martedì 24 settembre 2013

INTERVISTA A FERRERO SEGRETARIO PRC

Intervista di IntelligoNews a Ferrero: «Letta, curatore fallimentare dell’Italia per conto della Merkel. Renzi cambierà la sinistra in destra»

23 set 2013 • 17:18 Nessun Commentodi Marta Moriconi – intelligonews.it – «La linea della Merkel? La crisi… la facciamo pagare agli altri. L’idea che dobbiamo aspettare il permesso della Merkel, ancora, mi fa rabbrividire». Così il segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, commenta le elezioni tedesche prima, poi si scaglia contro il governo delle Larghe Intese nostrano. Poi spiega, conversando con IntelligoNews, chi sono i due più importanti protagonisti dell’attualità politica: Enrico Letta è «il curatore fallimentare dell’Italia per conto della Merkel» e Matteo Renzi colui che contribuirà al «cambiamento genetico della sinistra». La sostanza, per Ferrero, è che i due «sembrano quelli del pentapartito». Parla anche di politica economica, del teatrino di Berlusconi che «ha scelto di non far cadere l’esecutivo» e dell’ultima polemica che coinvolge Stefano Rodotà che «nella storia della Repubblica si è distinto per la lotta al terrorismo, per il rigore morale».

L’aumento dell’Iva potrebbe far cadere il governo. In sostanza il ministro dell’Economia , Fabrizio Saccomanni, è sotto il fuoco “amico” del Pdl, che sostiene il governo Letta. Cosa ne pensa? Troppo tortuoso?

«E’ una grande rappresentazione teatrale, una presa in giro. In realtà Berlusconi ha scelto di non far cadere il governo, e questo perché conviene di più… a lui. Pensa che restando lì abbia un potere di ricatto e comunque un filo di dialogo con il Presidente della Repubblica. Da dirigente del secondo partito della coalizione manterrà così una posizione di potere che non mollerà facilmente».

Ma la politica economica chi la detterà? C’è una sorta di tiro alla fune vinto finora dal Pdl.

«Le politiche che stanno facendo stanno aggravando la situazione economica. Non so chi, ma so cosa dovrebbero fare. Due temi sono urgenti. Primo: la distribuzione del reddito. Il motivo dell’aggravamento della nostra crisi è dato dal crollo dei consumi interni, mentre le esportazioni non sono diminuite. Poi occorre mettere il tetto a stipendi e pensioni d’oro e aumentare quelli dei lavoratori. Fare una tassa sui grandi patrimoni e pensare al reddito sociale per i disoccupati. E si può entrare più nel dettaglio sui fondi pensione. La sostanza è che si bisogna spostare immediatamente 50miliardi dall’alto dal basso. Il governo lo potrebbe fare tranquillamente ed eviterebbe così l’aumento dell’Iva, producendo un circolo di denaro che farebbe sì che la gente possa cambiare il cappotto. Secondo: basta complimenti alla Merkel. Piuttosto l’Italia non dovrebbe più rispettare i trattati che la stanno distruggendo».

Sta chiedendo all’Italia, e quindi a Letta ora, di non rispettare i trattati europei, abbiamo capito bene?

«Certo. Non possiamo sbattere i pugni sul tavolo e fare quello che ci dice la padrona di casa. In questo senso una misura concreta sarebbe quella di obbligare la Banca d’Italia ad intervenire sul nodo dei titoli di Stato. Attualmente paghiamo una vera e grande tassa, inaccettabile, di 90 miliardi all’anno di interessi sul debito. I tassi d’interesse che paghiamo noi sono al 4,5%. La Bce li ha prestati all’1%. C’è uno squilibrio che è pura usura. E la paghiamo per la scelta politica di rispettare i trattati. No a regole assurde».

Enrico Letta lo farebbe? Batterebbe i pugni in Europa per garantire l’Italia?

«E’ il curatore fallimentare dell’Italia per conto della Merkel. E poi c’è Napolitano che invece che mandare il Paese alle elezioni, ha prima messo Monti che ha scardinato tutto, poi le Larghe Intese di Letta. E’ il padre nobile, alla fine, di una porcheria, che è la svendita di ogni sovranità dell’Italia alla Germania che si fa i suoi interessi, al contrario di noi, fino in fondo. La Germania ci guadagna moltissimo».

La vittoria di Angela – quindi – la legge negativamente per l’Italia?

«Sì perché la sua linea è che la crisi la facciamo pagare agli altri. Le lasciano fare quello che vuole e lei è una politica capace, perché non la dovevano rivotare? La cancelliera proseguirà su questa strada che le ha fatto vincere le elezioni. Per noi è un vero disastro. Non è un voto europeista, chi lo dice è un imbecille, perché è il voto dell’egoismo tedesco contro gli altri Paesi dell’Europa. Altro che vittoria della Germania europeista: con Merkel vincono austerity e banche. L’unica buona notizia è l’ottimo risultato che ha ottenuto il partito di sinistra Die Linke».

Rodotà e il messaggio delle nuove Br . Parole «comprensibili» avrebbe dichiarato il professore e il ministro dell’Interno lo ha criticato duramente. Ultimo match: una querela ad Alfano da quanto risulta. Che ne pensa?

«La mia più grande solidarietà umana e politica a Rodotà. E’ stato volutamente equivocato, gli hanno affibbiato un pensiero che non è suo. Rodotà, come noi, ha sempre combattuto le Br. C’è stata una strumentalità pazzesca del ministro degli Interni. Fa bene Rodotà a querelare. Stiamo parlando di una persona che nella storia della Repubblica si è distinto per la lotta al terrorismo, per il rigore morale… Oramai c’è un degrado della politica tale, che si cerca a tutti i costi di distruggere l’altro. E’ una macchina del fango continua».

Letta bis con M5S e Sel, Pd e forse qualche eventuale pidiellino “eretico”. Questo ‘bis’ le piacerebbe di più dell’originale? O ne sarebbe una replica?

«Dipende da cosa si metterebbero a fare. Se faranno una tassa sui grandi patrimoni, aumenteranno gli stipendi e le pensioni, poi via i cacciabombardieri e la Tav inVal di Susa, lo troverei positivo un Letta bis. Sarebbe una risposta alla domanda di cambiamento emersa alle ultime elezioni. Se hanno buon senso e rovesciano le cose, allora applaudirei. L’idea che dobbiamo aspettare il permesso della Merkel, ancora, mi fa rabbrividire. Per me domani mattina dovrebbe cadere questo governo e se ne venisse uno nuovo, capace di adottare misure urgenti di giustizia sociale, ne sarei contento».

Tra Renzi, Cuperlo e Civati, chi vede meglio come segretario del Pd?

«Non entrerò nelle discussioni degli altri partiti. L’unica cosa che vi posso dire è che penso che Renzi sia portatore di un indirizzo politico di destra, che nulla ha a che vedere con la sinistra. Si figuri come vedo la sua proposta dei mini-job, misura contro i giovani e per pagarli con stipendi da fame. Matteo assomiglia come comunicazione a Berlusconi, come contenuti sta lavorando ad un cambiamento genetico della sinistra. Letta è democristiano, il segretario sarà democristiano, faccio notare al Pd che sembrano quelli del pentapartito. La loro proposta politica è alternativa alla nostra: noi poniamo il tema del cambiamento delle politiche economiche e sociali».

Nessun commento:

Grazie per le visite!
banda http://www.adelebox.it/