Superate le 100 mila richieste di dimissioni a Ignazio Benito La Russa. Il 24 maggio la consegna"
"Oltre 100 mila persone hanno raccolto il nostro appello a chiedere a
Ignazio Benito La Russa di dimettersi. Nei prossimi giorni porteremo
direttamente al Senato questa massiccia espressione di volontà popolare
democratica. Le dichiarazioni del presidente del Senato, in particolare
quelle su via Rasella, sono palesemente in contrasto col suo ruolo che
dovrebbe essere di rispetto della Storia e della Costituzione
antifascista. Siamo convinti che questo grande traguardo raggiunto per
cui ringraziamo chi ha firmato e si è attivato per fare firmare sia
rappresentativo di una coscienza democratica del Paese che, nonostante
tutto, resta maggioritaria. Oggi più che mai la Costituzione va difesa
ed attuata e non stravolta con dichiarazioni revisioniste o "riforme"
presidenzialistiche. La Costituzione è antifascista, parlamentarista e
sociale. Nel ringraziare le tante personalità che hanno promosso con noi
l’appello e con loro le cittadine e i cittadini he lo hanno firmato,
informiamo che il 24 maggio, alle ore 11.30 saremo al Senato per
consegnarle al destinatario " Questo è quanto dichiarato da Maurizio
Acerbo, segretario nazionale, Elena Mazzoni, segretaria di Roma, e Rita
Scapinelli, responsabile nazionale antifascismo, Partito della
Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
A seguire il testo dell'appello, i primi firmatari e il link per aumentare ancora il numero delle richieste
Firmate appello per le dimissioni di Ignazio La Russa
Il presidente del Senato deve dimettersi.
Le
sue esternazioni sulla Resistenza non sono riconducibili ad opinioni.
Non sono nemmeno uno dei purtroppo assai diffusi episodi di revisionismo
storico.
Sono un falso storico, la negazione di atti giudiziari, una
offesa alla Resistenza e un inquinamento delle responsabilità storiche
del fascismo e del nazismo.
Noi ci riconosciamo nelle affermazioni fatte dal Presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo.
Quanto
affermato dal Presidente del Senato è incompatibile con la carica che
ricopre. Siamo certi che tale evidenza porterebbe in molti Paesi
d’Europa alla sua immediata decadenza. E sarebbe grave che ciò non
avvenisse in Italia.
Primi firmatari: Maurizio Acerbo, Daniela
Alfonzi, Cesare Antetomaso, Pier Giorgio Ardeni, Francesco Auletta,
Stefano G. Azzarà, Franco Bartolomei, Michela Becchis, Fausto
Bertinotti, Franco Berardi Bifo, Marco Bersani, Piero Bevilacqua,
Daniele Biacchessi, Maria Luisa Boccia, Salvatore Bonadonna, Stefania
Brai, Enrico Calamai, Eliana Como, Gastone Cottino, Giorgio Cremaschi,
Massimo Dapporto, Luigi de Magistris, Angelo d’Orsi, Donatella Della
Porta, Giuseppe De Marzo, Antonio Di Stasi, Paolo Favilli, Paolo
Ferrero, Eleonora Forenza, Francesca Fornario, Francesca Frediani,
Stefano Galieni, Domenico Gallo, Dino Greco, Giovanni Greco, Fabio
Grossi, Leo Gullotta, Sabina Guzzanti, Alessandro Hobel, Raniero La
Valle, Maria Lenti, Guido Liguori, Fabiomassimo Lozzi, Ramon Mantovani,
Elena Mazzoni, Lucio Manisco, Laura Marchetti, Walter Massa, Sandro
Mezzadra, Maria Grazia Meriggi, Raul Mordenti, Isidoro Mortellaro,
Roberto Morea, Tomaso Montanari, Roberto Musacchio, Paola Nugnes, Moni
Ovadia, Daniela Padoan, Tiziana Pesce, Ulderico Pesce, Giovanni Russo
Spena, Rita Scapinelli, Silvia Scola, Vauro Senesi, Marino Severini,
Gianpasquale Santomassimo, Barbara Spinelli, Simona Suriano, Aldo
Tortorella, Marco Trasciani, Raffaele Tecce, Vincenzo Vita, Massimo
Zucchetti
La petizione on line
https://chng.it/77HrTFPggJ
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