CON ANDREA DI STEFANO UNA SINISTRA UNITA PER UN’ALTRA LOMBARDIA
Milano, 17 dicembre 2012.
Dichiarazione di Giovanna Capelli, Segretaria Regionale del Partito della Rifondazione Comunista Lombardia:
“L’esito delle primarie in Lombardia certifica il successo di quello che i giornali hanno chiamato il candidato "outsider", l’ imprevisto Andrea di Stefano. Come Rifondazione Comunista abbiamo lavorato con tutte le nostre forze per questo risultato che dimostra con evidenza fattuale la forza trascinante e convincente di un programma di sinistra chiaramente incentrato sull’obiettivo non solo di battere il centro-destra, ma di compiere l’operazione più difficile: smontare il sistema formigoniano di drenaggio di denari pubblici verso il privato, di clientelismo e intreccio con gli affari diffusi della Compagnia delle Opere.
Assumere come punto di riferimento questo risultato significa per noi battersi perché Andrea Di Stefano guidi una lista elettorale adeguata a questi compiti, in una difficile stagione politica, che unisca Federazione della Sinistra, Sel e tutti i soggetti politici e di sinistra diffusa e critica, che hanno votato Andrea Di Stefano e che vogliono sostenere e rafforzare le qualità del programma di Andrea: discontinuità, alternatività, concretezza e partecipazione democratica.
Condivido pertanto pienamente e sottoscrivo l’appello "CON ANDREA DI STEFANO UNA SINISTRA UNITA PER UN’ALTRA LOMBARDIA" diffuso oggi e che vede tra i primi firmatari: Emilio Molinari, Ottavia Albanese, Edoardo Bai, Piero Basso, Roberto Biorcio, Giorgio Ferraresi e Giorgio Galli”.
Riceviamo e pubblichiamo:
COMUNICATO STAMPA
CON ANDREA DI STEFANO, UNA LISTA UNICA DELLA SINISTRA PER UN’ALTRA LOMBARDIA
Venerdì 21 dicembre alla Casa della Cultura a Milano in Via Borgogna 3, alle ore 18, ci troviamo con Andrea Di Stefano, per lanciare una lista unica della sinistra per le prossime elezioni regionali.... Partecipa!! Tutti col prof. Di Stefano!!!
CON ANDREA DI STEFANO UNA SINISTRA UNITA PER UN’ALTRA LOMBARDIA
Siamo arrivati al dunque, alle elezioni regionali. Dopo 17 anni di regime formigoniano, il centro-destra, a guida PDL e Lega, crolla, incalzato dalle procure e dal discredito. La sua crisi è una crisi conclamata da mancanza di etica pubblica e da malgoverno manifesto. Il primo segno di responsabilità collettiva è di intenderci sulla gravità dello stato di cose presenti. Una regione in declino economico e sociale, senza sbocchi futuri, anche a causa delle politiche nazionali e della crisi grave economica, con disoccupazione e povertà crescenti, abbandono scolastico alto, saccheggio del territorio e restrizione del welfare. Il tutto costruito da un sistema di potere pervasivo, ideologicamente compatto, che sposta risorse dal pubblico al privato, favorisce lobby e clientele, con il concorso attivo delle mafie. Il liberismo, si aggira incontrastato nella nostra regione, privatizzando e svendendo tutto ciò che è pubblico e bene comune, distruggendo diritti fondamentali come la salute e l’istruzione, la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, generando in ultimo malessere sociale ed esistenziale. La percezione della illegalità diffusa, oltre agli scandali e agli sperperi del consiglio regionale e della giunta, cancellano nel silenzio la centralità della sovranità popolare (come per il referendum dell’acqua bene comune) e creano l’idea che la democrazia sia un inutile orpello, un intralcio. Populismo e astensionismo dilagano. Oggi questo sistema di potere, così longevo, così granitico, è incrinato ed è possibile cambiare veramente in Lombardia. Le primarie concluse con la vittoria di Ambrosoli hanno visto in campo, intorno ai candidati, una coalizione inclusiva di forze politiche e sociali capace di dare speranza in un cambiamento vero e suscitare nella società grandi risorse, energie e volontà di impegno per il cambiamento. In questo percorso Andrea Di Stefano è stato il protagonista che si è distinto per la chiarezza e la concretezza delle proposte di programma diventando un riferimento non solo per le forze della sinistra che lo hanno sostenuto, ma anche per le tantissime persone, associazioni, comitati, movimenti che la disillusione e lo scoraggiamento rischiavano di spingere verso il disimpegno, l’astensionismo o il voto di protesta. L’unità della sinistra in una lista unica per la Lombardia diventa urgente e non rinviabile per dare forza alle idee dei tanti e delle tante che si sono impegnati e si impegnano per la difesa dell’acqua e dei beni comuni, dei diritti con i referendum sul lavoro, del territorio dal consumo indiscriminato e dalla speculazione. Una lista unica della sinistra per un’altra Lombardia è la premessa, per dare forza a un programma di discontinuità rispetto al passato, per vincere ed estirpare il sistema di potere ciellino-formigoniano e non sostituirlo con una qualche variante. La ventata d’aria di sinistra vera che il candidato Andrea Di Stefano ha portato alle primarie ci fa dire che ciò che tre mesi fa sembrava impossibile oggi, con il candidato della "utopia concreta", può essere realizzato. Facciamo appello ad Andrea, che ha già mostrato di considerare l’unità della sinistra un valore importante, perché spenda la generosità e la passione che ha profuso nelle primarie per unire in un’unica lista la sinistra e guidarla verso un ottimo risultato elettorale possibile.
Ottavia Albanese Edoardo Bai Piero Basso Vittorio Bellavite Roberto Biorcio José Luiz Del Roio Giorgio Ferraresi Giorgio Galli Teresa Isenburg Giulio Leghissa Emilio Molinari Vittorio Morfino Diego Parassole Silvano Piccardi Franco Romanò Roberto Romano Alessandro Santoro Renato Sarti Sergio Serafini José Luis Tagliaferro Adriano Voltolin
martedì 18 dicembre 2012
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