di Vittorio Agnoletto e Fulvio Aurora
- 6 giugno 2018
I numeri
parlano da soli e non lasciano scampo.
I toni
trionfalistici dell’assessore regionale alla sanità, Giulio Gallera,
sprofondano di vergogna sotto la cruda verità delle cifre.
Su 3.057.519
malati cronici che hanno ricevuto le lettere dalla regione solo l’8,44% ha
firmato il contratto con un gestore, la cosiddetta presa in carico e solo il
4,6% (140.724) ha firmato il PAI, il Piano Assistenziale Individuale. Oltre il
90% dei cittadini cronici contattati dalla Regione fino ad ora non ha indicato
alcun gestore e oltre il 95% di questi stessi cittadini non ha firmato alcun
PAI.
Una vera e
propria disfatta che appare ancora più
grave se si considerano tutti i soldi pubblici spesi dalla giunta regionale per
reclamizzare le proprie iniziative verso i malati cronici attraverso spot,
inserzioni e la stampa di centinaia di migliaia di opuscoli. Sarebbe
interessante sapere quanto ha speso fino ad ora la Regione per fare tutto
questo e scopriremmo che l’adesione al gestore di ogni singolo cittadino è
costata non pochi euro alle finanze pubbliche, ossia a ciascuno di noi.
Che si
tratti di un totale fallimento lo dimostrano i continui rinvii all’avvio del
progetto decisi dallo stesso assessorato: inizialmente tutto il sistema avrebbe
dovuto partire a pieno regime dal 1° gennaio 2018, poi è stato rinviato al 1°
gennaio 2019 e ora l’ assessore afferma che saranno necessari circa cinque anni
! La fase di reclutamento avrebbe dovuto concludersi prima entro il 2017, poi
nel 1° semestre del 2018, ora si parla del 31 dicembre 2018 e poi si vedrà.
Un risultato
atteso considerato che la maggioranza degli stessi Medici di Medicina
Generale, si è rifiutata di aderire alle
proposte della Regione e che nella città metropolitana di Milano i ¾ dei MMG hanno detto di no. Dopo i MMG
sono stati i medici ospedalieri a contestarne la realizzabilità: per fare i PAI
vari specialisti dovrebbero essere spostati dai loro reparti provocando gravi
danni alla qualità dell’assistenza ospedaliera; il medico specialista inoltre
può non avere la competenza per compilare un PAI ad es. di un paziente con
pluripatologie con il rischio di creare danni al cittadino e di assumersi una
responsabilità legale al di sopra delle proprie competenze, come illustrato da
un documento dell’Ordine dei Medici di Milano.
Per non
parlare del complicato rapporto tra MMG e clinical manager che si tradurrà in
un enorme perdita di tempo per i MMG e di un
sistema informatico non all’altezza del progetto: come faranno i MMG a
relazionarsi con l’operato del clinical manager considerato che la grande
maggioranza delle strutture ospedaliere non inserisce online per i singoli
MMG gli esami effettuati dai loro
pazienti ?
La cosa più
corretta che potrebbe fare l’assessore Gallera è prendere atto del fallimento e
dimettersi. Le bugie hanno le gambe corte…la verità prima o poi è destinata ad
emergere nella sua semplice evidenza.
Dott.
Vittorio Agnoletto, medico, co-conduttore di “37e 2” la trasmissione sulla
salute di Radio Popolare;
Fulvio
Aurora, Medicina Democratica, responsabile nazionale settore vertenze.
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