Il documento politico dell’assemblea
nazionale di Potere al Popolo!
Pubblicato
il 28 maggio 2018
L’assemblea
di Potere al Popolo, di fronte alla evoluzione della crisi politica ed al
possibile governo Lega M5S, assume i seguenti primi orientamenti e giudizi:
1) Rispetto
al governo Lega M5S che si sta definendo, sulla base del contratto sottoscritto
dai due leader e delle loro posizioni politiche, Potere al Popolo si schiera in
ferma e radicale opposizione.
Contrasteremo
le misure repressive, autoritarie e razziste che si annunciano verso i
migranti, i poveri, il dissenso ed il conflitto sociale. Misure che raccolgono
la violenta eredità delle leggi Minniti Orlando. PaP respinge e contrasta il
modello giuridico autoritario che sostituisce lo stato penale allo stato
sociale.
Ci opporremo
alla flat tax coi suoi regali fiscali per i ricchi, non solo nel nome
dell’eguaglianza, ma per difendere ed accrescere lo stato sociale.
Rivendicheremo l’abolizione del Jobsact e delle leggi a favore dello
sfruttamento del lavoro, totalmente assente dai programmi in discussione.
Chiederemo la cancellazione totale e non parziale della legge Fornero, così
come della famigerata Buona Scuola. Il reddito di cittadinanza dovrà essere una
misura strutturale e incondizionata, non l’estensione delle tenui misure
assistenziali del governo Gentiloni. Mai come oggi è indispensabile porre la
questione della riduzione dell’orario di lavoro e ci impegniamo a costruire una
campagna sul tema. Diremo basta alle grandi opere e alla devastazione ambientale
a partire dal TAV.
Sui vincoli
UE e NATO, come da nostro programma, chiederemo la rottura con essi, a partire
dal rigetto del Fiscal Compact e dal taglio alle spese militari e dal ritiro
delle missioni all’estero, dal rifiuto di installare nuove bombe atomiche in
Italia. Rispetto ai timidi e contraddittori intenti programmatici di Lega e M5S
di voler ridiscutere quei vincoli smaschereremo ogni falsa promessa a partire
dalle prossime scadenze in sede UE e NATO.
Potere al
Popolo rifiuta la parola d’ordine anticostituzionale “prima gli italiani”, al
centro della ideologia del nuovo governo, e le contrappone – sul piano dei
valori, della lotta e della mobilitazione sociale – una priorità solidale
opposta che è prima gli sfruttati.
In questo
quadro, emerge il cinismo dell’alleanza del M5S con una forza ferocemente
antimeridionale come la Lega, sulla base di un “contratto” che prima aveva
dimenticato il sud e poi lo ha ridotto a uno striminzito paragrafo vuoto di
impegni. Potere al popolo si impegna nella lotta per ridare centralità alla
nuova questione meridionale in un paese in cui non è cresciuta solo la
disuguaglianza, ma anche il divario tra il nord e il sud, con indicatori
drammatici su disoccupazione, povertà, evasione scolastica, welfare, carenza di
infrastrutture e investimenti.
Potere al
Popolo chiede il ritiro di tutte le sanzioni unilaterali della UE, e comunque
della partecipazione italiana ad esse; in particolare verso il Venezuela, per
il quale va riconosciuto il risultato elettorale e la legittimità del governo
bolivariano, respingendo l’aggressione ed il blocco economico internazionale
guidato dagli USA di Trump.
Potere al
Popolo esprime solidarietà e sostegno al popolo curdo, a quello catalano a
tutti i popoli in lotta per l’autodeterminazione e tra questi in primo luogo a
quello palestinese. È vergognoso che nessuno dei leader delle forze politiche
presenti in Parlamento e il Presidente della Repubblica non abbiano speso una
parola di condanna a Israele per la criminale strage di palestinesi. Questa
condanna é invece parte dell’impegno più vivo dei militanti di Potere al
Popolo, che in tanti in tutta Italia hanno contestato la vergogna del Giro
d’Italia a copertura della occupazione israeliana della Palestina.
Salutiamo
con gioia immensa la vittoria delle donne in Irlanda nel referendum per la
legalizzazione dell’aborto e sosteniamo la mobilitazione in Italia per andare
oltre la 194 promossa da #nonunadimeno.
Potere al
Popolo è la fianco dei lavoratori francesi in lotta contro Macron, sostiene
tutte le lotte in corso in Europa contro l’austerità e l’aggressione ai diritti
sociali e del lavoro.
2) Vanno
respinte al mittente le ingerenze della tecnocrazia e degli organi della UE e
della NATO, cosi come gli interventi della finanza internazionale per imporre
la continuazione delle politiche di austerità.
Il popolo italiano deve riconquistare il diritto alla piena applicazione
dei principi contenuti nella prima parte della Costituzione repubblicana,
continuamente messi in discussione da quella ingerenza. Per questo pone con
ancora più forza la necessità di abolire la controriforma costituzionale decisa
nel 2013 quasi alla unanimità dal Parlamento. Bisogna cancellare l’obbligo di
pareggio di bilancio inserito nell’articolo 81 della nostra Carta come a tutte
le limitazioni alla sovranità democratica.
Bisogna
ripristinare il rispetto dell’articolo 11 della Costituzione, violato da quasi
trent’anni da tutti i governi e da tutti i presidenti della Repubblica. In
questo Parlamento, sulla base dei programmi elettorali, esisterebbe una
maggioranza per cancellare la controriforma costituzionale. Se questa non verrà
esercitata sarà per responsabilità delle forze politiche che non avranno
mantenuto i loro impegni.
Sulla
formazione del nuovo governo italiano si sono scatenati la pressione ed il
conflitto tra le potenze della UE. Da un lato la Germania di Merkel che vuole continuare
ad imporre il proprio controllo sulla politica economica italiana, dall’altro
la Francia di Macron che apre al governo Salvini-Di Maio per avere un alleato
contro l’egemonia tedesca nella UE. Potere al Popolo respinge e contrasta sia
l’obbedienza a Merkel che quella a Macron,
sulle quali si sta dividendo il potere in Italia, entrambe unite dalla
continuità delle politiche liberiste, antioperaie e antipopolari.
È comunque inaccettabile
che si pongano veti sulla composizione del governo solo sulla base della maggiore o minore
fedeltà alla UE e alla NATO. Potere al Popolo ribadisce che il diritto alla
sovranità e alla autodeterminazione dei popoli non può essere soggetto ai
limiti della Troika e di qualsiasi altra istituzione tecnocratico, finanziaria
o militare.
3) Per
queste ragioni, la nostra opposizione al governo Lega M5S non avrà nulla a che
vedere con quella euroatlantica rappresentata da PD, residui berlusconiani e
grande stampa, a partire dal quotidiano La Repubblica. Queste forze sono
responsabili del degrado sociale politico che ha portato al governo attuale;
dunque la loro opposizione non sarà mai la nostra. L’alternativa al governo Lega M5S non può e
non deve essere il ritorno alle compatibilità e alle politiche di austerità.
Non può essere la fedeltà alle politiche guerrafondaie di NATO, USA, Israele.
PaP si
batterà dunque per una vera alternativa sia al governo Lega M5S, sia agli ex
governanti PD e berlusconiani.
Il risultato
delle ultime elezioni, conseguenza di una lunga stagione di politiche di rigore
che hanno seminato malcontento e delegittimazione delle classi dirigenti,
conferma la necessità della nostra indipendenza e alternatività rispetto a
qualsiasi tentativo di riesumare uno schieramento di centrosinistra, in
continuità con politiche che abbiamo contrastato e che sono alla base del
successo di Lega e M5S.
Si può e si
deve invece verificare la possibilità di costruire uno schieramento popolare
alternativo ai poli esistenti, confrontandosi anche con interlocutori come le
formazioni che con De Magistris – che è intervenuto positivamente all’assemblea
di Potere al Popolo – stanno sviluppando un progetto, e verso i settori di
movimento, della sinistra sociale e popolare, con cui possiamo condividere
contenuti e obiettivi programmatici e di lotta.
La nostra
opposizione sarà dunque nel nome dell’eguaglianza sociale, della democrazia,
della pace. E sarà una opposizione sociale e politica, con il compito primario
di organizzare mobilitazione e conflitto. Dovremo organizzare la ripresa della
mobilitazione e del conflitto sociale e per l’ambiente, contro il razzismo per
la libertà delle donne, a partire dalla manifestazione a Roma il 13 giugno.
Ci
impegniamo nella moltiplicazione su tutti i territori dei tavoli per la
raccolta firme sulle leggi di iniziativa popolare per la scuola e per
l’abrogazione del pareggio di bilancio nella Costituzione.
Dobbiamo
scuotere l’apatia e la rassegnazione sociale, dobbiamo tornare alla lotta nelle
strade, nei quartieri, nei luoghi di lavoro. La ripresa della lotta è il primo
compito che si assume Potere al Popolo.
Con questa
impostazione, PAP lancia una campagna di assemblee e mobilitazioni su tutto il
territorio nazionale, per smascherare gli intenti trasformistici del governo
del “cambiamento” e per iniziare a contrastarne gli orientamenti più reazionari
e repressivi, xenofobi, contro la libertà delle donne.
Potere al
Popolo esprime tutto il proprio sostegno ai propri candidati alle elezioni
amministrative del 10 giugno e chiama tutti i militanti al massimo impegno a
sostegno delle liste PAP.
4) Potere al
popolo non è un partito ma vuole essere un movimento politico-sociale di
alternativa dentro il quale convivono posizioni e culture diverse impegnate
nella costruzione di uno spazio e un soggetto unitario. Con il nostro manifesto
ci siamo infatti impegnati a costruire “un movimento popolare che lavori per
un’alternativa di società ben oltre le elezioni (…) Un movimento di lavoratrici
e lavoratori, di giovani, disoccupati e pensionati, di competenze messe al
servizio della comunità, di persone impegnate in associazioni, comitati
territoriali, esperienze civiche, di attivisti e militanti, che coinvolga partiti,
reti e organizzazioni della sinistra sociale e politica, antiliberista e
anticapitalista, comunista, socialista, ambientalista, femminista, laica,
pacifista, libertaria, meridionalista che in questi anni sono stati
all’opposizione e non si sono arresi”.
Per questo,
assieme alle assemblee e alle iniziative, PaP avvia la campagna per le adesioni
individuali.
In questa
due giorni abbiamo fatto un altro passo avanti. Riportiamo nei nostri territori
l’entusiasmo, la passione militante e la volontà di unità, lotta e resistenza
che abbiamo respirato in questa due giorni.
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