venerdì 29 giugno 2012

PRC - IDV SI FARA' REFERENDUM SU ART. 18

Ferrero e Di Pietro: faremo referendum per ripristinare articolo 18


Paolo Ferrero
 - Il ddl lavoro è legge: la peggiore delle leggi possibili, il governo Monti è arrivato là dove nemmeno Berlusconi era arrivato, a cancellare l’articolo 18 e i diritti dei lavoratori. Pd e Pdl, complici del governo, hanno compiuto una vera e propria nefandezza contro i lavoratori e le lavoratrici . Noi ci faremo promotori di un referendum abrogativo della riforma sul lavoro e dell’articolo 8 della manovra estiva del governo Berlusconi perché siamo convinti che la maggioranza del popolo italiano non è d’accordo con la distruzione dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.



Antonio Di Pietro - 
La riforma del lavoro del ministro Fornero è diventata legge. Ad ottobre promuoveremo un referendum abrogativo. Ci rivolgeremo ai cittadini e ai lavoratori per vedere chi ha ragione: noi o il governo Monti e la sua anomala maggioranza. Perché questa pseudo-riforma danneggia i giovani, le imprese e i lavoratori, smantella i loro diritti e non dà futuro.

CANDIDATI 2010 REGIONE LOMBARDIA...


Il sistema di potere formigoniano che per venti anni ha sequestrato la vita politica, economica e sociale della regione più importante d'Italia è alle corde.

In consiglio regionale c'è un numero d'inquisiti senza precedenti e le inchieste scuotono e coinvolgono anche la Lega Nord.
Solo l'elezioni anticipate possono essere un atto riparatorio rispetto alla gravità di un sistema clientelare e corrotto trasversale.
La Federazione della Sinistra ha pagato con l'esclusione dal consiglio regionale la sua coerenza contro il bipolarismo degli affari, ma a volte è necessario fare scelte difficili per potere investire nel futuro ovvero in una proposta di governo per la Lombardia veramente alternativa.
Uniamo la sinistra di alternativa per la Lombardia del lavoro, dei beni comuni, dell'ambiente, della trasparenza e della solidarietà sociale

COMUNICATO DI VST DEL 28-06-2012


Allusioni e demagogia, Vimodrone Futura persegue la logica dello scontro continuo


(Vimodrone, 28 giugno 2012)

Il gruppo politico denominato “Vimodrone Futura”, ispiratore della mozione di sfiducia alla giunta precedente e responsabile della paralisi amministrativa di oltre tre mesi, la cui proposta per il governo della città è stata sonoramente bocciata dagli elettori, invece di interrogarsi sul perché di un risultato negativo che ha di fatto rovesciato le proprie aspettative, persegue una logica di campagna elettorale permanente denigrando il sindaco Antonio Brescianini, i partiti e i rappresentanti di Vimodrone sei Tu.
Una logica volta allo scontro continuo che noi rifiutiamo categoricamente, perché fautori di un confronto politico di merito e, soprattutto, improntato al rispetto reciproco.
Vimodrone sei Tu è la lista civica che raggruppa i partiti del centro sinistra, alla quale aderiscono volontariamente associazioni e singoli cittadini. Con la candidatura di Antonio Brescianini e la presentazione di un programma di mandato amministrativo chiaro e netto nella strategia per il futuro del nostro territorio, Vimodrone sei Tu è stata premiata ancora una volta dai cittadini, i quali hanno riposto la propria fiducia in una classe dirigente che ha dimostrato negli anni precedenti di saper governare in nome del bene comune. Questo è un dato chiaro che a due mesi dal voto dovrebbe già essere stato metabolizzato da tutti gli attori politici e sociali.
Pertanto, con pacatezza e fermezza, rigettiamo al mittente le accuse di spartizione partitocratica e clientelismo, soprattutto alla luce della considerazione che i soggetti firmatari di queste allusioni devono la propria notorietà proprio ai partiti politici dai quali oggi, troppo frettolosamente, prendono le distanze e alle stesse logiche, oggi definite da “manuale Cencelli”, con le quali hanno assunto ruoli e responsabilità all’interno delle passate amministrazioni.
Ricordiamo altresì ai militanti e dirigenti di Vimodrone Futura, gli stessi che per anni hanno approvato deliberazioni per l’istituzione di uffici a supporto dell’organo esecutivo (come sancito tra l’altro dalle normative vigenti) che la coalizione di Vimodrone sei Tu ha garantito in modo trasparente e lineare la gestione delle finanze pubbliche, ha ridotto progressivamente il debito dell’Ente, ha chiuso contenziosi decennali, ha rispettato le normative nazionali del Patto di stabilità. Una buona amministrazione della cosa pubblica sancita anche dal Ministero dell’Economia che ha inserito il nostro comune tra i 143 enti “virtuosi” a livello nazionale.
Basta con le polemiche, Vimodrone sei Tu è una coalizione responsabile, siamo stati eletti per affrontare e risolvere i problemi della nostra comunità.

mercoledì 27 giugno 2012

IN PIAZZA CONTRO IL DDL LAVORO!!!

LAVORO – FORNERO: ABERRANTI PAROLE DEL MINISTRO: LAVORO è DIRITTO COSTITUZIONALE.
NOI IN PIAZZA CONTRO DDL, FAREMO REFERENDUM SU ARTICOLO 18


Le parole del ministro Fornero, nell’intervista del Wsj, sono aberranti: il lavoro in Italia è un diritto costituzionale. Si rilegga gli articoli 1 e 4, tra i Principi fondamentali della nostra Carta costituzionale! La riforma che il governo sta blindando in ...queste ore con la fiducia alla Camera è un provvedimento pessimo, altro che buono: via libera ai licenziamenti con la demolizione dell’articolo 18 e precarietà per tutti. Per questo noi del PRC anche oggi saremo in piazza, coi sindacati, per dire no a questa riforma e a questo governo nemico dei lavoratori. E per questo presenteremo un referendum per ripristinare l’articolo 18.

LE PAROLE DELLA FORNERO...

(AGI) - Roma, 27 giu. - "L'attitudine della gente deve cambiare; il lavoro non e' un diritto, va guadagnato, anche con il sacrificio". Lo ha dichiarato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, in un'intervista al 'Wall Street Journal'. "Stiamo cercando di proteggere le persone non i loro posti", ha spiegato il ministro. Intanto la Camera ha approvato la terza fiducia posta dal governo sul ddl di riforma del mercato del lavoro. I si' sono stati 447, i contrari 76, 27 gli astenuti. L'aula di Montecitorio si appresta ora a votare la quarta e ultima fiducia chiesta dall'esecutivo. Il provvedimento sara' licenziato in serata. (AGI) .




VIA DALL'AFGHANISTAN SUBITO!

Ancora un militare ucciso ad Herat Afghanistan. Dal governo Berlusconi a quello Monti niente è cambiato sulle politiche di guerra. Basta versare sangue innocente : ritiriamo le truppe!



domenica 24 giugno 2012

APPELLO AI PARLAMENTARI PD – NO ALL’ABROGAZIONE ART. 18




APPELLO AI PARLAMENTARI PD – NO ALL’ABROGAZIONE ART. 18


Le Camere si accingono a discutere un disegno di legge di riforma del mercato del lavoro che viene propagandata come inevitabile, e viene giustificata con il fatto che ad oggi in Italia un imprenditore in gravi difficoltà economiche non possa ridurre il proprio personale.
Quali deputati e senatori del Pd, saprete sicuramente che quanto sopra non corrisponde a verità, in quanto il nostro ordinamento prevede espressamente la possibilità di licenziare per motivi economici, essendo previsto il licenziamento per giustificato motivo oggettivo (fino a 5 dipendenti) o collettivo (oltre i 5 dipendenti) e che la stessa Ocse pone l'Italia al di sotto della media europea per quanto attiene agli indici della rigidità in uscita. La nuova formulazione dell'art.18 dello Statuto dei Lavoratori non introduce alcuna nuova causa di licenziamento, ma incide solo sul trattamento sanzionatorio dei licenziamenti illegittimi, quelli senza giusta causa e giustificato motivo, stabilendo tetti massimi (irrisori) ai risarcimenti che vanno dai 6 mesi (paradossalmente per la violazione più palese, il licenziamento privo di motivazione), fino a 24 mesi. La reintegrazione viene di fatto abolita, sia per il licenziamento (strumentalmente definito) disciplinare, dove rimane limitata a casi marginali, che per il licenziamento (strumentalmente definito) economico - nel quale il reintegro previsto sulla carta è del tutto impraticabile - così come per i licenziamenti collettivi illegittimi, aprendo la strada ad espulsioni di massa di forza lavoro (la Cgia di Mestre quantifica in 60 mila i posti che andranno persi nei primi 10 mesi di applicazione: 2 mila licenziamenti al giorno). L'attuale art.18 è una norma a costo zero per il datore di lavoro corretto, in quanto interviene solo nei confronti di chi non rispetta la legge.
Questa riforma non ha alcuna attinenza con il rilancio dell'economia, come attestano tutti gli studi sul punto e come ha più volte affermato lo stesso Pierluigi Bersani. È una riforma, quindi, che nasce solo per primeggiare in Europa nella gara a chi si conforma prima e di più alle previsioni del Patto Euro Plus firmato il 25 marzo 2011 dal governo Berlusconi (poi divenuto Fiscal Compact lo scorso 2 marzo 2012), ovverosia proprio quell'accordo contro cui Hollande ha vittoriosamente impostato la propria campagna elettorale, e su cui la socialdemocrazia tedesca ha già annunciato che, senza sostanziali modifiche in termini di diritti sociali, non darà la propria approvazione parlamentare.
Per questo scriviamo ai parlamentari del Pd, convinti come siamo che la consonanza con le altre famiglie riformiste europee possa consentirvi di comprendere ed apprezzare il profondissimo errore di aderire acriticamente a un testo che toglie l'ultimo architrave del diritto del lavoro che l'opinione pubblica e la lotta di milioni di lavoratori avevano salvato dal ventennio berlusconiano. Se Il Pd approverà questa riforma si assumerà una responsabilità politica storica di fronte a milioni di lavoratrici e lavoratori - che pure ritengono di essere ancora rappresentati dal vostro partito - ponendo una pesantissima ipoteca alla possibilità che l'Italia possa contribuire a delineare un percorso di uscita dalle macerie prodotte dal lungo governo della destra europea, e aprendo così uno scenario che rischia di condurci davvero verso il modello Grecia e non verso Francia o Germania. Per questo vi chiediamo di non approvare questa legge, che non porterebbe alcun giovamento alle ragioni della buona impresa e alle esigenze dei lavoratori, ma aumenterebbe solo l'illegalità, la precarizzazione e la sottoccupazione generalizzata, la disperazione sociale e la disaffezione alla politica e alla partecipazione.



FESTE



Alcune feste che sono in programma in questo mese di Giugno:
15 - 17 GIUGNO
La Federazione della Sinistra in Festa in zona 6 Cascina Monterobbio Via S. Paolino 5 Milano



15 – 17 GIUGNO
IX Festa dei Giovani Comunisti del Corsichese e Trezzano Area Feste Via Gramsci 36 Gaggiano


14 – 24 GIUGNO
Festa per la Libertà dei Popoli Centro Sportivo Via Mazzola ang. Via Europa Cassano D’Adda


19 – 25 GIUGNO
Festa di Liberazione del Castanese Tensostruttura via Mantegna Castano Primo


28 - 15 LUGLIO
Rifondinfesta Presso il circolo Sempre Avanti via Bertola 11 Novate Milanese


giovedì 21 giugno 2012

CONTRO LA CRISI... LE DONNE POSSONO

Contro la crisi.... le donne possono Assemblea donne PRC Lombardia

Parleremo del lavoro nei luoghi della produzione e della riproduzione, dei lavori delle donne, del lavoro domestico,di autodeterminazione e welfare, delle grandi reticenze della politica e della economia. Confronteremo esperienze di lotta, pratiche e proposte di donne per costruire forza femminile indispensabile per uscire dalla crisi infinita che tocca le vite e annulla i nostri progetti.

Sabato 23 giugno 2012 ore 9,30-17,00

c/o Circolo Concetto Marchesi

Via Spallanzani, 6 (coop. Aurora) Milano

Ci accompagneranno:

Lidia Menapace, senatrice PRC• Eliana Como, FIOM Bergamo

Giovanna Vertova, economista, docente università Bergamo

Rosangela Pesenti, gruppo Sconfinate, coord. nazionale Udi, redazione Marea

Roberta Fantozzi, segreteria Rifondazione

Coordina e introduce l’incontro: Giovanna Capelli, PRC
Grazie per le visite!
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