venerdì 20 maggio 2011

PRC/FDS INTERVENTO DI FERRERO




FEDERAZIONE. LE DESTRE NON SI BATTONO CON IL CENTRO

INTERVENTO DI PAOLO FERRERO
da Il Riformista di mercoledì 18 maggio 2011

Ci vuole un polo di sinistra per battere il Cav.

Caro direttore, nonostante l’assoluta invisibilità mediatica di cui siamo stati oggetto, la Federazione della Sinistra cresce nelle elezioni amministrative e dà il suo contributo alla sconfitta delle destre e alla qualificazione del profilo del centrosinistra.
In primo luogo, nelle elezioni provinciali, la somma dei voti delle forze che fanno parte della Federazione della Sinistra dà luogo a un risultato del 4,1%.
Questo dato rappresenta una crescita sia rispetto alle elezioni europee (era il 3,5% ), che rispetto alle elezioni regionali (era il 3,4%).
Nulla di clamoroso, tuttavia rappresenta una crescita reale della Federazione e ci parla – per rimanere a sinistra – di un risultato percentuale identico a quello di Sel (4,1% pure loro) e di poco inferiore a quello dell’IdV (4,8%).
Non male visto il completo oscuramento di cui siamo stati oggetto.
In secondo luogo, la candidatura di Pisapia nelle elezioni primarie a Milano era stata sostenuta da Sel e dalla Federazione della Sinistra, che a Milano totalizza un 3,2%, così come la candidatura di de Magistris a Napoli è stata sostenuta dall’IdV e della Federazione della Sinistra, che totalizza il 3,6%.
Anche qui, nulla di incredibile ma certo la Federazione della Sinistra è stata protagonista dei due fatti politici più rilevanti avvenuti nelle elezioni: la possibilità concreta di sconfiggere le destre ad opera di candidati di sinistra vera.
Dalle elezioni esce quindi confermata la validità della nostra proposta politica: la possibilità concreta di battere le destre attraverso una alleanza tra le forze di centrosinistra e di sinistra – senza alleanze con il centro – e la necessità di unire le forze della sinistra al fine di modificare profondamente il profilo programmatico e politico del centrosinistra.
In particolare vorrei soffermarmi su quest’ultimo elemento.
Il punto in Italia non è solo sconfiggere Berlusconi, ma anche il berlusconismo e a tal fine sono – a mio parere – necessari due elementi.
In primo luogo è necessario che lo schieramento che concorre alla sconfitta di Berlusconi sia riconoscibile sul piano sociale e culturale.
Serve uno schieramento che motivi le persone ad andare a votare: l’esatto contrario di cosa accadrebbe con una innaturale alleanza con il centro.
In secondo luogo è necessario unire la sinistra, sia per costruire un punto di riferimento nella società, sia per essere più forti nella discussione con il Partito democratico.
Vendola pare affidare alle primarie la soluzione di ogni problema politico e programmatico con il centrosinistra.
Noi non abbiamo nulla contro le primarie ma riteniamo indispensabile, al fine di modificare realmente il profilo del centro sinistra, che la sinistra si aggreghi e faccia sentire la sua voce unitariamente.
Penso alla guerra, alla lotta alla precarietà, al contrasto ai diktat di Marchionne, per non fare che alcuni esempi.
In altri termini in Italia occorre costruire una sinistra, unitaria, plurale, federata, che al di là delle differenze, possa costituire un punto di riferimento per determinare un’uscita da sinistra dal berlusconismo.
Noi rivolgiamo questa proposta a tutte le forze di sinistra (da Sel all’IdV, alle forze che si collocano più a sinistra) e riteniamo che proprio il risultato elettorale ci dica che nessuno a sinistra è autosufficiente e che nessuno da solo è in grado di incidere efficacemente sulla realtà del quadro politico.
Costruire quindi un polo politico della sinistra è la nostra proposta e riteniamo sia la condizione per battere Berlusconi e il berlusconismo.

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