OGGI ALLA FIAT, DOMANI IN TUTTI I LUOGHI DI LAVORO
Il diktat che Marchionne ha imposto a Mirafiori e Pomigliano, con l’accordo di Fim, Uilm, Fiesmic,Ugl rappresenta il più grave attacco al lavoro e alla democrazia del dopoguerra. Il peggioramento pesantissimo delle condizioni di vita e di lavoro va di pari passo con un attacco a diritti garantiti dalla Costituzione di una gravità senza precedenti.
E’ la volontà di riportare il lavoro ad una condizione servile, è la volontà di distruggere la Fiom per fare in modo che nei luoghi di lavoro esistano solo sindacati asserviti ai comandi dell’impresa.
- Si cancella il Contratto Nazionale per imporre condizioni di lavoro pesantissime:
per i ritmi, il taglio delle pause, il lavoro notturno, gli straordinari comandati senza contrattazione, il rifiuto dell’azienda di pagare i giorni di malattia a suo carico.
- Si cancella il diritto di sciopero, stabilendo che chi viola le clausole dell’accordo è passibile di “infrazione disciplinare” e quindi di licenziamento.
- Si elimina la possibilità per le lavoratrici e i lavoratori di poter eleggere i propri rappresentanti sindacali e si stabilisce che solo le organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto l’accordo separato, abbiano diritto ad esistere in fabbrica, eliminando per chi dissente ogni agibilità sindacale.
E’ il lavoro schiavistico, la cancellazione della democrazia e della COSTITUZIONE. E’ un modello che non rimarrà confinato alla Fiat, ma che se non sarà contrastato e battuto diventerà il modello generale dei rapporti di lavoro nel nostro paese.
NON CI STIAMO!
E’ necessario che tutte le forze che non ci stanno, le forze di sinistra, si oppongano unitariamente a quanto sta avvenendo.
E’ necessaria l’unità dei movimenti, per i diritti del lavoro, per la scuola e l’università pubblica, per la difesa dell’ambiente e dei beni comuni.
E’ necessario lo sciopero generale.
Il 28 gennaio con la Fiom, per i diritti di tutte/i
Il diktat che Marchionne ha imposto a Mirafiori e Pomigliano, con l’accordo di Fim, Uilm, Fiesmic,Ugl rappresenta il più grave attacco al lavoro e alla democrazia del dopoguerra. Il peggioramento pesantissimo delle condizioni di vita e di lavoro va di pari passo con un attacco a diritti garantiti dalla Costituzione di una gravità senza precedenti.
E’ la volontà di riportare il lavoro ad una condizione servile, è la volontà di distruggere la Fiom per fare in modo che nei luoghi di lavoro esistano solo sindacati asserviti ai comandi dell’impresa.
- Si cancella il Contratto Nazionale per imporre condizioni di lavoro pesantissime:
per i ritmi, il taglio delle pause, il lavoro notturno, gli straordinari comandati senza contrattazione, il rifiuto dell’azienda di pagare i giorni di malattia a suo carico.
- Si cancella il diritto di sciopero, stabilendo che chi viola le clausole dell’accordo è passibile di “infrazione disciplinare” e quindi di licenziamento.
- Si elimina la possibilità per le lavoratrici e i lavoratori di poter eleggere i propri rappresentanti sindacali e si stabilisce che solo le organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto l’accordo separato, abbiano diritto ad esistere in fabbrica, eliminando per chi dissente ogni agibilità sindacale.
E’ il lavoro schiavistico, la cancellazione della democrazia e della COSTITUZIONE. E’ un modello che non rimarrà confinato alla Fiat, ma che se non sarà contrastato e battuto diventerà il modello generale dei rapporti di lavoro nel nostro paese.
NON CI STIAMO!
E’ necessario che tutte le forze che non ci stanno, le forze di sinistra, si oppongano unitariamente a quanto sta avvenendo.
E’ necessaria l’unità dei movimenti, per i diritti del lavoro, per la scuola e l’università pubblica, per la difesa dell’ambiente e dei beni comuni.
E’ necessario lo sciopero generale.
Il 28 gennaio con la Fiom, per i diritti di tutte/i
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