Se n’è andato Manolis Glezos
di Argiris
Panagopoulos
Per Charles
de Gaulle era “il primo partigiano dell’Europa”. Per noi era semplicemente
Manolis, il nostro amico e compagno di sempre nei tempi buoni e sopratutto
difficili.
Se n’è
andato oggi Manolis Glezos, il nostro eroe della Resistenza e di tutte le lotte
per la democrazia in Grecia.
Aveva amato
cosi tanto il nostro paese e la sua gente da fare 16 anni di prigione e di
confino e passare per ben 28 volte dalle aule dei tribunali di tutti i generi,
civili o militari.
Manolis
aveva 97 anni. Il suo fratello Nikos è stato fucilato il maggio del 1943
insieme con altri 91 compagni dai tedeschi.
“Coraggioso,
dritto, combattente fino all’ultimo giorno, Manolis Glezos è arrivato alla fine
di un eccezionale percorso. La Grecia, la Repubblica e la democrazia, la
giustizia sociale, hanno perso un grande combattente della prima linea”, ha
scritto Alexis Tsipras.
Manolis era
nato il 3 settembre del 1922 a Naxos nelle Cicladi. Insieme con Lakis Santas la
notte tra il 30 e il 31 maggio del 1941 hanno buttato giù dall’Acropoli la
bandiera degli occupanti nazisti con la croce uncinata.
Partecipa
alla Resistenza. Viene arrestato dai tedeschi il febbraio del 1942 e dalle
torture si ammala di una forte tubercolosi e per questo viene liberato in fin
di vita.
L’aprile del 1943 viene arrestato dai carabinieri e sei mesi dopo la
sua nuova liberazione, il febbraio del 1944, viene arrestato dai
collaborazionisti dai carabinieri, ma riesce a evadere nel settembre del 1944.
Era stato
direttore del giornale del Partito comunista KKE “Risospastis” e più tardi del
giornale di Unione Democratica di Sinistra EDA “Avgi”.
Manolis è
stato condannato a morte 3 volte ed è stato incarcerato per tantissimi anni per
uscire definitamente dal carcere con la amnistia generale della giunta dei
colonnelli nel 1971.
Nell’ottobre
del 1948 è stato condannato per prima volta a morte per “delitto” attraverso la
stampa. Una seconda condanna era arrivata il marzo del 1949, ma le proteste
internazionale e quelle in Grecia salvarono la vita di Manolis.
Picasso,
Sartre, De Gaulle, Camus e tante altre personalità hanno salvato due volte
Manolis e alcuni dei suoi compagni dai plotoni di esecuzione che lavoravano a
pieno ritmo per anni durante e dopo la guerra civile.
Manolis è
stato eletto deputato della Unione Democratica di Sinistra EDA, ma il governo
negava la sua liberazione e l’immunità parlamentare. Dopo 12 giorni di sciopero
della fame per scarcerare i 10 deputati di EDA chiusi nelle carceri o confinati
nelle isole Manolis esce dal carcere. Nel dicembre del 1956 Manolis diventa
direttore di “Avgi”.
Nel 1956 è
stato arrestato per spionaggio a favore dell’URSS, perché aveva incontrato il
segretario del KKE che era entrato clandestinamente in Grecia. Il tribunale
speciale militare, perché Glezos non meritava in tribunale ordinario, alla fine
lo condannava a 8 anni di carcere, 4 anni di confino e alla perdita dei suoi
diritti civili per 8 anni.
I suoi
compaesani di Apiranthos di Naxos presentarono un appello per la sua
liberazione. Lo firmarono tutti, i suoi compagni e i suoi nemici.
Nel 1961 è
stato rieletto deputato di di EDA ma rimane in prigione. Alla fine e grazie
alle pressioni internazionali nell’anniversario del suo compleanno il dicembre
del 1962 fu scarcerato con un decreto reale.
Il 21 aprile
del 1967 Manolis viene arrestato con la sua famiglia dalla giunta dei
colonnelli per fare il solito giro delle carceri e delle… isole. Con la
amnistia generale del 1971 Manolis è uscito definitivamente dal carcere.
Nel 1968
però Manolis confinato dai colonnelli condanna l’invasione dei sovietici a
Praga e si schiera con la Primavera contro gli odiosi carri armati.
Dopo la
dittatura ha cercato di far rivivere EDA e nelle elezioni del 1981 e del 1985 è
stato eletto deputato con le liste di PASOK, e nel 1985 è stato eletto
eurodeputato del PASOK.
Nell’aprile
del 1999 partecipa a Belgrado con la missione di AEK mentre cadevano le bombe
della NATO.
Nel 2002 si
candida con Synaspismos e il 2004 con SYRIZA. Nel 2010 un celerino gli ha
spruzzato peperoncino e altre sostanze chimiche ed è stato ricoverato con
problemi respiratori scatenando l’ira di centinaia di migliaia di persone che
erano sulla piazza Syntagma quando per un momento si era sparsa la voce che
avevano ucciso Manolis.
Nelle
elezioni per il parlamento europeo è stato eletto eurodeputato di SYRIZA con
438.000 voti, il massimo di preferenze che ha avuto un politico in Grecia. un
anno dopo si era dimesso come aveva premesso dall’inizio.
Il settembre
del 2015 è stato candidato con la Unità popolare avendo denunciato il
memorandum che aveva firmato Alexis Tsipras il luglio dello stesso anno, ma
poco dopo è uscito da Unità popolare.
Durante
questi anni non sono mancate le critiche di Glezos verso SYRIZA, anche se erano
molto ammorbidite. Per ultimo è stato contro l’accordo con la FYROM che è stata
rinominata Nord Macedonia.
Ηa
pubblicato 16 libri.
Nessun commento:
Posta un commento