“No ai listoni, sì a una sinistra dei movimenti” – Intervista a
Paolo Ferrero sul Fatto quotidiano
di Gianluca Roselli – il Fatto
quotidiano, pag. 7 -
Paolo
Ferrero è il vice presidente del Partito della Sinistra Europea ed ex
segretario di Rifondazione Comunista.
Come giudica l’elezione alla
segreteria del Pd di Nicola Zingaretti con primarie che, a vedere i numeri,
sono state un successo?
Il primo
atto che Zingaretti ha fatto da segretario è stato correre a Torino a
rassicurare Confindustria e il partito degli affari sul Tav. Tra le tante cose
che poteva fare, come incontrare dei lavoratori in difficoltà, ha scelto questa
, dimostrando di essere sulla stessa linea di chi l’ha preceduto. C’è invece una
mobilitazione popolare che chiede un cambiamento, come si è visto nella piazza
antirazzista di Milano o alla manifestazione unitaria dei sindacati a Roma.
Mdp, LeU e altri guardano a
Zingaretti come interlocutore per un’alleanza futura. Lei?
Come partito
della Sinistra europea stiamo lavorando per costruire una lista popolare, di
sinistra e ambientalista, alternativa al Pd e socialisti. Vogliamo essere la
casa dei movimenti, da Sinistra italiana a De Magistris, da Potere al popolo al
movimento di Varoufakis. Per mettere in campo delle azioni che dicano no al
razzismo e alle politiche liberiste che hanno peggiorato le condizioni di vita
dei lavoratori.
E’ partito il reddito di
cittadinanza. Se fosse in Parlamento, come voterebbe?
Un reddito
di cittadinanza è sacrosanto, perchè lo Stato o ti mette nelle condizioni di
trovare un lavoro oppure deve darti un sussidio per vivere in maniera
dignitosa. Così com’è, però, non mi piace, perchè al suo interno contiene una
forma di controllo sociale. Se fossi in Parlamento, lavorerei per migliorarlo
e, nel caso, voterei sì. I 5Stelle hanno rappresentato una speranza, nata dal
fallimento del centrosinistra. Il problema è che a loro volta hanno fallito,
perchè alle promesse non sono seguiti i fatti.
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