Noi siamo 7,8 miliardi
voi lo 0,1%. Draghi con chi sta?
Vaccini. Approvato l’emendamento del Gruppo
della Sinistra al Parlamento Europeo per una moratoria sui brevetti
Da “IL MANIFESTO” - Vittorio Agnoletto
Se il 24 -25 maggio nel Consiglio Europeo i governi
concorderanno con la Commissione di non sostenere la proposta di moratoria nel
consiglio Trips, non solo diventeranno corresponsabili delle future morti
quotidiane provocate dall’epidemia, ma porteranno un ulteriore durissimo colpo
alla credibilità delle istituzioni europee, su un tema sul quale, secondo le
ricerche realizzate da Oxfam e da Emergency, tra il 70 e l’80% dei cittadini
europei concorda con quanto votato dal Parlamento Europeo.
Le bozze della risoluzione che concluderà oggi il Global
Health Summit per ora non contengono alcun riferimento alla moratoria e le
autorità stanno recitando un inverecondo balletto di dichiarazioni per
mascherare la loro subalternità agli interessi di Big Pharma. Parlano: di
favorire le «licenze volontarie» che altro non sono che gli accordi commerciali
tra aziende, dove chi detiene i brevetti decide a chi e a quali condizioni
permettere di produrre i vaccini; di costruire nuovi siti di produzione di
vaccini in Africa, facendo finta di non sapere che quel continente oggi importa
il 99% delle dosi e che un simile programma richiederebbe enormi risorse e
tempi lunghi non compatibili con la pandemia; di garantire aiuti economici (a
fondo perso o come prestito, non è chiaro) da parte delle istituzioni bancarie
europee ai Paesi più poveri per favorire l’acquisto di vaccini, producendo così
un ulteriore dipendenza neo coloniale o, nel migliore dei casi, scambiando i
diritti con la carità.
L’Italia come presidente del G20 avrebbe potuto svolgere un
ruolo importante, indicare una strada a fianco degli oltre 100 Paesi che
sostengono la moratoria; nulla di tutto questo, tante dichiarazioni in libertà,
nessun atto concreto.
Stucchevole la polemica agitata dalla Commissione Europea
sulle esportazioni dei vaccini che sarebbero state realizzate in modo massiccio
dall’Ue, dimenticandosi di dire che gran parte di quelle esportazioni non sono
state realizzate dalle istituzioni europee ma dalle multinazionali con sede in
Europa verso Paesi come Uk, Usa e Canada che le hanno pagate a caro prezzo.
Diventa quindi ancora più importante sostenere e firmare l’Iniziativa dei
Cittadini Europei «Diritto alla cura. Nessun profitto sulla pandemia» (www.noprofitonpandemic.eu/it).
False le dichiarazioni di chi dice che sospendendo i
brevetti non cambierebbe nulla (ma allora perché si oppongono?) perché mancano
le capacità tecnologiche; la stessa direttrice generale del Wto, Ngozi
Okonjo-Iweala, ha dovuto riconoscere che «c’è una capacità produttiva non
utilizzata in diversi Paesi, penso a Pakistan, Bangladesh, Indonesia,
Thailandia, Senegal, Sudafrica», salvo poi limitarsi a dire che «gli Stati
devono lavorare con i produttori per espandere la produzione».
Lo scontro in atto è globale, poche volte nella Storia
recente è stata così evidente la contrapposizione tra il destino dell’umanità e
gli interessi di una piccola minoranza. Nel 2001 a Genova e a Porto Alegre
dicevamo: «Noi 6 miliardi voi G8»; nel 2011 a New York: «Noi siamo il 99% voi
l’1%». Oggi, nel 2021: «Noi siamo 7,8 miliardi voi lo 0,1%».
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