giovedì 10 ottobre 2013

NO TRIV - GIOVEDì 10 OTT - AULA CONSIGLIARE CASSINA DE PECCHI

Cassina de' Pecchi, 7 ottobre 2013 – Prima delle trivelle, arrivano le polemiche. E con loro i comitati di cittadini che, grazie al passaparola e ai social network, si stanno organizzando per fermare quello che hanno già definito l’ennesimo scempio del territorio. La notizia, diffusa la scorsa estate ma confermata in modo chiaro e netto solo qualche settimana fa, che una vasta area della Martesana possa trasformarsi in un campo di trivellazione per la ricerca di gas e idrocarburi, è ormai diventata questione pubblica. Tanto da spingere un gruppo di cittadini a chiamare a raccolta i residenti della zona per chiedere maggiore chiarezza sia alle Amministrazioni interessate che alla società coinvolta.


Dopo qualche incontro informale, ecco fissato il primo appuntamento che dovrebbe anche segnare la nascita del comitato “No Triv”: giovedì alle 21 sarà l’aula consigliare di Cassina de’ Pecchi a ospitare la riunione di coloro che già si definiscono «partigiani della terra, contro l’ennesima devastazione del territorio». Sabato 12 ottobre alle 15 nuovo incontro, questa volta nelle campagne di Cassina, in una sorta di pellegrinaggio per calpestare quella stessa terra che presto potrebbe essere trivellata. Così, dopo le interrogazioni in parlamento e quelle finite sui tavoli di commissioni e consigli regionali e provinciali per iniziativa dei rappresentanti politici locali, si apre anche la mobilitazione del popolo su una questione ancora tutta da chiarire. Una cosa al momento è certa: il via libera per le trivellazioni che dovrebbero essere realizzate nei prossimi 12 mesi dalla Mac Oil and Gas c’è e riporta una firma autorevole, quella del ministero dello Sviluppo economico.

L'autorizzazione è dello scorso giugno, a fronte di una richiesta avanzata nel 2009 dalla stessa società il cui progetto aveva convinto la commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie del ministero. La prima fase prevede un’indagine geofisica da realizzare con pozzi esplorativi da installare nell’area interessata compresa in un raggio di circa 180 chilometri, che tocca 24 Comuni in tutto tra la Martesana e l’Adda e diversi parchi di interesse sovracomunale. Al momento la Regione ha concesso che la prima fase di studi possa avvenire senza una valutazione di impatto ambientale.

 

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