giovedì 29 ottobre 2015
FERRERO: «CAPISCO MINEO, DA GENNAIO UNA SINISTRA AUTONOMA DAL PD»
Ferrero: «Capisco Mineo, da gennaio una sinistra autonoma dal Pd»
intelligonews.it - intervista di Andrea De Angelis -
Il senatore Corradino Mineo lascia il gruppo del Pd a Palazzo Madama e passa automaticamente al gruppo Misto. Ieri, su queste pagine, lo stesso Mineo ha spiegato il motivo del suo addio, non risparmiando critiche a chi, come Bersani, non porta avanti fino in fondo le battaglie politiche. IntelligoNews oggi ha sentito a tal proposito Paolo Ferrero, il quale ha anticipato che a cavallo tra dicembre e gennaio ci sarò l’inizio di un nuovo soggetto politico a sinistra…
Ieri Civati e Fassina, oggi Mineo, domani chissà chi. A dircelo è stato lo stesso senatore Mineo, il quale non ha risparmiato frecciatine a colleghi di partito, partendo da Bersani. C’è il rischio che Renzi elimini tutti uno ad uno?
«Non voglio rilasciare commenti sulla vicenda interna al Pd. Posso parlare del partito in quanto tale, ma non delle dinamiche interne. Così come il fatto che questi se ne possano andare, io evito di parlare. Capisco Corradino, c’è stato dentro fino a ieri. O Fassina. Ma io nel Pd non ci sono mai stato e non voglio entrarci, mi occupo tra virgolette di altro, è una discussione di quella famiglia, non della mia».
Parliamo allora di sinistra, pensiamo al caso Roma. L’elettorato è smarrito e comincia proprio nella capitale a guardare al Movimento 5 Stelle. Siete pronti a costruire un nuovo soggetto politico forte, magari con lo stesso Mineo, Civati e Fassina, lei in prima persona? Che messaggio dare oggi agli elettori?
«L’elettorato di sinistra oggi è smarrito perché non c’è una sinistra degna di questo nome. Per questo stiamo lavorando, e mi sento di dire che siamo a buon punto, per aprire un processo costituente di una sinistra alternativa e autonoma dal Pd. Una sinistra che sia chiaramente un altro polo politico, il quarto polo politico. Per far questo vogliamo fare l’unità, mettendo insieme tutti coloro che sono usciti dal Pd o che erano già fuori, come Rifondazione o Sel. Tutti coloro che fanno politica a sinistra del Pd».
I tempi?
«Diciamo che tra dicembre e gennaio dovremmo riuscire a trovare il primo momento di esplicitazione di questa prospettiva».
Possiamo dire che l’elettorato di sinistra sotto l’albero troverà finalmente un nuovo soggetto, o come minimo l’inizio di esso?
«Sì, l’inizio. Perché alla destra basta che ci sia l’uomo solo al comando, della provvidenza, magari con tanti soldi. La sinistra invece è fatta di gente dove ognuno ha il proprio cervello e pensa con la sua testa, dunque il nostro deve essere un processo largo, democratico e discusso. Non è che qualcuno fa un fischio e tutti accorrono ad applaudire. Confido che a cavallo dell’anno si riesca a dare questo segnale».
Cosa accadrà subito dopo?
«A quel punto non avremo più alibi e saremo chiamati ad essere il punto di riferimento da un punto di vista sociale. Oggi è evidente che il Movimento 5 Stelle, ma anche la stessa Lega Nord raccolgono dei voti del disagio sociale. Le loro contraddizioni, però, sono enormi. Basta pensare a come il Movimento 5 Stelle sia anti sindacale, per non parlare della Lega Nord. C’è bisogno di una forza che rappresenti i bisogni dei più poveri, in modo coerente e non solo cavalcando la protesta. Serve una proposta per cambiare le cose positivamente».
Che ripercussione avrebbe un simile soggetto nel Pd?
«Toglierebbe ogni alibi a chi nel Pd dice di stare contro Renzi, ma continua a votare».
Come soggetto politico sarete chiamati a dare più spazio ai diritti sociali? Ultimamente nell’agenda politica si parla molto di diritti civili…
«Il punto centrale saranno i diritti civili che oggi sono totalmente calpestati. In questo momento abbiamo solo i privilegi delle imprese e dei ricchi, mentre i diritti delle persone sono macellati. Io dico no! Al centro del nostro soggetto ci sono le periferie, il problema della disoccupazione, del lavoro, dei salari bassi, del rinnovo dei contratti, l’abolizione della Fornero. C’è il problema delle liste d’attesa nella Sanità, quello dei ticket. C’è il nodo della casa. La nostra parola d’ordine è una: prendere i soldi dalle tasche dei ricchi e delle banche e usarli per la povera gente. Perché i soldi ci sono. Questo è il punto centrale della sinistra».
Cosa che Renzi non fa minimamente?
«Non solo non lo fa, ma realizza l’esatto opposto! Solo in seguito alla protesta ha rimesso le tasse sui castelli, altrimenti saremmo stato l’unico posto in Europa dove chi possiede un castello non paga niente e invece un inquilino deve pagare affitti che non riesce a pagare. Siamo nella follia vera…».
sabato 24 ottobre 2015
ROMA - 24/25 OTT. 2015 - CONFERENZA NAZIONALE GIOVANI COMUNISTE/I
Roma la Conferenza Nazionale dei Giovani Comunisti. Titolo ambizioso della Conferenza: vogliamo la luna. Per la segreteria nazionale di Rifondazione Comunista presenti Rosa Rinaldi ed Ezio Locatelli. Domenica è previsto l'intervento di Paolo Ferrero, segretario nazionale Prc-Se. Auguri a tutte e tutti GC di buon lavoro
venerdì 16 ottobre 2015
mercoledì 14 ottobre 2015
ARRESTATO MARIO MANTOVANI, VICEPRESIDENTE REGIONE LOMBARDIA.
ARRESTATO MARIO MANTOVANI, VICEPRESIDENTE REGIONE LOMBARDIA.
ANTONELLO PATTA – SEGRETARIO REGIONALE P.R.C. LOMBARDIA-MARONI A CASA, RIPULIAMO LA LOMBARDIA - MILANO 13 OTTOBRE 2015
Apprendiamo la notizia dell’arresto di Mario Mantovani vicepresidente di Regione Lombardia, già Senatore e Sottosegretario alle infrastrutture del governo Berlusconi effettuato questa mattina all’alba con le accuse di corruzione, concussione turbativa d’asta e abuso d’ufficio.
Altre nove persone sono indagate, tra cui l’assessore regionale al Bilancio Massimo Garavaglia, braccio destro del governatore Roberto Maroni.
E’ la conferma che in Lombardia il sistema corruttivo e le ruberie a danno dei contribuenti non sono finiti con l’era Formigoni.
Altro che la pulizia annunciata! Le famose scope di Maroni sono servite a mettere temporaneamente sotto il tappeto il lerciume che sta venendo a galla e che conferma che Lega e Centro Destra sono il vero problema della Lombardia.
I soldi ci sono e vanno a ingrassare le cripte del malaffare e della speculazione mentre si racconta che non ci sono per abolire i Ticket, e per il salario minimo.
MARONI E LE DESTRE A CASA per una Lombardia libera, pulita e che metta al primo posto i cittadini e i loro bisogni e non gli interessi dei ceti politici e gruppi di potere affaristici che governano la Lombardia da 22 anni.
martedì 13 ottobre 2015
Il PRC AVANZA PER LE ELEZIONI 2016 A MILANO LA PROPOSTA DI COSTRUZIONE DI UNA LISTA ELETTORALE UNITARIA
Il PRC avanza per le elezioni 2016 la proposta di costruzione di una lista elettorale unitaria, autonoma ed alternativa al PD per il Comune di Milano, no alla partecipazione delle primarie di centro sinistra, proseguiamo l’attuale consigliatura in linea con gli obbiettivi indicateci nel 2011 dai cittadini ed elettori milanesi.
Il Comitato Politico Federale del PRC riunitosi il 6 ottobre 2015, dopo un lungo e articolato dibattito:
“Il PRC propone alla sinistra organizzata milanese (SEL, Altra Europa con Tsipras, Possibile, ACT) e tutte le rappresentanze collettive e associative, alle personalità della sinistra sociale, sindacale e di movimento, di avviare insieme un percorso per far nascere una lista elettorale unitaria autonoma ed alternativa al PD per il Comune di Milano. Una lista non sommatoria dei soli proponenti e sigle, perché basata sull’autonomia dei singoli partecipanti/aderenti e nella sovranità delle decisioni localmente prese. Auspichiamo che la nascita della lista della sinistra milanese, possa elaborare insieme ai cittadini/e, ai militanti della sinistra sociale e politica, nei quartieri e future municipalità milanesi, un proprio programma/progetto per la città di Milano e municipalità. Una nuova proposta di qualità politica per la città di Milano, che parli innanzi tutto ai quanti oggi si sentono senza rappresentanza….”
“..Insieme a tanti cittadini e militanti politici della sinistra, non dimentichiamo la grande stagione politica e di partecipazione popolare che nel 2011 ha strappato alle destre la città di Milano dopo 17 anni. La non ricandidatura del Sindaco Pisapia, insieme al nuovo scenario politico nazionale che ha posto fine all’esperienza del centrosinistra, ha però aperto una nuova e diversa stagione politica, che interroga tutta la sinistra cittadina. Un nuovo corso che non può lasciarci indifferenti. Vi è quindi una evidente precarietà politica nelle primarie di coalizione proposte da PD e SEL, con candidature solo interne al PD e così soggette alle decisioni ed orientamenti del PD nazionale. Primarie quindi molto lontane da quelle che caratterizzarono la stagione del 2011.
“Considerando che le primarie di Milano, sono state decise senza la piena condivisione del PRC e che le stesse contengono tratti consistenti di incertezza e aleatorietà, sia in relazione alle candidature, che ad oggi sono tutte interne al PD, che al loro effettivo svolgimento, ciò rende per noi inaccettabile la partecipazione alle primarie del centro sinistra milanese.”“..L’esperienza dell’Amministrazione Pisapia pur tra difficoltà ed evidenti contraddizioni, ha prodotto risultati nuovi e positivi sotto il profilo dell’equità, dei diritti civili, dell’onestà dell’amministrazione pubblica, nella salvaguardia delle aziende pubbliche e nell’ambito dello sviluppo della sharing economy. Rilevanti sono stati i condizionamenti dovuti alle scelte delle precedenti amministrazioni e per questo il nostro giudizio è fortemente critico. Critico sulle scelte effettuate nella politica di spesa essenzialmente concentrata solo su grandi opere infrastrutturali, che hanno drenato risorse economiche enormi a scapito di un adeguato intervento su case popolari, periferie e sostegno deciso al welfare, come la politica e rapporti con i dipendenti comunali, il personale precario non stabilizzato e con il decentramento sul piano delle risorse economiche.
“..Valutiamo positivo l’operato del gruppo consigliare “Sinistra per Pisapia – FdS” e dei nostri rappresentanti nei CdZ, mossi sempre in continuità con gli obiettivi che la lista si è sempre posti; auspichiamo che si operi nello stesso modo nei mesi che separano le elezioni del 2016, per salvaguardare gli obbiettivi indicateci nel 2011 dai cittadini ed elettori milanesi. Di particolare rilevanza dovrà essere l’impegno affinché l’amministrazione avvii uno stanziamento straordinario e significativo di bilancio, per la ristrutturazione e consegna delle case popolari sfitte e risanamento straordinario. Pensiamo necessario ed urgente definire un percorso partecipato della cittadinanza sulle aree di Expo 2015, avanzando la proposta che contestualmente alle elezioni 2016 sia indetto un referendum consultivo. Avanziamo inoltre la richiesta, che Comune e Città Metropolitana richiedano al governo il varo della legge elettorale per l’elezione diretta del Sindaco e Consiglio Metropolitano congiuntamente alle elezioni del Comune di Milano, per ridare senso e valore democratico all’istituzione che deve svolgere un ruolo al servizio di 3,5 milioni di cittadini.”
lunedì 12 ottobre 2015
ATTENTATO AD ANKARA. SOLIDARIETÀ ALLE VITTIME E AI CURDI
ATTENTATO AD ANKARA. SOLIDARIETÀ ALLE VITTIME E AI CURDI, LE RESPONSABILITÀ DI ERDOGAN. MOBILITAZIONE INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA
È terribile il bilancio dello spaventoso attentato di questa mattina alla manifestazione pacifista e curda nel centro di Ankara. Finora si contano 86 morti e 186 feriti. Si tratta di un atto feroce, non ancora rivendicato, una strage di manifestanti pacifici e pacifisti, il che lo rende ancora più orribile se possibile, scesi in piazza per chiedere la fine del conflitto con i Curdi del Pkk, che nel frattempo ha dichiarato la cessazione di ogni ostilità fino alle elezioni di novembre. Un’azione che destabilizza del tutto la situazione interna della Turchia, già pesantemente segnata dopo l’attentato di Suruc, ai confini con la Siria, che costò 30 morti il luglio scorso.
Il presidente Erdogan è gravemente responsabile. Ha scelto di governare con i nazionalisti, ha spostato all’interno della Turchia la guerra in Siria, ai confini del paese, per colpire i curdi. Azioni sempre più gravi, condotte dall’esercito, che hanno portato a radere al suolo interi villaggi, come Cisre, in maniera identica a quanto avviene a pochi chilometri, in Siria. Il tutto nel silenzio dei paesi europei e occidentali, mentre gli aerei russi la sorvolano e la Nato dichiara di volere difendere la Turchia da ogni violazione. Di recente a Bruxelles Erdogan ha definito terroristi tutti i Curdi.
È tremendo, il bilancio dell’attentato, se si guarda l’intera situazione del Medio Oriente.
La guerra in Siria, l’intervento della Russia e dei paesi occidentali. Il contemporaneo inasprirsi del conflitto tra Palestina e Israele, dove, mentre si continua a negare la creazione di due Stati indipendenti, una nuova generazione di Palestinesi si prepara alla terza Intifada.
Con grande preoccupazione vediamo che l’ombra della guerra, non più solo locale, si proietta con forza inedita sull’intera regione e sulle relazioni internazionali.
Per questo non basta condannare la ferocia, piangere i morti, dichiarare la solidarietà alle vittime e al popolo curdo.
Di fronte all’orribile attentato di Ankara è necessaria una risposta ampia, di tutte le forze pacifiste e di movimento, italiane ed europee. Prepariamo una grande mobilitazione. Dobbiamo opporci alla guerra.
ALTRA EUROPA CON TSIPRAS - 10 ottobre 2015
venerdì 2 ottobre 2015
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