioni, firma di trattati europei che
hanno tolto la sovranità ai popoli e l’hanno consegnata alle banche e alle
multinazionali. Adesso vogliono addirittura firmare un accordo con gli USA – il
TTIP – che servirebbe a privatizzare la sanità e i servizi ed a distruggere
l’agricoltura di qualità.
Vi è un
legame fortissimo tra svuotamento della democrazia e distruzione dei diritti
sociali. Perché mettere il potere nelle mani di pochi serve per fare gli
interessi di pochi: finanza e multinazionali.
Tutto questo
viene motivato dicendo che i soldi non ci sono, che c’è la crisi e che dobbiamo
tirare la cinghia. Si tratta di una falsità: I SOLDI CI SONO
I ricchi con
la crisi sono diventati più ricchi come si vede quando vengono fuori gli
elenchi di chi porta i soldi nei paradisi fiscali. La grande evasione fiscale
continua e non viene perseguita così come i profitti delle grandi aziende
aumentano e non vengono reinvestiti. Come se non bastasse la Banca Centrale
Europea presta gratis 80 miliardi euro al mese alle banche private (lo chiamano
Quantitative Easing) ma di questo nulla viene speso per la povera gente.
I soldi ci sono, per questo
Rifondazione Comunista rivendica:
– La firma
immediata dei contratti nazionali di lavoro da parte dei padroni e del governo.
Più di 8 milioni di lavoratori italiani – privati e pubblici – hanno il
contratto scaduto, ingiustizia che riduce i salari e aggrava la crisi.
– L’abolizione
della legge Fornero: in pensione gli anziani, lavoro per i giovani!
–
L’istituzione di un reddito minimo per chi non ha il lavoro.
–
L’abolizione dei ticket e la riduzione delle liste di attesa.
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