Il C.P.F. – MI elegge la nuova Segreteria
Documento politico approvato dal Comitato Politico Federale di Milano e provincia il 18 maggio 2010
Il risultato delle Elezioni Regionali, così come dei ballottaggi nei più significativi comuni, conferma il rafforzamento della destra e della Lega in particolare. L’aumento dell’astensione in forma diffusa, che si manifesta anche in territori tradizionalmente della sinistra, mostra il danno inferto alla partecipazione al voto dal bipolarismo. Un sistema politico che da un lato punta a sterilizzare i conflitti, deprimere la partecipazione sociale, dall’altro anestetizza la democrazia rappresentativa e genera il distacco dal paese reale, aumentando la sfiducia dei cittadini nei confronti della politica.
Occorre essere consapevoli che il risultato elettorale favorevole alle destre, determinerà un’accelerazione delle iniziative del governo tese a scardinare la costituzione nata dalla Resistenza e il bilanciamento dei poteri. Siamo dunque chiamati oggi a far fronte a una vera emergenza democratica, che per essere affrontata richiede l’unità di uno schieramento democratico ampio e articolato.
Si paga l’incapacità delle opposizioni, di intercettare il disagio sociale, di articolare un progetto alternativo sia sul piano sociale che politico, di indicare una via di fuoruscita a sinistra dalla crisi. È resa manifesta in tutta la sua ampiezza la crisi strategica del centro sinistra e la grande debolezza della sinistra divisa, frammentata e priva di una proposta politica credibile. La resistenza sociale alla crisi si è limitata a lotte e vertenze spesso isolate tra loro, non sufficienti a produrre un comune sentire di massa in grado di opporsi al dilagare delle destre e a delineare un’alternativa.
Il risultato negativo del voto della FdS, è particolarmente pesante sia nei voti assoluti che in percentuale in Lombardia e nei comuni della nostra provincia(con il preoccupante minimo storico di Milano) dove l’egemonia politica della destra si conferma e si estende, mentre emerge un voto come quello dei “Grillini” capace di raccogliere una parte del voto di protesta verso il sistema dei partiti, su contenuti spesso analoghi a quelli della sinistra. In questa campagna elettorale sono emersi due seri limiti: da un lato non siamo riusciti a porre un serio contrasto al saccheggio nel nostro elettorato generato dall’imbroglio del voto utile presente in sé nel sistema bipolare e dall’altro ad imprimere un profilo al partito e alla FdS tale da dimostrare la nostra utilità per gli strati e ceti popolari. Sapevamo che di fronte all’impossibilità di stringere un’alleanza con il PD, l’esserci presentati da soli, la manifesta sproporzione di mezzi economici messi in campo e l’oscuramento mediatico, grandi erano i rischi di non ottenere la rappresentanza politica. Nonostante l’impegno profuso dal candidato Presidente Vittorio Agnoletto, dai candidati nella lista provinciale, dai nostri militanti tutti, al quale và il nostro più caldo ringraziamento, la corsa solitaria della Federazione della Sinistra non ha intercettato il disagio sociale crescente e la protesta democratica.
Assumendo positivamente il documento approvato dal CPN e facendo dunque nostre le proposte di rilancio dell’iniziativa politica ai vari livelli lì indicati, il nuovo pesante arretramento intervenuto in termini di calo di consensi anche rispetto ai voti raccolti, un anno fa, per il rinnovo del Consiglio Provinciale, ci pone di fronte all’urgente necessità, anche l’imminenza del voto amministrativo a Milano e in diversi comuni della provincia, di un rinnovamento e di un grande salto di qualità nella nostra proposta e azione politica nelle seguenti direzioni:
1) Unità a sinistra e Federazione della Sinistra E’ necessaria un’azione decisa che espliciti e renda ancor più percepibile la nostra vocazione unitaria verso la sinistra alternativa, puntando a realizzare l’unità indispensabile per superare la frammentazione e acquistare credibilità. Va avviato un percorso fatto di momenti di confronto e di iniziative comuni di lotta, su terreni condivisi, sia con la Sinistra politica, da sinistra critica fino a sinistra e Libertà, che con quella sociale e civica (associazionismo, i comitati, organizzazioni sindacali,centri sociali ecc.) per far vivere, nella presenza nei quartieri, nella partecipazione e nei conflitti quell’ alternativa che indichiamo per battere le destre nelle elezioni comunali di Milano.
In questo contesto è importante e non più rinviabile un salto di qualità nella costruzione della FdS, che se pur presente con un proprio consiglio provinciale, non ha articolazioni territoriali e non è conosciuta dalla cittadinanza . La FdS, per essere utile e credibile anche come strumento di una unità della sinistra più larga, va rilanciata come spazio, democratico e partecipato, aperto a quanti vorranno aderire per l’oggi e per il domani: associazioni, comitati, soggetti politici, singoli individui. Proponiamo al consiglio della FdS, una campagna di ascolto e presentazione della FdS nei territori e nei luoghi di lavoro con lo scopo di far nascere le sue articolazioni a tutti i livelli, diffondere la conoscenza della sua proposta politica e della sua vocazione unitaria. Solo così, dal basso e dai territori, potranno nascere le rappresentanze locali della Federazione, in grado di dispiegare una politica territoriale e attrarre forze e energie ora disperse. Dobbiamo anche porci come FdS la necessità di costruire partecipazione al nostro progetto, verificare forme di democrazia diretta in rete nelle scelte dei candidati nelle elezioni, così come nelle scelte delle priorità dell’azione politica territoriale.
Pensiamo necessario proporre come Rifondazione Comunista alle altre forze che compongono la FdS un ampliamento del Coordinamento e del Consiglio per coinvolgere tutte le energie alla costruzione diffusa della FdS e rappresentare così anche la pluralità del nostro dibattito.
2) Battere le destre nella società e promuovere la partecipazione Solo un grande sforzo per la costruzione dell’opposizione sociale potrà far crescere nella società la necessità dell’alternativa alle destre. Solo ritornando a dare risposte concrete alla vita delle masse sarà possibile riconquistare una credibilità oggi dispersa. Il nostro impegno deve quindi rivolgersi alla promozione di un tessuto vasto e articolato di lotte sui vari terreni tale da configurare un forte movimento di opposizione sociale, civile e democratico: dai referendum contro la privatizzazione dell’acqua, al nucleare, ai diritti civili, all’art 18, al reddito, alla legge 30.
Per quel che ci compete è sul terreno del territorio milanese e provinciale, che vanno articolate le azioni di costruzione dell’opposizione proponendo a tutte le forze della sinistra e democratiche la costruzione di vertenze e lotte per i diritti e i bisogni popolari a partire dai temi del lavoro, i comitati contro la crisi. L’esperienza sin qui da noi maturata con l’azione solidale dei GAP e di “Arancia Metalmeccanica”, ci forniscono valutazioni utili per individuare le scelte da fare. In particolare la strada della costruzione di forme di autorganizzazione democratica dal basso che vivendo della partecipazione popolare siano in grado di tradurre i bisogni e i diritti in conflitti capaci di intercettare simpatie e consenso soprattutto tra le nuove generazioni.
Va’ indagato con serietà il terreno delle nuove forme della partecipazione democratica e della comunicazione. L’utilizzo della rete per la costruzione di iniziative politiche e/o di mobilitazione e finanche di movimenti politici come i Viola, o i Grillini, deve sollecitarci a recuperare il ritardo nell’uso dei nuovi media, per costruire relazioni in rete diffuse, e articolare forum, discussioni e iniziative, costruendo in sostanza una rete alternativa in grado fare da tessuto connettivo tra il momento territoriale e l’azione politica generale. Si è aperta una nuova epoca in cui democrazia e partecipazione assumono nuove forme nelle quali dobbiamo imparare ad esserci.
3) Milano una scadenza elettorale importante Milano va a una scadenza elettorale di enorme importanza. Può uscirne una conferma dell’esistente oppure si può produrre una breccia straordinaria nella maglia del potere pervasivo delle destre a nord del Po. Questa impresa, molto difficile, non impossibile, richiede un grande salto di qualità a noi e a tutta la sinistra, in termini di idee, competenze, progettualità. Solo l’individuazione di idee forti, in grado di connettere nell’immaginario bisogni inascoltati a un modello di città, di relazioni sociali, alternativi alle destre, può produrre quella mobilitazione straordinaria che può trasformare una speranza in una realtà. È necessario un percorso in cui le competenze e le idee siano insieme il punto di partenza e quello d’arrivo di una campagna di ascolto rivolta ad associazioni, insegnanti, studenti, i sindacati, le professioni, i ricercatori, gli intellettuali e le università, le intelligenze democratiche della città, i centri sociali, per indagare con loro la città di un mondo del lavoro materiale, immateriale, cognitivo con cui abbiamo perso i contatti.
Per quanto ci riguarda, dopo tre sconfitte elettorali consecutive,che ci hanno messo fuori dalle istituzioni corrispondenti, la scadenza delle elezioni amministrative assume un carattere particolare. La sinistra deve dimostrare, proprio qui,nella roccaforte delle destre che governano il paese,di essere in grado di interpretare e rappresentare le esigenze dei ceti popolari realmente esistenti e tradurle in una proposta politica per la città. Cioè di essere in grado di cambiare e di rimettersi in sintonia con le persone in carne e ossa. Così può essere costruito un progetto per Milano da cui far nascere un programma su cui ricercare convergenze in direzione di un’ampia alleanza di tutta la Sinistra milanese, di partito e non, che nell’immediato può tradursi in una proposta politica ed elettorale unica delle sinistre in vista delle comunali del 2011.
4) Consolidare Rifondazione Comunista, l’unità del partito e la collegialità Dobbiamo proseguire nel rafforzamento di Rifondazione Comunista. Và riattualizzato il programma di lavoro varato nello scorso ottobre e avviata una riflessione critica sulle aree che necessitano investimenti maggiori: in particolare l’intervento nel mondo del lavoro. Vengono confermati i gruppi di iniziativa politica e le priorità da essi definite, per i quali va realizzato un rafforzamento e forme di coordinamento stabile con la segreteria. Le Feste del partito programmate a partire dal mese di giugno, dovranno essere non solo un veicolo di propaganda e autofinanziamento, ma essere il tramite per rafforzare le relazioni sociali e politiche, rilanciare il nostro tesseramento, presentare la proposta della FdS.
La crisi della segreteria, esplicitatasi dalle dimissioni di 4 compagni della stessa, è figlia della crisi del nostro partito e della sinistra. Il suo superamento richiederà tempo e un duro lavoro e, data la natura profonda e generale della crisi, anche un grande sforzo innovativo segnato da una discontinuità. Ciò sarà possibile solo grazie al coinvolgimento di nuove risorse umane e intellettuali, che consenta di ricomporre capacità di analisi, di proposta e radicamento sociale. Nell’immediato si accolgono positivamente gli stimoli politici proposti dai compagni dimissionari e dagli/le altre intervenuti/e nel CPF, sulla necessità di un salto di qualità e su una proposta di nuova segreteria e di funzionamento del partito che, mettendo al lavoro le risorse migliori disponibili, risponda alla necessità di potenziare la capacità di direzione politica e di operatività indispensabili per il rilancio del partito e dunque della federazione della sinistra, come premessa per affrontare al meglio gli impegni che ci attendono, in particolare nella città di Milano.
La proposta deve essere tale da garantire la collegialità e la condivisione delle scelte politiche e della loro rappresentazione nelle relazioni esterne del partito. Tanto sul terreno elettorale che su quello del lavoro per il reinsediamento sociale del partito e la sua presenza nei conflitti, luoghi reali dove si vince o si perde la battaglia contro le destre e si creano le condizioni senza le quali vengono meno il dialogo e le relazioni con i soggetti sociali e di movimento, indispensabili per la definizione di un programma e la partecipazione necessari per vincere anche sul piano elettorale.
Ci si propone di utilizzare tutte le energie e le competenze disponibili creando una struttura per dipartimenti non monocratici, che non accentri le responsabilità nelle mani di pochi compagni, ma le divida e condivida tra compagni e compagne delle diverse aree anche esterne alla maggioranza che vogliono dare il proprio contributo.
Si avanza dunque una proposta di nuova segreteria che risponda ai requisiti indicati e con l’impegno che sia l’inizio di un percorso capace di avviare un processo di rinnovamento dei gruppi dirigenti a partire dal prossimo congresso.
Segreteria:
Antonello Patta (Segretario e Responsabilità Lavoro, Ufficio Stampa/Comunicazione)
Bruno Casati (Enti Locali/Ufficio di Programma)
Giovanna Capelli (Scuola/Cultura/Formazione)
Matteo Prencipe (Coordinatore Provinciale)
Luciano Muhlbauer (Coordinatore Cittadino)
Gianni Occhi (Organizzazione)
Sandro Barzaghi (Lavoro Sociale/Beni Comuni)
Ernesto Cairoli (Welfare e Nuovi Diritti)
Marco Dal Toso (Politiche Istituzionali/Giustizia)
La proposta di segreteria votata a scrutinio segreto è stata approvata.
Voti favorevoli: 50 Contrari: 12 Astenuti: 7